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Autore: TheWalkingNerd    03/10/2018    5 recensioni
Ci sono diverse cose di cui si pentirà: la consapevolezza lo investe come una secchiata gelida in inverno, con la bufera che sferza la pelle.
Non manca molto alla scadenza del patto che Dean ha stipulato con il demone degli incroci; negli istanti che gli restano, cerca di vivere al massimo, ma, si sa, tutti hanno dei rimpianti. Anche chi credeva di essersi goduto la vita.
[Terza classificata al Flash Contest: in meno di 500 parole indetto da AleDic e giudicato da missredlights]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
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Nickname sul forum e su EFP: TheWalkingNerd
Fandom: Supernatural 
Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester  (accennato)
Numero Parole: 324
Note autore: Questa storia partecipa al Flash contest: in meno di 500 parole indetto da AleDic sul forum. Era da un pezzo che volevo scrivere qualcosa su queste strofe in particolare di Nothing Else Matters e puf! ecco qui questa flash. In pratica, questa settimana mi sopporterete due volte XD
Deduco che la drabble di venerdì scorso non sia piaciuta, perciò, spero di aver rimediato con questa. E spero di tornare con qualcosa di più lungo sa queste parti, ma si sa com'è l'ispirazione XD. 




 
Never opened myself this way
Life is ours, we live it our way
All these words I don't just say
 


 
Ci sono diverse cose di cui si pentirà: la consapevolezza lo investe come una secchiata gelida in inverno, con la bufera che sferza la pelle.
Non ha mai rifiutato un drink in più, né il sorriso di una bella donna o la scarica di adrenalina della caccia al mostro. Per la maggior parte delle persone, Dean Winchester ha vissuto a pieno la sua vita.
Eppure, adesso che la sua fine si avvicina ad ogni ticchettio dell'orologio, si rende conto di quanto avrebbe ancora da fare: prendere l'Impala e guidare fino a non sentire più le gambe, ad esempio. Senza meta, solo lui, Sam, il sole sulla pelle e la radio che fa vibrare le lamiere. Un'uscita di scena col botto. Il pensiero lo fa sorridere. 
Sam tamburella con le dita sul volante, al ritmo dei Sabbath, suo malgrado. Il sole filtra attraverso l'intreccio di foglie che copre il cielo, colora l'asfalto di oro, l'aria sa di menta e di quel miscuglio di pelle, olio e whiskey che il suo cervello etichetta come casa. L'odore dell'Impala. Dean serra le labbra: no, non è quel viaggio mancato, il problema, né Tijuana o qualche meta calda in cui potrebbe spassarsela con una señorita dalla pelle abbronzata.
È il non detto a serrargli una morsa nel petto. 
Avrebbe voluto dire sua madre quanto le vuole bene.
Avrebbe voluto dire a suo padre che c'era lui a badare a Sam, che John non doveva preoccuparsi di nulla. Che poteva pensare alla caccia: sarebbe stato lui la famiglia di Sam. Che lo perdona, in fondo, perché se John ci fosse stato, lui e Sam si sarebbero presi a pugni dalla mattina alla sera.
Avrebbe voluto fermare suo fratello, quando è partito per Stanford.
Vorrebbe dirgli che gli vuole bene, che ogni ripensamento sparisce nel vederlo muoversi e respirare. Che va bene così: Sam non deve preoccuparsi per lui.
Non lo dice.
Ecco, forse l'unica cosa di cui si pentirà davvero è di non aver aperto bocca quando doveva.
   
 
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