Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: trullitrulli    12/07/2009    2 recensioni
Vedere due stelle cadenti contemporaneamente è un fenomeno più unico che raro, che cosa può succedere se si esprime un desiderio in questo caso? Bulma e Vegeta le hanno viste quando erano ragazzi e hanno chiesto la cosa che più preme sapere a qualcuno: il futuro. Ma è davvero giusto rivelare loro gli avvenimenti di cui saranno protagonisti? Si può sempre arrivare a un compromesso: un'avventura ambientate prima del ritrovamento della prima sfera del drago. Come si risveglieranno Bulma e Vegeta dopo aver espresso il desiderio?
Genere: Romantico, Commedia, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Non seppe come, non seppe quando, il corpo di Vegeta se ne andò, spazzando la pianura con
l’aria violenta che smosse la sua velocità.
Poi lei si ritrovò a camminare verso casa, col passo ondeggiante dei sonnambuli.
Non seppe come, non seppe quando, il suo corpo se ne andò da solo alla porta e bussò lentamente.
Lah le aprì, il breve attimo che impiegò per riconoscerla, le lacrime agli occhi, un salto mostruoso.
Il modo in cui la abbracciò, gettandosi di peso, la lasciò interdetta e commossa per un istante…cosa le era successo? dove era stata? era stata in pericolo? si era persa? tutti erano preoccupati per lei! era sicuramente stanca, perché non si accomodava? serviva un altro po’ di quella speciale medicina!
Ebbe una vertigine, Maya la fece stendere sul divano.
La donna rimase un po’ confusa quando rifiutò la medicina; quell’intruglio verde, disse, le avrebbe dato sicuramente solo la nausea, e poi, continuò, non era più necessario, davvero.
-Ti ricordi proprio tutto, ora?-
Con enorme sollievo della madre, quando Bulma aveva infilato il primo piede oltre la porta di casa, Lah era tornato ad essere il vivace ed irresistibile bambino dagli occhi luccicanti di vivaci pensieri ed invadenza.
Bulma fece un cenno millimetrico con la testa, alzando ed abbassando il mento una volta.
-Su che pianeta abitavi?-
Bulma rispose senza entusiasmo a tutte le domande.
-Avevi la coda anche nella città dell’Ovest?-
Meccanicamente rispose di no.
-Perché ora ce l’hai?-
Bulma chiuse gli occhi scuotendo la testa. Non voleva più ascoltare e rispondere a nessuna domanda.
Voleva dormire e fingere che tutto non esistesse.
Finche avesse tenuto gli occhi chiusi e ci fosse stato silenzio avrebbe anche potuto cascarci.
Si addormentò come se le avessero rifilato una violenta manata sulla nuca, ed un secondo dopo si risvegliò che era una mattina grigiastra, con Lah accoccolato sotto la sua ascella.

 
Nei giorni successivi si sfibrò il cervello a cercare un modo per fare uno sgambetto a Vegeta, non aveva in programma di dargli la soddisfazione di distruggere il mondo, e nemmeno che la cosa accadesse a più riprese, su altri pianeti, con altre persone che avrebbe amato…
Ma quando oramai aveva smesso di sperarci e pregarlo, in ricompensa le arrivò un'unica, piccola grazia.
Il maltempo.
Nuvole dense e fredde in poco tempo si accatastarono in massa l’una sull’altra attorno al tetto della cupola e lo stesso avvenne attorno alle punte dei grattacieli della città più vicina.
Il risultato fu che, durante le notti, attraverso le nuvole non riuscì ad intravvedere nemmeno l’ombra dell’ombra, dell’ombra del cerchio quasi-pieno della luna.
La luna del pianeta dove si era insediata non era come la ricordava sul suo pianeta natio.
Era screziata di crateri e nubi di polvere bluastre, molto più grande della sua luna di casa. Tanto grande da avere un’atmosfera sottile ed insufficiente.
Aveva anche appreso che quel satellite aveva un nome suo, ma era decisamente troppo complicato e lungo da pronunciare per lei.
Aveva deciso di utilizzare una comoda abbreviazione; Thamkàn.
Quando l’aveva detto per la prima volta Maya era scoppiata a ridere, di una risatina nervosa ed isterica.
Bulma le aveva chiesto il perché e Maya le aveva risposto che sul pianeta nativo Thamkàn assomigliava decisamente alla parola Thàmcan che in gergo voleva dire buco del culo.
Chi gipp a fùxil sen pur thamcàn du Sayan” ricordava di aver ringhiato durante gli ultimi anni di guerra contro i Sayan sul suo pianeta, quando suo marito era morto e si era ripresa dalla tristezza a sufficienza perché questa sfociasse in odio represso e debilitante.
-Più o meno sarebbe “ai Sayan schiafferei il fucile laser su per il buco del culo”- aveva tradotto.
Bulma l’aveva trovata una coincidenza divertente, e credeva che il nome riadattato da lei fosse più azzeccato per quel satellite, che le avrebbe causato un sacco di guai.
Rivolgersi alla fonte dei suoi problemi con insulti aveva un certo qual potere gratificante e corroborante, gli insulti avevano una loro forza dirompente e rendevano bene l’idea di ciò che si dice “essere scazzati”.
Per quelle benedette nuvole però, ora lei aveva vinto, il meteo segnalava tempo umido e cielo coperto con precipitazioni intense durante la sera, il giorno del plenilunio.
Avrebbe guastato la festa a tutti. Non avevano idea che quasi tutti i grandi agglomerati urbani della zona fossero stati rasi al suolo e poi spianati. Tutte le comunicazioni erano state tagliate, nessun fortunato superstite era sopravvissuto per raccontare nulla ed il maltempo non invogliava nessuno a viaggiare. Chi viaggiava, tra l’altro, non tornava indietro.
A migliaia e migliaia di chilometri di distanza Vegeta giocava con un aggeggio dall’aspetto innocuo di un videogame in grado di supplire all’inconvenienza nel breve spazio di un secondo, ovvero il tempo di premere il pulsante rosso ed avviare una macchina da guerra semi-umana semi-scimmione-fuori-misura.
Bulma intanto accorciava le distanze.
Era andata a godersi le nuvole, il mal tempo era davvero violento, i bollettini meteo avevano raccomandato prudenza. A quanto pare le tempeste sul pianeta erano pari ai monsoni terrestri.
E questa perturbazione aveva tutta l’aria del diluvio universale.
Stranamente il freddo pungente dell’aria non la disturbava, non aveva in brividi che le facevano rizzare i capelli sulla nuca, e quando Maya le aveva proposto di portare un mantello da viaggio lei l’aveva guardata come si guarda una persona che non può rendersi conto di quello che dice.
Non fosse stato per l’aliena, sarebbe potuta uscire in costume da bagno.
Comunque si era assicurata personalmente che il tempo non migliorasse, ora che era anche sicura che la coda non le sarebbe stata recisa a sforbiciate con un arnese per potare i cespugli riusciva persino a guardare la forbice con la sicurezza di chi ha vinto.
Atterrò in una pianura sgombra piena di erba secca afflosciata per terra, un paesaggio desolante, ampio a perdita d’occhio.
L’erba praticamente implorava acqua.
Lo scheletro di qualche albero agonizzante, bruciato dal sole si sosteneva in piedi per miracolo.
Bulma notò una punta nera e cespugliosa oltre una pietra.
Un radar prese vita all’improvviso con un beeeeep allarmante e una freccia che indicava alle sue spalle.
Vegeta aprì un occhio. Lesse il numero sul vetro verde. Guardò alla sua sinistra senza muoversi più del necessario. E richiuse un occhio.
Bulma in questi casi era portata a credere che nel repertorio di Vegeta rientrasse un'unica espressione facciale; la completa assenza di espressione facciale, e da sempre gli attribuiva anche una totale assenza di interesse per qualsiasi cosa che non fosse disturbare, eliminare e percuotere corporalmente.
Nonchè provocare irritazione ed incertezza fino a rendere psicotici!
Decisamente un bel soggetto, proprio un maniaco!
-Hai scoperto che la nostra specie non ha un inutile bisogno di dormire ogni dodici-tredici ore?-
Bulma fisso il cielo, stabilì che erano le undici.
-In effetti, no- si mise a suo agio, solo chi ha vinto può permettersi di prendersi la libertà di sedere accanto al nemico e, con leggerezza, sbattergli in faccia tutta la propria soddisfazione ed i suoi errori.
-Non ho mai avuto problemi a stare sveglia fino a tardi- si stiracchiò allungando la schiena sulla pietra, sperando di dargli fastidio; era talmente infantile…
-Immagino che domani sia il grande giorno?- non riuscì a non permettersi un sorrisino infame. 
-Di sicuro lo sai meglio di me- replicò.
-Allora...?-

Vegeta non ebbe alcuna reazione, persino non sbatte le palpebre.
-Le dinamiche? Gli effetti? Qualche spiegazione?-
-Proprio nulla-
-Non mi dirai nulla-
-No-
-Bene, qui nessuno mi dice mai niente, nemmeno Maya, nemmeno Lah, nessuno!-
Nessuna risposta.
Fu la stura di un fluire ininterrotto di discorsi più o meno articolati e, o disarticolati.
-Maya la prima volta ha avuto la faccia di dirmi che porta sfortuna  alle persone con la coda guardare la luna piena, Lah, sono certa che non ne ha idea, d’altronde come potrebbe? È piccolo. E Maya ha fatto la guerra, con suo marito. Che poi è morto. Era proprio distrutta. Disse che erano stati i Sayan, disse che l’avevano bucato in due.
Non mi voleva in casa perché pensava che sapessi combattere e che avrei ucciso Lah. È stata proprio gentile, dopo; mi ha offerto una casa, da mangiare, un divano dove dormire e non mi ha chiesto niente. Non so fare quasi niente. Ma sono intelligente. So costruire e riparare le macchine. Ho aggiustato la navicella in cui mi avete imbottigliata sai? Però poi l’ho fatta a pezzi…per sbaglio naturalmente. Sai, non potevo avere ancora idea che avrei potuto…beh si, insomma, sbriciolarla. Ero arrabbiata, mi ci…ero chiusa dentro, le ho dato un pugno, è apparsa una crepa e poi BAM! Si è polverizzata, mi è cascata addosso!-
Avrei potuto tornarci a casa. Anche se non so cosa avrebbero detto i miei con questa coda. E poi come sarei riuscita ad andare a scuola? Mi avrebbero…-
Non c’era da illudersi, continuò ancora ed ancora, al principe dei Sayan si distorse la vista tanto il mal di testa e l’ira gli pulsavano dietro gli occhi.
-…quando vi ho visto per la prima volta non credevo davvero che quelle fossero code! Ricordi che ti ho detto che erano cinture di pelo sintetico…- Sembrava volesse raccontargli la storia della sua vita, dopo essersi sorbito la sua infanzia dalla perdita dell’orsacchiotto rosa chiamato Puk alla rottura della sua gamba a dodici anni, gli occhi minacciavano di venirgli fuori dalle orbite, il respiro era irregolare, ed i suoi nervi erano talmente tesi che con questi si sarebbero potute fabbricare altrettante corde di violino!
-…ed allora ho pensato “ chi è questo deficiente con il testone pelato dietro il vetro della navicella? Perché ci sono seduta e legata dentro? Perché…"-
-Basta! Ok, ascolta bene! Perché non sono sicuro che il messaggio filtri! Non devi parlarmi, toccarmi, guardarmi, respirarmi addosso o chissachealtro! Puoi solo essere eliminata e fisicamente percossa! Potevo essere più chiaro e limpido di come sono stato? Zittanonrispondereotitrucido!-
Bulma chiuse la bocca dopo aver preso fiato a metà.
-Non voglio sentirti nemmeno sbattere le palpebre!-
-Ma io mi annoio!-
Nessuna risposta.
-Parlami!-
Vegeta non si mosse.
-Ehi?-
Idem.
-Devo pensare che ti sia venuto un attacco di…qualcosa? Sei vivo?-
Vegeta alzò gli occhi al cielo, sbuffò dal naso con un ringhio minaccioso, come se un toro stesse caricando e poi in un raptus di rabbia infantile si limitò ad alzare il pugno destro e con esso il dito medio.
-Sei antipatico-
-Sei una pazzoide. Zitta!-
-Hai la sensibilità di un pezzo di plexiglas!-
-E tu sei fastidiosa come una pustola. Zitta!-
-Ah! Vedi stai parlando con me! Lo sapevo. Lo sapevo!-
Che strano, le mani gli si muovevano da sole! Le avrebbe lasciate volentieri andare dove volevano, ma non si voleva rovinare da solo.
Con uno sforzo eroico chiuse gli occhi. Inspirò fino a che non gli fece male il petto e le costole. Poi buttò fuori aria. Era l’origine di un esaurimento nervoso.

Luna_07 : Beh alla fine ho aggiornato, eccoti un altro po' di "chiacchiere" tra futuri coniughi, come vedi non c'è molta differenza tra come discuteranno tra vent anni^^.

luisa87 : Felice di non averti delusa affatto, spero sia lo stesso con questo capitolo.

kamy : Diciamo che ho costretto l'ispirazione a tornare, mi sono piazzata davanti al computer a fissare la fine del capitolo precendente e mi è venuto questo, avevo voglia di far litigare Bulma e Vegeta ancora un un po' "l'amore non è bello se non è litigarello" e cavolate varie^^.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: trullitrulli