I
personaggi qui
presentati non mi appartengono; la storia è stata scritta
senza
scopo di lucro
♦ Storia partecipante al concorso “Flash Contest: in meno di 500 parole [Drabble & Flashfic]” indetto da AleDic sul forum di EFP.
Nickname
sul forum e su EFP: Laodamia94
– Manto
Fandom
(se ne utilizzate più di uno): Marvel
MCU (Avengers)
Personaggi
e pairing (se presente): Wanda
Maximoff; Clint Barton (nessuna ship)
Numero
Parole:
484
Note
autore (se necessarie):
Niente
da fare, l’università invece di spegnermi le idee
me le accende; e
le maratone pure, così che ormai ho rinunciato a resistere
all’ispirazione e mi
offro spontaneamente
alle
sue grinfie.
Il titolo riprende il ritornello della canzone “People Help
the
People” nella cover di Birdy. Chi mi conosce sa che tendo a
inserire nelle
mie fic
riferimenti alla musica, e anche questa volta non ho fatto eccezione
(anche perché il testo della
canzone
mi ha fatto immediatamente pensare a entrambi i pg protagonisti
e
alle vicende che li riguardano,
e quindi la testa ha fatto tutto
per conto suo). Uniamo a questo anche il fatto che adoro i missing moments e una scena con Wanda e Nathaniel Pietro mi tentava da tempo immemore, ecco che giungiamo al delirio completo ^^
A Hand for the Homesick
Sei
solo un pericolo.
Eppure,
la vita delicata che ora stringi tra le braccia sembra aver trovato
in te il suo rifugio; e accoccolato contro il tuo petto, tra
un’occhiata rapita al sonno e un sorriso accennato, il
novello
fiore di casa Barton si impossessa anche di una tua ciocca e la
stringe piano, quasi a chiederti di restare ancora: solo per un
istante, nell’attimo eterno di un’altra carezza.
Il
mondo imparerà a temerti.
La
ninna nanna che intoni profuma di montagne e innocenza, pizzica
appena la pelle con le tracce di malinconia che porta con
sé; e da
una parte c’è un silenzio rapito,
dall’altra dolcezza e tanti,
tanti ricordi. Il tuo stesso cuore ti abbraccia con il suo battito,
rispondendo agli incoraggiamenti di un altro.
Non
vuoi che tutti conoscano il tuo nome?
Il
piccolo è stato designato con l’amicizia e la
gratitudine, con un
‘grazie’ che recherà ovunque: che tutti
sappiano cosa può fare
l’amore più puro[1], che
comprendano il coraggio e il
sacrificio.
Non
vuoi diventare più forte?
A
volte ci si dimentica di essere umani: si smarrisce la parte
più
vera di sé e la bellezza della fragilità, si
indietreggia fino a
trovare solo ombre e lì si rimane, chiudendo le mani sulla
disperazione, lasciando cadere il mondo e precipitando con esso.
A
volte non si ammette di essere smarriti, che la strada di casa
è
sempre più lontana e non si vede il modo di tornare
indietro; così
si resta soli con il proprio dolore e ogni genere di mostro: colpa,
rimorso, vendetta.
…
Ma
in te non c’è solo distruzione.
Ma
per quanto possa essere grande la tristezza, la memoria, sai, ha una
sua esistenza: e anche se è stata allontanata, alla fine
ritrova la
via per tornare e risollevare fino alla luce —
tanto che ora sei nella casa di chi ti ha salvato ed è stato
salvato, a scoprire che le tue dita non portano solo pena e paura, ma
riescono anche a coccolare il futuro di un bambino e a scorgere il
sorriso di tuo fratello.
Non
sei più sola; non sei perduta.
Solo
un padre avrebbe potuto fendere la vostra prigione di rabbia; solo la
mano sicura di chi da sempre protegge e veglia sarebbe riuscita a
ridarvi le ali per librarvi ancora e sprigionare la vostra splendida
luce, la stessa che trovi quando alzi il volto e incontri lo sguardo
benevolente che ti sta fissando da lunghi istanti.
«Gli
devo piacere davvero tanto»,
mormori allora, avvicinandoti dolcemente a Clint nella luce di un
tramonto bello quanto te.
«Perché
il suo cuore ti ha riconosciuto», è la risposta,
mentre le prime
stelle salgono a illuminare il cielo e il principio di un abbraccio
intenso e
sincero. E
non c’è più bisogno di parole;
ecco, ora
ogni lacrima e
timore,
ogni tormento
e giudizio
del passato
trova
la sua
pace e
tu sei a casa.
Ci
sono cose che nemmeno la Morte può annullare; e allora
vivi per esse, sempre.
[1] In questo caso si può parlare del tipo d’amore definito, in termini antichi, “agape”: disinteressato e spontaneo, lega gli uomini a prescindere dai sentimenti individuali e li spinge a donare tutto di sé, anche la vita, per la salvezza e il bene altrui; e per questo è considerato, appunto, l’amore più puro.