Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
Segui la storia  |       
Autore: SaWi    12/07/2009    4 recensioni
Tutto iniziò così, con un incontro nel "Drugstore Sakurazuka", negozio dove lavora il povero Kurogane.
Un AU dove si incontrano un po' tutti i personaggi delle CLAMP, ma non solo!
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Vedui' il'er, Nae saian luume'!
Torno dopo molto tempo, e vi chiedo scusa!
è solo che ho avuto molto da fare, nonostante le vacanze ò_ò
Paradossalmente, ho meno tempo livbero di prima, dato che i miei hobby ora hanno maggior tempo, ho triplicato le cose da fare xD
Comunque, non sto qui ad annoiarvi più di tanto ^w^
Ecco a voi il 4 capitolo, che comincia a svelare i programmi futuri di Yuuko-san, e svela il complotto malefico di Tomoyo-chan e delle sue seguaci! XD
Più che un capitolo, è una pazzia, e personalmente non mi piace affatto, ma sono sicura che il prossimo capitolo [quando mai lo scriverò] sarò molto meglio u_ù
E ora, il capitolo!






Capitolo 4
Sono... bassi!





Lunedì, cinque del mattino.
Casa Monou.


Un piccolo fagotto dormiva rannicchiato in un caldo futon, le coperte fin sopra il volto, celato sotto di esse. - Kamui-chan. – sussurrò una voce nel dolce silenzio.
L’interpellato si rigirò tra le lenzuola, ma continuò a dormire.
- Kamui-chan... – mormorò ancora la voce, infrangendo la coltre silenziosa con più intensità.
Eppure, il fagotto non si destò dal mondo dei sogni, rimanendone caldamente avvolto.
- Kamui-chan, se non ti svegli potresti pentirtene. – chiamò nuovamente la voce, questa volta con una nota evidentemente maliziosa nel tono.
Il ragazzo nominato continuò a sognare, ignaro dell’avvertimento.
Ma l’essere dalla voce gentile sorrise serafico, e si insinuò felino sotto le coperte del futon. Si sfregò contro il corpo dell’addormentato e lo carezzò e lo saggiò finché quello non mugolò soddisfatto.
Però, finalmente, si destò.
- GYAAAAAAAAH! -



Lunedì, cinque del mattino.
Casa Kimihiro.


- TU!!! Maniaco, pervertito. DEVIATO! -
- Stavo controllando che fossi vivo. -
Watanuki volle ucciderlo. – E cosa ci fai a casa mia alle cinque del mattino?!? Perché mai dovrei essere morto?? Forse è questo il tuo desiderio, eh Doumeki?! – sbraitò il ragazzo, soffiando e rizzando i capelli come fosse un gatto in trappola. – E COME SEI ENTRATO? – Aggiunse furibondo.
- Con la chiave. – rispose tranquillo l’arciere, sventolando la suddetta davanti al naso dell’altro ragazzo.
Watanuki la fissò imbambolato.
Quella era davvero la chiave di casa sua, riconobbe subito il portachiavi a forma di spiritello che vi era attaccato.
- E dove la hai presa? – strepitò dopo qualche istante.
- Da te. -
- Da ME? -
- Sì. -
- E perché mai do—... -
- Eri ubriaco. – lo interruppe flemmatico Doumeki.
U—ubriaco?
E quando mi sarei ubri—

Ricordò tutto, e si sentì svenire.
Se Himawari-chan non l’avesse invitato...
- Co—... Quanto tempo sei rimasto qui? – balbettò.
- Tutta la notte. -
Watanuki sbiancò.
Terribili immagini affiorarono alla sua mente: due uomini avvinghiati, ansimanti e sudati che si baciavano, si mordevano, si saggiavano e che danzavano uno sopra l’altro. Le immagini -che aveva visto qualche giorno prima in classe, disegnate su quel libricino sconcio- gli suggerirono quello che, quella notte, potrebbe essere accaduto tra lui e Doumeki.
- Co—co... – deglutì, tentando di calmarsi.
Invece, collassò.

***



Istituto CLAMP, mezzo giorno.
Classe III, sezione A.


- Allora, ragazzi, avete portato con voi un cerotto? -
Gli alunni si guardarono attorno sconcertati dalla domanda.
- E cosa dovremmo farcene, Yuuko-sensei? – domandò Fuuma all’insegnante, senza troppi problemi.
- Sciocco, - fui la risposta della donna. - un cerotto può essere sempre utile! – riferì con enfasi, come se le parole appena pronunciate fossero la realtà più vera, e quindi inattaccabile. - Non si sa mai quel che potrebbe accadere... – continuò. – Se non si ha con sé un cerotto. – e nel pronunciare queste ultime parole, ricolme di verità come pietre di saggezza, l’insegnante posò il suo sguardo attento su Kurogane. Per qualche istante di troppo.
Il ragazzo raggelò sotto l’occhiata di pura malizia.
Non avrebbe avuto una reazione simile, se la donna ad averlo osservato a tal modo non fosse stata Yuuko-san.
Quella donna, -ma che donna, era una strega!- era troppo maligna: con tutti quei misteri, con tutti quegli intrighi... e con il suo dannatissimo Hitsuzen!
E ora ci si metteva anche “il cerotto”.
Era sicuro... assolutamente convinto che quella domanda “avete portato con voi un cerotto”, apparentemente sciocca, aveva qualche significato nascosto e profondo, e che la verità che celava sarebbe stata, ovviamente, molto spiacevole per lui. Infatti, aveva già un pessimo presentimento.
Si scervellò, tentando di venire a capo del dilemma del cerotto, ma l’unica frase che si formava nella sua testa era una domanda.
Che diavolo dovrei farci con un cerotto?!
- Bene! – esordì la strega all’improvviso. – Oggi interroghiamo. -
Nella classe calò il silenzio più totale, e Kurogane volle scomparire.
Ovviamente, non aveva studiato. Ma come avrebbe potuto? Aveva passato l’intero weekend appresso a quello scemo di Fay! Dopo quella... quella doujinshi, lo aveva dovuto sopportare per due giornate intere, con tanto di proposte da depravato e cuoricini svolazzanti. Tutto per colpa del demonio, conosciuto anche con il nome di Seishiro.
Agitò il capo.
I problemi ora erano altri: sfuggire all’interrogazione, ed evitare di prendere un altro due.
Con lo sguardo basso, tentando in tutti i modi di sembrare il più sciolto possibile, osservò la professoressa scorrere lo sguardo sul registro.
Poi, la donna fermò il dito.
Il nome del condannato stava per essere dichiarato.
- Monou Fuuma, interrogato. -
- Professoressa... – cominciò il ragazzo con voce indecisa, ma la donna lo interruppe.
- Bene, impreparato. – disse secca.
Fuuma sbatté la testa sul banco. (1)


La campanella trillò, segnando pigra la fine della lezione –o dell’inferno, dipendeva dai punti di vista- e l’inizio della tanto attesa pausa pranzo.
- Ragazzi, - chiamò Yuuko. - ricordatevi i preparativi per la festa. E ... – la vecchia strega si voltò verso Kurogane, fissandolo. – Non scordatevi il cerotto! – Detto questo uscì dall’aula, ovviamente, dalla finestra.
Tutti i ragazzi, ormai abituati ai modi “particolari” della loro professoressa, non ci fecero caso, e iniziarono a pranzare. Tutti, tranne Kurogane, raggelato per la seconda volta dall’occhiata maligna della strega.
Rimase seduto al proprio banco, inquieto per la faccenda del cerotto e terrorizzato dal pessimo presentimento che aveva addosso.
Si accasciò sfinito sul banco, prendendolo a testate.
- Tutto bene? – domandò Fuuma all’amico, alzando un sopracciglio.
- No. -
Come poteva andar bene?
Per prima cosa si era beccato un impreparato, e la sua missione “sfuggire al due” aveva miseramente fallito, e per giunta non avrebbe mai recuperato quell’insufficienza.
Secondo, la loro professoressa li aveva avvertiti, con l’allegria propria di un ubriaco, che avrebbero organizzato una festa durante l’Hanami, ovvero durante le vacanze primaverili. Quindi, normalmente, questo tipo di “festa” non sarebbe stata obbligatoria, perché fuori dall’orario e dal periodo scolastico. Eppure, Kurogane, e anche tutti gli altri alunni, volenti o non volenti, sarebbero stati costretti a parteciparvi, perché sotto minaccia dalla strega. E, le minacce della donna, andavano prese seriamente.
Infatti, si narra che, anni fa, quando Kurogane doveva ancora nascere, una giovane ragazza rifiutò di presentarsi ad una festa organizzata dalla donna. Non lo avesse mai fatto. Quella povera giovane fu infatti perseguitata dalla sfortuna, dalla sfiga più immane, fino alla fine dei suoi giorni. Dovette affrontare terribili malattie, varicella, morbillo, e dovette anche sconfiggere numerosi mostri, come cani affamati o gatti nevrotici. Cadde più volte dalla scale, fece esplodere numerose provette durante le lezioni di scienze, incendiò l’aula di educazione domestica e si ruppe numerose ossa durante educazione fisica. Ovviamente, la ragazza non pensò mai alla minaccia di Yuuko, finché la donna non la ammoni: “Ecco cosa succede se non si viene alle gite da me organizzate.”
Beh, ovviamente questa è una semplice leggenda della scuola, una favola, perché se fosse stata vera Yuuko avrebbe avuto più di 70 anni, ma comunque Kurogane, come anche tutti gli altri alunni, vi credevano, portando grande rispetto alla donna per evitare di ricevere anche loro il malocchio.
Ritornando ai motivi dello sfinimento del nostro Kurogane, come terzo punto, e non meno importante, il ragazzo non aveva con sé un cerotto, e in quel momento il fatto lo turbava non poco, data la seconda occhiata maliziosa della professoressa.
In conclusione, quella mattina non sarebbe potuta andare peggio.
- Kurogane-senpai!-
Mai pensare che non possa andare peggio...!
Kurogane non volle nemmeno alzare il viso dal banco, infatti aveva riconosciuto la voce.
Come non riconoscerla?
- Kurogane-senpai... – ripeté ancora la voce, ormai vicina al moro.
Kurogane alzò il volto dal banco, sfoggiando un’espressione che avrebbe fatto invidia ad uno zombie.
- Cosa c’è, Kamui? – sbiascicò scontroso.
L’interpellato rimase stupito dall’atteggiamento del senpai, e dopo qualche istante si decise a rispondere, sfoggiando i suoi occhioni da bambi.
- Emh... volevo scusarmi... –
Kurogane lo osservò senza capire, ed evidentemente, la sua faccia era talmente da idiota, da spingere Kamui ad aggiungere:
- Ricordi? – se quella era una domanda, per Kurogane la risposta era no. - L’altra volta ti avevo chiesto aiuto per matematica, però alla fine no mi sono presenta—... – il giovane s’interruppe bruscamente: delle braccia avevano avvolto la sua vita da dietro.
Il giovane degludì, e voltò la testa.
E Kurogane lo osservò inorridire.
- Kamui-chan ~ - salutò Fuuma raggiante, ricordando a Kurogane i modi di fare di qualcuno, di qualcuno dai capelli biondi. - Non riuscivi ad aspetta—...-
Kamui interruppe prontamente il ragazzo più grande, tappandogli la bocca con una mano e fulminandolo con uno sguardo truce ed accusatorio.
Sguardo che però non sorbì gli effetti desiderati. Infatti, l’altro gli sorrise serafico, tolse la mano di Kamui dalla sua bocca e si chinò per baciare il più piccolo sulla fronte.
Kurogane trattenne a stento la sua sorpresa.
Non se lo aspettava da Fuuma.
Ma evidentemente, nemmeno Kamui.
Infatti gli occhi ametista si sgranarono.
Fuuma invece, la calma in persona, rise pacato mentre, ancora una volta, avvolgeva la vita del ragazzo.
- Kurogane, ti dispiace se porto via questo piccoletto? –
Il moro batté le palpebre.
- Puoi farne quello che ti pare. –
Una seccatura in meno.
- Ku—Kurogane-senpai! – cercò aiuto Kamui, tentando di liberarsi dalla presa del ragazzo, senza però successo.
- Grazie, amico. – disse Fuuma, che afferrò Kamui e lo trascinò fuori dall’aula.
- A—aspetta! – lo fermò Kamui. – Kurogane-senpai, tieni. – si riferì al moro, porgendogli un fazzoletto di stoffa ricamato. – L’altro giorno una ragazza mi aveva chiesto di restituirte— Waah aiuto! – Non fece in tempo a finire la frase, e fu trascinato fuori dall’aula da un Fuuma decisamente impaziente.
Kurogane non si curò di salvare il giovane dall’attenzioni dell’amico, e si concentrò sull’oggetto appena consegnatogli. Un fazzoletto ricamato.
Non era suo.
Ma di chi era? E perché lo avevano consegnato proprio a Kamui, e non direttamente a lui?
Bah.
Fuori dall’aula si sentirono altre grida:
- Fu—Fuuma..! Mollami! –
- E perché? -
- Perché... Ahhh! Maledetto maniaco!- strepitò Kamui mettendogli il broncio. - Mica mi sono scordato quello che mi hai fatto questa mattina! –
- Ma erano solo un po’ di coccole, cucciolo. -

***



- Ridammi le chiavi. – l’ordine.
- No. – la risposta.
- Come “NO”?!? – strillò Watanuki. - Sono le mie! –
- Mi è stato detto di non restituirtele. – rispose Doumeki, sempre impassibile.
- Ti è sta—... Come pretendi che ti lasci le mie chiavi?! –
L’arciere non rispose.
Watanuki cambiò tattica, con quel deficiente, bisognava essere astuti.
- Chi ti ha detto di non restituirmele?! –
Doumeki tacque ancora.
Il giovane munito d’occhiali stava per ribattere, quando finalmente l’altro si decise a rispondere:
- Dov’è il bento? –
- NON SONO IL TUO CUOCO! – urlò Watanuki, esasperato.

***



- Ehi, Tomoyo-chan! – chiamò una voce di ragazza.
- Ah, Himawari-chan! –
Le due amiche si salutarono allegramente, e di soppiatto, si allontanarono in un luogo dove non potevano essere udite: nella stanza della “fotocopiatrice abbandonata”, così soprannominata perché rotta da moltissimi anni.
- Allora... – cominciò Himawari, sussurrando. - Come è andato il piano “furetto”? -
- Oh, meravigliosamente! – rispose Tomoyo allegra. – È riuscito alla perfezione. Il venerdì scorso ho consegnato il fazzoletto ricamato a Kamui, e lo ho pregato di consegnarlo a Kurogane. Poverino, è talmente innocente che ci è cascato subito! Infatti, appena era suonata la campanella del pranzo era corso nell’aula di Kurogane. – ridacchiò. – Fuuma lo aveva adocchiato subito tanto che il piccoletto si era completamente scordato del fazzoletto. - (2)
- Ihih, poveretto...! -
- E a te, Himawari-chan, com’è andato il piano “spiritello”? –
- Oh, benissimo! – rispose prontamente la ragazza, sfoggiando uno dei suoi sorrisi più solari. – Sono riuscita a far ubriacare Watanuki-kun, e ho consegnato le chiavi di casa sua a Doumeki-kun, chiedendogli di prendersi cura di lui. Quel ragazzo è talmente cotto di lui che ha accettato subito...! Peccato che non lo ammetterà mai. -
- Ci siamo noi, per questo. – intervenne maliziosa Tomoyo, e le due scoppiarono a ridere.
- E a Sakura-chan... – cominciò Tomoyo appena si fu calmata un attimo. – Come sta andando il piano “mago”? -
- Credo lo stia attuando proprio in questo momento...


Kurogane uscì dalla propria aula a testa bassa, pensando ancora al fazzoletto, senza scordarsi però del famigerato “cerotto” nominato dalla preside. Infatti, il brutto presentimento non lo aveva abbandonato affatto, anzi, si era fatto persino più pesante ed opprimente di prima, divenendo quasi un incubo. Qualcosa, però, gli suggerì che presto avrebbe scoperto a quale scopo gli sarebbe servito un cerotto.
Talmente era assorto nei suo pensieri, che, mentre camminava con passo svelto a testa bassa, non si accorse di travolgere una giovane ragazza, con tale violenza da farla cadere atterra. Assieme a lei, i libri che portava con sé subirono la stessa sorte, sparpagliandosi a terra.
Kurogane, si affrettò a scusarsi e si chinò per aiutare la ragazza.
- Scusa, non ti avevo visto. -
- No, n—non preoccuparti. – gli rispose la giovane, arrossendo visibilmente. Senza guardarlo negli occhi, cominciò a raccogliere i propri libri.
- Aspetta, ti aiuto. –
Kurogane cominciò a raccogliere i libri della ragazza, che appariva visibilmente agitata.
Sarà molto timida...
- Tsk...! – Qualcosa di affilato lo graffiò sul polpastrello dell’indice proprio mentre afferrava un libro. Del sangue cremisi spillò dalla ferita. Stava per afferrare il libro che lo aveva ferito, quando fu preceduto dalla ragazza, che prendendolo, si alzò, lo ringraziò con un live inchino, e si allontanò correndo senza che lui potesse fermarla.
Tornò a guardarsi l’indice.
Ho un pessimo presentimento.

***



Ed eccolo lì, ancora una volta davanti l’insegna del “Drugstore Sakurazuka”. Un altro giorno, un altro pomeriggio d’inferno.
Entrò, e le solite campanelle avvisarono il suo ingresso.
- Oi. -
- Kuro-wanwan ~! – Lo salutò Fay raggiante, saltandogli addosso e atterrandolo.
- Scollati di dosso! – sbraitò contro il giovane, tentando di allontanarselo.
- Uhh...! – esclamò il biondo guardando la mano destra di Kurogane. – Kuro-chu si è ferito ~. -
Kurogane sgranò gli occhi.
Oddio, il cerotto, il cerotto!
Fay afferrò la mano del moro, e esaminò più da vicino la ferita. Kurogane, rimase incantato dai movimenti lenti dell’altro, dal suo sguardo lussurioso e improvvisamente... sensuale. Con calma gli carezzava la mano, provocandogli brividi per la spina dorsale.
Gli occhi azzurri erano fissi sull’indice ferito.
Lo afferrò.
Poi, se lo mise in bocca, e leccò.
La mascella di Kurogane si spalancò.
Il cervello si spense.
- Kuro-rin ha un ottimo sapore! –
E ci mise del tempo per riprendersi.
- De—depravato! – strillò con voce acuta.
- Ragazzi, - parlò Seishiro giunto alle loro spalle. - invece di pomiciare... –
- Non stavamo—... -
- Invece di pomiciare, - insistette il Diavolo con un ghigno. – alzatevi e seguitemi. Ho un nuovo lavoro per voi. –

***



- E ora... dove siamo finiti? – sbuffò Kurogane al cielo azzurro.
- Kuro-chuu ~ sei sempre così rozzo! Non vedi che bel paesaggio? – cinguettò allegro il biondo, spaziando con lo sguardo sulle colline verdeggianti che li circondavano.
Kurogane si concesse una veloce occhiata.
Beh, effettivamente, il paesaggio attorno a loro era stupendo.
Erano circondati da lievi colline, e l’erba brillava e oscillava come un grande mare nella leggera brezza; il sole generoso riscaldava i verdi steli, sfiorandoli con i suoi raggi tenui. Un piccolo ruscello gorgogliava allegro poco distante, e orgogliosi pesci vi nuotavano, esibendosi in grandi salti. Uno spaventapasseri, stufo del suo lavoro, stava immobile fornendo riposo a qualche volatile coraggioso. I campi di grano brillavano splendenti come il sole, simili a gioiell—
Aspetta un attimo, si disse Kurogane, fissando il suo sguardo sugli steli ondeggianti del grano. Quello è grano... c’è uno spaventapasseri... questo posto...
- Fay, questo luogo deve essere abitato. -
Kurogane si voltò verso Fay... o perlomeno verso il posto dove quell’essere stava fino a qualche minuto prima.
- Fay! – vociò, cercando il biondo, deciso a strozzarlo quando lo avesse trovato.
- Nyaaah! Kuro-tanpu vieni qui, guarda che bella vista! – La voce squillante dell’esile ragazzo giunse alle sue spalle, e Kurogane si voltò.
L’idiota si era inerpicato sopra un colle piuttosto ripido, e osservava soddisfatto il paesaggio sottostante.
Il moro si affrettò a raggiungerlo, borbottando.
- Senti, tu sta fermo e seguimi, così ce ne andia—... -
Si ammutolì.
Sotto di loro, vi era un villaggio, anzi, una vera e propria cittadella in fermento.
Una via di ciottoli serpeggiava tra le colline. Individui scalzi si affrettavano per i campi e per le vie, chiacchierando, mangiando, trascinandosi dietro pigri maiali o capre capricciose.
Le abitazioni erano costruite dentro le colline, sulla cui cima sbucavano comignoli fumanti. I giardini erano rigogliosi e ricchi di colori, ma non troppo curati. Infatti, la natura sembrava condividere gli spazi in perfetta armonia con tutto il resto.
- Kuro-chu, forse è questo il posto che cercavamo! -
- Seishiro aveva parlato di gente ba—... –
- Chi siete voi? -
Una voce inquisitoria giunse alle loro spalle, e i due si voltarono.
Davanti a loro, un ragazzo li scrutava. Aveva capelli castani, raggruppati in numerosi boccoli che incorniciavano con dolcezza il volto giovanile. Gli occhi erano di un blu intenso e profondo, le guance leggermente rosate. I suoi piedi erano scalzi, grandi e... pelosi.
Ed era basso.
Forse un metro e venti.
Di fronte a loro, vi era uno Hobbit.(3)












Indice:
(1): Beh, questo è quello che succede in classe mia quando la professoressa di geometria decide molto allegramente di interrogare.
(2): Per chi non ricordasse [tutti] e per chi non capisse [tutti, e non per colpa vostra, ma per colpa mia] riepilogo un po': Kamui, si era recato urlante in classe di Kurogane per consegnargli il fazzoletto che Tomoyo gli aveva chiesto di portare a Kurogane. lui quindi vi si era gentilmente recato, però Fuuma lo aveva avvistato... e beh, lo ha trascinato via, e Kamui si era completamente scordato del fazzoletto.
Ovviamente, Tomoyo non aveva il minimo interesse per il fazzoletto, la sua idea era quella di far incontrare Kamui e Fuuma. e ci è riuscita direi XD
(3): Per chi non lo sapesse, gli Hobbit sono una razza inventata dallo scrittore J. R. R. Tolkien, lo scrittore de "Il Signore degli Anelli" [de "Lo Hobbite" e de "Il Silmarillion"]. La cittadina descritta è Hobbiville, anche se non mi sono attenuta alla configurazione geografica del libro [infatti non ricordo ci fosse un ruscello vicino].














_____________________________________________________________________________________________________________ Questo capitolo non mi garba affatto, sarà che non lo ho praticamente riletto? XD
Abbiate venia, ogni volta che tentavo di rileggerlo, la mia mente cominciava a fantasticare... il mio cervello mi sta abbandonando ._.

Comunque, il prossimo capitolo dovrebbe essere movimentato... credo... non lo so. Si scrivono loro, e dipenderà dalla volontà del nostro Nobil Hobbit e dall'altro Hobbit che si presenterà nel prossimo capitolo XD
Se ualcuno ha indovinato chi è quello di questo capitolo, forse intuirà anche chi sarà il prossimo ^^


Ora i commenti ** vi ringrazio di cuore per l'apprezzamento che avete dimostrato nel precedente capitolo, i commenti mi hanno reso veramente felice, e anchei l numero totale delle letture mi ha rallegrato moltissimo **
spero dunque che continuerete a leggere =D

@LawlietPhoenix: sono felice che la mia idea si considerata "geniale" XD io pensavo fosse idiota *rotola*
@AyLa: Ciò che ha visto Watanuki è meglio che rimanga oscuro a tutti! XD
@naco chan: Fecilissima di averti divertita a tal punto! XDDD e no, non sei malata, tranquilla!
Grazie per il consiglio, tenterò di stare più attenta in seguito ^w^
@Yusaki: grazie mille del tuo commento ** mi ha quasi commossa, per non dire che mi hai fatto morire con l'espresisone "oh per gli dei celesti"! XDD non so perchè, ma mi ha fatto ridere moltissimo XD [non badare alla mia malattia mentale u_ù]
@bonza corrotta: contentissima che ti sia piaciuto, scusa dell'attesa per il seguito [che è anche brutto u_ù]!
@Roy4ever: eh sì, fay è decisamente malizioso... è un vero pervertito XD
@eliala: wow, sono considerata geniale! *saltella allegra* grazie mille per l'apprezzamento ** Comunque sì, Kurogane lo ucciderà prima o poi.. specialmente quandi finirenno ammanettati assieme *coff*... io non ho detto nulla eh... *coffcoff*



Bene, e con questo chiudo e vado a leggere il mio adorato libro, a presto! e vi prego, continuate a commentare, anche uno schifo va bene, così capisco dove sbaglio! **
May the moon guide your path!


Chuu~
   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC / Vai alla pagina dell'autore: SaWi