#Writober
2018 ~ Blue list ~ 6 ottobre: Missing
Moment
Hiromu
aveva avuto la precipitosa presunzione di riuscire a cambiare il pannolino al
suo bimbo dai capelli setosi e neri, ereditati da lui.
Nel
suo giorno libero, aveva concesso a Masaki un’uscita di qualche ora
assicurandogli che sì, sarebbe stato un gioco da ragazzi badare al piccolo
mentre la mamma non c’era.
Si
era sbagliato.
Non
aveva fatto i conti con la forma strana del pannolino.
E
dopo aver gettato nel cestino della spazzatura quello sporco di pupù, tappandosi
il naso per l’olezzo sgradevole, si era trovato preda di uno spiacevole stato di
impotenza.
Hikari,
ignaro di tutto e ancora troppo piccolo per capire, se la rideva, lui, emettendo
i versetti inarticolati di chi ancora non sapeva parlare e dimenando le piccole
braccia e le gambine.
Hiromu,
con espressione torva, incrociò le braccia al petto.
Se
non altro era riuscito a pulirlo con le salviettine e il
borotalco.
Sbatté
ripetutamente gli occhi, una specie di tic nervoso, per poi muoversi da destra
verso sinistra, da sinistra verso destra, sperando di trovare la soluzione al
problema.
Studiò
di nuovo quel dannato pannolino e fece altre prove per metterlo a Hikari, ma
niente, il risultato lasciava a desiderare, persino il piccolino iniziò a
singhiozzare, forse intuendo che il genitore non sapeva che altro fare per
cambiarlo e si stava spazientendo. O forse si era semplicemente stancato di
stare con il culetto di fuori per causa sua. “Povero bambino, tesoro di papà!” Il suo
errore era stato dare per scontato che Masaki sarebbe sempre stato lì a
occuparsi di Hikari mentre lui lavorava, e quindi a queste faccende non doveva
affatto pensarci, invece avrebbe dovuto, era una gran cosa! Ammirava al suo
compagno le premure costanti e la pazienza infinita di aver imparato tutto da
solo dal giorno della nascita di Hikari, dopo averlo amorevolmente custodito
dentro di sé per dieci mesi.
Hiromu
sgranò gli occhi: il suo istinto da alpha gli suggerì che Masaki stava per
rincasare e infatti, andando verso la porta d’ingresso, la vide aprirsi e il suo
sguardo accolse il ritorno dell’altro come una manna dal
cielo.
«Tadaima! Hiro-san, perché sei così
accigliato? È successo qualcosa?» chiese, una busta per
mano.
«Okaeri… potrei aver perso la mia
battaglia contro il pannolino», soffocò il suo orgoglio dietro una frase a
effetto, o almeno così sperava che sembrasse. Si sentiva patetico, ma questo non
l’avrebbe ammesso. Masaki si mostrò comprensivo come al solito e prese
rapidamente in mano la situazione, placando il pianto del loro bambino e
prendendolo in braccio, cambiato e profumato di talco.
Lo
cullò sotto lo sguardo di Hiromu, decisamente più rilassato rispetto a
prima.
«Al
konbini vendevano dei prodotti per
bambini in offerta speciale: sono entrato prima che le altre mamme li finissero
tutti», gli riferì con un sorriso spontaneo, mentre cullava il piccolo Hikari,
quieto. A lui venne naturale avvicinarsi alla sua gioia
personificata.
«Masaki,
sei perfetto. Sono fortunato ad averti sposato prima che lo facesse qualcun
altro».
«Sai
che non avrei voluto nessun altro, Hiro-san».
Qui una nota è d’obbligo. Io avevo
trovato quest’opera per caso, in realtà stavo cercando altro, inerente sempre al
campo dei bambini. Ho iniziato a leggere così, per curiosità, anche se le scan
sono in inglese e a parte che il bimbo è un amore, l’ho trovata una storia
dolcissima e molto più profonda di quello che può sembrare
<3
Poi aggiungeteci il fatto che a me non
spaventa di scrivere in uno sfigafandom ed eccomi qui ^^
Il suddetto missing moment nasce perché mi pare di non aver visto scene inerenti al
cambio di pannolini e l’idea mi è parsa naturale xD è una flashfic pre-manga, Hikari ancora non parla quindi la immagino ambientata prima del capitolo 1.