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Autore: meiousetsuna    28/09/2018    2 recensioni
Sookie alla fine ha conservato la sua umanità, ma ha perso una vera vita:
e se avesse fatto una scelta differente?
Dedicato a chi come me ha odiato il finale!
Dal testo: Sposarsi, avere dei figli, portarli in chiesa, cucinare pranzi del Ringraziamento anno dopo anno, sorridere nelle foto ricordo da esporre con quelle del diploma e qualche trofeo del suo futuro marito. Il semaforo rosso la bloccò all’ultimo bivio prima del vialetto di ghiaia. Chi era lei per opporsi al destino?
Sookie inserì la retromarcia, poi sterzò bruscamente a sinistra, correndo fino a raggiungere la strada per Bon Temps, abbandonando la macchina nello spazio antistante al Fangtasia.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric Northman, Sookie Stackhouse
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sookie/Eric
Alternative ending
Flashfic di 500 parole

Different

Due secoli sono troppi per una vita?
Ormai William ― Bill il vampiro ― era morto per la seconda e ultima volta. Sookie spostò una ciocca di capelli biondissimi, aiutati dalle meches, riportandola con un gesto meccanico nella crocchia stretta; una vera signora del Sud non è mai scomposta a un funerale, anche se l’abito nero cortissimo contrastava con la solennità della situazione.
La ragazza depose il mazzo di magnolie sulla tomba dell’ex fidanzato con un ultimo silenzioso addio, tornando al pick-up, incespicando leggermente sui tacchi altissimi, per dirigersi verso casa. La sua casa, quella che apparteneva alla famiglia Stackhouse da generazioni, dove la aspettavano suo fratello, Hoyt, Tara e chissà quanti altri degli amici di sempre che in quei frenetici tre anni l’avevano sostenuta dividendo con lei le esperienze più spaventose ed entusiasmanti. Poteva tornare alla normalità, non era così compromessa da non realizzare le aspettative che tutti nutrivano su di lei.
Sposarsi, avere dei figli, portarli in chiesa, cucinare pranzi del Ringraziamento anno dopo anno, sorridere nelle foto ricordo da esporre con quelle del diploma e qualche trofeo del suo futuro marito. Il semaforo rosso la bloccò all’ultimo bivio prima del vialetto di ghiaia. Chi era lei per opporsi al destino?
Sookie inserì la retromarcia, poi sterzò bruscamente a sinistra, correndo fino a raggiungere la strada per Bon Temps, abbandonando la macchina nello spazio antistante al Fangtasia.
Una volta scesa la sua sicurezza sembrò evaporare, lasciandole la gola secca. ‘Appropriato’, pensò.
Sistemò l’orlo del vestito, gettò via con decisone il cappellino con la veletta e sciolse i capelli, districandoli con le dita.
Eric Northman era stato l’uomo ― il vampiro ―che aveva cambiato tutte le sue prospettive. Non era stato il suo primo amante, ma era stato il migliore; a volte la venerava come un angelo, altre la trattava come una tela da sporcare, e le piacevano da impazzire tutte e due. Aveva rischiato la vita per lei e si era sottoposto a un terribile rito di stregoneria solo per ricordare il loro passato insieme. Tutti lo consideravano il vampiro più pericoloso, dopo la morte di Godric; la sua indole di guerriero vichingo, l’orgoglio del principe e il potere di sceriffo della Luisiana lo rendevano un rivale indesiderabile. Anche nel Fangtasia nessuno metteva in dubbio la sua autorità: Eric sembrava un innocuo sex simbol mentre teneva d’occhio gli avventori seduto su un trono dorato, circondato dalle ballerine e dai clienti che cercavano di provocarlo scoprendo il collo in modo allusivo. Ma al minimo cenno di minaccia sarebbe scattato come il più pericoloso dei predatori, senza riguardo per nessuno; tranne che per lei. Sookie ne era sicura, come sapeva che una donna con la limitata vita degli esseri umani non avrebbe potuto legarsi a lui senza rendere infelici entrambi. Da quella scelta non si poteva tornare indietro.
Entrò con decisione, fissando gli occhi in quelli cerulei del vichingo, che l’aveva vista subito, restando immobile e aspettando che fosse lei a parlare per prima.
“Sono qui”.
“Lo vedo”.
“Per restare”.

  
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