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Autore: EnZo89    24/09/2018    4 recensioni
Zootropolis.
La metropoli in cui tutti gli animali,prede e predatori,grandi o piccoli che siano,vivono.
Questo immenso agglomerato urbano,nella sua complessità,ospita numerosi ecosistemi che accolgono numerosissimi abitanti.
E proprio alla causa del suo enorme e sconfinato sviluppo urbano,presenta numerose oppurtunità ed altrettante numerose problematiche...
Testimoni di tutto ciò? Due agenti del ZPD...Nick e Judy.
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Una vacanza esplosiva – Parte 1
 
Zootropolis , agosto inoltrato , primo pomeriggio , distretto di Downtown
 
Erano passati parecchi giorni da quando una certa volpe di nostra conoscenza , Nick per gli amici , aveva voluto e dovuto ospitare , non proprio volontariamente , una coniglietta di nostra conoscenza , la inarrestabile Judy Hopps , la quale è balzata agli onori della cronaca non solo per essere il primo coniglio poliziotto del ZPD , ma anche per la sua inossidabile forza di volontà che , nel corso del tempo , le hanno permesso di raggiungere obiettivi impossibili fino a quel momento per gli appartenenti della sua specie , ad iniziare dal caso degli Ululatori Notturni che le ha permesso di acquisire notorietà anche tra i mammiferi di stazza più grande.
 
Ad ogni modo , tornando a quella particolare coppia di agenti , a Nick in particolare , erano parecchi giorni che mostrava una insolita e impareggiabile determinazione e dedizione nei confronti del lavoro che gli era stato assegnato , volendolo così portare a termine nel modo più efficace ed efficiente possibile.
 
Pensate un po’…era addirittura contento di finire di scontare la punizione che il capitano gli aveva affibbiato…
 
Oh…a tal proposito…per chi se lo fosse perso , quel testone di Nick , a causa della sua lingua lunga e della sua battuta pronta , si era beccato , su ordine del capitan Bogo , prima quattro settimane a dirigere il traffico in giro per i vari distretti della metropoli , poi una visita , sempre su “invito” di Bogo , da parte della sua amica e collega che , in quell’occasione , ha fatto di lui una cavia da laboratorio per cercare di curarlo al meglio possibile ed infine una tranquillissima discussione (e tranquilla è un eufemismo) col suo compare fennec che gliene ha cantate quattro per avergli fatto perdere una giornata di lavoro (e sapete a cosa mi riferisco).
 
Per poter raggiungere questi livelli di efficienza aveva dovuto far ricorso a tutte le sue risorse e a tutti gli espedienti possibili ed immaginabili.
 
Tanto , tantissimo caffè , molta attività fisica per tenersi in forma, alimentazione sana e nutriente con relativo addio (per il momento) al suo adorato cibo spazzatura , pisolino pomeridiano di esattamente 60 minuti e poi quella soluzione…cioè LA SOLUZIONE. Ricordarsi di resistere a tutto , sempre e comunque , pur di evitare un’altra “visita” di Judy.
 
Preferisco mille volte subire tutto il lavoro , lo stress e gli imprevisti di quella giungla la fuorì piuttosto che farmi “curare” da Judy…non so se resisterei ad un altro di quei percorsi terapeutici…brrr…ho i brividi solo a pensarci!
 
Era questo il pensiero ricorrente che attraversava la mente del canide dal manto rosso e , proprio grazie a questo pensiero fisso  , riusciva a dare il meglio di se stesso , rendendolo inarrestabile davanti al dovere.
 
Il punto è che , oltre a quello che gli spettava , aveva iniziato a fare davvero di tutto , pur di evitare di incrociare Judy…e questo destava non poche preoccupazioni tra gli agenti del distretto. Non che gli avesse fatto esattamente qualcosa di male ma il ricordo “traumatico” di quei giorni di malattia in cui è stato ostaggio in casa sua erano ancora vividi nella sua mente…e pur di non tornare a pensare a quell’occasione , preferiva tenersi impegnato , in ogni modo.
 
Comunque , uno dei suoi “giri di pattuglia” nella centrale era pressoché il seguente.
 
Prima agli archivi , dove l’agente preposto , un anziano ippopotamo di nome Richard , era rimasto impressionato e preoccupato dalla frenetica attività di Nick , tanto e vero che , una volta che il tornado dalla rossa pelliccia ebbe abbandonato l’area , volle avvisare il capitano della visita del mammifero , lasciando quest’ultimo perplesso.
Poi al deposito prove delle indagini , in cui degli attoniti Snarlov e Delgado , osservavano esterrefatti quel fulmine dal manto rosso che si impegnava all’inverosimile in una catalogazione fin troppo meticolosa dei reperti presenti nella stanza , tanto che , anche loro , si convinsero di allertare il capitano per il comportamento “troppo diligente” della volpe
E per finire , la , nel posto in cui nessun mammifero era il benvenuto…l’ufficio del capitano Bogo.Quando il capitano  immerso , come al suo solito , nelle infinite montagne di carte , si accorse del ciclone rosso fuoco , era troppo tardi…Nick aveva già iniziato a rassettare l’impossibile e a rimettere in ordine qualunque cosa fosse fuori posto…e prima ancora che il capitano potesse mettere le sue possenti zampe sul piccolo mammifero , quest’ultimo era già scomparso dalla sua vista.
 
“Dannazione Wilde! Adesso da dove cavolo riprendo il lavoro!!!” tuonò il bufalo mentre il piccolo predatore scattava lontano dall’ufficio del suo superiore
 
E stavolta il capitano , che aveva visto con i suoi occhi lo stato di iperattività di Nick Wilde, oltre alle numerose segnalazioni dei suoi agenti , due domande cominciò a porsele.
 
Quel Wilde è sempre stato una spina nel fianco…indisponente come mai nessuno finora , sempre pronto a battere la fiacca e ogni volta che se ne presenta l’occasione , evitare di compiere il benché minimo impegno lavorativo…rifletteva molto velocemente il capitano mentre cercava di tenere il passo della volpe nei corridoi della centrale
Poi…l’illuminazione
 
Adesso lo concio io per le feste!  “Il primo che becca l’agente Wilde e me lo riporta qui…gli offro due settimane di ferie , pagate in tutto e per tutto dal sottoscritto!” urlò nell’ampio ingresso dell’edificio.
 
Era agosto inoltrato , faceva caldo , parecchi non avevano ancora neanche potuto pensare di andare in vacanza…ed una proposta del genere , più unica che rara , non poteva essere rifiutata.
 
E in quel momento , gli occhi di tutti i mammiferi presenti caddero addosso alla sfuggente volpe.
 
Pochi minuti prima che si verificasse tutto questo , nella stessa hall , era di ritorno Judy , perplessa come non mai , impegnata a guardarsi intorno alla ricerca del suo amico e collega Nick…ma niente. In tutta quella mattinata non era riuscita a rintracciarlo da nessuna parte , nemmeno al cellulare.
 
Quel testone di Nick…appena lo becco gliene dico quattro…ma cosa sarà successo che non riesco più a trovarlo da nessuna parte?
 
Mentre pensava sul da farsi col suo collega predatore , raggiunse il bancone della hall e , come tante altre volte , dovette fare la stessa identica sequenza di azioni per attirare l’attenzione di un altro suo collega predatore , il goloso Clawhauser
 
“Ehi…Ben…quaggiù..!!!” esclamò Judy accompagnando il suo richiamo con le braccia alzate
“…oh…ciao Judy! Scusami , ero impegnato con…”
“Non dirmelo…i più grandi successi di Gazelle , gli ultimi gossip sulla sua vita privata e magari qualche pratica lasciata in sospeso da chissà quanto tempo , giusto?”
“Non esattamente. Ho appena saputo che Nick è da queste parti e…”
 
Mentre il paffuto predatore era impegnato a spiegare a Judy cosa stesse accadendo , un forte suono iniziò a propagarsi per gli ambienti…
E man mano che i secondi passavano , questo suono cominciava meglio a definirsi…e il suono divenne rumore. E il rumore si manifestò in un’orda di agenti che avevano l’unico scopo di acciuffare il mammifero dal pelo rosso che scappava da quella folla inferocita.
 
Ruggiti , latrati , muggiti e versi di ogni tipo , appartenenti ai relativi mammiferi componevano quella mandria impazzita e , davanti a tutti , Nick
 
“Cosa vi ho fatto di male che ce l’avete tutti con meeeeeee….!!!!” Urlò la volpe mentre scappava a folle velocità nei locali della stazione di polizia
 
Nick sapeva fin troppo bene cosa aveva fatto. La sua dedizione al lavoro era diventata troppo difficile da gestire da parte di tutti gli agenti…e poi una vacanza , in quel periodo , si poteva rifiutare?
 
Ah ecco dov’era finito…perchè sta scappando? Pensò perplessa Judy , mentre di lì a poco la sua domanda ebbe risposta.
 
“Il primo che becca l’agente Wilde e me lo riporta qui…gli offro due settimane di ferie , pagate in tutto e per tutto dal sottoscritto!” fece la voce tonante del capitano nella hall…
 
Ho capito bene…Due settimane di vacanze? Pensò perplessa la coniglietta
 
E in men che non si dica , anche la piccola tenera coniglietta si ritrovò a far parte di quella folla inferocita che scorazzava da una parte all’altro dell’edificio
 
“Quella vacanza sarà mia!” esclamò Judy che , intanto , si era letteralmente fiondata nella mischia , incurante della massiccia presenza dei suoi colleghi
 
Se la mangeranno viva…o forse no? Pensava Ben che , dal bancone , assisteva perplesso all’assurdo spettacolo
 
Intanto Judy , pian piano riusciva a recuperare posizioni all’interno di quella marmaglia informe di mammiferi in corsa…prima uno slalom tra i mammiferi più massicci , poi un salto da un dorso all’altro di quelli di taglia più piccola e infine , una volta raggiunta la testa del gruppo , eccola lì…a pochi metri dal placcare quella volpe fuggitiva
 
“Nick Wilde…in nome della legge...fermati!” esclamò la piccola agente , neanche stesse inseguendo il peggiore dei criminali di Zootropolis.
 
Judy fece un balzo fulmineo in direzione della volpe che , per sua sfortuna e nonostante le evidenti dimensioni di stazza , fu placcata e messa al tappeto da quella astuta e fin troppo agile coniglietta
 
“Ouuf…oh..ciao Carotina…ma che piacere vederti…!” disse Nick mentre si riprendeva dalla rocambolesca caduta causata dalla coniglietta
“Niiick…finalmente riesco a beccarti! E’ da parecchio che non ho tue notizie e cominciavo a preoccuparmi…sicuro di stare bene?”
Alla domanda della coniglietta , Nick scattò sulle sue zampe posteriori e con esso tutto il pelo rosso della sua pelliccia sulla sua schiena.
“Ma certo che sto bene Judy! Non si vede? Sto lavorando giorno e notte!” rispose  con fare frenetico
“Ho deciso di portarmi avanti col lavoro perch…”
Stava terminando la frase quando Nick fu sollevato di peso per la collotta della sua divisa e per lo stesso motivo emise un guaito , segno  evidente che quel gesto improvviso l’aveva spaventato.
Mentre quei due si stavano scambiando i convenevoli , il capitano aveva raggiunto la hall , facendosi spazio tra tutti i suoi agenti , intento a “scambiare due chiacchere” col mammifero rosso
Chi poteva essere se non il capitano Bogo? Pensò Nick , ritrovatosi in quella situazione assurda “Oh salve capitano…qual buon vento la porta da queste parti?” terminò ironicamente il rosso mammifero
“Wilde…tu ed Hopps nel mio ufficio , adesso. E non preoccuparti , ti ci porto io , prima che tu possa scappare sulle tue zampe” terminò il bufalo con un sorriso sospetto dipinto sul suo muso
 
Intanto , nell’ufficio , la situazione era pressoché questa: una grossa scrivania in legno al centro della stanza , da uno dei due lati del mobile la poltrona del capitano e dall’altro lato , due sedie per mammiferi di taglia medio-grande.Su una di queste Judy , che aspettava incuriosita il “premio” che aveva vinto dopo questa “caccia alla volpe” , sull’altra Nick…o meglio , un groviglio di corde che contenevano la volpe , lasciando la coniglietta un attimo interdetta mentre il suo superiore si occupava di metterlo “a suo agio” su quella sedia.
 
“…e con questo,siamo a posto. Devo dire che ti dona proprio questo accessorio , Wilde” affermò con soddisfazione Bogo che ammirava il suo operato.
“Capitano , era davvero necessario tutto questo nei confronti dell’agente Wilde?”
“Hopps , sono arrivate numerose segnalazioni del comportamento fin troppo diligente del suo collega e , conoscendolo , posso assicurarti che c’è qualcosa che non quadra” finì la frase rivolgendo un’occhiata alla volpe
“Capitano  , le posso assicurare che io sto benissimo , che non sono mai stato meglio prima d’ora. Glielo posso assicurare su ciò che ho di più prezioso…su…su….sulla mia bellissima , folta e rossa coda!” disse nervosamente Nick
“Zitto Wilde…tu non hai voce in capitolo. Hopps , torno subito” disse il capitano , alzandosi dalla sua poltrona ed incamminandosi nel vano adiacente.
 
Nell'altra stanza , lontano da occhi indiscreti , vi era il capitano che marciava in circolo a dimostrazione di quanto fosse turbato e infastidito a quella situazione a cui doveva trovare rimedio quanto più presto possibile.
Lo stesso capitano che aveva impartito quel singolare ordine a tutti i suoi agenti , ancora una volta non aveva previsto che la più piccola delle sue agenti , Judy Hopps , potesse primeggiare in quel particolare incarico. Il suo pensiero  era focalizzato sulla ricerca di una soluzione a quel particolare dilemma  ovvero quello delle due settimane di vacanza

Cavolo…e chi se lo aspettava! Quella tenera coniglietta ha superato ancora una volta le mie aspettative…e adesso , sicuramente non posso tirarmi indietro…che figura ci farei?  Il giorno dello stipendio è lontano , non ho grandi risorse personali per pagare questo impegno e sicuramente non posso prelevare somme dal fondo emergenze del distretto…Devo trovare un rimedio a questa scomoda situazione…aspetta…forse ho trovato la soluzione…!
 
Intanto , mentre volpe e coniglietta discutevano del comportamento anomalo  del mammifero dal pelo rosso , il capitano rientrò nel suo ufficio e si accomodò alla sua scrivania , facendosi spazio tra quelle montagne di carte.
 
“Innanzitutto , i miei più sinceri complimenti , agente Hopps , per essere riuscita a catturare la volpe…”
“Ehi , io ce l’ho un nome , capitano!”
“Dicevo…come promesso , a chiunque avesse acciuffato l’agente Wilde , avrei offerto ben due settimane di vacanza a spese del sottoscritto. E detto fra noi , Wilde , penso che tu ne abbia proprio bisogno. Non vorrei che il nostro primo agente volpe del distretto si stanchi per il troppo lavoro?” fece sarcastico Bogo.
Nick fissava il capitano con gli occhi ridotti a due fessure , come se lo stesse scrutando nel profondo dei suoi pensieri per cercare di capire dove volesse andare a parare. E nel frattempo Judy aveva ripreso la parola
“Capitano , innanzitutto la ringrazio per il regalo che lei ha deciso di farmi solo perché sono riuscita a prendere Ni…ehm volevo dire l’agente Wilde. Non credo di poter accettare perché la città pullula di malviventi e il crimine non va mai in ferie…”
A quella frase , a Bogo si dipinse un sorriso sul muso , immaginando i criminali intenti a godersi una sana giornata di mare , rinfrescandosi con un bel drink all’ombra di una palma da cocco…prima di scendere dalle nuvole e tornare alla realtà
“Hopps , ammiro la tua dedizione e perseveranza…ma siamo in piena estate e ci sono ancora tutti i tuoi colleghi la fuori per coprire la tua assenza. Non preoccuparti. E poi…ho già provveduto a tutto…devi solo goderti queste due settimane di relax”
“Signore…di sicuro non posso ospitare tutta la mia famiglia…come ben sa , noi conigli moltiplichiamo alla grande…e da sola non mi sembra il caso di andarci…”
“Perché non porti Wilde con te? Come detto prima , avrebbe proprio bisogno di una bella vacanza” terminò la frase con fare allusivo
 
Volpe e coniglietta incrociarono gli sguardi.
 
Da una parte , una piccola , minuta ed iperattiva Judy strafelice di questa idea a cui non aveva ancora pensato e che aveva dipinto sul suo musetto il ritratto della felicità.
Dall’altra parte , un rigido e spiritualmente devastato Nick , scosso nel profondo da questa proposta fatta dal bufalo , con la disperazione ben nascosta dentro di lui e con un espressione fintamente allegra ma sicuramente imbarazzata dipinta sul suo muso
 
“Agenti , direi che per adesso è tutto. A quanto pare , vi toccherà godervi insieme questa vacanza. Hopps , la partenza è fissata tra due giorni , ore 9:00 alla stazione ferroviara di Zootropolis…ah e dimenticavo. Dovrete dirigervi verso la costa , a Mammal Beach Avenue e , una volta arrivati sul posto , capirete subito chi sarà la vostra per il periodo di ferie. Rompete le righe!”
…e non rompete le scatole!  Pensò il capitano mentre vedeva quei due allontanarsi dall’ufficio.
 
Passeremo queste due settimane insieme
 
La stessa frase pensata , contemporaneamente , da due individui diversi e che racchiudevano un significato diametralmente opposto. E , nello stesso momento , racchiudevano aspettative del tutto diverse per la vacanza che avrebbero dovuto trascorrere insieme
 
Il giorno della partenza arrivò e i due agenti , volpe e coniglietta , si ritrovarono alla stazione
 
“Ehilà Carotina , buongiorno e ben arrivata alla stazione!”
“Ciao Nick. Alla fine ce l’hai fatta ad arrivare…sto aspettando qui da più di un’ora!”
“Ma Carotina…l’appuntamento era alle 9:00 , che ci facevi già di primo mattino qua?”
Intanto la volpe , mentre ascoltava tutta la spiegazione sul perché la coniglietta si trovava sul posto già di prima mattina , aveva notato che alle sue spalle si trovavano delle valigie che , probabilmente , sarebbero servite per le due settimane di permanenza fuori casa
“Scusami se ti interrompo , Carotina , ma tu hai portato solo quello con te?” chiese dipingendosi un sorriso a metà tra il perplesso e l’ironico sul muso mentre indicava i pochi , abbondanti bagagli alle spalle della coniglietta
“Oh queste…in verità sarebbero solo per il viaggio. Le altre mi dovrebbero arrivare in giornata sul posto” rispose con una certa soddisfazione la tenera coniglietta
“E tu cos’hai portato con te Nick?”
Mentre Nick , con una zampa alzata ad indicare quegli oggetti e la bocca semiaperta dallo stupore , cercava di comprendere la quantità di bagagli con cui avrebbe dovuto convivere per i prossimi giorni ,  tornò a prestare attenzione alla sua interlocutrice e si limitò ad indicare una valigia , le cui dimensioni non risultavano particolarmente adeguate per una trasferta di due settimane.
In pratica , era un borsone da calcio , con aria particolarmente vissuta , che , in teoria , avrebbe dovuto contenere tutto il necessario per la volpe.
“Vuoi dirmi che tutto ciò che ti serve si trova la dentro , Nick?”
E qui la volpe si limitò nuovamente ad un semplice gesto , ad annuire , per troncare ogni eventuale risposta o polemica da parte di Judy.
 
Il loro treno , dopo l’annuncio del binario di destinazione , arrivò ed entrambi si affrettarono a prendere posto su di esso , ovviamente dopo aver sistemato adeguatamente i loro bagagli nella carrozza in cui si erano accomodati.
Presero posto sui rispettivi sedili , posti uno di fonte all’altro e , dopo pochi minuti , le porte si chiusero e il treno partì.
 
Man mano che il treno si allontanava dalla stazione , Judy ebbe modo di rivivere , con la stessa emozione di allora , lo stesso viaggio che la portò verso un nuovo capitolo della sua vita…ma stavolta il mezzo che si allontanava dal centro urbano diede modo alla coniglietta di godersi nuovamente il panorama offerto dal variegato agglomerato metropolitano.
Downtown , con i suoi altissimi edifici e la sua densissima ragnatela di strade e marciapiedi , Rainforest , con i suoi imponenti alberi e le loro foltissime chiome che lasciavano trapelare poca luce solare e infine Sahara Square , con le sue enormi aree desertiche circondate da gigantesche palme da cocco…
 
Il loro viaggio procedeva tranquillamente .
Essendosi sistemati in maniera più che adeguata su dei sedili posti rispettivamente uno di fronte all’altra , per buona parte del viaggio parlarono del più e del meno , di quale fosse il loro rapporto con i colleghi alla centrale (e magari aggiungendoci qualche pettegolezzo su qualcuno di loro a cui Nick sembrava particolarmente interessato) e delle loro rispettive famiglie.
“…beh sai , essere la più grande tra oltre duecento terribili ed irrefrenabili coniglietti , permette di tenersi in ottima forma…prova tu a stare dietro a questa infinita marmaglia di palle di pelo.Senza tener conto poi di zii , cugini , nonni e altri parenti di ogni tipo e forma. In quel caso davvero potremmo invadere senza problemi il distretto di Downtown” fece Judy nascondendo una risatina , prima di tornare a prestare attenzione a Nick  “E tu invece? Non mi hai mai detto chi sono i tuoi genitori , se hai fratelli o sorelle , qualche parente oltre a quel tuo cugino che ho già avuto modo di conoscere l’ultima volta…allora? Cosa mi dici , Agente Wilde?”
“Carotina , i miei genitori hanno fatto davvero tanto per me… ma non è proprio un argomento di cui mi va di parlare. Sai bene che prima di incontrarti , ero solamente un povero reietto della società , deriso e denigrato da tutti , che cercava di sopravvivere alla giornata , con quei ghiaccioli zampa con cui mi hai beccato. Posso dirti però che , oltre a quel mio cugino , l’unico altro soggetto che posso considerare parte della mia famiglia è Finnick…sai , quell’adorabile piccoletto con le grandi orecchie…” terminò Nick gesticolando con le sue zampe cercando di disegnare nell’aria la sagoma dei padiglioni auricolari del piccolo fennec.
 
E mentre Nick era impegnato a gesticolare per tentare di rappresentare il piccolo scorbutico mammifero , la sua attenzione fu catturata da una delle valigie che si era portata dietro Judy. E quest’ultima , che si era accorta dello sguardo distratto del suo collega dal manto rosso , tese le orecchie nell’intento di cercare di captare qualche suono che potesse essere di aiuto.

“MPHPHHH….MH….HHHHMHMMMM!!!!”  sembrava un urlo soffocanto che proveniva da lontano , da chissà dove.

Un colpo secco. Abbastanza forte da far muovere il bagaglio interessato e tutti e da far allontanare dai loro posti a sedere i due agenti impreparati a quella situazione . Colpo abbastanza forte da far rovinosamente cadere sul pavimento la stessa valigia da cui sembrava provenire lo strano rumore e gli altri bagagli più piccoli.
 
E poi silenzio.
 
I due agenti si guardarono attorno per valutare la sicurezza del vagone in cui risiedevano e , a quanto pare , era andata proprio bene. Non c’era più nessuno.E poi si diedero un rispettivo cenno di intesa per capire come affrontare quella strana situazione.
 
“Carotina stai indietro…vedo di cosa si tratta. C’è qualcosa che non mi convince. Coprimi!”
“D’accordo , Nick…fai attenzione!”
 
Mentre Nick si avvicinava con cautela al diabolico bagaglio , Judy osservava con preoccupazione quello strano oggetto che sembrava si fosse animato per conto suo. Una volta arrivato vicino alla valigia , Nick diede un lieve colpetto con una zampa.  E poi un secondo un po’ più forte , senza avere nessuna risposta.
E infine si inginocchiò per mettere le sue zampe sulla maniglia per sollevare il bagaglio e riporre nuovamente l’oggetto nell’apposito scomparto
“Carotina , mi sa che ci siamo impressionati tutti e due. Non c’è assolutam…”
 
La valigia si aprì di colpo proprio mentre Nick la teneva all’altezza del suo addome e , nell’aprirsi colpì con uno degli spigoli il povero canide rosso all’inguine , facendolo guaire di nuovo . Dal dolore. E facendolo piegare in due dalla sofferenza.
Una piccola , fulminea ed esuberante sagoma dal color sabbia e dalle grandi orecchie balzò fuori dal bagaglio. E i due agenti , fermi alle loro rispettive posizioni , rimasero di sasso.
 
“E’ AQUI LA FIESTAAAAAAA???!??!?!?!” esclamò il piccolo mammifero
 
Era Finnick.
 
“Tu,piccolo maledettissimo figlio di…” esclamò la dolorante volpe rossa ancora distesa sul pavimento
“Finn! Ma come cavolo hai fatto a finirci la dentro?” lo interrogò la coniglietta
“Già…che ci facevi nella sua valigia,Finn?” chiese mentre la volpe rossa cercava di rimettersi in piedi
“Questo no es importante. Non mi si può nascondere niente , soprattutto quando c’è una bella vacanza di mezzo” disse il piccolo mammifero , sistemandosi la camicetta che aveva addosso. Poi riprese “Rosso,tu dimentichi che io , prima di te , conosco tutti a Zootropolis ed ho occhi e orecchie praticamente ovunque.La cosa muy importante è che ahora io es con voi due…VAMOS A BAILAR!!!”
“C’è solo un problema , COSO” Sottolineò Nick cercando di evidenziare il “piccolo e peloso” problema “a destinazione sanno che siamo in due…adesso mi dici come cappero giustifichiamo la tua presenza?”  terminò la frase con tono deciso e quasi urlando in direzione del fennec.
Judy osservava quei due che battibeccavano e gesticolavano con modo apparentemente aggressivo e frenetico fra loro.
Mentre era indecisa se sorridere davanti a quello spettacolo unico nel suo genere , intervenire per placare gli animi o preoccuparsi per come gestire quest’altro problema capitato proprio durante l’inizio della vacanza , ebbe un colpo di genio. Fortuna che , in quel momento , aveva portato solo il minimo indispensabile per il viaggio…!
“Ehi…voi due!” Esclamò Judy in direzione dei due predatori “Venite un attimo qua e datemi una mano a prendere quella valigia!” terminò indicando uno dei bagagli ancora a suo posto.
 
Dopo alcune ore , il treno partito da Zootropolis si fermò nella stazione di arrivo.
La coppia di agenti , col terzo incomodo a loro seguito , era arrivata a destinazione.
E lo spettacolo che si presentava davanti agli occhi degli eventuali osservatori , era più o meno questo. Un terzetto composto da due predatori ed una preda.
Sulla sinistra Nick Wilde , con indosso una camicia verde con motivo a foglie che ricordava molto lo stile hawaaiano , cravatta giallo banana , bermuda color beige e gli immancabili occhiali da sole per un atteggiamento da macho.
Sulla destra Judy Hopps , con indosso una camicetta bianca con righini rosa , un paio di bermuda in tessuto di jeans , un bel cappello in stile messicano ed un paio di occhiali da sole per imitare l’atteggiamento del suo amico e collega
Nel mezzo , quello che poteva somigliare a tutti gli effetti un cucciolo di volpe con un completo di taglia adeguata a quella del piccolo predatore.
Cappellino bianco e rosso , t-shirt bianca , salopette di color blue jeans e due accessori indispensabilii , cioè secchiello e paletta per nascondere al meglio la sua vera identità e non dare nell’occhio.
 
“Oh…ma guarda quanto è elegante questo piccolo cucciolo di volpe del deserto…” esordì Nick mentre il terzetto si avviava all’uscita della stazione “…con il suo piccolo secchiello , la sua palettina e il suo vestitino…che fai , non lo dai un bacino al tuo paparino?” aggiunse poi imitando una dolcezza che non gli apparteneva
“Se provi a chiedermelo di nuovo , ti mordo la faccia!” esclamò Finnick ancora piuttosto arrabbiato ed infastidito da quella situazione in cui si era ritrovato.
 
Judy , che si stava divertendo da morire a guardare quei due che , ancora una volta , si punzecchiavano tra loro , stava ancora ripensando a quanto fosse stata fortunata durante il viaggio
 
Possiamo cercare di travestire Finnick come un piccolo ed io e te , Nick , potremmo fingere di essere i suoi tutori , o magari puoi raccontare che è figlio di qualche tuo parente che te l’ha lasciato all’ultimo momento…beh , ci penseremo una volta sul posto.
Adesso dobbiamo trovare qualcosa che gli possa andare bene , e non credo che sarà difficile visto che la mia statura e la sua sono simili , e che lo faccia sembrare davvero a un piccolo di volpe…forza , diamoci dentro!
 
“Ehi , voi due , la smettete una buona volta di discutere? Dobbiamo andare…abbiamo la guida che ci aspetta la fuori!” esclamò la piccola coniglietta mentre faceva segno con una delle braccine in direzione dell’uscita.
E così , quell’anomalo terzetto , si avviò all’uscita dalla stazione con al seguito tutti i loro bagagli.
Appena usciti , furono sorpresi e colpiti dalla presenza di un mammifero. Di un grosso e grasso mammifero che teneva fra le sue zampe un cartello con su scritto i cognomi dei due agenti “Wilde – Hopps”
 
“Oddio…chi è quella?” esclamò Nick davanti all’animale in questione
“So io chi è la bufala…è la mucca Carolina!” rispose Finnick prima di esplodere in una fragorosa risata in risposta alla sua stessa battuta
Ripresosi dal colpo dell’avere visto, all’improvviso , un mammifero tanto imponente davanti a se , Nick , con un gesto fulmineo , estrasse un ciuccio che si ricordò di avere in una delle tasche del suo bagaglio e lo conficcò con una certa veemenza e rapidità tra le zanne del piccolo fennec , per neutralizzarlo e per non far saltare la copertura escogitata da lui e dalla sua collega coniglietta
In men che non si dica , si ritrovò ad avere a che fare con una situazione a lui familiare…il piccolo fennec , travestito da cucciolo , col ciuccio in bocca.

L’unica differenza stava nel fatto che , il piccoletto , in questa occasione , gesticolava freneticamente come se volesse dire chissà quale assurda e impronunciabile offesa nei confronti dell’agente dal manto rosso per averlo nuovamente sottoposto a questa umiliazione pubblica senza il suo consenso.

Intanto , il massiccio mammifero , che stava prestando attenzione in direzione del trambusto provocato dalle due volpi , iniziò ad avvicinarsi ai due piccoli mammiferi e , una volta arrivato vicino a loro due , cominciò a parlare , mentre l’attenzione dei due canidi si rivolse verso la figura

“Siete voi due gli agenti Wilde ed Hopps?”
A quella domanda , ci fu una risposta che arrivò dalle spalle delle due volpi “Salve…io sono l’agente Hopps” rispose Judy “…e questo qui è l’agente Wilde” terminò la coniglietta arrivata tra le due volpi indicando alla sua destra “Non ho capito il suo nome…signora…?”
“Signorina , grazie. Comunque sono Caroline. E sono la cugina del capitano Bogo. Molto piacere”

Ah ecco perché ci ha mandato fin quaggiù il capitano…e meno male che aveva detto "vacanze pagate tutte a spese mie"...Chissà quale fregatura ci aspetta!
Ecco qual’era il pensiero che rigirava nella testolina della leporide

“Benvenuti a Mammal Beach Avenue…per i prossimi giorni , sarò la vostra guida e quindi , per qualunque esigenza , potete rivolgervi alla sottoscritta” disse con gentilezza la bufala “E se avete bisogni particolari per voi o il vostro piccolo , non esitate a chiamarmi” terminò la grossa mammifera
“Beh signora…ehm , volevo dire , signorina Caroline , qui c’è un malinteso…” intervenne Nick “il piccoletto in questione non è il nostro piccolo…è il cucciolo che una mia parente mi ha lasciato in affidamento all’ultimo momento perché ha avuto non poche difficoltà e portarlo qui con me è sembrata la miglior soluzione da attuare…” aggiunse passandosi una zampa dietro la nuca
“Agente Wilde , giusto?” chiese la bufala “Non deve assolutamente spiegare nulla a me o chiunque altro. Se voi due agenti avete trovato la felicità l’uno nell’altra e avete così tanto amore da donare al prossimo , buon per voi. E poi , non è mica la prima volta che si vedono coppie che adottano piccoli in giro per la metropoli , lo sapevate? “ concluse Caroline con fare allusivo

Judy che stava ascoltando quella conversazione ed era rimasta stranamente in silenzio e in disparte , una volta capito a cosa si riferisse , cominciò ad arrossire così tanto che un pomodoro , a confronto , sarebbe potuto impallidire…e a Nick questa sua eccessiva reazione non passò inosservata.

E adesso chi glielo spiega a questa che siamo solo buoni amici e che un così “tenero cucciolo” di fennec che crede nostro figlio non è effettivamente quello che sembra?

“Allora…volete seguirmi? Il nostro mezzo ci aspetta proprio dietro l’angolo”

Nick si occupò di portare i “pochi” e voluminosi bagagli in un modo che gli permettesse di conservare un minimo di dignità e Judy , per non far saltare la loro copertura , prese in braccio il piccolo fennec. E quest’ultimo , a quanto pare , aveva infine deciso di accettare il suo ruolo in quella recita.

Il piccolo volpide si era ritrovato tra le braccia della piccola e tenera coniglietta e sembrava aver trovato quell’affetto e calore a cui non potesse essere più abituato e la dolce leporide sembrava poter dare tanto più affetto di quanto lei stessa non potesse pensare di dare al piccolo mammifero dalla chiara pelliccia.

Nick era a qualche passo di distanza da Judy e Finnick e la scena che osservava , lo fece pensare.

Questi conigli sono veramente troppo emotivi…però sembra che fare il genitore le venga proprio naturale.Dopotutto , chi non lo sarebbe dopo aver tenuto d’occhio due centinaia di palle di pelo?

Arrivati al mezzo , un furgoncino giallo di media grandezza , con su scritto “MABA RESORT” , Nick si fermò , posò per un attimo i bagagli a terra , aprì il portellone posteriore e caricò sul retro del veicolo tutto quello che aveva trasportato.
Judy intanto si accomodava sul sedile posteriore del furgoncino mentre Caroline prese il posto di guida.
Una volta tutti a bordo , accese il motore e , rivolgendosi ai suoi passeggeri , domandò
“Allora , siamo pronti a goderci questa vacanza?”
 
 
PS:Aggiornata al 27/09/2018 sulle correzioni di Sir Joseph Conrard
 

 
ANGOLO DELL’AUTORE

Signori e signore , amici ed amiche , recensori e visitatori , eccomi di nuovo qua.
Prima di tutto , ho deciso di cambiare nome alla storia , passando da “Manuale di sopravvivenza nella giungla urbana” a “Storie di sopravvivenza nella giungla urbana”…secondo il mio umile parere , suona meglio.
Ad ogni modo , tornando a noi…L’estate è finita , almeno secondo il calendario , ma fa ancora caldo. E il rientro a pieno regime nel mondo lavorativo non aiuta a trovare il tempo e il modo di mettere su carta tutte le idee…ma alla fine , ce l’ho fatta!
Nonostante un mostruosissimo e inimmaginabile ritardo , sono riuscito a completare e pubblicare anche questo capitolo delle disavventure urbane della coppia di poliziotti unica nel suo genere.
Dopo un anno passato al lavorare e a scampare alle situazioni (lavorative e non) più assurde , bisognava pur staccare la spina no? E quale occasione migliore per rilassarsi se non quella di una bella vacanza con la giusta compagnia?
Quei due, stavolta , dovranno convivere fuori dalle mura domestiche e lontano dalle strade di Zootropolis grazie anche al “regalo” che il capitano Bogo ha voluto fare alla più testardo dei suoi agenti di polizia per essere riuscita a placare quella volpe rossa che , col suo comportamento (scaturito chissà da quale esperienza traumatica) stava decisamente superando il limite , e di svariate misure.
Ad ogni modo , i nostri protagonisti , accompagnati dal piccolo terremoto dalle grandi orecchie , sono quasi arrivati a destinazione.
Ne sarà valsa la pena di affrontare un viaggio del genere oppure ci sarà l’ennesima improbabile situazione ad aspettarli? Aspettiamo e vediamo
Come al solito , ringrazio i sempre presenti Redferne , Plando e Sir Joseph Conrard per le loro visite con recensione e un saluto a tutti coloro che l’hanno messa tra le seguite,preferite o ricordate.
Come scrivono sempre i miei sopracitati colleghi , rallentiamo ma non ci fermiamo.
E finchè ci saranno visitatori e recensori attivi sul fandom , noi avremo la forza di andare avanti.
Che dire…spero che questo capitolo vi sia piaciuto e…alla prossima puntata
 
Bye bye
 
Enzo
 
  
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