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Autore: Ice_Angel    12/07/2009    1 recensioni
Bill e Tom sono due gemelli messi l'uno contro l'altro da una maledizione delle guardiana nera Dakar,Tom riesce a fuggire e a trovare rifugio dalle uniche che potranno aiutare lui e il fratello maledetto: le guardiane bianche. In questa lotta fatta di magie,scontri e vendette riuscirà l'amore fraterno a trionfare?
Genere: Generale, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Il primo omicidio


Il passato






«LEI È MIA HAI CAPITO?»
«L’HO VISTA PRIMA IO!!»
Due gemelli erano sulla riva del fiume.
Si fronteggiavano,gli occhi identici si sfidavano in una lotta silenziosa.
Quello era: una lotta silenziosa per una bambina.
Il primo si girò sventolando i capelli biondi che gli ricadevano sulle spalle,diede le spalle al fratello sbuffando «Bill,lo sanno tutti che quello che piace di più sono io»
La risata cristallino dell’altro risuonò per la vallata.
Al contrario del gemello era moro,i capelli corti corvini erano come alzati verso il cielo «questo lo credi tu Tom!» rispose.
Da quando quella bambina dai capelli biondi riccioluti era apparsa nel piccolo paesino di Speed la quiete si era interrotta.
Bill e Tom,che erano gli unici gemelli omozigoti del paesino, si erano presi una cotta entrambi per quella bambina piccolina.
Non era mai successo che i due gemelli litigassero tanto da non rivolgersi più la parola per svariati giorni.
Gli altri bambini non avevano capito cosa era successo.
Bill e Tom erano sempre stati i capi della compagnia,riuscivano a battere tutti senza problemi,Tom il braccio,Bill la mente.
Poi si erano divisi per quella ragazzina e tutto tra di loro era finito.
O così tutti pensavano.
Tom spinse Bill facendolo indietreggiare «non costringermi a picchiarti eh?»
«non importa Tom,tanto lo sai che sono più furbo di te e ti frego comunque…»disse Bill con un sorriso feroce sul volto «tu sei stupido…certe cose non le capisci!»
«e tu sei solo un debole che si nasconde dietro di me quando Bily e Gord vogliono picchiarti»si difese Tom «in realtà tu non sei niente Bill,solo la mia ombra»
I ragazzini guardavano interessati la scena,seguivano ogni movimento dei due,ogni parola che dicevano,ogni spinta,ogni sgambetto.
Su quel fiume si stava consumando la più grande litigata tra i due ragazzi.
Continuarono a fissarsi con furore,quasi tentassero di fulminarsi a vicenda con occhiate torve.
Poi apparse lei.
I riccioli biondi al vento,gli occhi verdi come un prato,slanciata e bassina.
Si avvicinò saltellando verso di loro.
I due gemelli istintivamente si girarono verso di lei.
Ai loro occhi era la cosa più bella che avessero mai visto,come se quegli occhioni verdi fossero l’unica ragione delle loro vite.
«Jahad!!»esclamarono i due per attirare la sua attenzione.
«ciao Bill,ciao Tom!» li salutò con freddezza andando verso i ragazzi poggiati all’albero.
Si sedette sulle ginocchia di quello più anziano.
Gord aveva 16 anni,non era bello ma aveva già avuto una sfilza di ragazze.
Di certo i gemelli erano molto più belli di lui solo che l’unico difetto che avevano era che avessero ancora 10 anni.
Per una ragazzina della loro età era un difetto enorme,perché loro cercavano quelli più grandi,quelli che le ricordassero il papà forte che le proteggeva.
I due gemelli si guardarono negli occhi,non più ostili ma accecati dalla rabbia.
Una rabbia che crebbe non appena Jahad posò le sue labbra su quelle del ragazzo unendole in un bacio appassionato e senza pudore.
Era come sentirsi il sangue raggelare di colpo.
Era stati fregati da lei.
Strinsero insieme i pugni.
«andiamo…»disse Bill prendendo per un braccio Tom che aveva gli occhi furenti.
Corsero a casa dove si barricarono nella loro cameretta.
«hai visto?!?!»urlò Tom «è un bastarda!!!»
Bill alzò gli occhi verso il fratello «io li uccido…» sibilò con il cuore a pezzi.
«ucciderli?» Tom si fece improvvisamente attento «come?»
«seguiamoli,spiamoli per dei giorni per capire cosa fanno poi quando li vedremo insieme attaccheremo…»propose sorridendo Bill «con un pugnale feriremo di più!!»
Tom si avvicinò al fratello «quanto vuoi scommettere che uso un coltello vero per fargli un po’ male?»
«Tom sei pazzo?» esclamò Bill «non possiamo…-
«si invece,cosa vuoi che facciamo di male se gli faccio due graffietti insignificanti…se li meritano no?»
Bill non ebbe paura dell’espressione maligna che si era dipinta sul volto del fratello,non aveva timore,sconcerto ma solo ammirazione e affetto per lui.
Sarebbero stati ancora mente e braccio.
Un’anima divisa in due corpi.
Una colpa che avrebbe macchiato tutti e due,ma insieme come sempre.

Passarono giorni a seguirli.
Bill era più furbo di Tom,si nascondeva sugli alberi per vederli meglio,si annotava ogni loro spostamento e il luogo che frequentavano di più.
Stava diventando un gioco troppo interessante per essere bloccato sul più bello.
Nei loro pensieri c’era solo la voglia di sentire le loro urla disperate,la loro paura.
Era un pensiero macabro e cattivo ma che li eccitava troppo,che riempiva loro di adrenalina,che faceva scorrere nelle loro vene un fremito di vita maggiore.
Li seguivano cercando di non far rumore,di passare inosservati.
Avevano dimenticato lo scopo,ora erano solo attratti dal gioco della caccia,di studiare le proprie vittime da lontano per prepararsi al meglio all’attacco.
Avevano scoperto che ogni sera i due si trovavano al fiume per stare soli.
E decisero che quello sarebbe stato il posto adatto per la fine di quel gioco.

Attesero un’altra settima e il giorno arrivò.
La notte stava lentamente calando portandosi dietro la luce calda del sole estivo.
Gord e Jahad stavano camminando sulla riva del fiume,mano nella mano. ogni tanto si baciavano sulle labbra in modo prima innocente poi appassionato.
Gord la toccava spesso,quando erano seduti all’ombra dell’albero.
E il silenzio era assoluto intorno a loro,un silenzio innaturale che metteva ansia.
Però i due non ci fecero caso continuando le loro effusioni tenere e innocenti.
Quando si staccarono l’uno dall’altra una mano coprì la bocca di Jahad impedendole di parlare,mentre un coltello silenzioso andava a posarsi sulla gola di Gord.
Nel buio riconobbero solo quei due occhioni nocciola che all’apparenza sembravano innocenti.
Davanti a loro Tom puntava un pugnale alla gola del ragazzo e Bill zittiva la ragazza con una mano sulla bocca.
«ora pareggiamo i conti!» sogghignò Tom premendo il coltello alla gola del ragazzo.
Del liquido rosso bagnò la lama,Tom l’aveva ferito.
«che fai Tom?»chiese il ragazzo sudando.
Tom non gli rispose.
Si sentiva come posseduto da qualcosa più grande di lui,qualcosa di oscuro che voleva scoprire,elettrizzato dall’adrenalina che arrivava a muore da sola il suo braccio.
Lo sgozzò con un gesto secco che nemmeno gli provocò dolore. Non sentì nemmeno un gemito mentre il sangue scorreva sotto i suoi piedi bagnandogli i sandali di rosso scarlatto.
Bill guardò il gemello «l’hai ucciso?»
Tom annuì girandosi verso il fratello che teneva ancora stretta la ragazza.
«com’è?»chiese innocente il moro.
Tom sorrise «bellissimo!»
«voglio provare!!!» si lamentò Bill.
Di risposta il gemello gli porse il pugnale «la reggo io»
La ragazzina si dibatteva spaventata.
Quei due gemelli gli avevano sempre fatto un po’ di paura,era come se intorno a loro ci fosse un’aura diversa da tutti gli altri ragazzi.
Non sapeva se era maligna ma la spaventava.
E anche se era attratta da tutti e due,da quei due visi così innocenti e carini,da quegli occhioni nocciola densi e penetranti,dai loro corpi snelli e slanciati che li facevano sembrare più grandi dei loro dieci anni,aveva preferito stare lontano da loro,da quell’aura maligna che emanavano.
Perché tutti quelli che gli erano accanto finivano sempre per soffrire per colpa loro.
E ora aveva più paura visto la fine che aveva fatto Gord.
Tom gli aveva tagliato la gola e non se ne disperava,sembrava che tutto quel sangue versato a terra fosse il premio di qualcosa.
La mano di Bill l’aveva tenuta ferma,l’aveva quasi soffocata.
Bill per gli altri era solo un debole ma era sempre meschino,se si vendicava non lo faceva con la forza e sicuramente quell’imboscata era merito suo.
Aveva una mente subdola,da grande avrebbe potuto fare benissimo lo stratega,la mente dietro ogni attacco.
La sua mano sciolse la presa e la buttò a terra con uno spintone.
Alzò gli occhi in tempo per guardare Tom passare il pugnale al gemello e girarsi tutti e due verso di lei.
Gli occhi intrisi di cattiveria,i visi sformati dalla vendetta.
Le dita sporche di sangue di Tom tracciarono dei segni su quelle di Bill che ora stringeva il pugnale.
«la reggi tu?» chiese Bill
Tom annuì «le tappo la bocca così non strilla…»
Sembrava che quel gioco lo facessero da anni.
Tom si allontanò dal fratello e prese la ragazza stringendole i pulsi con una mano e tappandole la bocca con l’altra.
«sei pronta a morire?»sussurrò Tom al suo orecchio.
E quel sussurro le giunse terrificante.
«non ti farò male tranquilla…»continuò Bill rigirandosi il pugnale tra le mani,poi sorrise meschino «…beh forse un po’!»
Risero entrambi.
«vi prego non fatemi niente a me…a me dispiace di avervi fatto litigare ma vi prego non fatemi male…»cercò di balbettare lei in una vana preghiera.
Inutile perché le menti dei due non percepirono la richiesta.
Scoppiarono a ridere entrambi in un suono maligno e cattivo.
«Jahad potevi pensarci prima di fare quello che hai fatto…» disse Bill avvicinandosi a lei e arrivando alle sue labbra «ora sta buona che facciamo in fretta!»
Tom quasi la soffocò tenendo le mani sulla sua bocca mentre Bill percorreva con la lava le sue forme provocandole dei lunghi brividi di terrore.
Arrivò al suo cuore puntando la lama lucente verso di esso.
«se colpissi lì?»chiese al gemello.
«beh gli farebbe male come ha fatto a noi no?»sorrise Tom.
Lei mosse le gambe per liberarsi,ma era troppo debole per scappare dalla presa di Tom.
«stai calma dannazione!- esclamò il ragazzo premendo ancora di più la presa.
Bill fu rapido,affondò la lama dentro la carne,per intero,senza pietà e tom le lasciò la bocca per sentirla gemere. Ora il sangue della ragazza li sporcava,gli tingeva le mani ma loro sorridevano.
Quando anche l’ultimo respiro della ragazza si ruppe nell’aria i due gemelli si guardarono.
Erano sporchi di sangue,macchiati di una colpa imperdonabile ma questo non li turbò.
Si erano sentiti potenti,soddisfatti e il loro dolore gli piaceva. Capirono che non avrebbero ucciso una sola volta. Che la loro strada era quella.

  
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