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Autore: TeamFreeWill    27/09/2018    6 recensioni
Attenzione spoiler di un ipotetica 14*01 (mia versione personale)
Sam è disperato perchè gli manca Dean...
Michele compie stragi per purgare questo mondo e Dean? Lui è vigile. Assiste impotente a questo genocidio...Fin quando un giorno... :)
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Michael, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Sam lo aveva cercato per mesi e mesi lungo tutto il paese. Aveva speso energie, aveva passato anche notti insonni per trovare un indizio – un fottuto indizio! – di dove suo fratello fosse finito.

E finalmente lo aveva rintracciato in un paesino di campagna, al confine con il Messico: quei cadaveri, quegli occhi bruciati…. La polizia locale non sapeva cosa dire, ma lui, appena aveva scorto la notizia in internet, aveva capito.

Dio! Era stato Michele a ucciderli...lo sapeva! Evidentemente le risposte date sulla fede o gli Dei della comunità dei pelle rossa, non lo soddisfacevano più come all'inizio e allora torturava per il solo piacere di farlo. Per purgare questo mondo, proprio come aveva detto, dagli impuri.

Sam risentiva di quei mesi senza Dean, le occhiaie erano sempre più scure sotto gli occhi dalle mille sfumature, gli zigomi erano più pronunciati, la barba sempre più incolta, il corpo più magro…ma a lui non importava. Niente aveva importanza finché non avesse trovato e salvato il fratello da quel gran figlio di puttana di Michele!.

La sua vita era diventata ricerca, caccia ai mostri e ancora una corsa contro il tempo per trovare l’amato fratello. Un circolo senza sosta. 

Eppure, in quei pochi momenti che si addormentava, stremato ed esausto, gli pareva di sentir Dean.
Un grido lontano, di sofferenza e dolore. E poi la risata di scherno di Michele. Rivolta a lui? A Dean? Al mondo? 

E ogni volta si svegliava di soprassalto, la fronte madida di sudore e il cuore impazzito di dolore nel petto, nelle orecchie la voce di Dean che invocava il suo nome o gridato a pieni polmoni.

E allora lui gridava frustrato “Dean!!!” e scaraventava tutto all'aria respirando affannosamente, ricacciando indietro le lacrime.
Gli mancava da morire. 

Non ce la faceva più. Sembrava fosse ritornato a 4 anni prima quando il fratello era un cavaliere dell’inferno e lui era disposto a tutto pur di riaverlo.

La situazione era simile, ora. L’unica differenza erano i soggetti in questione: angeli. Che lui torturava con estremo piacere finché non avessero parlato.

Non era stato semplice farli sciogliere, devoti com'erano al loro creatore, ma con i mezzi giusti…e una buona dose di dolore… Beh! Eccome se avevano parlato.

Ne sapeva molto l’ultimo serafino che aveva evocato, imprigionandolo, dopo una lotta senza esclusioni di colpi, con speciali catene dai simboli enochiani, le braccia tese sopra la testa.

Le grida di dolore squarciavano l’aria come coltelli, mentre il cacciatore feriva con la lama angelica l’essere celeste aiutato da Castiel, Jack se ne stava in disparte ad osservare la scena.

“Tu!...Tu..lasci…che….” ma non finì la frase. Gridò di nuovo. Dolore. Rabbia.

“Va’ fatto quello serve!” lo zittì duramente, mentre con rudezza gli metteva in testa quel casco dai molti aghi. Un accesso sicuro al codice genetico di un angelo.

Era la prima volta che usavano quel tipo di tortura anche perché recuperare quel casco non fu facile visto che era nascosto in uno delle cripte di Crowley, sorvegliate a vista dai demoni.

“Non farlo Castiel‼! Non farlo‼ Unisciti a noi! Anael...Noemi e gli altri pochi angeli rimasti lo hanno fatto e sono stati ricompensati! Il paradiso sta rinascendo, Castiel! Guardami! Sono nato da lui: sono a sua immagine e somiglianza! Fallo e sarai più forte di come sei ora! Sta dalla parte giusta! Sta dalla parte dei vincenti!" la voce fiera e convinta, esaltata. "Michele è grande…Michele è…”

“Un figlio di puttana!” lo fermò Sam. E poi guardando l’amico angelo. “Procedi Castiel…Procedi! Voglio rintracciarlo…Voglio mio fratello di nuovo con me!” Sam era furente e impaziente. Se quel piano avesse fallito…
Non voleva pensarci.

Ovviamente non fu facile accedere al codice genetico e ai segreti ad esso contenuto, ma alla fine ci riuscirono.



Michele si trovava a Pechino, in una capanna.

Stava lì, austero, a fissare il terrore nei volti di quella famiglia, uno strumento di tortura in una mano, un sorriso sadico in volto.

“Chi è il prossimo?” disse ponderato, sadico e divertito, voltando la testa da parte a parte e poi individuando in un bambino – Dio! Un bambino di 10 anni!- la sua prossima vittima.

Dean scalciava, gridava al suo interno ma lui imperterrito prese di peso il piccolo e lo trascinò via, calciando la madre che piangeva disperata, il marito morto accanto.

Di peso lo buttò su un tavolo, la mano al centro del petto per tenerlo fermo, per giocare un po’ con lui al gatto e al topo...”Peccatore! Esiste un solo Dio sai? Cosa ci trovi nel tuo? In questo Buddha?” 

Gli premette l’altra mano sulla testa e quello che vi lesse non fece altro che confermare la razza umana non era altro che peccatrice!

“Hai una possibilità..piccolo essere inetto! Abbraccia il vero Dio…o…morirai” Ma non aspettò la risposta, che era già pronto a togliere la vita a quel bambino…a elevarlo al vero paradiso, come era solito chiamarlo lui.

Iniziò a torturare, a ridere del dolore inflitto, a zittire Dean…la sua rabbia e furia, il suo dolore nel vedere compiere quelle atrocità per mano sua.

Quell'inferno durò per 10 minuti fin quando un richiamo …un richiamo particolare in enochiano non lo costrinse a fermarsi di colpo.

La rabbia esplose sul suo volto mentre Dean rideva euforico e lui lo picchiava per togliere quel sorrideva beffardo da suo viso.



Un battito di ciglia dopo si trovava li, in quel posto abbandonato in mezzo al nulla. Osservò appena il serafino torturato accanto a lui, morto. Che se ne importava: lui, il grande Michele, ne avrebbe creato altri a sua immagine.

“Sammy…Castiel…E tu!” rivolto a Jack. “Creatura impura e immonda!” . “I tre moschettieri !! Ma chissà come stà D’Artagnan!!??” domandò retorico e ironico, riferendosi a Dean. Al vero Dean.
Dio! La voce dei Dean! 

Sam sussultò sentendola. Gli mancava quel suono. Ma poi la vide: quella luce fredda e glaciale, negli occhi verde spento del fratello. Si riprese giusto in tempo per vedere Castiel e Jack venire lanciati contro un muro e poi dispiegare le grandi ali, furente, per lanciarsi verso di lui. 

Non se ne rese nemmeno conto, tanto fu veloce la mano stretta contro la sua gola e l’impatto contro il muro, il dolore gli mozzò il fiato.

“Che credevate di fare?” E strinse un po di più, una mano del moro che cerca di allentare la presa. Invano. Gli occhi comunque puntati in quelli di quel falso Dean. L’altra mano, che cercava qualcosa nella sua tasca.

Sam non rispose, si limitava a guardare Dean intensamente, uno sguardo tanto profondo da riuscire a superare l’involucro di carne, quel blocco imposto da Michele alla volontà del maggiore, e arrivare dritto a Dean che si ritrovò a sussurrare “Sammy! No! Basta ti ...ucciderà!!” e poi con rabbia rivolto al suo aguzzino: “Lascialo brutto figlio di puttana!! Lascialo!!!!” 

E accadde, la stretta sul collo si allentò appena lasciando sconcertato Michele. “Ma cosa? Tu...non...puoi....Non lo permetto! NO!!!” e furioso, cercò ancora di avventarsi su Sam, Castiel che rimaneva svenuto, Jack che cercava di svegliarlo. 

Un attimo dopo, il nephilim si incideva la mano e disegnava un simbolo enochiano sulla parete dietro di lui, bloccando di fatto l’arcangelo.

“Sam...fallo! Ora!” la voce di Jack riecheggiò nella stanza, lui che si riprendeva dalla tosse, la vista offuscata.

“Sammy!” e stavolta non poteva sbagliarsi. L’intonazione, quel modo particolare di dire il suo nome…

“Sarai libero tra un pò Dean! E' una promessa!” e detto questo riuscì, finalmente, a prendere quell'oggetto pieno di simboli enochiani che tanto tempo prima aveva usato per liberare il presidente degli stati uniti da lucifero.

“Non funzionerà, Sammy! Non lo salverai stavolta!” gridò l’arcangelo.

Michele era di nuovo in pieno possesso del suo tramite, e guardava con supponenza Sam che pronunciava l’incantesimo, quello strano oggetto che si attivava e con il suo potere lo colpiva in pieno petto, una luce potente e accecante.

E in quell'inferno di vetri rotti e fischi acuti, la mano di Jack sul simbolo ormai incandescente e bruciante, echeggiarono poche parole e una risata.

“Se io esco da lui, morirà‼! Vuoi correre questo rischio Samuel? Vuoi uccidere tuo fratello?” 

Sgomento. Choc. Paura. Dolore. Esitazione.

“Sam!‼” a parlare era Jack, nella voce lo sforzo di mantenere la mano ustionata sul simbolo, era allo stremo.

“Non esitare…Liberalo!” si accodò Castiel, che con enorme sforzo si alzava e dava il suo contributo incidendosi la mano a sua volta e poggiandola sul simbolo enochiano.

“Si‼ Uccidi tuo fratello, Sammy! Uccidilo!” e poi: “Tanto troverò un altro tramite e questo mondo sarà purgato dagli infedeli!” una risata sadica, ma poi quella risata si spense sul suo volto, una smorfia di dolore e una luce accecante che si sprigionava dai suoi occhi e dalla sua bocca.

Un’esplosione, tutto fu spazzato via, scagliato lontano. Macerie su macerie, la polvere che lentamente si posava tutt'intorno, irrespirabile. E una grazia arcangelica libera di cercare un tramite.

“Dean? Dean!” il minore si trascinò verso il punto dove sapeva esserci il fratello, riverso a terra svenuto, il corpo immobile.

“Oddio no. No!” lo scosse appena. Niente. “Svegliati!” 

“Cas! Jack! Aiutatemi….Lui…Lui..non reagisce!” e in attimo i due amici gli furono accanto. Lo aiutarono a portarlo fuori da quel caos. Vicini all'Impala. Il corpo di Dean steso a terra, Cas che cercava di rianimarlo con il suo tocco.

“Allora?” Sammy era sempre più agitato, fremente di sapere qualcosa.

Dio! E se Michele avesse avuto ragione? Se fosse davvero morto lui non se lo sarebbe perdonato. “E’ morto? Dannazione! Rispondetemi!”

Stava perdendo la pazienza, anzi stava impazzendo letteralmente. “Castiel …Jack…per favore!” ma quando i due si voltarono, sconfitti, il suo mondo crollò.

“No‼” la voce appena udibile, gli occhi pieni di lacrime, il dolore che esplodeva nel petto spaccandogli il cuore in due. “NO‼” un attimo dopo s’inginocchiò accanto al fratello, gli avvolse le braccia attorno al busto e lo attirò a sé; lo strinse forte contro il suo petto, le lacrime a rigargli le guance, il nome ripetuto come una litania per diversi minuti finché tutto tacque e si fermò, catturando quel momento come una macabra fotografia.



In un mondo etereo….

“Billy….è forse questa la mia morte definitiva?” gli occhi tristi e addolorati puntati verso il suo Sammy.

“Ritenta, sarai più fortunato!” 

“Ma cosa? Tu??” voltandosi verso l’uomo apparso dietro di lui, gli occhi chiari austeri, ma il sorriso sincero.

“Io! E direi che non è ancora giunta la tua morte definitiva” indicandolo compiaciuto, ma poi puntando gli occhi verso il maggiore, preoccupato. 

“Michele ha già trovato un tramite ed è più agguerrito che mai, Dean. E’ furioso per aver perso il suo tramite originale e ora, tu, sei sospeso nel velo e questo non va bene. Era una cosa che non avevo previsto…Ma non importa! Tra qualche secondo tu ritornerai indietro. Sei l’unico, insieme a Sam, che può sconfiggere Michele e fermare la sua armata celeste, il suo esercito.”

“Ti sbagli Chuck…io e Sam non sappiamo come….come fare…Tu!” ed ora era arrabbiato “Dovresti farlo tu, invece d’andare a spasso con Amara! Sei qui no??, fermalo! Spediscilo in qualche fottuto buco come hai fatto con Lucifero ” ribatté. “Smettila di farti vivo solo quando sei alle strette. Ci hai fatto prendere a calci in culo fino a questo momento e ora che questo povero stronzo….” ringhiò indicando se stesso. “...sta per lasciare la partita, ti fai vivo!! Comodo!!!” lo aggredì ignorando la potenza di colui che aveva di fronte.

Chuck sorrise scuotendo la testa. 

“Dean, ho fatto solo un’eccezione. Un piccola deviazione… Amara mi sta aspettando su una piccola galassia sperduta…Ma basta parlare di me. Troverete un modo, lo so. Sei l'uomo giusto e un fedele soldato di Dio” Le dita, pronte a schioccare.

“Chuck! Aspetta! Come possiamo fare? Come?” nel panico più totale, bramoso di una risposta, che non arrivò mai. Le dita di Chuck schioccarono e il tempo riprese a scorrere, l’aria che gli riempiva i polmoni e lui che si ritrovava a boccheggiare, il corpo di Sam stretto attorno al suo, scosso dai singhiozzi, ignaro che Dean aveva ripreso a respirare.

“Sa….Sammy…”



Note autrice
Lo so, mi stareste odiando per come finisce, ma davvero io ci ho provato a immaginarmi cosa succede dopo ma è un incognita su tutti i fronti (a parte il senso di colpa che avrà Dean per quello che ha fatto quando era Michele)...quindi non resta che vedere come gli sceneggiatori evolvono la situazione (io ci ho messo solo un possibile inizio di stagione) ^^ *-* Non vedo l'ora sia l'11 ottobre!!!  *-*
Lilyy che dire? Quanta pazienza hai nel trovarmi gli errori di battitura? Infinite grazie *_*
Grazie a cin75 per avermi betato anche questa storia. *-*
Grazie a chiunque ha avuto la pazienza di leggerla tutta. Ciao a tutti. 
  
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