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Autore: Andrws    25/09/2018    0 recensioni
Ai tempi dell'antica Grecia, era di grandi eroi e di epiche battaglie, l'equilibrio tra le divinità iniziò ad incrinarsi quando la custodia della Terra venne affidata ad Athena.
Da sempre quel dominio allettava molti tra gli Dei Olimpici, che quindi approfittarono del "passaggio di potere" per tentare la loro Sorte. Il primo come racconta l'Ipermito fu Poseidone, con inondazioni e assedi da parte dei suoi dei suoi seguaci, i Marine. L'assedio dei Marine arrivò ben presto al Tempio di Athena, che nonostante le numerose perdite, reagì prontamente. Creò quindi le Armature, affidandole ai suoi fedeli guerrieri, da allora in poi chiamati Cavalieri. Così ebbe inizio la "prima" Guerra Sacra, che terminò con la disfatta del Dio dei Mari, grazie alle gesta dei Dorati Cavalieri che raggiunta Atlantide, sconfissero i generali Marine e Poseidon in persona.
Non passò molto tempo perché la situazione si facesse propizia per altri contendenti. Alcuni anni dopo, difatti, il "Ratto di Elena", sconvolse l'intero mondo, tanto da influenzare persino gli schieramenti Divini. La Guerra di Troia esplose e con essa nacquero leggende, alcune narrate da Omero ancora oggi ampiamente note, altre invece solamente sussurrate, riservate alla conoscenza di pochi.
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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XXVIII – Verso Mu: Approdo a Tikopia

Odin aveva teletrasportato i dodici Cavalieri di Athena e tutti i guerrieri Muriani disponibil nel bel mezzo di un fitto bosco ai piedi di un vistoso vulcano.
I guerrieri Muriani, i Cavalieri di Bronzo e persino alcuni argentei sembravano disorientati, ma nessuno ne capiva il motivo.
 
«Che succede Therium?» – gli chiese Keren, vedendolo provato
«Non saprei, sono passati pochi minuti da quando siamo qui, eppure ho sempre più una strana sensazione… non saprei spiegarlo… un disorientamento che non avevo mai provato» – rispose l’abile segugio, allievo di Chirone
«Siamo in un’isola molto vicina alla costa Sud–Occidentale di Mu! Si chiama Tikopia ed è controllata dalla civiltà di Lapita. Considerando che Ares si aspetterà un nostro tentativo di liberazione di Mu, sicuramente avrà invaso queste isole e reso schiava la sua gente. Per cui il minimo che possiamo fare, è liberare questo popolo che soffre pena simile alla nostra» – spiegava Bor
«Fatto ciò… non sarà facile arrivare a Mu, nonostante le acque che ci separano siano prive…» – l’illustre Muriano si interruppe bruscamente un momento, per poi riprendere – «… dicevo… nonostante siano prive di forti correnti e nonostante la distanza che separa la costa Muriana, sia abbastanza breve» – concluse l’illustre, per svanire nel nulla qualche istante dopo, lasciando tutti abbastanza confusi.
Riapparve solo quasi un minuto dopo, alle spalle del gruppo, trascinando due Berserkers tramortiti.
«Nobile Bor… ma come?» – fecero i Cavalieri rimasti attoniti, eccezion fatta per i Dorati che avevano anch’essi percepito i nemici nelle vicinanze.
I Muriani non rimasero tanto sorpresi, ma anzi si inorgoglirono delle straordinarie abilità del loro leader. Ovviamente, ciò sollevò i commenti dei giovani guerrieri sia Muriani che Cavalieri di Athena.
«Non siate stupiti, Cavalieri… non siete riusciti a percepirli perché non sono due Berserkers comuni, ma sono specializzati in ricognizione e mimetizzazione, uno dei due ha commesso un piccolo errore, facendosi individuare» – spiegò subito Bor, tuttavia non tutti avevano colto la spiegazione e tale perplessità era ben visibile nei volti di alcuni Cavalieri bronzei, ma anche in molti tra i giovani Muriani.
«Sono Berserkers che hanno sviluppato doti e tecniche particolari, attraverso cui riescono a celare la loro presenza ai sensi, anche alla vista, persino ampliati dal Cosmo» – spiegò meglio Odin
«Detto questo, bisogna stabilire un perimetro e allestire un accampamento temporaneo… dobbiamo capire che situazione si prospetta alla spiaggia» – continuò Odin – «Cavalieri di bronzo e d’argento occupatevene voi, i Muriani vi aiuteranno»
«Sissignore»
«Baldur, insieme ai migliori ricognitori tra i Cavalieri, fate un veloce sopralluogo delle spiagge ad Est della nostra posizione» – gli ordinò il padre
«Mirs, Therium, voi andrete con Baldur, mentre Paun, Menkar e Medos, insieme ai rimanenti Cavalieri di Bronzo e guerrieri Muriani, vi occuperete del perimetro» – aggiunse Equos
Ognuno dei Cavalieri e dei guerrieri Muriani, iniziò il compito assegnato, mentre i Dorati insieme a Kleiros e agli Illustri iniziarono a discutere sul da farsi.
 
Una volta ricevute istruzioni, Baldur, Mirs e Therium si misero subito in cammino verso le spiagge, cercando di restare celati, il più possibile, ai sensi straordinari dei nemici. Tuttavia nei due Cavalieri, c’era molta inquietudine per gli eventi appena accaduti. Per Mirs e Therium era l’ulteriore prova del loro fallimento, della loro inferiorità rispetto ai nemici. D’altronde avevano preparato loro insieme a Kitalpha, il perimetro del Tempio e di Rodorio, il giorno in cui, il Berserker Egil, riuscì ad infiltrarvisi senza essere minimamente percepito. Da quel giorno loro si ritennero responsabili dell’attentato alla vita di Athena. Il peso della sconfitta si leggeva nei volti dei due giovani e Baldur se ne accorse immediatamente.
 
«Che succede?» – chiese allora il secondogenito di Odin – «Sembrate atterriti… c’è qualcosa che non va?»
«Nossignore» – risposero immediatamente i due
«Sicuri? Se avete dubbi, è meglio che li svisceriate, cosicché non influiscano sulla vostra attenzione»
«Possibilmente è un po’ di spossatezza, un po’ tutti l’abbiamo avvertita quando siamo arrivati sull’isola» – rispose Mirs
«Therium non sembra d’accordo» – rispose Baldur osservando l’espressione del giovane Cavaliere
Il silenzio dell’allievo di Chirone fu piuttosto eloquente…
«Su, forza sputate il rospo» – li incitò
«Sono solo alcune perplessità…» – fece Mirs
«Credevamo fosse impossibile nascondere odori, la propria immagine, i rumori fatti spostandosi» – intervenne di getto Therium – «Persino ai sensi dei Cavalieri d’Oro o anche ai Vostri che certamente inferiori non sono. Eppure, il nobile Bor stesso ha ammesso, che se non avessero commesso alcuni errori, non li avrebbe intercettati. Perciò mi chiedo una ricognizione in territorio ostile, con avversari di questo calibro, è una buona idea? Non fraintendete, non è paura la mia, ma più una consapevolezza di non poter fronteggiare tali abilità, non con lo scopo di ricognizione, per cui credo che facilmente il nemico ci possa individuare e di conseguenza si apra uno scontro… tale evenienza quando è così fortemente probabile non rende inutile una ricognizione?» – chiese perplesso Therium
«Therium, giusto? Allievo di Chirone?» – chiese Baldur
«Sissignore»
«Non conosco bene il tuo maestro, l’ho visto solo poche volte, e tutte in questi ultimi giorni… ciononostante conosco la sua fama e alcune storie, raccontatemi da mio padre e mio nonno… e una delle frasi, a detta lor s’intende, che il tuo maestro sarebbe solito pronunciare difronte a situazione bizzarre è che “c’è sempre…”»
«C’è sempre il trucco…» – intervenne pronto Therium – «Si è vero lo dice sempre…»
«Quindi da abile ricognitore ti sarai fatto un’idea di come facciano questi Berserkers?
«Per alcune cose si, per altre brancolo nel buio…» – rispose subito il Cavaliere – «Tra l’altro sia io che Mirs abbiamo aiutato il Nobile Neven e il Nobile Equos a migliorare le difese del Tempio… eppure i nemici si sono infiltrati senza che neanche ce ne accorgessimo…»
«È vero» – confermò il compagno – «Nemmeno i Cavalieri D’Oro si accorsero di Egil, finché non scoccò una freccia verso Athena»
«Ma tra le vostre fila si vocifera di un giovane Cavaliere che abbia affrontato per primo Egil… presumevo fosse uno di voi due, ma deduco adesso che non sia così…» – commentò Baldur
«No, infatti» – rispose Mirs – «Si tratta di un giovane Cavaliere di Bronzo… ma di lui sappiamo solo le voci degli abitanti del villaggio suoi compaesani… adesso non ricordo il suo nome… era qualcosa con la G»
«Gyon di Pegasus» – intervenne Therium – «Anch’io ho sentito le medesime voci, ma quando ho chiesto spiegazioni al mio maestro su costui, non ha saputo darmene… so solo che è un ragazzo che viveva a Rodorio»
«A questo punto credo che non abbia voluto» – replicò Mirs – «Ho chiesto la stessa cosa ad Equos, il mio maestro, che sempre secondo gli abitanti del villaggio, avrebbe portato lui il ragazzo al Tempio, dopo l’incendio di Rodorio diversi mesi fa. E neanche lui mi ha dato spiegazioni, né su come fosse entrato Egil, né su questo Cavaliere. Inoltre, il mio maestro era presente a quegli eventi, poiché faceva parte della scorta che protesse Athena, quindi di sicuro sa qualcosa…»
«Forse ho capito di chi state parlando… l’ho visto sull’isola di Ares e un’altra volta al consiglio di Guerra mentre cercava di origliare… ovviamente è stato scoperto… mi è sembrato sicuramente coraggioso e leale, ma ancora molto molto inesperto… non credo che abbia particolari abilità di percezione» – li rassicurò Baldur
«Eppure un Berserker è riuscito a superare i nostri confini, senza farsi individuare, neanche dai Dorati… solo lui si è allarmato, vorrei tanto capire come ha fatto» – replicò Mirs – «Detto questo, i dubbi di Therium non sono infondati, dobbiamo prendere atto della superiorità del nemico nell’infiltrazione»
«Therium… Mirs…» – rispose Baldur – «capisco le vostre perplessità… Tuttavia di questi tipi particolari di Berserkers, non ce ne sono molti. Per fuggire da Mu con la mia gente abbiamo fronteggiato diverse legioni e abbiamo notato che sono divise in gruppi, variabili da 10 a 50 Berserkers. Neanche il gruppo da 50 aveva più di una decina di “Berserkers da ricognizione” se così vogliamo chiamarli. Quindi considerando la vastità dei territori di Mu e che solo dal versante Sud-Ovest, ci sono circa 8 isole da cui si può tentare la traversata a nuoto o con piccole imbarcazioni, presumo con ragionevole certezza che Berserkers da ricognizione, in un’isola così piccola non ce ne siano più di due. Inoltre questi due erano particolarmente dotati anche nelle percezioni, combinazione ancor più rara, lo conferma il fatto che ci hanno individuato subito. Da questo ritengo che qualora ci sia un altro Berserker ricognitore, non credo sia altrettanto dotato di capacità percettive, altrimenti staremmo fronteggiando un’orda di Berserker…
Quindi sebbene i vostri dubbi e perplessità sull’eventuale utilità di questa ricognizione siano fondati, sono già stati vagliati e, come vi ho appena spiegato, superati…
Perciò adesso, concentratevi» – concluse Baldur
«Sissignore»
 
I tre erano ormai vicini alla spiaggia, quando Therium, alla testa del gruppo, si accorse di una trappola ben piazzata dai Berserkers.
«Nobile Baldur… venga qui!» – fece il giovane Cavaliere
«Una trappola! Sembra essere uno dei sigilli di Ares…» – commentò Mirs
«No!» – rispose secco Baldur, non appena vide la runa abilmente nascosta
 «È una runa alchemica… uno dei simboli usati dagli alchimisti per creare sistemi ordinati di energia… possono servire per centinaia di scopi diversi, ma questa in particolare credo serva a creare una barriera intorno all’isola… e possibilmente non è l’unica» – spiegò Baldur
«Una barriera?»
«Si una barriera di indebolimento… il disorientamento che avvertite… chiaramente ha più effetto su di voi… ma non penso che l’indebolimento sia l’unico scopo di questa barriera»
«Guardate con attenzione… la runa è disegnata con dei solchi su terreno, quindi risulta facile annullarla, inoltre vedete questi segni qui…?» – disse indicando la parte inferiore della runa – «Non sono necessari per creare una barriera di difesa… sembra che in qualche modo queste modifiche creino una sorta di rete parallela di energia… rete dipendente dal simbolo principale»
«Sembra quasi…» – fece Therium
«Un sistema di allarme» – intuì Mirs
«Si è molto probabile…» – concluse Baldur – «Se si annulla anche una di queste rune, la barriera di indebolimento rimane invariata, tuttavia la mancanza di una, altera la rete secondaria, mostrando a chi la controlla, che una delle rune è stata annullata… devono essere disposti, in maniera ordinata, su tutta l’isola e forse tra le diverse isole, in modo che l’alchimista che controlla queste reti di energia, possa risalire alla posizione della runa annullata»
«E quindi localizzare chiunque annulli anche involontariamente questi sigilli, considerando che se non ce ne fossimo accorti, calpestandola avremmo distorto i solchi e quindi annullato la runa…» – continuò Therium
“Non esattamente, o meglio non solo” – fece una voce che sembrava provenire dal nulla  
«Padre…»
«Stavo per dire di avvertire subito gli altri, ma a quanto pare…» – esclamò Mirs
«Si ci avevo già pensato, così ho contattato telepaticamente mio padre» – spiegò Baldur
«Padre, è come penso io?»
“In parte” – fece Odin – “Se guardi attentamente la runa, c’è una parte di simboli che non mi convince molto… sono collegati al gruppo in basso, che mantiene la rete secondaria, ma non hanno senso, non servirebbero a nulla nel mantenimento di una rete di energia secondaria, a meno che…”
«Si ma certo…» – esclamò Baldur con volto illuminato, mentre i due Cavalieri a stento riuscivano a seguire ciò che i due stavano dicendo
«Non appena la runa viene interrotta, l’energia che scorre in essa, prima di ritornare alla sorgente passa per contatto al corpo che l’ha distorta!»
“Esatto!” – confermò Odin – “Solo così avrebbero senso… in questo modo l’alchimista, o gli alchimisti più verosimilmente, che stanno supportando queste reti di energia, riescono anche a valutare se chi interrompe una runa sia stato un animale, un albero caduto o un nemico” – spiegò meglio Odin
“Baldur a questo punto, prima di andare alla spiaggia, perlustrate la zona attorno al perimetro, e segnalatemi di volta in volta la posizione delle rune, nel frattempo insieme a Keren cercheremo un modo di alterare il flusso di energia delle rune, in modo tale da rendere indipendenti le due reti…” – continuò Odin
“Certo!” – pensò Therium – “Così possiamo annullare la rete che sostiene la barriera, senza farci scoprire dal nemico…»
«Credi di riuscire ad intercettare la fonte della barriera con la posizione di altre rune?» – chiese Baldur
“Si pure con un buon margine… ma non so di quante rune mi servirà sapere la posizione…”
«Certo, questo dipende da quanto la barriera sia grande e da come sono disposte…» – rispose Baldur
“Riflettendoci su, ritengo che se avessero un minimo senso pratico, anche se una singola barriera coprisse più di un isola, comunque la rete di energia secondaria dovrebbe essere controllabile da ogni isola, in modo da poter gestire più fronti contemporaneamente senza troppe perdite di tempo… detto ciò presumo che la fonte della barriera di indebolimento sia unica, con abbastanza Rune non disperdibili da poterla diffondere in tutta la zona interessata, mentre ogni isola abbia un sistema di controllo delle rune mobili, che servono a questo punto a mascherare la rete secondaria all’interno delle rune per la barriera di indebolimento”
«Che intende per Rune non disperdibili?» – chiese Therium
«Sono Rune diverse da quelle quella che abbiamo difronte, non tanto nella forma, il disegno probabilmente è lo stesso, tuttavia non è creata da solchi nel terreno in cui scorre energia pura, per cui è sufficiente spezzare il solco per rimuoverla, ma piuttosto da un circuito solido che difficilmente potrà essere distrutto» – spiegò Baldur
«Quindi tutto questo aveva un doppio scopo… se non ci fossimo accorti delle rune prima o poi ne avremmo fatta scattare una, ma se invece ce ne fossimo accorti, speravano che le avremmo distrutte ritenendole responsabili della barriera di indebolimento, localizzandoci in ogni caso e non intaccando comunque la barriera stessa» – dedusse Therium
«Probabilmente hai ragione» – fece Baldur – «Nella loro arroganza non ritenevano possibile che ci accorgessimo di tutto ciò»
“Non è arroganza…” – rispose Odin – “Non credo che un sistema così elaborato sia frutto dell’ingegno di qualche Berserker o alchimista al servizio di Ares… che io sappia nessuno a parte me, ha mai sviluppato un alchimia runica, e questo sistema sebbene sia enormemente più avanzato parte dalle basi della mia alchimia, per cui ritengo che sia frutto della mente del nostro maestro, che imprigionato dalle Catene dell’Esilio e sotto l’influenza di Aphrodite abbia ideato il tutto e sempre per i poteri della Dea non se rammenti nemmeno”
«Ma certo, non avranno nemmeno considerato l’idea che qualcuno a parte il Sommo Efesto riuscisse a comprendere un’alchimia così complessa… non potevano sapere che hai ideato tu le basi dell’alchimia runica e che il Sommo Efesto in quelle condizioni si sia limitato a superarne i limiti per i loro scopi»
“Si e se è così, credo proprio che entrare a MU sarà più difficile del previsto”
«Che intendi padre?»
“Se hanno usato un sistema così avanzato per difendere queste isole, non oso immaginare fin dove la mente del Sommo Efesto, plagiata da Aphrodite, si sia spinta per modificare e migliorare le barriere di difesa di MU”
“Questi Muriani sono incredibili, in pochi minuti hanno potuto dedurre tutto questo” – pensò tra sé Mirs – “Se non ci fossero stati loro, saremmo caduti sicuramente nella trappola”
«Nobile Odin… avere un’idea di come i Berserkers abbiano organizzato questa griglia di difesa dei confini può aiutarci a trovare un modo di entrare Mu indisturbati?» – chiese Therium
«Intendi se si può trovare un modo, per usare questa rete contro di loro?» – gli chiese Baldur
«Si qualcosa del genere e se non proprio direttamente contro di loro…»
“Un diversivo” – lo anticipò Odin
«Esattamente»
   
 
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