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Autore: Angel TR    20/09/2018    2 recensioni
Cosa succede se Lili e Asuka decidono di vestire i panni delle detective/pettegole e riprendere – quasi – tutti i partecipanti del Sesto Torneo?
Codesta meravigliosa principessa possedeva numerose doti, tra le quali una spiccata propensione per la lotta… Asuka, non ridere, lo sai che ho ragione. Il mio stile è sicuramente più aggraziato del tuo… ma quale tramandato da generazione in generazione! Significa solo che combatti come una vecchia.
{ Questa storia partecipa alla Challenge "Pagine di una storia infinita" indetta da molang su EFP.}
Genere: Azione, Commedia, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Asuka Kazama, Emily Rochefort, Lei Wulong
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La Belle Époque'
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Videoregistrazione n°3, Fase a Gironi.


Il tempo iniziò a peggiorare.
Banchi di nuvole grandi e scure coprirono l’azzurro del cielo e un vento secco iniziò a soffiare abbastanza forte da scompigliare i capelli della ragazza ferma nella radura.
Nei suoi occhi a mandorla balenò uno sprazzo di determinazione così forte che Asuka si irrigidì sulla sedia, a disagio. Solitamente apprezzava un buon combattimento, a maggior ragione se figurava una ragazza per la quale tifare, ma questa volta sentiva di essere la spettatrice di qualcosa che andava al di là di una semplice lotta per passare al prossimo turno.
Non essere sciocca, Asuka.
Per calmarsi, si prese il suo tempo per osservare la ragazza. Era minuta ma atletica, con dei bei lineamenti dolci, e folti capelli lisci e neri trattenuti da due grossi elastici.
Chiunque l’avrebbe sottovalutata; chiunque avrebbe commesso un terribile errore.
Stava dritta, le spalle rigide, in attesa del suo avversario, quasi non batteva ciglio.

«Quanto ci vuole? Devo fare la manicure» sbuffò Lili, torcendo il collo per guardarsi intorno.

Asuka sapeva che si stava dando solo delle arie e che non vedeva l’ora che cominciasse l’incontro. Scrutò l’amica con la coda dell’occhio: non avrebbe mai detto che una così avesse la tempra giusta per partecipare al Torneo eppure…
Un mormorio eccitato serpeggiò tra la piccola folla riunitasi per assistere e Asuka si voltò, sicura che fosse arrivato il rivale.

Al suo fianco, Lili batté le mani, entusiasta. «¡Torero, olé!» strillò, guadagnandosi un sopracciglio inarcato da parte di Asuka. «Ho sentito dire che un raid della Mishima Zaibatsu ha ucciso sua sorella mentre stava per sposarsi. Una tragedia» mormorò, avvicinando la testa bionda a quella bruna dell’amica. Poi aggiunse, scandendo bene le parole: «Lui odia Jin Kazama. Peccato che non abbia tecnica»

L’uomo giunse nella radura e squadrò la propria avversaria. Un’espressione confusa gli attraversò il bel viso. «Non picchio le donne» spiegò.

Lili roteò gli occhi. «Spagnoli!» commentò, come se quella singola parola chiarisse tutto.

«Sono Miguel» si presentò lui all’avversaria. «Mi dispiace ma devo passare assolutamente il turno. Posso offrirti un po’ di sangría dopo» si giustificò, allargando le braccia.
Aka, ti prenderò anche a legnate, se serve, pensò Asuka. Il suo sguardo si posò sulla ragazza che non aveva proferito parola. Si limitava a fissare l’uomo. Era una professionista, capì Asuka, e da tale agì. Assunse la sua posizione e rispose: «Ni hao, Miguel. Anch’io devo passare».

L’incontro cominciò.

Come aveva detto Lili poco prima, Miguel non aveva tecnica; in cambio, però, era decisamente determinato e i suoi colpi erano potenti e imprevedibili. Riuscì a sferrare un montante sotto il delicato mento della ragazza, sollevandola completamente da terra.
Un “Oooh!” si levò dalla folla di spettatori, ancora più forte quando lei trasformò il suo volo in un aggraziato flick, atterrando con le gambe distese e le braccia sollevate, in una posizione che Asuka riconobbe subito.

«È “Baguazhan” cinese!» esclamò, picchiando una mano sulla coscia di Lili.

Le gote della bionda si chiazzarono di rosso ed emise un risolino sciocco, di quelli che facevano scattare il pugno di Asuka. «Uh uh» cinguettò. «E la tua mano sulla mia coscia che mossa è?» chiese, maliziosa.

Asuka spostò velocemente la mano, imbarazzata suo malgrado. «La mossa del ‘Taci e guarda’.»

Le gambe dello spagnolo erano ancora forti e ancorate al suolo ma le rughe che ora gli segnavano la fronte tradivano la sua stanchezza. Strinse le labbra. Era cosciente del fatto che gli restava una manciata di minuti prima di crollare sotto i colpi rapidi della rivale.

«È quando la fatica bussa alla porta che apre il più esperto» commentò Lili, sardonica.

Asuka non poté fare a meno di annuire, nonostante le dispiacesse molto più per l’uomo che per la ragazza. Lui lottava per vendicare sua sorella: un sentimento che lei poteva comprendere perfettamente.
Mentre l’altra? Per cosa combatteva? Un’infatuazione giovanile per l’idea che si era creata di Jin Kazama? Asuka scosse la testa. Persino Lili aveva un motivo più valido di quella.
Anche lo spagnolo sembrava pensarla esattamente come lei. Negli occhi di un marrone liquido brillò un lampo di pura furia: non contava chi lo stesse battendo – una ragazzina con la metà dei suoi anni – ma per cosa. Non poteva permettersi la resa, non avrebbe avuto altre occasioni per avvicinarsi a Jin Kazama e ottenere l’agognata vendetta.
Quando la gamba magra e tonica della cinese si abbatté sulla sua spalla, mandandolo al tappeto, quel lampo negli occhi scoppiò in una vera e propria tempesta e Miguel caricò l’avversaria lanciando un urlo rabbioso. Lei fu colta alla sprovvista: non avrebbe mai immaginato di essere travolta da quel cocktail esplosivo di dolore mischiato alla rabbia.

Il braccio muscoloso e abbronzato di Miguel trovò il suo collo pallido e strinse.

La folla trattenne il fiato.

Asuka era sulle spine: lasciò addirittura che Lili le stringesse la mano per la paura. «Mon Dieu, non la ucciderà mica?» chiese con un filo di voce tremante.

Il volto della ragazza diventò cianotico. Annaspava pesantemente per una boccata di ossigeno e le sue mani artigliavano il braccio in un tentativo disperato di allentare quella morsa di ferro.

Lili seppellì il viso nell’incavo tra la spalla e il collo di Asuka che mormorò incredula: «Hanno rimosso le guardie di sicurezza»

Quando tutto sembrò essere finito, con un urlo, Miguel lasciò andare la ragazza, gli occhi sbarrati ora pieni di rimorso. «Io non sono come te, Jin Kazama. Non uccido» dichiarò tra i denti.

La folla sospirò di sollievo.

La cinese crollò sull’erba, il petto che si alzava e abbassava a un ritmo incontrollato per respirare quanta più aria fosse possibile.
Prima che Asuka potesse intervenire in suo aiuto, Miguel si avvicinò e s’inginocchiò al suo fianco, la testa riccia e bruna vicinissima a quella liscia e mora della ragazza. Quello che le sussurrò all’orecchio rimase un segreto tra loro due.
Poi, l’uomo l’aiutò a rimettersi in piedi e la folla applaudì. In tempi di guerra, i gesti di umanità sono sempre estremamente apprezzati.

Gli occhi a mandorla di lei si ancorarono a quelli scuri di lui.
Ancora una volta, Asuka si sentì a disagio. Quello che poteva succedere durante il Torneo…
La ragazza disse: «Puoi chiamarmi Xiao» e Miguel le scompigliò i capelli in un gesto fraterno.

«Adoro questi momenti!» fece Lili, agitando una mano davanti al viso come per scacciare le lacrime – Asuka sospettava fossero finte ma non disse nulla.

«Kami, che ansia. Abbiamo appena assistito a un’alleanza o mi sbaglio? Ehi, tu non odiavi la tizia?» chiese, assestando delle pacche gentili sulla schiena della bionda.

Lei liquidò la faccenda con un colpo della mano. «Non è poi così male. È determinata, come me.» poi, rendendosi conto di aver elargito un complimento eccessivo, si affrettò ad aggiungere: «Ovviamente i miei capelli sono più belli. Su, andiamo a controllare cosa ci aspetta all’ultima fase dei gironi.»


La terza videoregistrazione s’interrompe così. Vi consiglio caldamente di venire nel mio ufficio per assistere all’originale.
Intanto abbiamo due nomi da segnare: Xiao (ovvero Ling Xiaoyu, quasi diciannove anni, cresciuta con Heihachi Mishima) e Miguel Caballero Rojo (attorno alla trentina, spagnolo). Per ora sono i due principali indiziati.
Ancora una volta, accompagnerò i volontari che si offriranno per andare alla prossima tappa indicata da Emilie Rochefort e Asuka Kazama per scovare un altro nastro – sperando che esista.
Aspetto le vostre osservazioni,
Agente Lei Wulong


Angolo Autrice:... In attesa di ispirazioni... Se il blocco sussiste, chiamare il numero verde...
P. S. Lo so che Xiao parla giapponese ma almeno un 'ciao' nella sua lingua madre lo saprà dire, no?

  
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