Storie originali > Fantascienza
Segui la storia  |       
Autore: Diarly    22/09/2018    2 recensioni
In un mondo non tanto lontano dal nostro, in un'epoca prossima, qualcosa di misterioso e di complesso appare agli occhi della nostra protagonista. Infy, appena sedicenne, all'improvviso sarà costretta ad espandere i suoi orizzonti, messa a confronto con un pianeta a lei sconosciuto finora.
Genere: Avventura, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Una rosa che fiorisce tra i rovi

Negli ultimi tempi, impegnata tra studio e lezioni extra in cui mi sono ritrovata immersa, il tempo mi è scivolato tra le mani e in men che non si dicesse è trascorso un mese. Le foglie s'imporporano e diventano violacee, sul Junior Planet avanza l'Autunno ormai alle porte.

E io me ne resto qui, seduta su una panchina nel parco adiacente alla scuola, ad aspettare Kety; che è in ritardo. È probabile che la sua ricerca sui fenomeni meteorologici l'abbia trattenuta più del previsto; ultimamente è molto più affaccendata rispetto a me perché si è caricata di troppi laboratori pomeridiani. Anche qualcuno pieno d'energia come lei è destinato a prosciugarsi e diventare uno straccio, sotto un tale carico di lavoro.

Fortunatamente questa settimana è il periodo di pausa e dunque ogni studente può riposarsi e ricaricarsi le batterie. Kety ed io ci siamo messe d'accordo per incontrarci e andare a far visita a Giusy, che non vediamo da ben tre settimane.

La nostra scuola è incavata dentro una montagna e a tratti la si potrebbe scambiare per una cittadella nella roccia. Per via della conformazione del terreno tuttavia, non è stato possibile avere tutte le sezioni su un'unico piano e infatti le classi di Storia sono posizionate in una zona più elevata dell'altopiano. Si tratta di un solo livello in più rispetto alla nostra, per cui almeno non dovremo arrivare fin alla cima.

Mentre mi dilungo a formulare un piano d'azione che mi permetta di non morire durante la nostra piccola impresa, arriva Kety, correndo come una pazza e con i fogli della ricerca stretti tra le dita che sventolano nel vento.

“Scusa– Mi dispiace Infy! La ricerca è durata più del previsto e c'era letteralmente la coda alla stampante," si affretta a dirmi Kety, senza prendere fiato.

“Calma, calma! Tanto non avevo niente di meglio da fare, prendi un bel respiro.”

Lei tira un sospiro di sollievo e, sedendosi vicino a me, prova a calmarsi. Rimaniamo in silenzio per un po', godendoci la compagnia l'una dell'altra, finché Kety si volta e m'invita ad incamminarci.

Non che io sia in forma smagliante, ma quella salita sarebbe stata un vero inferno anche se lo fossi stata. Kety ed io avevamo deciso d'affrontarla passeggiando con calma, ma alla fine della nostra ascesa abbiamo il fiatone e penso proprio che sto per avere un infarto–

Con un gran sorriso Kety mi prende la mano e, nonostante anche lei sia stremata, mi porta fino a destinazione. Siamo infine arrivate al livello di Storia, che parla di fatto d'ogni tipo di sottocategorie a lei appartenenti, da quella dell'arte a quella politica per poi passare a quella economica e così via.

Quando un centurione vestito di tutto punto ci corre contro, veniamo a conoscenza in che genere di attività si è dilettata Giusy negli ultimi tempi. "Ferme là barbare celtiche! Avete messo piede su territorio romano! Giustificate la vostra presenza o assaggerete il ferro della mia spada con cui vi ridurrò a pezzi in nome dell'aquila!" ci urla da lontano la nostra amica tramutatasi in soldato.

Kety ed io non riusciamo a trattenere le risate e solo dopo aver preso fiato e ritrovato un barlume di serietà riesco a risponderle, con il sorriso sulle labbra: “Ave, o forte e onorevole centurione! Non è nostra intenzione causar alcun disagio, men che meno danno; siamo qui in visita come ospiti per dare omaggio alla grande Roma e offrirle immense lodi!”

Tenendosi lo stomaco per via delle troppe risate, Kety si limita a dar fiato a un altro fievole scoppio d'ilarità. Giusy si ferma di fronte a noi per poi togliersi l'emo e mostrarci il suo radioso sorriso, prima di fiondarsi di getto su noi due e stringerci in un grande abbraccio.

“Mi siete mancate un sacco, o barbare nostre ospiti! Sono così felice che mi avete finalmente fatto visita... Vi faccio fare un giro nei dintorni e vedrete che alla fine concorderete con me nell'affermare che il piano di Storia è il più figo!” asserisce entusiasta Giusy, mentre ci trascina nella parte di scuola che dimora la sua sezione.


“Questa statua è stata costruita per omaggiare il co-fondatore di questo settore di storia: il professor Tersius Ignis. Visto il suo nome non poteva che diventare uno storico a tutti gli effetti, non pensate?” Giusy ci illustra la ragione dietro a ogni artefatto, e dopo averci fatto camminare per lunghi corridori intonacati color porpora, abbelliti con arazzi di ogni genere e varie reliquie, indica la statua di un omaccione che veste una toga romana. Non ho nulla contro le toghe, ma sinceramente dubito fosse tanto muscoloso quanto scolpito. Nessuno ha una tale corporatura, nemmeno un wrestler della WWE per cui temo che l'artista abbia esagerato – e non poco.

“Allora Giusy, come te la passi di questi giorni? Spero tu non sia impegnata come Kety," inizio a dire alla centuriona, guadagnandomi un'occhiata e la linguaccia dell'aspirante stacanovista.

”Ah, nulla di che– Spettacoli teatrali a tema, scavi archeologici di formazione, come travestirsi da mummia, come i cavalli diventano senatori romani e, credetemi, non vorreste mai un cavallo in una tale posizione. E se quello si mettesse ad esigere carote per cena? Oppure, peggio, se volesse che ripuliste il suo bagno e non specifico da che cosa? Insomma robe dell'altro mondo, letteralmente!”

I nostri sguardi s'incrociano e tutte e tre scoppiamo in una fragorosa risata. “Mi farai morire prima o poi Giusy!” esclama Kety, che si ritrova con le lacrime agli occhi.


Il pomeriggio sopraggiunge svelto e mentre il sole cala lentamente all'orizzonte, noi tre mangiamo merenda in camera di Giusy. Un posto pieno di cartine e oggetti storici di ogni genere; penso d'aver anche visto uno scarabeo morto da qualche parte, forse su uno scaffale– non ne sono sicura. La maggior parte della sua camera è composta però da libri, volumi e volumi di libri occupano la stanza, tutt'al più che assomiglia ad una biblioteca invece che il rifugio di una sedicenne.

“E poi perché chiamare un panino colesterolo? Certo che la vostra mensa è strana,” afferma Kety osservando il suo panino d'insalata e cavoli arancioni di Xudos, una località vicina alla scuola.

Giusy si ferma nella divorazione del suo doppio panino solo il tempo necessario per rispondere: “Non c'è niente di meglio che un bel pezzo di carne impazzita con scorze di gorgonzola, altro che insalatine e cavoli dolci. Devi mettere su un po' di peso, sei tutta ossa e occhiali," per poi fiondarsi a finire il suo spuntino.
“Ha ragione Giusy, anche se odio ad ammetterlo stai dimagrendo troppo... mangi poco e lavori eccessivamente, non puoi andare avanti così; siamo solo al primo mese di scuola e hai già ottenuto la massima valutazione in tutte le materie e corsi che svolgi. Una pausa e un po' di respiro non ti fanno mica male,” mi rivolgo a Kety che, sorridendo con amarezza, abbassa lo sguardo.

“Non posso fare altrimenti, dopo tutti gli inc–", s'interrompe bruscamente e dopo un attimo d'esitazione riprende, "devo accertare di andare bene a scuola per la mia famiglia; ho quattro fratelli e due sorelle, io sono la maggiore ed è mio compito dare il buon esempio.” Torcendosi le mani in segno di nervosismo, Kety tace e cade di nuovo il silenzio.

Giusy ed io ci scambiamo un'occhiata preoccupata e prendendole le mani cerchiamo di rassicurarla. "Non stiamo dicendo che tu non debba più svolgere il tuo lavoro con impegno e dedizione, solo che siamo preoccupate per la tua salute. Cerca di riposarti almeno un'ora ogni tanto o almeno di mangiare e dormire di più. Lo sai che per qualsiasi problema noi ci siamo,”la conforta Giusy, sorridendole con sguardo amorevole.

La nostra centuriona sa come calmare le acque se la situazione lo richiede in un modo totalmente unico, mentre io in questi frangenti vado in panico e non so mai cosa dire. Per questo mi limito ad abbracciare Kety, dicendole che andrà tutto bene. Sperando che basti.


Purtroppo verso sera dobbiamo rientrare nel nostro settore. Durante le pause dalle lezioni vige il coprifuoco poiché alcuni studenti tendono ad esagerare con le feste e quindi per ragioni di sicurezza è meglio ritornare ai dormitori prima delle dieci di sera. Con grande tristezza salutiamo Giusy stringendola in un abbraccio di gruppo.

“Suvvia piagnucolone, non parto per andare in guerra benché sia in armatura completa. Abbiamo una settimana, no? Domani verrò a trovarvi e magari in questi giorni potremmo anche prenderci un gelato in città, che dite?” cerca di tirarci su di morale Giusy, rivolgendosi un altro dei suoi smaglianti sorrisi dopo essersi staccata dall'abbraccio. “Allora a domani,” la saluto per un'ultima volta, mentre Kety le rivolge un cenno con la mano.

Scendere dall'altopiano è molto più fattibile che salirlo e mentre le prime stelle compaiono nel cielo, mi viene un dubbio. Non so se dare voce a questo mio sospetto oppure tenerlo per me, ma non ho smesso di cercar risposte dopo tutto questo tempo, nonostante gli impegni mi abbiano rallentato parecchio. Alla fine mi decido di dar voce ai miei pensieri: “Kety non riesci a dormire per via degli incubi?”

All'inizio lei non risponde, ma dopo qualche minuto di silenzio alza lo sguardo verso di me e con il volto impallidito mi risponde: “Sì, per gli incubi.”
Vedendola così sconvolta ho un tuffo al cuore e per tutto il cammino di ritorno rimanente la lascio in pace. Le domande si affollano nella mia mente e penso: domani è un altro giorno.


Una volta tornate al settore di Scienze saluto Kety, che si affretta a fiondarsi nella sua camera. Anch'io mi dirigo verso la mia nuova stanza, mia da ben due settimane. Non avevo nessuna voglia di ritornare in quella vecchia, dopo che era... be', esplosa. E quando il preside, il signor Darren Ymon von Ray, è venuto a conoscenza dei fatti mi ha fatto assegnare una nuova camera, grazie al cielo!

Per raggiungere la mia destinazione passo davanti alla fontana con i lucchetti volteggianti, dove nel quarto lucchetto è rimasto solo più un libro dei tre che ho preso poco tempo fa. Non ho scoperto nulla di che nei precendenti, che parlavano solo di fauna e flora locali. Forse la risposta a tutto questo gran mistero è nell'ultimo di questi. In ogni caso non mi fido a nasconderlo nella mia nuova camera, considerato che arrivano a pulirla ogni fine settimana e non voglio correre rischi.

Domani a noi due ultimo libro! Il titolo recita 'Storia del progetto Egitto sul Junior Planet – inizio fase di progettazione fino alla sua finale costruzione'. Dubito che possa fornirmi alcuna informazione utile che possa essere reputata sospettosa, ma è pur sempre divertente scoprire nuove cose su questo pianeta e quantomeno sarà una lettura interessante!

Mentre mi concentro sul mio piano d'azione per domani non mi accorgo della persona davanti a me e ci vado a sbattere contro, con una pseudo-imprecazione: “Cavoli dolci!" Come mi sia uscita di bocca una simile cosa è un mistero della fede legato a Kety. “Mi scusi tanto non stavo guardando dove andavo," rispondo di fretta mentre cerco di scorgere la povera persona in cui mi sono imbattuta. Non mi ero accorta di quanto buio fosse già diventato.

“Strano... come mai è così distratta signorina Infy? A che cosa sta pensando?” A rispondermi è una voce fin troppo famigliare: il professor Andrew. Ugh. Perché, universo, sempre a me?

Mi affretto a rispondere: "Oh, professor Avary, mi dispiace tanto! Stavo pensando alle cose da studiare, sà le prime verifiche..." Cerco di celare la mia agitazione sotto un sorriso di circostanza, ma il signor Andrew Avary non ci casca e mi scocca uno sguardo che parla da sé, un'occhiata tagliente che dice: ''Per chi mi hai preso ragazzina, un idiota?'' al che io vorrei rispondere di sì, ma ahimé le cose non vanno come si vuole solo perché lo si desidera ardentemente.

Andrew s'avvicina a me, invadendo il mio spazio personale. Penso: cosa diavolo sta facendo? nel momento esatto in cui accosta le sue labbra al mio orecchio e mi sussurra: “O forse stai pensando: 'Non scopriranno mai il libro che ho nascosto nel quarto lucchetto della fontana, sono troppo stupidi!' È così, Infy? Pensi che io sia stupido, non è vero?”

Il sangue nelle mie vene smette di scorrere e il cuore inizia ad accelerare, perché diciamocelo: sono fregata.

ANGOLO AUTRICE
Come va? È passato un sacco di tempo da quando ho aggiornato questa storia, ma con tutti questi impegni mi è molto difficile. Vorrei farvi sapere che non vi ho abbandonato e quindi rieccomi qui 😣 . Vorrei ringraziare la mia beta che come al solito senza di lei non sarei qui, un bel applauso virtuale per J_Jace, I love ya sista!!!
Grazie per essere passati per di qua e saranno molto graditi i vostri commenti. Mi aiutano a migliorare questa storia, grazieeeeeeeeee
Un grande abbraccio, by

Diarly ^-^
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantascienza / Vai alla pagina dell'autore: Diarly