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Autore: Akame28    02/10/2018    1 recensioni
Lotura AU!
“Spinte dalla leggera brezza, le foglie dai caldi colori dell'autunno cadevano copiose dagli alberi in quella mattina di ottobre, riversandosi a terra in piccoli mucchietti. Alcune di esse, ormai prive di vita, emmettevano il consono scricchiolio nel venire calpestate dai passanti, indaffarati e immersi nei propri pensieri.”
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One-shot della Blue List (day 2 - Cliché) del Writober di fanwrite.it
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allura, Lotor
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Spinte dalla leggera brezza, le foglie dai caldi colori dell'autunno cadevano copiose dagli alberi in quella mattina di ottobre, riversandosi a terra in piccoli mucchietti. Alcune di esse, ormai prive di vita, emmettevano il consono scricchiolio nel venire calpestate dai passanti, indaffarati e immersi nei propri pensieri. Una di essi, in particolare, stava correndo con foga, i capelli albini al vento e le guance arrossate, con a tracolla un piccolo zainetto che veniva sbattuto da una parte all'altra. Più volte la ragazza dovette ripetere un «Mi scusi!» o un «Mi dispiace, vado di fretta!» senza arrestarsi, voltando solo il capo, talvolta mettendo anche le mani a coppa affinché potesse essere sentita. Voltò l'angolo, a destra, veloce, ma non vide dove stava andando o chi ci fosse davanti a lei. Si scontrò, sbattendo contro uno sconosciuto; nel farlo, dallo zainetto, seppure quest'ultimo fosse chiuso, uscirono alcuni fogli che, in balia del vento, si sparsero tutt'intorno.

«Oh, no! Ci ho messo tutta la notte!» disse, rialzandosi con un balzo, tentando poi di afferrarli uno ad uno in fretta. 

«Ti serve una mano?»

Lo sconosciuto, ancora a terra, la stava guardando con un mezzo sorriso. Si sorreggeva con le mani poggiate sull'asfalto; anch'egli aveva i capelli di un bianco latte, lunghi, legati in una semplice coda bassa. Portava un semplice giubbotto da cui si poteva ad intravedere il bordo della camicia. 

La ragazza, rossa in viso per l'orribile figura appena fatta, balbettò un «Non si preoccupi, è colpa mia», senza voltarsi, e tornò a recuperare il materiale caduto.

Il ragazzo si rimise in piedi, leggermente divertito. Recuperò gli ultimi fogli rimasti e riprovò a parlarle. 

«Vedo che va di fretta» disse, e glieli porse.

«Uhm, sì, sono un po' in ritardo... molto in ritardo e... mi dispace, non vi ho visto-»

«Non preoccuparti, non è successo niente. E comunque, puoi darmi del "tu". Tanto abbiamo la stessa età» la fermò lui, puntando l'indice su uno dei fogli che stringeva ancora in mano. «Accademia Altea, classe quarta. Anch'io studio lì e, guarda caso, frequento il tuo stesso anno» finì con un sorriso.

La ragazza ricambiò, timida, dopo aver preso il restante. «Come mai, allora, oggi non vieni?»

«Devo dare una mano a mio padre, perciò mi sono preso una giornata di ferie.» Si grattò dietro la testa. Anche se era imbarazzato, dava l'impressione di essere calmo, a suo agio. «Ah, ad ogni modo, il mio nome è Lotor.» Le porse la mano e inclinò di poco la schiena, quasi facesse un inchino. 

«Allura.» Gliela strinse.

«Allura... che bel nome. Oh, ma... non dovevi andare...?» Lotor fece un cenno con il capo, riferendosi alla strada che Allura aveva imboccato poco prima.

«Oh, quiznack, è vero! Grazie, e scusa ancora.» Finì di sistemare lo zaino e se lo rimise a tracolla. «Allora... ci vediamo presto!» Lo salutò con un sorriso, la mano a mezz'aria, mentre ripartiva di corsa verso l'istituto.

Lotor rimase a fissarla finché non scomparve dalla sua vista. Sul volto, il sorriso non scomparve. Si girò, intascò le mani e continuò per la sua strada. 

   
 
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