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Autore: Sophie Oshima    30/09/2018    2 recensioni
Minseok elabora piani malefici in continuazione e Jongdae è un po’ (troppo) masochista.
[Dedicata a phenomenonXm per il suo compleanno.]
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chen, Chen, Xiumin, Xiumin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Fool me
 




 
 
 
Note: buon compleanno, noona! <3
 
 
 
 
 


Kim Minseok era un figlio di puttana. Angelico, sì, ma pur sempre un emerito figlio di puttana.
«Siete davvero così legati come dicono?»
«Be’, Jongdae è come una moglie per me.»
Il sorrisetto serafico stampato in viso incrinò leggermente quello dell’intervistatore, rimasto perplesso.
Jongdae, invece, avrebbe voluto scavare una fossa ai suoi piedi e poi farsi uccidere. Si pentì di tutte le volte in cui, insieme a Baekhyun, gli aveva nascosto la biancheria sporca nel frigo bar della maggior parte degli hotel in cui avevano alloggiato nel corso della loro carriera.
«Siamo buoni amici, non posso lamentarmi,» si affrettò ad aggiungere, ma in cambio ricevette solo sorrisi di circostanza e occhiate di compatimento.

Sono un pessimo attore, si disse, sconsolato.

Mezz’ora dopo, quella tortura cinese terminò. Apparentemente.
«Sei un figlio di puttana, Seok,» mormorò una volta entrati in macchina, le dita che giocherellavano nervosamente con la cintura di sicurezza.
L’altro non lo guardò neppure, troppo impegnato a lisciare ciocche di capelli inesistenti.
«Sono solo l’uomo più onesto del mondo, è diverso.» Sullo schermo del suo cellulare apparve un ghigno riflesso. «E lo sai anche tu.»
Jongdae inghiottì saliva. Merda, la fossa lo attendeva per davvero.
«Mi piace il tuo culo, ma ora non montarti la testa: non ti conviene,» replicò.
«Ah, sì? Dici proprio che non mi convenga?» Sembrò pensarci un po’ su. Poi, di colpo, come se gli fosse venuto un lampo di genio, i suoi occhi felini guizzarono. «Spesso lodi anche la mia intelligenza. Ti sento, sai?» Sorrise. «Non che ne abbia bisogno: ne sono consapevole. Ma … lo ammetto, fa sempre piacere sentirselo dire.»
«Be’, sì ...» ammise l’altro. «Sei in gamba. Ma nulla più.»
«E dici anche che sono scopabile …» Jongdae impallidì. «Ti ho sentito mentre lo confessavi a Chanyeol, l’altra sera.» Gli strizzò l’occhio.
Fu allora che a Jongdae venne una pessima idea. O quasi.
«E poi, Jongdae …»
Si fiondò sulle sue labbra, ma senza chiedergli nessun permesso. Voleva rubargli un po’ di fiato.
«Ora taci, bastardo.»
Minseok sorrise, raggiante. «Volentieri, Dae
E Jongdae si ritrovò riverso sul sedile dell’auto, avvinghiato all’altro. Gli sembrava di essere in una gara di apnea, una di quelle che i bambini fanno tra le onde del mare.

Sono un masochista, pensò Jongdae.

I clacson delle automobili dietro la loro suonarono tutti insieme.
 
 
 
FINE
 
   
 
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