La coda più soffice
* * *
Shiro
annusava i fiori in
giardino.
La primavera era sbocciata
e il prato fuori casa sua si era riempito di colori e profumi
piacevoli sia alla vista che all'olfatto.
Il vento, piacevole,
mischiava gli odori creando un nuovo aroma che Shiro
apprezzò
annusando l'aria mentre muoveva la piccola e paffuta coda.
A Shiro piacevano molto i
fiori e per questa ragione li rispettava. Non li calpestava e non li
raccoglieva per conservarli dentro casa. A lui bastava goderne la
vista in mezzo alla natura lasciando che lei facesse il suo corso da
sola.
Un rumore tra i cespugli,
poco più lontano, attirò la sua attenzione. Mosse
un lungo orecchio
verso la direzione da cui proveniva il rumore, ascoltando
attentamente, per cercare di capire cosa potesse averlo provocato.
Shiro si mise
sull'attenti, ma così come era nato all'improvviso quel
rumore morì
lasciando Shiro confuso, ma contento di non aver corso nessun pericolo,
si diresse verso casa.
Keith lo guardò
allontanarsi mentre, con le orecchie abbassate e la coda tra le
gambe, piagnucolava scoraggiato.
Non sarebbe mai riuscito a
parlargli.
Ormai lo faceva spesso.
Osservarlo da lontano.
Nonostante la legge della
natura prevedeva che loro due fossero acerrimi nemici, Keith lo
trovava molto carino. Lui e quella stupidissima, adorabile,
tentatrice coda.
Il giorno dopo Keith si
armò di coraggio e decise di andarlo a trovare.
Il cuore gli batteva forte
in petto tanto che temeva potesse uscire fuori e, con la gola secca
per l'emozione, bussò alla porta.
La coda di Keith iniziò a
scodinzolare senza sosta mentre le orecchie si raddrizzarono, attente
e pronte a sentire la voce dell'altro che stava aprendo la porta.
Non appena il lupo si
ritrovò davanti il coniglio non perse tempo e, rosso in
viso, gli
porse un mazzo di fiori, di vari colori raccolto lì vicino.
Shiro lo guardò sorpreso
ma quando il suo sguardo si spostò sul mazzo di fiori, nel
suo viso,
lo stupore lasciò il posto alla tristezza mentre una lacrima
gli
rigava il viso.
<< Hai ucciso i
fiori. >> Disse semplicemente mentre si portava una mano
sulla
bocca per cercare di contenere i singhiozzi.
La coda del lupo si
arrestò all'istante e si irrigidì nel sentire
quelle parole.
Allarmato, Keith capì di aver fatto qualcosa di grave e il
suo
sorriso, come il suo entusiasmo, sparì.
Con le orecchie basse,
tanto da confondersi con i suoi capelli scuri, Keith dispiaciuto
lasciò cadere il mazzo di fiori per poi sparire nella
foresta.
I
giorni passarono
normalmente per Shiro.
Dopo quello strano
episodio, Shiro non aveva più visto quel lupo notando anche
però
che con la sua scomparsa erano scomparsi anche gli strani rumori che
sentiva durante le sue passeggiate per guardare i fiori.
Shiro cominciò a sentirsi
in colpa. Nonostante non capisse le intenzioni del canine non gli
sembrava ostile.
Anche i fiori sembravano
spenti quel giorno.
Shiro
si addentrò nella
foresta alla ricerca di cibo.
La foresta era pericolosa,
piena di predatori, e non solo per gli altri animali.
Gli uomini, affascinati
dal loro aspetto particolare, erano i più pericolosi di
tutti. Ma
Shiro aveva bisogno di fare scorta di cibo rimasto, ormai, con la
dispensa quasi vuota. Cercò di concentrarsi sulla bellezza
della
foresta piuttosto su quanto potesse essere minacciosa.
Il cinguettio degli
uccelli e il rumore delle foglie negli alberi mossi dal vento lo
rassicuravano, muovendo le orecchie nelle varie direzioni.
L'odore del pino pizzicava
il naso di Shiro e la brezza fresca gli fece venire i brividi lungo
la schiena fino ad arrivare alla coda. Ma ciò che gli fece
davvero
far venire i brividi di freddo fu un'improvviso rumore metallico
accompagnato da un urlo di dolore che fece volar via dalla zona tutti
gli uccelli che riposavano sugli alberi.
Shiro raggiunse il luogo
da dove proveniva il rumore, preoccupato e si stupì quando
in mezzo
all'erba alta vide il lupo con un piede intrappolato in una morsa
metallica. Era una trappola.
Lo sentì lamentarsi per
il dolore e si avvicinò senza rendersene conto.
Quando Keith lo vide
distolse subito lo sguardo con ancora gli occhi lucidi, imbarazzato
per essere caduto in una trappola e per essere stato ritrovato
proprio da lui.
<< Cerca di non
muoverti. >> Disse Shiro mettendo le mani in avanti per
rassicurarlo mentre cercava con gli occhi qualcosa per liberarlo.
Vide un bastone che
sembrava abbastanza resistente e lo raccolse. Si avvicinò
alla
trappola mettendo il bastone nella bocca della morsa vicino al piede
del lupo. Fece forza con le braccia mentre Keith lo guardava
meravigliato finché la trappola si aprì e l'altro
poté finalmente
spostare il piede da essa.
Keith si fissò il piede
preoccupato. Stava sanguinando.
<< Pensi di
riuscire a camminare? >> Chiese Shiro una volta aver
gettato
via il bastone ed essersi girato verso di lui.
Keith esaminò meglio la
ferita. I denti della trappola gli avevano trafitto la carne e i
muscoli lasciando dei fori dalla quale fuoriusciva il sangue.
Keith non disse nulla ma
negò con la testa mentre con una mano cercava di fermare il
sangue
il più possibile.
Shiro si inginocchiò
davanti a lui mostrandogli la schiena. Portando le mani indietro e
girando la testa per guardarlo, Shiro lo invitò a salire per
portarlo a casa ed aiutarlo con la ferita.
Il lupo non era ancora
convinto ma più restava lì più la sua
testa cominciava a girare
per la continua perdita di sangue.
Accettò e con un po' di
fatica riuscì a posizionarsi mentre una lacrima gli
rigò il viso
quando si rese conto che nel tentativo aveva sporcato con il suo
sangue quella coda che amava tanto insieme ai vestiti del coniglio.
Una volta arrivati, Shiro
non perse tempo e lo medicò come meglio poté
sperando che potesse
bastare.
Per tutto il tempo della
medicazione Keith rimase in silenzio, con la testa china e lo sguardo
fisso sul piede ferito. Quando lo rialzava trovava sempre il sorriso
di Shiro ad accoglierlo.
<< Mi dispiace
per i fiori. >> Disse all'improvviso in un sussurro.
Shiro
dovette rifletterci prima di capire che si riferiva al giorno in cui
aveva bussato alla sua porta. << Ho notato che ti piace
osservarli e volevo renderti felice. >>
Shiro lo guardò sorpreso,
voleva davvero fare un gesto carino nei suoi confronti.
Il coniglio gli sorrise.
<< Amo i fiori, ma non sempre è giusto
prendere ciò che si
ama. A volte è meglio lasciarli alla natura. >>
Quando si accorse che le
sue parole avevano rattristato il lupo, per paura che potesse aver
frainteso le sue parole aggiunse. << Ma, se vuoi, la
prossima
volta puoi venire con me ad osservare i fiori. >> E,
finalmente, Shiro vide l'altro sorridere.
Il giorno seguente Shiro uscì di casa per la sua solita passeggiata, felice di vedere che il lupo era già lì ad aspettarlo mentre seduto sul prato annusava i fiori contento, aspetto evidenziato dalla sua coda che si muoveva senza sosta.
NdA:
Questa storia
è nata in pochi
minuti grazie a tutti quei bravissimi artisti che hanno creato opere
fantastiche con questo AU facendomi venire voglia di scrivere
qualcosa al riguardo.
Leggera
e senza pretese, ho scritto la prima cosa che mi è venuta in
mente.
Spero
vi piaccia.
Alla
prossima!
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