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Autore: Rei Murai    18/09/2018    2 recensioni
«Aspetta! – la afferrò per un polso, facendola voltare verso di sé e l’attirò contro il suo petto, alzandole il viso – C’è una cosa che volevo dirti da tanto tempo» sussurrò contro le sue labbra, pronto a chinarsi su di esse per baciarle.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kaito Kuroba/Kaito Kid, Saguru Hakuba
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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SWITCH.
 
Inseguimento
 
Non pensava che scappare da quell’ennesimo furto sarebbe stato così complicato.
Saguru non gli aveva lasciato alcuna via di scampo e quando si era trovato davanti quel corridoio senza uscita, aveva provato un moto di stizza e paura.
«Ragiona, Kid, ragiona» si era detto, imbucandosi in una delle stanze e respirando con calma.
Era riuscito a rientrare nel dormitorio della scuola, quella gita ad Okinawa era stata provvidenziale, ma sfortunatamente Hakuba sembrava essere diventato un segugio; non aveva perso le sue tracce nemmeno per un secondo e, lentamente, l’aveva rinchiuso come un topo in trappola.
Doveva trovare una soluzione in meno di 3 minuti.
Hakuba, presto o tardi, avrebbe aperto quella porta e se lui non fosse apparso, magicamente, nella sua camera d’albergo, l’avrebbe certamente scoperto.
Si osservò attorno, notando solo dopo alcuni istanti la divisa femminile lasciata sul letto. Dal bagno arrivava lo scrociare dell’acqua e la voce femminile che canticchiava sembrava simile a quella di Aoko.
Arrossì rendendosi conto della situazione poi sobbalzò quando sentì il battere deciso sulla porta.
 
 
Camera
 
«Nakamori, scusa se ti disturbo».
Hakuba scrutò con attenzione la compagna di classe con i capelli umidi, la divisa allacciata di fretta e gli occhi castani che lo scrutava confusa.
«Hakubakun! Aoko si stava preparando per andare a dormire, è successo qualcosa?».
Annuì con convinzione, fermo nell’indecisione: chiederle di poter entrare e controllare, oppure semplicemente cercare di capire – da fuori – se il ladro fosse entrato all’interno della stanza?
La coetanea decise per lui, uscendo dalla camera da letto e poggiandosi all’uscio.
«Ho inseguito Kaitou Kid fino a qui. Volevo accertarmi che non fosse entrato nella tua stanza»
«Kid? Quel mascalzone?! – gli occhi scuri si spalancarono per la sorpresa e portò le mani alla bocca – no, non è entrato nella mia stanza, altrimenti Aoko lo avrebbe sicuramente catturato!».
Sorrise intenerito di fronte alla sua audacia e sospirò, ormai rassegnato dall’essersi lasciato scappare il ladro ancora una volta.
«Beh, ti ringrazio Aoko – fece un passo indietro con garbo, poi si diresse con calma verso il fondo del corridoio – Allora dormi bene».
 
 
Tetto
 
Era riuscito a scappare per un pelo. Hakuba si era allontanato e si era ritirato nelle proprie stanze, lasciandogli finalmente un po’ di respiro.
Con cautela era corso al piano superiore, fino ad arrivare al tetto; aveva lasciato in quel punto gli abiti di ricambio e lo zaino dove riporre i vestiti con cui aveva compiuto il furto.
Si affacciò alla balconata, osservò le macchine della polizia che ancora lo cercavano per le vie della città e sorrise soddisfatto.
Si chinò per aprire lo zaino e prendere il cambio quando una voce alle sue spalle lo fece sobbalzare.
«Nakamori?» si voltò lentamente, stringendo i pugni agitato. – Cosa ci fai sul tetto?».
«Aoko potrebbe fare la stessa domanda a te, Hakubakun!» si voltò con un sorriso forzato, restando con la schiena poggiata contro il muretto. Saguru si avvicinò a grandi falcate, le mani infilate nelle tasche dei pantaloni.
«Volevo vedere se lo stavano ancora inseguendo; la mia stanza è situata al primo piano e non ho una buona visuale sulle vie della città» si fermò solo quando gli fu accanto.
Il detective poggiò i gomiti sulla balconata e gettò lo sguardo verso la strada.
«Aoko è venuta per lo stesso motivo. Il modo in cui Hakubakun è apparso in camera sua, l’ha messa in agitazione: ha pensato che se Kid era venuto fino al nostro hotel, probabilmente sarebbe salito sul tetto».
Le labbra del londinese si piegarono in un sorriso tirato e Kaito sperò di averla fatta franca.
 
 
Dichiarazione
 
«Oramai sarà lontano» si tirò indietro con la schiena e alzò lo sguardo verso il cielo scuro.
Aoko annuì con calma continuando ad osservare la strada. Poteva essere la sua occasione?
Dopotutto quando mai gli sarebbe ricapitato di ritrovarsi in quella situazione?
Prese un profondo e teatrale respiro, prima di voltarsi verso la figlia dell’ispettore e sorriderle.
«Aoko torna nella sua camera» Nakamori si tirò indietro. Il tacco del mocassino colpì il muretto, prima che si staccasse del tutto da esso diretta verso l’uscita d’emergenza.
«Aspetta! – la afferrò per un polso, facendola voltare verso di sé e l’attirò contro il suo petto, alzandole il viso – C’è una cosa che volevo dirti da tanto tempo» sussurrò contro le sue labbra, pronto a chinarsi su di esse per baciarle.
 
 
Panico
 
Aspetta! Aspetta! Aspetta!
Kaito sgranò gli occhi osservando quelle labbra sempre più vicine.
Saguru lo teneva saldamente bloccato contro di sé: le mani del detective stringevano sia il suo polso destro che la sua vita e i loro petti erano estremamente vicini.
Di quel passo la protesi del seno sarebbe schizzata via e la sua copertura sarebbe saltata.
C’era anche quella piccola postilla che quel bastardo si stava dichiarando ad Aoko, ma era una cosa di poco conto in quel momento.
Ragionò velocemente sul da farsi, mentre la scena sembrava svolgersi a rallentatore.
Le labbra del coetaneo scesero fino alle sue e quando si sfiorarono tremò di paura.
«Ti ho preso, stupido ladro».
Lo sussurrò sulle sue labbra e Kid ci mise qualche secondo a recepire le sue parole.
Osservò il sorriso strafottente del londinese, sgranò ancora di più gli occhi e non poté fare nulla quando la manetta calò implacabile sul suo polso destro.
Hakuba agganciò la seconda al tubo che fuoriusciva dal muro e lo lasciò, restando ad osservarlo a braccia conserte.
«Dannato, Hakuba! Lo sapevi?!».
«Fin dall’inizio, Kid».
Il detective recuperò la ricetrasmittente dal pantalone e ghignò soddisfatto.
«A tutte le unità, ho preso Kaitou Kid. Ripeto: Ho catturato Kaitou Kid. Ci troviamo in cima al Plaza Hotel, mandate rinforzi al più presto».
Kuroba ingoiò a vuoto e restò immobile sentendo le sirene della polizia avvicinarsi sempre di più.
 
 
 
   
 
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