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Autore: MaryFangirl    21/09/2018    2 recensioni
E se L fosse riuscito a salvare Light dal potere e dall'influenza del Death Note? Come sarebbero cambiate le cose? Con questa fanfiction si approfondiscono tali domande. [La storia prosegue dopo l'arco narrativo della Yotsuba].
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito, Misa Amane, Un po' tutti | Coppie: L/Light, Matt/Mello
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Con questo capitolo si va un po' indietro nel tempo, alla nascita di Noriko. L'autrice aveva in mente un'idea alternativa che ha detto essere ancora in fase di sviluppo: in questo caso, Light non è mai stato Kira e il Death Note non è esistito, Light e L non sono sposati e la relazione L/Light/Misa è diversa. Nella mente dell'autrice, comunque, L e Light si metteranno insieme. 
Nel prossimo e ultimo capitolo, tuttavia, si torna alla storia 'originale'.

Chapter Text

È perfetta. Assolutamente perfetta; mia figlia, la mia piccola, la mia bambina. Fisso il suo piccolo viso da cherubino e quasi mi metto a piangere. Per mesi, sono stato terrorizzato all'idea di diventare padre, di essere un padre single e di provare a trovare il coraggio di crescerla da solo. Ero convinto che non sarei mai stato in grado di farlo, che sarei stato un fallimento totale e che dovevo rinunciarci perché non potevo essere ciò di cui lei aveva bisogno. Ora, mentre guardo i suoi morbidi capelli castani che assomigliano tanto ai miei e le infinite pozze di marrone ambrato, so che posso farlo. Sarò il genitore di cui ha bisogno e farò tutto ciò che è in mio potere per far sì che diventi la migliore persona possibile.
"Vedo che state facendo conoscenza" dice L, sorprendendomi leggermente. Lo guardo male e lui ridacchia. "Misa si sta riprendendo, i fori dei proiettili non erano così gravi come potevano sembrare. Chiunque fosse l'assassino, chiaramente non era ben addestrato"
Annuisco mentre cullo la mia bambina; lei continua a guardarmi con occhi spalancati e meravigliati. Voglio che mi guardi sempre così. Non voglio che veda alcuna bruttura, che sia mia o di chiunque altro; voglio che conosca solo la purezza. Mi viene quasi da ridere. Sono padre da un paio d'ore e già sto cercando di proteggerla dal mondo.
"Hai già scelto un nome?" chiede L mentre si avvicina alla mia spalla, la punta del dito indice premuta tra le labbra e la testa leggermente inclinata di lato mentre guarda mia figlia. "Hai faticato per prendere questa decisione per un bel po'"
"So che nome darle" dico sottovoce. "Noriko. Noriko Yagami"
"Figlia della legge" mormora L e io sorrido compiaciuto. Probabilmente mi riterrà arrogante, ma non mi interessa, è mia figlia e la chiamerò come diamine mi pare. "Mi piace"
Lo guardo con sospetto. È incredibilmente raro che siamo d'accordo su qualsiasi cosa, e quando succede, di solito lui ha un secondo fine.
"Dico sul serio" dice serio. "Non c'è nome migliore per la figlia del più grande detective del Giappone"
Ora sono davvero sospettoso. L non mi ha mai, mai, mai definito così prima. "D'accordo Ryuzaki, cosa vuoi?"
Mi guarda con finta innocenza. "Cosa ti fa pensare che voglia qualcosa?"
"Perché mi hai appena fatto due complimenti in una volta e questo succede solo quando ti serve o vuoi qualcosa" rispondo proprio mentre Noriko inizia a lamentarsi. La mia attenzione si sposta immediatamente su di lei e comincio a controllare il pannolino, la coperta, tutto ciò che potrebbe causare il suo disagio.
L ridacchia. "Sei proprio un padre, Light. Sono impressionato"
"Cosa vuoi?" ripeto mentre mi siedo in una poltrona vicina.
L non dice nulla nell'immediato e guardo mentre si tormenta i piedi nudi e lui distoglie lo sguardo a terra, con il dito ancora in bocca. Qualunque cosa voglia, non mi piacerà.
"Posso tenerla?" dice dolcemente e i miei occhi si allargano. Alza lo sguardo e coglie la mia espressione e la sua si tramuta in qualcosa di simile alla delusione e alla vergogna. "Voglio dire, capisco se preferisci non farlo, ha solo poche ore di vita, e hai bisogno di legare con lei e..."
"Sì" dico fermamente e mi alzo di nuovo. Gli faccio cenno di sedersi e lui mi fissa incredulo. "Non ho intenzione di dartela mentre stai in piedi. Mi fido di te, ma è una questione di sicurezza per mia figlia"
L annuisce in silenzio e obbedisce, sedendosi, tentando di rannicchiare le ginocchia, ma io allungo la mano e gliele spingo giù. Se lo vuole fare, lo farà nel modo giusto.
"No" dico severamente e lui annuisce. Quando si sistema sulla sedia, anche se goffamente, abbasso gentilmente Noriko tra le sue braccia. Emette alcuni suoni sussurrati, ma non piange. O si fida che io non la consegni a nessuno di pericoloso, o si fida di L, o le sta perfettamente bene essere tenuta da chiunque. Non sono sicuro di come mi sento di fronte a queste ipotesi.
Lui sembra spaventato a morte quando le viene messa tra le braccia, ma allo stesso tempo, è completamente meravigliato da quello che sta facendo. Ho la sensazione che Noriko sia la prima bambina che abbia mai tenuto in braccio.
"Ora mettile con attenzione le braccia intorno, come se fossi una culla"
Lo guardo con circospezione, quasi dolorosamente, mentre muove le braccia nella giusta posizione e mi guarda in attesa, come se mi stesse chiedendo l'approvazione. 
"Stai andando bene, ma rilassa di più le braccia, non devono essere rigide mentre la tieni"
L annuisce e le sue braccia si rilassano e, nel frattempo, attira Noriko di più vicino al suo petto. Lei lo sta guardando e lui la fissa a sua volta, come se stessero avendo un'intera conversazione.
"Non ho mai tenuto un bambino prima" dice tristemente e sono sul punto di dire che lo sapevo, ma qualcosa nel suo tono uccide le parole sulla mia lingua. "Ho sempre desiderato farlo, ma nessuno me l'ha mai permesso"
Mi guarda, i suoi occhi grigio scuro brillano nella luce fioca e il respiro mi si ferma in gola. "Grazie, Light"
So che non mi sta ringraziando solo per avergli permesso di tenere mia figlia appena nata. Mi sta ringraziando per aver creduto in lui, per averlo compreso, per averlo visto come una persona e non come un personaggio. Mi sta ringraziando per essere suo amico e confidente, per essere l'unica persona di cui possa fidarsi a rispondere direttamente, anche quando entrambi mentiamo al mondo. Mi sta ringraziando perché presto ci separeremo e probabilmente non ci vedremo mai più.
"Prego" dico sinceramente. "E L, grazie"
Le labbra sottili di L si sollevano agli angoli. Alcuni potrebbero ritenerlo forzato, teso o addirittura finto, ma io ho visto L sorridere falsamente, e in questo momento non è affatto così.
"Prego, Light".

  
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