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Autore: __Cherry    11/07/2009    1 recensioni
"Forse ti sarai domandato perchè non ti ho mai chiesto spiegazioni..bè, confesso di aver temuto che mi avresti considerata una povera illusa, che vive di sogni, castelli in aria e false speranze.." ..scritta parecchio tempo fa ma riesumata, riveduta e corretta..
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lacrime. Lacrime di gioia, di commozione, di paura. Lacrime di rassegnazione, di delusione. Le mie, condite con un pizzico di disperazione e una spruzzata di puro masochismo, erano pervase da un sapore amarognolo, ed erano tante, troppe. Percorrevano frettolosamente il mio viso e inevitabilmente precipitavano;qualcuna sulle mie ginocchia, qualcuna sull'asfalto già bagnato dalla pioggia scrosciante, che non accennava a diminuire. Nemmeno lei, dura e imperturbabile, riusciva a nascondere il mio pianto incontrollabile.

Ancora adesso non posso credere di essere tornata in quel posto. IL posto. Dopo quella sera, ogni discorso che la riguardasse era tabù per me, compreso, appunto, IL posto.

Non è nulla di che, non crediate. E' semplicemente la parte posteriore di un edificio che si affaccia su un campo e rimane semi-nascosta. Non ero finita proprio lì per caso, lo ammetto.

Erano passati ormai tre mesi e,pur non parlandone più, il ricordo di quella sera continuava imperterrito ad occupare la mia mente, sia di giorno che di notte, disturbando prepotentemente e piuttosto frequentemente i miei sogni. Ero certa che, se fossi riuscita ad affrontare IL posto, avrei potuto iniziare a dimenticare, o almeno provare ad accantonare, quel fastidioso ricordo. Non c'ero riuscita.

Già percorrendo la stradina che porta dietro l'edificio avvertivo il battito stranamente irregolare del mio cuore, a tratti innaturalmente veloce, a tratti surrealmente lento. Mi ero fermata circa a metà e avevo sospirato profondamente. Non aveva funzionato.

Pur essendo inizio settembre era stranamente rigido: percepivo i polpastrelli delle dita della mano sinistra informicoliti e, inspirando forte, avevo avvertito il tipico odore della pioggia in arrivo. Avevo deciso di sbrigarmi, volevo levarmi in fretta il pensiero. Dopo aver accelerato il passo avevo svoltato l'angolo a destra e il mondo mi era precipitato addosso. Così, senza preavviso. Il tempo si era fermato, anzi, aveva preso a tornare indietro vorticosamente. La testa mi girava mentre immagini che fino a quel momento avevano viaggiato pigre e sfuocate in secondo piano nella mia mente, improvvisamente nitide riaprivano ferite mai guarite completamente.

Era stato in quel momento che, contemporaneamente al cielo grigio, avevo iniziato a piangere a dirotto. E, mio malgrado, a focalizzare quei ricordi.





..questa è solo un'introduzione, nei prossimi capitoli, che comunque non saranno molti perchè ho deciso di non dilungarla molto (perchè secondo me così rende di più:)), si capirà meglio cosa è successo prima :)
  
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