Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: Hookina90    23/09/2018    0 recensioni
Dopo una grossa perdita Amy decise di abbandonare la sua città, i suoi amici e il suo lavoro. Durante il suo viaggio però si imbatterà in una piccola cittadina con abitanti particolari dove conoscerà persone che le cambieranno la sua vita, ma il passato quando meno se lo aspetta la riuscirà a trovare di nuovo. Dovrà fare scelte difficili e dolorose.
Cosa farà alla fine Amy? Starà legata al passato o si farà una nuova vita?
____________________
Piccolo estratto del primo capitolo
Seguì Mr Gold in silenzio verso il suo negozio. Ci mettemmo poco ad arrivare. Notai subito che dentro c’era un sacco di roba e molti oggetti erano anche molto interessanti perché sicuramente ognuno di loro avrà una proprio storia. Sembrava una di quelle botteghe di antiquariato o di mercatino dell’usato.
“Bene, ora può parlare”, affermai determinata.
Ero curiosa di sapere perché lui si comportasse così nei miei confronti. Ero una persona normale o almeno non credevo di spaventare al tal punto le persone.
“Ok, come si chiama tuo padre?” , domandò girandosi verso di me.
“Bobby Singer, perché?”
“No, intendo il nome del tuo padre biologico?”, chiese lui serio.
IN REVISIONE
Genere: Angst, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Baelfire, Killian Jones/Capitan Uncino, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire, Signor Gold/Tremotino
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 9: The fight
 




“Stai scherzando? Vuoi utilizzare il braccialetto che può toglierti i poteri?”, domandò lui sorpreso.
"Mi può togliere la mia magia?", domandai sconvolta. Voleva dire che per lei ero un pericolo. Aveva paura di me perchè forse ero l'unica che poteva in qualche modo a me sconosciuto sconfiggerla. Come poteva avere timore di una persona che non aveva sapeva ancora affrontare una battaglia? In effetti nonostante la mia poca esperienza io se avessi saputo fin da subito che avrei avuto qualche possibilità di batterla l'avrei affrontata, anche se non avevo l'esperienza e per questo aveva preferito prevenire.
"Esatto e tu vuoi usarlo per combatterla? Sei impazzita? Tuo padre mi ha detto che senza poteri potresti stare male...quindi..." “Non proprio quello, Killian. Userò uno simile”, dissi interrompendolo e facendo apparire un braccialetto simile a quello che aveva Hook.
“E' un’ottima idea Amy.! Riuscirai a batterla ne sono certo perché sei un'ottima combattente”, si complimentò e come sempre mi appoggiava. Credeva in me e nel mio potenziale. Senza di lui certe volte mi sarei sentita persa. Non ce la potevo fare a stare lontano da lui, però ero consapevole che era una scelta egoistica.
“Si ora sento che non sto più per esplodere da un momento all’altro e quindi  è giunto il momento di dare una lezione a quella arpia!” affermai decisa.  Ora che avevo avuto la conferma da Hook che ero l’unica che avrebbe potuto  batterla non potevo rischiare di perdere l’occasione di sconfiggerla. Sapevo che sarà dura, ma avrei usato gli insegnamenti di Regina perchè in ballo c'era il destino di tutti noi.
“Basta che torni sana e salva!”, ribadì di nuovo lui mentre ci stavamo avvicinando alla scaletta che permetteva di salire sulla nave
“Tranquillo. Tornerò!”, ribattei prima di salutarlo.
Hook mi aveva spiegato nel dettaglio dove si trovava il nascondiglio di Zelena. Era nella parte più oscura del bosco. Non c’eravamo addentrati così tanto quando avevamo tentato di scovare il luogo dove si stava nascondendo.C'eravamo fermati prima perchè stavamo cercando un modo per sconfiggerla senza cercare di farci rubare i poteri, ma ora sapevo la verità ed ero certa che mio padre stava rallentando le ricerche per fare in modo che lei potesse ottenere ogni ingrediente. Aveva ragione sia Hook che Bea. Hook aveva ragione avere dei dubbi su mio padre e mio fratello sul fatto che Hook era veramente coinvolto in questa storia. Io mi ero solo fidata di loro e non volevo vedere cosa stava succedendo veramente. Avrei dovuto chiedere scusa a Bea per averlo attaccato. 
Non appena fui a metà strada mandai un messaggio a mio padre riferendogli che stavo per arrivare così in questo modo in caso lei fosse stata con lui sarebbe scappata per evitare di non far scoprire il suo piano. Molto probabilmente si aspettava di riuscire a prendere l’ultimo ingrediente senza avermi tra i piedi. Si sbagliava. Hook era riuscito a spezzare il legame con lei, anche se non sapevo nemmeno come lo stava controllando. Avevo molte domande che mi frullavano nella testa, ma avrei trovato le risposte dopo la battaglia.
Dopo aver percorso un sentiero tra alberi altissimi e una vegetazione folta uscì in uno spiazzo ancora pieno di neve. In lontananza vidi una casa abbastanza grande con il portico e il giardino spoglio. Le luci erano spente. Non era ancora arrivata, ma mi avvicinai per controllare meglio.
Mi affacciai dalla finestra che dava sul bosco e all’interno notai un grosso tavolo di legno ricoperto di polvere con una candela ormai nei suoi ultimi attimi di vita. Mi girai leggermente e intravidi varie mensole con delle bottiglie colorate più o meno vuote.
Non sentì comunque nessun rumore all’interno, così decisi di fare un giro intorno alla casa per vedere se c’erano delle tracce che avrei potuto usare. Andai verso est. Non appena sorpassai la casa però vidi in lontananza un fienile. Stavo per entrare quando a un certo punto udì dei rumori di passi dietro di me. Mi girai velocemente e davanti a me c'era Zelena con in mano il pugnale di mio padre.
“Quindi hai capito tutto. Il tuo fidanzatino ti ha raccontato tutto. Non importa ce la farò comunque ad attuare il mio piano perchè riuscirò ad abbatterti in un modo o nell’altro”, ammise fredda mentre stava avanzando verso di me.
“Non credo proprio! Te la farò pagare per quello che hai fatto…sia a mio padre che a Killian!”, ribattei stringendo le mani a pugno,  cercando di ricordare il contatto con la pelle di Hook perchè al momento era l'unico modo che avevo per cercare di calmarmi. Non potevo esplodere. Dovevo tentare di attaccare in modo strategico.
“Noto che alla fine il tuo fidanzatino è comunque riuscito a metterti il braccialetto, in questo modo ti potrò uccidere con molta facilità e poi faranno la stessa fine sia il pirata che il tuo caro paparino. Sono stati solo delle ottime pedine, ma ora non mi servono più!”, disse compiaciuta dopo avermi squadrato.
“Come hai fatto a tenere sotto il tuo controllo Killian?”, gli domandai utilizzando tutte le mie forze per controllarmi
“Semplice ho usato il suo cuore anche se sinceramente per te farebbe qualsiasi cosa!”
“Me la pagherai!”, urlai liberando tutta l’energia che ormai non ce la facevo più a trattenere e con un gesto delle mani riuscì a scaraventarla via contro un albero vicino alla sua casa. Sentivo le mani tremanti. Era giunto il momento di provare a riprodurre quell’attacco che avevo usato contro me stessa. Quella volta però era solamente esplosa e quindi non sapevo come riprodurlo di nuovo.
“Il braccialetto non funziona…e la tua forza è straordinaria….”, ammise mentre cercava di alzarsi.
“No semplicemente non è quello che hai dato a Killian. Ora mettiamo fine a questa pazzia!”, replicai dura mentre mi avvicinavo a lei.
“Ricordati che ho ancora il pugnale di tuo padre. Io non farei tanto la strafottente!” , affermò con un sorriso sadico facendomi vedere l’arma.
“Lo so, ma  questo non mi fermerà!”, ammisi prima di fare apparire il pugnale nelle mie mani poi aggiunsi: “ho la magia pure io e questa volta non avrò paura di te”. Lo inviai direttamente a mio padre sperando che lui potesse proteggerlo.
“Maledetta questa me la paghi!”, urlò lei scagliandomi una palla di fiamme verde. Io per fortuna riuscì ad evitarla appena in tempo, poi dopo aver schivato il suo colpo feci apparire una corda intorno ai polsi di Zelena in modo che non potesse usare le mani per attaccare. Doveva trattenerla per qualche minuto in modo da riuscire ad attuare il mio attacco.
“Non ti ucciderò perché non sono più quella persona! Ti porterò semplicemen….”, non riuscì a finire di parlare che lei si liberò e in un nano secondo mi ritrovai a terra mentre stavo annaspando.
“Secondo te una misera corda poteva fermarmi. Io non sono come mia sorella. Io sono nata con la magia. Ti ucciderò definitivamente perché nonostate tu abbia un potenziale più grande del mio, io sfrutterò il fatto che non lo sai ancora usare e prima di morire imparerai una grande lezione fino a che non sarai in grado di controllarti le persone che ami soffriranno. Non potrai proteggere nessuno come è già successo con il pirata mentre stavate andando verso l’isola che non c’è!”, disse con tono maligno mentre continuava la sua tortura.
“Si sono ancora acerba, ma  non è vero quello che dici perché è proprio grazie al pensiero delle persone che amo che farò quello devo”, ammisi fermando il suo attacco e così  ritornai a respirare. Non potevo farmi battere. Ero inesperta però dovevo cercare in tutti i modi di finire questo scontro con la mia vittoria. Dovevo concentrarmi e indirizzare il mio colpo bicolore verso di lei. Ripensai a mio padre quando era succube di Zelena, a Hook in ginocchio perché gli doleva il petto a causa di quella arpia. Quel pensiero provocò di nuovo un esplosione di emozione. Rabbia. Tristezza. Frustrazione perché non ero riuscita a fare niente, ero rimasta ferma a vedere inerme. In pochi istanti venni avvolta da un fumo nero e bianco. Ce l’avevo fatta. Stavo per sferrare l’attacco convogliando tutto il fumo nelle mani, ma non appena Zelena vide che cosa stava per accadere sparii in un fumo verde.
“Maledetta! Vieni qua a combattere. Non fare la codarda!” urlai  lanciando il colpo verso il bosco. Distrussi almeno una decina di ettari. Ero veramente così potente? Ora cosa avrei dovuto fare? Non ero stata veloce. Me le ero fatta scappare.
 
Sconfitta ritornai da mio padre, sperando di trovarlo nel negozio. Lui poteva aiutarmi a batterla definitivamente. Io l’avevo fatta fuggire e dovevo rimediare al mio errore.
Mi teletrasportai direttamente e lo trovai nel retrobottega che stava sistemando qualcosa. Mi avvicinai a  lui e non appena si volse verso di me lo abbracciai. Era finalmente libero. Lui era libero.
“Sei stata tu a mandarmi il pugnale?” domandò lui sorpreso di vedermi li mentre mi stringeva a se.
“Si…ma non sono riuscita a batterla…. È scappata… scusami”, ammisi non appena mi staccai da lui
“Non importa. L’importante che tu non sia ferita. Troveremo un modo per catturarla.”, ribattè lui dolcemente
“Si so …forse so come fare… ma devo trovare un modo che lei non scappi…”, affermai titubante.
“Come?”; domandò lui curioso mentre fece apparire una teiera per poter bere un bel tea caldo.
“Da poco sono venuta a conoscenza di un attacco che forse potrebbe funzionare contro di lei.”
“Cioè?” chiese passandomi la tazzina di porcellana bianca avorio.
“Due fumi uno nero e uno bianco. La prima volta lo usai contro me stessa  quando perdetti il controllo dei poteri!”, spiegai prima di bere un sorso della bevanda calda al gusto di lampone e vaniglia.
“Stai dicendo che la tua magia era di due colori diversi?”, ridomandò iniziando a tremargli la mano con in mano la tazzina
“Si perché? Che problema c’è papà?”, chiesi iniziando ad angosciarmi.
“Forse è il momento per raccontarti la storia dei tuoi poteri…”, iniziò lui fissando la parete di fronte a noi.
“I miei poteri?”, domandai curiosa. Che cosa mi aveva tenuto nascosto? Dal tono della sua voce avevo già capito che sicuramente le informazioni che mi stava per dare non erano positive e cominciai ad avere paura.
“Si tu sei particolare. Il tuo potere è molto forte. Quello che hai visto non è che metà della tua vera forza…”, iniziò a spiegare lui appoggiando la tazzina sul tavolino di fronte a noi vicino alla teiera ormai vuota.
“Perché sono particolare? Che cosa c’è di diverso in me?”, domandai impaziente di sapere di più della mia storia. Erano da mesi che mi chiedevo perchè sia Pan che Zelena avessero detto che io ero speciale e ora finalmente avrei potuto avere delle risposte
“Te hai ereditato sia la mia magia sia quella di tua madre..”
“Mia madre? Dove si trova? Quando vi siete conosciuti? Perché non è venuta con me?”, chiesi a raffica interrompendolo
“Se mi blocchi ogni volta Amy non riuscirò a finire di dirti tutta la storia”, rispose lui facendo un sorriso amaro
“Ok va bene. Sto zitta continua”
“Tua madre l’ho conosciuta dopo aver incontrato e perso Belle. Stavo soffrendo per la presunta morte di Belle e lei anche se per poco tempo è riuscito a riscaldare il mio cuore infranto. Era bellissima. Lunghi capelli rosso fuoco e occhi azzurri intensi. Lei era come Belle. Era riuscita a vedere qualcosa in me, ma per noi non c’era possibilità di futuro. Io sono l’incarnazione del male e lei era una fata dei boschi quindi possedeva la magia di luce. La nostra unione era proibita, nonostante ciò ci provammo per un po’ a stare insieme.
Poco prima però che venissi rinchiuso nella cella di Snow venni a sapere che stavo per diventare padre per la seconda volta. Ero felice credimi, ma la tua nascita va contro le leggi della magia perché tu sei un essere speciale. Tu hai nel cuore sia oscurità che luce e  per questo motivo che le fate avevano paura che in futuro potessi diventare un “mostro” oscuro. Hanno iniziato così a dare la caccia a tua madre. Per un periodo è riuscita a scappare, però vedendo che restare nella Foresta Incantata era pericoloso e non era un luogo adatto dove farti crescere decise che dopo il parto avrebbe provato a cercare un modo per farti vivere in un posto senza magia per evitare che tu potessi diventare... e evitare che le fate potessero farti del male. A un certo punto però le notizie di tua madre sono diventate sempre più vaghe, anche perché da dietro le sbarre era difficile sapere che cosa vi stava succedendo. L’unica cosa di cui ero certo che il mio piano era cambiato. Non avrei cercato Bea, ma trovare anche te in qualsiasi posto tu fossi finita…”, spiegò lui con calma. Io ero raggelata da quelle informazioni.
“Mi stai dicendo che c’è la possibilità che io possa diventare un mostro e che mia madre potrebbe essere dispersa oppure morta per causa mia?”, domandai agitata alzandomi in piedi. Aveva ragione l'altra me. Non ci potevo credere. Il mio cuore era quasi del tutto oscuro e stavo veramente rischiando di diventare un mostro. Non volevo. Non volevo fare del male alle persone che amavo.
“Si, ma io non lo permetterò e tranquilla non è colpa tua. Non pensarlo nemmeno. Te sei la cosa più preziosa che poteva capitarci”, ribattè lui dolcemente
“Perché me lo dici solo ora e come faccio a non incolparmi? ”, chiesi allontanandomi da lui. Mi sentivo ferita. Me l'aveva tenuto segreto per tutto questo tempo.
“Non volevo farti preoccupare…volevo proteggerti…”, ammise tristemente
“Ho bisogno di una boccata d’aria”, affermai ancora un po’ impettita
“Aspetta Amy…dobbiamo stare uniti. Zelena è ancora in giro”, replicò lui avvicinandosi.
“Lo so, ma ora ho bisogno di pensare per conto mio perchè se no rischio di ferirti e non voglio. Tu intanto riunisci gli altri così organizziamo un piano…io appena starò meglio vi raggiungerò”, risposi prima di uscire. Sapevo che grazie a questa mia particolarità potevo battere Zelena. Lo avevo già capito dallo sguardo di Zelena mentre mi stavo preparando all’attacco. Avevo visto paura nei suoi occhi, ma ora avevo bisogno di un paio di ore per rielaborare tutte le informazioni che avevo avuto.
A un certo punto mi ricordai però che Hook non aveva il cuore e che era nelle mani di Zelena. Mi fermai improvvisamente. Il panico mi assalì. Ora dovevo pensare a lui.
In pochi minuti arrivai al porticciolo. Salì velocemente sul vascello sperando che fosse lì. Lo iniziai a chiamare. Me lo ritrovai di fronte non appena scesi sotto coperta.
“Ciao Amy allora l’hai sc…aspetta c’è qualcosa che non va? Che ti ha fatto Zelena”, domandò  preoccupato dopo aver osservato per qualche secondo il mio viso. Lui aveva questo potere di capire subito il mio stato d’animo.
“No…tranquillo…non sono riuscita a sconfiggerla perchè è scappata prima di riuscire a colpirla…Sono venuta qui perché ero preoccupata che potesse farti qualcosa ….potesse fare qualcosa con il tuo cuore…”
“Non ti devi preoccupare. Tuo padre dopo aver saputo che stavi combattendo contro di lei ha approfittato del momento per recuperarlo e ridarmelo. A quanto pare ha fatto anche un incantesimo per evitare che qualcuno possa usarlo per comandarmi”, spiegò lui prima di andare verso la sua camera.
“Strano credevo che mi avrebbe fermata se avesse saputo che stavo andando da Zelena per battermi e soprattutto ha ridato il cuore a te, il suo peggior nemico?” chiesi sorpresa seguendolo
“Si …non l’ha fatto per me, ovviamente, ma per te…almeno così mi ha detto. Non è comunque intervenuto, perché glielo ho impedito. Io credo in te e so anche che se ci fosse andato non saresti stata concentrata…”, rispose lui sedendosi sul letto
“Per me…beh meno male…”, dissi vagamente. E’riuscito a mettere da parte il suo astio nei confronti di Hook per me. Stava facendo tanto per me. Io invece ero scappata. Di nuovo. Ero stata veramente una stupida.
“Mi spieghi che cosa hai ora? Vedo che c’è qualcosa che ti turba e sono sicuro che non è solo la questione del mio cuore…”, ribadì lui fissandomi. Notai subito che stava cercando di leggermi dentro per capire che cosa potessi avere.
“Ho parlato con mio padre e mi ha detto alcune cose sulla mia storia…”, confessai alla fine sentendo già gli occhi lucidi sedendomi accanto a lui.
“Cioè? Cosa ti avrà mai detto per turbarti così tanto?”, domandò lui inquieto.
Dopo un minuto di silenzio gli raccontai tutto quello che mi aveva raccontato mio padre. Stavo cercando in tutti i modi di non esplodere perché sapevo che in quel caso avrei potuto azionare i miei poteri e fare dei danni.
“Capisci …potrei diventare un mostro e per questo motivo mia madre potrebbe essere anche morta…uccisa da una di quelle fate…”, affermai alla fine sentendo che alla fine una lacrima iniziò a rigare il mio viso.
“Amy tu non sei e non diventerai un mostro. Non lo permetterò. Farò qualsiasi cosa pur di proteggerti. Sono sicuro anche che tua madre ti amava tantissimo, per questo che è andata contro le altre fate e soprattutto sono certo, perché me lo sento, che tua madre non è morta. Io ti aiuterò a trovarla!”, ribattè deciso incrociando il suo sguardo con il mio e mettendomi sia la mano che l’uncino sulle spalle.
“Non lo so Killian lo hai visto pure tu il mio cuore e poi non abbiamo nemmeno prove che lei sia viva!”, ripetei abbassando lo sguardo appoggiando la testa sul suo petto.
“Lo so …l’ho visto, ma questo non toglie che ti aiuterò a non renderlo ancora più nero”, ammise stringendomi di più a se. Sentì le guance arrossire per qualche istante. Era la prima volta che eravamo così vicini. Lui poco dopo aggiunse: “non voglio sentire che è colpa tua…che la tua sola nascita potrebbe essere un errore… perché io sono grato che tu sia nata …e lo sono anche i tuoi genitori. Non pensare a quello che vogliono le fate….lo sanno tutti che sono delle rompiscatole”
“Sai che non sarà semplice per me non sentirmi in colpa per mia madre….grazie comunque…so che mi aiuterai e sarai al mio fianco”, replicai allontanandomi leggermente per poterlo guardare dritto negli occhi.
"Io ci sarò sempre", asserì lui accarezzandomi la schiena. Stavo per ribattere quando sentì la mia pancia brontolare. Arrossì per l'imbarazzo, mentre lui sorrise e poi disse dolcemente: “Forse è meglio se mangi qualcosa Amy  e anche farti una bella dormita” “Si però ora dobbiamo pensare a Zelena. Non appena avremmo risolto questo problema dormirò”, affermi decisa alzandomi.
“Si ma se sei stanca non credo potrai fare molto…e  comunque  non credo che farà molto questa sera,  anche perché le manca ancora un ingrediente e un modo per sconfiggerti… quindi tranquilla”
“Va bene, va bene …allora vado nella mia stanza a farmi anche una doccia!”, ribattei sorridendo.
“Io credevo che saresti rimasta…”, ammise avvicinandosi a me.
“Ah hai una doccia sulla Jolly e non lo sapevo?”, domandai ironica
“Ehm no …almeno non quello che intendi tu… però potresti mangiare qualcosa con me”, ribattè lui alzando il sopracciglio.
“Va bene poi però vado a casa”, dissi arrendendomi.
 
7 Gennaio 2015
 
La mattina venni svegliata dalla suoneria del cellulare. Con gli occhi ancora mezzi chiusi guardai chi mi stava chiamando. Era Bea.
“Ehi bro come butta?”, domandai prima di sbadigliare. Mi ero addormentata tardi a causa di incubi e per questo avevo ancora sonno.
“Bro? Ma sei ubriaca?”
“No no… sono solo mezza addormentata. Che cosa vuole il mio adorato fratellino alle dieci e mezzo del mattino”, dissi cercando di mascherare il mio malessere mentre guardavo l’orologio sul comodino. In effetti era tardi. Non avrò sentito il trillare della mia dannata sveglia.
“Volevo informare che abbiamo un emergenza. Snow è stata portata urgentemente in ospedale perché ha iniziato il travaglio”, rispose lui grave.
“Come ? Ma è solo al quarto mese”, ribattei allarmata mettendomi seduta appoggiandomi alla testata del letto.
“Da quanto ho capito qualcosa le ha accelerato la gravidanza. Sappiamo entrambi chi è stato”, spiegò lui velocemente
“Ok, dove siete che vi raggiungo subito”
“Il problema dei poteri l’hai risolta?”, chiese  lui preoccupato
“Si al momento sono sotto controllo”, risposi prima di scendere dal letto. Ero consapevole che ero riuscita a risolvere il problema grazie a Hook, ma era difficile ammetterlo.
“Si ma c’è qualcosa che però mi stai nascondendo”, ribattè lui perplesso
“Bea ora dimmi dove siete, poi ti aggiornerò sulle ultime cose”; replicai cercando di cambiare discorso. Non volevo spiegare quello che era successo il giorno prima. Si sarebbe preoccupato per me e ora doveva concentrarsi sulla sua famiglia.
“Va bene. Siamo tutti in ospedale… e si c’è anche Hook prima che tu me lo chieda”, ammise cercando di rimanere serio
“Sorvolerò sulla frecciatina. Mi preparo e vi raggiungo!”
 
In ospedale erano tutti presenti tranne Regina ed Henry. Bea mi spiegò che avevano preferito che rimanesse a casa con la sua seconda madre. In effetti era pericoloso portarlo perché sicuramente Zelena sarebbe arrivata da un momento all’altro. Questa volta però non mi sarebbe sfuggita. Emma invece era con la madre e il padre in camera in attesa dell’arrivo del suo fratellino o sorellina.
“Hai dormito?”, domandò Hook non appena mi vide
“Si ovvio”, rispose velocemente. Non avevo tempo per crogiolarmi per i miei problemi. Dovevamo proteggere il bambino di Snow e sconfiggere la strega cattiva. 
“Certo ci credo molto…”, ribattè lui sarcastico poi aggiunse sottovoce: “Potevi chiamarmi se stavi male”
“Sto bene, tranquillo.”
“Devo dirti una cosa …”
“Cosa?”, chiesi perplessa dal suo tono di voce. Era diventato serio, ma nello stesso tempo anche nervoso
“Se dovessi batterti contro Zelena non usare l’attacco quello con i due fumi…”, rispose fissandomi negli occhi. Non capivo che cosa avesse. Perché ora mi stava facendo questa richiesta? C’è qualcosa che mi stava nascondendo.
“Scusa e perché?”, domandai scettica
“Tu promettimelo e basta”, replicò stringendo la mia spalla con la mano.
“Mi spieghi che ti prende?”
“Amy ho bisogno di te”, affermò mio padre interrompendo la mia conversazione con Hook.
“Arrivo”, replicai, ma prima di andare da lui dissi a Hook: “Ne riparliamo dopo”
Non appena raggiunsi mio padre fuori, mi resi subito conto che Hook mi aveva seguito.  Non capivo che cosa gli stava succedendo, ma ora non avevo tempo per indagare. Non appena avremmo ottenuto la pace avrei parlato con lui.
“Dimmi papà”
“Devi fare un incantesimo di protezione sull’ospedale così Zelena avrà più difficoltà ad entrare”, spiegò lui mentre stava fissando l’entrata.
“Non l’ho mai fatto…non puoi farlo tu?”; chiesi dubbiosa. Non volevo prendermi questa responsabilità perché fino ad ora escluso l’attacco contro me stessa avevo fatto solo incantesimi basilari.
“No solo il tuo potere può rallentarla. Sono sicuro che ce la farai. Basta che concentri la magia nelle mani e nel mentre dire anche una formula che ti ho scritto su un foglietto”, ribattè lui incoraggiante passandomi un pezzo di carta
“Ce la puoi fare!”, replicò Hook sorridendo
“Ok va bene ci provo!”, dissi prima di mettermi davanti alla porta. Alzai le braccia e chiusi gli occhi. A bassa voce ripetei la formula concentrandomi al massimo.
“Brava ce l’hai fatta!”, ammise mio padre appoggiando una mano sulla mia spalla destra.
“Grazie a te che me lo hai insegnato”
Stavamo per rientrare all’interno quando una voce un po’ troppo familiare ci costrinse a fermarci e a girarci contemporaneamente verso la strada principale. Zelena era di fronte a noi. Non mi sembrava tanto spaventata da me al contrario dell’ultima volta che ci eravamo viste
“Zelena ti posso battere. Io posso sconfiggerti. Non sei stata molto furba a venire”, ammisi beffarda mettendomi davanti a Hook e mio padre.
“Si ma io ho sempre le mie carte”, affermò lei prima di far apparire sulla sua mano un cuore.
“Non è possibile Kilian mi ha detto che ha riavuto il suo cuore!”, replicai sorpresa. Ora che aveva in mente di fare? Non era di Killian e quindi di chi era? Che cosa aveva fatto in queste ore dopo il nostro scontro? 
“Infatti non è suo! Vieni mio adorato!”, disse lei prima di voltarsi verso sinistra. Ad un certo punto vidi arrivare Dean. Raggelai. Non era possibile. Come aveva fatto a trovarlo e soprattutto come aveva fatto senza magia a rapirlo? Volevo evitare tutto questo. Volevo evitare di metterli in pericolo per questo avevo evitato di vederlo, ma alla fine tutti i miei sforzi erano stati inutili.
“Dean…!”, sussurrai dopo aver guardato Hook. Notai che anche lui era preoccupato. Nessuno di noi si aspettava che lei sarebbe arrivata ad uscire dal confine pur di ottenere il suo lieto fine.
“Non credevo che potessi vivere senza il cuore”, ammise cercando di sdrammatizzare. Lo faceva sempre.
“Lo sai che posso fare la stessa cosa che ho fatto con il pugnale!”, ripetei cercando di stare calma. Dovevo salvarlo! 
“No questa volta ho applicato un piccolo incantesimo che non ti permetterà di farlo! Non faccio l’errore due volte!”, asserì lei facendo un sorriso maligno prima di premere lievemente il cuore. Dean cadde subito per terra stringendosi la maglia. Avrei voluto correre da lui, ma avrei rischiato di peggiorare la situazione. Rimasi così ferma pregando che non lo uccidesse.
“Ti prego lui non c’entra nulla!”, ribattei io con voce incrinata.
“Si …ma a me non importa. Io voglio solo avere il mio lieto fine e per averlo utilizzerò qualsiasi carta e poi posso divertirmi come ho fatto con il tuo fidanzatino”
“Fidanzatino?”; domandò Dean cercando di alzare lo sguardo per incrociare il mio sguardo
“Si il pirata… sono così teneri…”, rispose lei indicandoci
“Non darle retta Dean.”, dissi facendo qualche passo verso lui, poi aggiunsi: “Come hai fatto a trovarlo? Lui vive oltre il confine!”
“Semplice grazie a queste graziose scarpette che mi possono portare ovunque anche nel vostro mondo. Per quanto riguarda trovarlo, beh dopo averti vista ho fatto delle ricerche su di te per scoprire ogni tuo punto debole e cara ne hai tanti!
Ieri dopo il nostro incontro sono andata a trovarlo e con una pozione che avevo preparato prima di partire l’ho mandato nel mondo dei sogni in pochi secondi. All'inizio pensavo che non l'avrei utilizzata questa opzione, ma sei più brava di quanto pensassi.”, spiegò lei calma.
“Cosa vuoi Zelena? Secondo te non riuscirò comunque a salvare pure Dean?”, domandai soffiando. Ero furiosa. Stava usando tutte le persone a me care per avere il suo lieto fine, ma ora questa storia doveva finire.
“Voglio che tu perda i poteri oppure potrebbe bastarmi la tua morte”
“Non ti permetterò di farle del male”, intervenì subito mio padre cercando di mettersi davanti a me
“Beh Amy sta a te decidere. Vedrai morire il tuo presunto ragazzo oppure deciderai che per salvarlo perderai tutti i poteri”, dichiarò lei prima di iniziare a stringere il cuore di Dean.
“Smettila!” urlai sentendo che stavo per perdere di nuovo il controllo
“Se lo bacerai io lo lascerò in pace. Sappiamo entrambi. anche che se mi attaccassi ora potresti colpire anche il suo cuore. Non hai altre scelte!”, ammise lei sghignazzando.
Non avevo molte alternative. Non potevamo rischiare di colpirla. Non volevo perderlo di nuovo. Avremmo trovato un modo alternativo per fermarla. Sapevo che era abbastanza egoistica come decisione, ma non potevo non farlo. Non potevo vedere morire di nuovo. Non lo avrei sopportato, così decisi di andare verso Dean. Mi inginocchiai. Gli sorrisi e poi gli dissi: “Mi dispiace. Non volevo coinvolgerti in tutto questo”
“Amy non farlo ti prego!”, urlò mio padre venendo verso di me, mentre stava cercando di fermarmi io presi il viso di Dean e lo baciai. Sentì come se tutta la mia forza vitale scomparisse in un battito di ciglio.
“Hai vinto. Lascialo andare!”, riuscì a dire a stento prima di svenire.
 
Pov Hook
 
“Amy”, urlai andando verso di lei. Cercai di svegliarla, ma tutti i tentativi furono vani.
“Che le è successo?”, domandò Dean preoccupato dopo che aveva ricevuto il cuore da Zelena. Ora che aveva eliminato il suo più grande problema non l'avrebbe fermata nessuno. L'unica cosa positiva che non aveva ucciso Dean perchè Amy ci avrebbe sofferto molto. 
“Non lo so..”, ammisi inquieto mi girai per chiederlo al coccodrillo, ma vidi che stava discutendo con Zelena
“Ora ti uccido!”, asserì lui duro.
“Sai che non puoi!”, rispose lei tranquilla andando verso l’entrata dell’ospedale, ma non riuscii ad entrarci. L’incantesimo di protezione che aveva fatto Amy stava funzionando per fortuna. L’avrebbe rallentata e avremmo avuto più tempo per elaborare un piano per sconfiggerla in modo definitivo e svegliare Amy.
“Non importa se non posso entrare perché sicuramente troverò un modo per togliere la barriera e prendermi il mio lieto fine”, ribattè lei adirata prima di sparire in una nube verde.
“Coccodrillo che è successo?”, domandai non appena fummo soli
“La magia è come la linfa vitale e senza ….è come se fosse…”,
“In coma”, disse Dean agitato interrompendolo
“Esatto! L’unico modo per farla tornare da noi è battere Zelena!”, spiegò lui avvicinandosi a noi poi aggiunse: “Portatela in un posto al sicuro. Io parlerò con gli altri per vedere di elaborare un piano di riserva!”
“La porto sulla Jolly”, affermai prima di prenderla in braccio. Sentì subito lo sguardo omicida di Dean. Ora però non avevamo tempo per discutere di problemi sentimentali.
“Va bene. Vi raggiungo al più presto per vedere come sta e per aggiornarvi”
Annuimmo

Non appena salimmo sulla Jolly misi Amy sul mio letto e la coprii con la coperta rossa pesante così da non farle prendere freddo. Presi una sedia e mi misi al suo fianco. Dovevo ammetterlo ero preoccupato. Avrei dovuto fermarla, ma sapevo che non sarei comunque riuscito a bloccarla. Era dannatamente testarda.
“Non doveva farlo. Dovevo proteggerla! Anzi forse non avrei dovuto rimanere qui!”, asserì Dean arrabbiato girando per la stanza.
“La vita che faceva prima da quanto so era più pericolosa!”, ribattei a tono. Era arrabbiato. Dalle parole di Amy era causato da una specie di patto che lo stava portando verso l'oscurità. Dovevo quindi stare attento a non provocarlo troppo perchè potrei accendere una miccia pericolosa. Ero stato fortunato che non mi aveva dato un pugno per averla presa in braccio.
“Si, ma potevo proteggerla! Qui non riesco…”, replicò duro interrompendo i miei pensieri.
“Io anzi tutti noi cerchiamo sempre di proteggerla”, ribattei fermo guardandolo mentre camminava per la stanza.
“Ho visto… e poi è vero…quello che ha detto?”, chiese lui fermandosi di fronte a me. Notai nei suoi occhi un filo di tristezza oltre alla rabbia.
“No, siamo solo amici, se questo che mi stai chiedendo!”risposi voltandomi verso Amy perché lei riusciva a calmarmi. Avrei voluto che le parole di Zelena corrispondessero al vero, ma purtroppo il nostro legame era sempre fermo, anzi prima del ritorno di Dean avevo un sentore di essere quasi riuscito a far breccia nel suo cuore, ma ora con lui di nuovo nel mondo dei vivi era tutto crollato. Io comunque non mi sarei arreso perchè ero convinto che avrei conquistato il suo cuore. Noi eravamo destinati. Dovevo solo non perdere la speranza.
“Tu però provi qualcosa per lei?”
“Si questo non posso negarlo, ma lei mi ha già respinto e ora siamo solo amici. Tranquillo”, ammisi voltandomi di nuovo verso di lui
“Non lo so…”
“Cosa c’è che ti preoccupa?”
“Ho visto come ti guarda…”, rispose sedendosi sul letto vicino a lei.
“Fidati di me. Lei ti ama. Ha rischiato la sua vita per te!”, ribattei io educato. Si a volte pure io avevo notato qualche sguardo che mi aveva fatto pensare di essere vicino ad ottenere il suo cuore, ma avevo però sempre ritenuto fosse solo la mia immaginazione. L'unica cosa di cui ero certo era l'amore per Dean. Lei lo amava, anche se la prima volta che lo vidi stava cercando di ucciderlo, ma in quel caso ero sicuro era dovuto al suo conflitto interiore o alla sua particolarità. Secondo Bea invece non voleva accettare quello ce provava veramente per non spezzare il legame con il passato. Secondo lui una parte di lei amava ancora Dean, ma quello che sentiva per me era molto più profondo. Lei però non era riuscita ancora ad accettarlo, al momento però mi importava solo svegliarla.
“Lo spero perché lei è la mia luce e non posso perderla. Senza di lei potrei cedere….”, confessò mentre la guardava. Si vedeva che l’amava tanto. Lei aveva lo stesso effetto anche su di me. Questa storia era complicata e sicuramente farà soffrire qualcuno.
A un certo punto sentì qualcosa sfiorare la pelle. Mi girai per vedere che cosa potesse essere e notai che Amy stava stringendo la mia mano con la sua. Era viva. Sicuramente stava combattendo per riuscire a svegliarsi.
“Si è mossa!”, affermò Dean sorpreso. Avevamo appena avuto la certezza che Amy era con noi e che stava combattendo come faceva sempre. 
Dopo la discussione di prima però tra me e Dean calò il silenzio che fu interrotto dall’arrivo del coccodrillo che dopo essere entrato domandò: “Come sta?”
“Mi ha stretto la mano…vuol dire che è qui con noi.!”, spiegai velocemente.
“Bene! Ho parlato con gli altri e abbiamo trovato un alternativa anche se è rischiosa…”
“Pericolosa ? Che bisogna fare?”, domandò Dean alzandosi per mettersi di fronte al padre di Amy
“Per sconfiggere Zelena bisogna usare magia di luce e magia oscura. Amy ha questa magia particolare, ma al momento lei non può combattere. L’unica possibilità che abbiamo è che Emma ed io lottiamo insieme, però bisogna equilibrare bene l’attacco!”, spiegò Rumple
“Quindi dovete unire le vostre magie?”
 “Esatto, ma non preoccupatevi io riuscirò a salvare tutti. Voi state qui con lei”, replicò lui grave
Annuimmo
Stavo sperando che questo piano potesse funzionare. Non potevo perderla. Mi bastava solo rimanere al suo fianco, anche se faceva male. Dovevo avere fiducia nel mio peggior nemico e questo per me non era per niente facile, ma lo facevo per lei. Lei si fidava di lui.
“Dovremmo stare qui a non fare niente quindi? Non posso solo spararle una pallottola in mezzo alla fronte”, affermò all’improvviso Dean che nel frattempo aveva ripreso a camminare.
“Credo che lei sia più veloce e con la magia potrebbe ribaltare la situazione a suo favore”, risposi io che ero rimasto seduto sulla sedia vicino al letto.
“Quindi vuoi stare qui a non fare nulla? Io sono stato rapito, mi ha preso il cuore, la mia ragazza è in coma e mi stai dicendo che devo stare rinchiuso nella versione brutta dell’olandese volante”, disse lui fermandosi di fronte a me e notai che stava stringendo i pugni. Si stava riscaldando. Non sapevo come sarei riuscito a placare il suo animo.
“Secondo te a me piace questa situazione. Morirei per lei, ma non possiamo rischiare che il piano salti per un nostro atto impulsivo”, ribattei deciso sperando di convincerlo ignorando l’insulto che aveva fatto alla mia nave e soprattutto le parole “mia ragazza” che erano state una vera pugnalata.
Non rispose. Ricominciò a girare per la stanza. Mi metteva ansia. Era una bomba che sarebbe potuta esplodere da un momento all’altro.
“So come ti senti, ma ti prego calmati e soprattutto fermai mi fai venire il mal di testa!”, affermai grave pochi minuti dopo tentando di tranquillizzarlo.
“Sto cercando di mantenere l’autocontrollo. In questo momento infatti vorrei solo andare da quella strega, ma effettivamente hai ragione te non posso rischiare che quella arpia mi faccia qualche maledizione e soprattutto mandare in fumo il piano di suo padre. Non posso esplodere, devo stare al suo fianco!”, replicò lui fermandosi vicino al letto in modo da guardarla.
“Esatto! Lei ha bisogno del nostro supporto!”, confermai girandomi verso di lei.
Dopo tre ore non avevamo ancora avuto notizie e il cielo ormai era diventato nero illuminato solamente da qualche stella. Eravamo entrambi stanchi, ma continuavamo a vegliare su di lei, anche se dovevo ammetterlo stavo iniziando ad agitarmi. Cominciai a pensare che forse aveva ragione Dean, forse avremmo potuto aiutarl, fare qualcosa per lei.
“Killiannnn!”, sentì urlare all’improvviso al mio fianco. Mi girai e vidi che Amy si era svegliata.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Hookina90