Nel bel mezzo della cucina
* * *
L'aria
fresca d'autunno
entrò dalla finestra mentre le foglie, ormai gialle, si
posavano a
terra causando dei brividi freddi lungo la schiena nuda di Keith
ancora steso sul letto, cominciando a brontolare per la finestra
rimasta aperta provocandogli un fastidioso risveglio.
Quando aprì gli occhi
si accorse che non era in compagnia nella loro camera,
tastando con la mano, ancora in uno stato di dormiveglia, il lato del
letto matrimoniale ormai vuoto.
Sorpreso, Keith si mise
seduto emettendo un lungo e rumoroso sbadiglio mentre si stiracchiava
allungando le braccia nel tentativo di svegliarsi il più
possibile,
sia con la mente che con il corpo.
D'istinto guardò ai
piedi del letto sorpreso di non trovare nemmeno Kosmo lì con
sé.
Un rumore proveniente
dalla cucina attirò la sua attenzione. Decise di alzarsi e,
ancora
con indosso solo l'intimo, andare a controllare al piano di sotto.
Mentre scendeva le
scale finalmente Keith riconobbe il rumore sentito precedentemente
non riuscendo a trattenere un sorriso che stava già nascendo
sulle
sue labbra.
Quando arrivò in
cucina vide Shiro alle prese con i fornelli in mezzo al disordine,
con Kosmo che lo guardava incuriosito.
Keith si appoggiò
sull'isola della cucina ridendo mentre l'osservava. <<
Che stai
facendo? >>
Shiro si sorprese al
sentire la domanda lasciando cadere un cucchiaio sporco sul
pavimento, troppo concentrato non si era reso conto della presenza di
Keith.
<< Oh, ehi non
ti avevo visto. >> Disse Shiro palesemente imbarazzato,
mostrando un sorriso forzato mentre le guance cominciavano ad
arrossarsi.
Keith non aggiunse
altro, troppo preso nel guardare Kosmo avvicinarsi al cucchiaio.
Dopo averlo annusato
più volte decise di provare a leccare ciò che vi
era sopra sempre
più incuriosito dal nuovo odore mai sentito prima di allora.
L'impasto era
appiccicoso e Kosmo dovette aprire e chiudere la bocca varie volte
tirando fuori anche la lingua per cercare di sputare ciò che
non
riusciva a mandar giù.
Keith rise alla vista
mentre Kosmo, sconsolato, decise di lasciare la cucina con la coda
tra le gambe.
<< Povero
Kosmo, non sapeva ancora che non sai cucinare. Spero stia bene.
>>
Commentò mentre si avvicinava a Shiro osservando dentro le
varie
pentole e padelle.
<< Ehi! >>
Si lamentò offeso Shiro. << È
così che mi ringrazi mentre ti
preparo la colazione? >> Aggiunse girandosi a guardarlo.
<< Vuoi dire
mentre cerchi di prepararla dato che non ne sei
capace. >>
Rispose Keith stuzzicandolo ma ricambiando lo sguardo con dolcezza,
trovando comunque il gesto molto carino.
<< Questo non
vuol dire che non possa imparare. >> Disse Shiro muovendo
la
forchetta su un piatto, distruggendo ciò che rimaneva di un
tentativo fallito di un'omelette mentre metteva il broncio.
Keith non riuscì a
trattenersi a quella adorabile vista e si avvicinò a lui
chiamandolo.
Quando Shiro si girò
verso di lui si ritrovò il naso sporco di quello che doveva
essere
la colazione mentre Keith rideva di gusto buttando all'indietro la
testa lasciandosi andare in una fragorosa risata, tenendo in bella
vista la mano incriminante ancora sporca.
Shiro non disse nulla
e, con sguardo serio, lo imitò sporcandogli una guancia.
Keith inspirò
rumorosamente con la bocca fingendosi arrabbiato. << Come
osi?
>> Chiese mentre lanciò un'abbondante dose
d'impasto verso
Shiro che non riuscì ad evitare. Passando subito al
contrattacco
diede inizio ad una vera e propria guerra con il cibo che
durò
svariati minuti fra le risate di entrambi.
Shiro abbracciò Keith
da dietro cominciando a fargli il solletico. Amava la sua risata e
amava sentirla. Gli scaldava il cuore.
<< Mi arrendo,
mi arrendo. >> Disse Keith tra le risate con gli occhi
lucidi.
Shiro, soddisfatto,
alzò Keith prendendolo dalle cosce e poggiandolo sull'isola
della
cucina.
<< Quanto cibo
sprecato. >> Fece notare Shiro mentre si guardava intorno.
<< Già. >>
Concordò Keith. << Ma ti perdono.
>> Aggiunse con un
sorrisetto sornione sulle labbra.
<< Cosa? Hai
iniziato tu! >>
<< Ah,
intendevi quello cucinato da te? >>
Shiro incrociò le
braccia ma non riuscì a trattenere un sorriso, consapevole
delle sue
scarse doti culinarie.
<< Vieni qui.
>> Lo invitò Keith con uno sguardo provocante.
Shiro non se lo fece
ripetere due volte assecondando la sua richiesta, ma quando Keith gli
prese il viso tra le mani avvicinandosi per baciarlo Keith si
spostò
all'ultimo secondo leccandogli una guancia pulendogliela con la
lingua.
<< Keith! >>
Lo rimproverò Shiro ma non riuscì a trattenere
una risata quando
vide la smorfia di disgusto sul viso dell'altro. << Sono
davvero un pessimo cuoco. >>
<< Sì. >>
Confermò Keith facendolo avvicinare nuovamente.
<< Ma ti amo
così come sei. >> Concluse, stavolta
baciandogli le labbra
dolcemente.
NdA:
Sono riuscita
a partecipare!
Non credevo di riuscirci.
Ammetto
che ho dovuto tagliare una scena perché temevo di non
riuscire a
finire in tempo altrimenti e so che è abbastanza un
cliché ma spero
che vi piaccia!
Fatemi
sapere cosa ne pensate.
Alla
prossima!
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