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Autore: Elisir86    09/10/2018    0 recensioni
Infine si accorse che quell'immagine che lo stava fissando con occhi sgranati non era la sua.
Certo il viso era simile al suo -forse con qualche chilo in più- ma i capelli erano di un castano scuro e gli occhi erano di un tenue verde...
...un colore che non vedeva da secoli.
Si portò una mano al petto e il riflesso eseguì lo stesso movimento e forse -ma solo perché ancora non aveva metabolizzato tutte le stranezze- quello fu il momento più spaventoso della sua vita.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: 2p!Hetalia, Austria/Roderich Edelstein, Danimarca, Sud Italia/Lovino Vargas, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XXXIII

Morten

 

 

 

 

 

Aveva ignorato completamente gli insulti degli stati arabi e le occhiate delle altre nazioni ed aveva camminato con passo lento verso la propria camera.

Non credeva che potesse esistere un mondo dove si potesse andare d'amore e d'accordo, lui era sempre vissuto con la presenza costante della guerra, dell'odio e della volgarità. Perfino nei mesi -o anni- di pace forzata non c'era giorno in cui qualcuno barasse in un gioco o rubasse qualcosa nelle casse delle altre nazioni, Sud Italia ad esempio esportava talmente tanta droga che parecchi di loro avevano rischiato il collasso pur di avere quella polverina magica...

...anche lui non era da meno, gli piaceva troppo vedere la faccia di qualche innocente mentre lo scuoiava vivo e amava farsi un bagno nel sangue delle sue vittime. Doveva ammettere che nei momenti di tranquillità -quando non doveva organizzare strategie o guidare il proprio esercito nelle trincee- lui era terribile, un mostro senza cuore, ma adorava quella sensazione di adrenalina che gli scorreva nel corpo durante tutte le operazioni di tortura e non poteva assolutamente farne a meno!

Morten si fermò a metà corridoio, anche in quel momento aveva tanta voglia di prendere qualcuno -magari una delle cameriere che aveva visto a colazione- portalo nella sua stanza e togliergli ogni pezzo di carne fino a poter vedere le ossa pulite e bianche. Il solo pensiero lo eccitava tanto che perfino il suo membro s'indurì.

“Matthias!” una voce lo distolse dai suoi pensieri, voltò di poco il viso giusto per vedere Finlandia insieme a tutto il resto dei nordici, il sorriso sadico sparì così come l'erezione.

Si voltò completamente verso di loro valutando la situazione, come si sarebbe comportato il suo doppio in quel momento?

“Dan, ci stavamo chiedendo se ci fosse qualcosa di cui vorresti parlare...” Finlandia era arrossito sulle guance e si stava morsicando il labbro inferiore come un bambino impacciato, era completamente diverso dal suo Taisto e ciò gli diede fastidio. Fece una smorfia disgustata “Non capisco cosa intendi.” ci fu silenzio per qualche attimo, giusto il tempo per farlo innervosire ancor di più.

 

Voglio una dannata sigaretta!

 

Si appuntò mentalmente di scoprire che cos'era un euro, trovarlo e dallo ad Olanda, tutto per fumare!

Islanda si azzardò a fare un passo in avanti, era così apatico che il ghiaccio in confronto sembrava qualcosa di caloroso, “Hai parlato di sterminio, non è da te...” con una piccola mano accarezzò l'animale che aveva in testa “...non più.”

Gli occhi di Morten s'illuminarono a quella affermazione, era interessante sapere che anche quel Danimarca -che sembrava essere uno zucchero filato- avesse un lato oscuro, si leccò le labbra “E cosa ti fa credere che non sono ancora quel genere di persona?”

Il brivido che percosse il corpo di Finlandia gli chiarì alcune cose, a quanto pareva il suo alter-ego aveva fatto assaggiare la sua ira su di loro, la cosa gli piaceva sempre di più!

“Ora basta scherzare...” era stato Svezia a parlare, a quanto sembrava ognuno doveva dire la sua “...Sappiamo che ti abbiamo estromesso dalle ultime riunioni e che forse abbiamo esagerato, ma...”

 

Estromesso? Mi...no! LO hanno lasciato fuori da riunioni?

Allora non è tutto cuori e fuori!

 

“Ci stai ascoltando, Matthias?” la voce di Norvegia era incolore, come se essere in sua presenza gli desse fastidio, lo guardò con occhi glaciali “No.” rispose secco, “Quello che avete da dire non m'interessa e se avete problemi con la mia proposta sono solo affari vostri.”

Usò il tono più tagliente che possedesse, lo sguardo più insensibile che avesse nel repertorio, e aveva una vaga idea di colpire uno di loro se avesse insistito sul parlare tra amici.

Svezia sollevò un sopracciglio, Norvegia si era irrigidito -impercepibilmente, ma lo si vedeva dalla mascella contratta-, Finlandia aveva spalancato gli occhi e Islanda, beh quello era ritornato a far le coccole a quel coso pieno di pulci!

Ora, se non vi dispiace, ho bisogno di una sigaretta e un paio di Akvavit!” diede le spalle ai quattro nordici, domandandosi come il suo doppio potesse sopportarli, doveva essere un masochista o roba del genere.

 

Quando chiuse la porta della stanza tirò un sospiro di sollievo, si guardò attorno, adocchiò il bagno e si avviò, va bene, la doccia non era alla pari con il fumo e l'alcool ma doveva togliersi tutto quel sudore che aveva prodotto dopo aver camminato più veloce del solito.

 

Poi uscirò da qui, cercherò un dannato venditore di tabacco e comprerò cento pacchetti!

 

Accese l'acqua e rimase immerso nei suoi pensieri fino a quando il box doccia non si spalancò, si voltò di scatto pronto alla rissa: la mano sinistra chiusa a pugno si fermò a qualche centimetro dal viso del nuovo arrivato.

Danimarca sbatté le palpebre confuso “Nor?” vedere quel piccoletto con le sopracciglia corrugate e le labbra strette in una unica linea, gli ricordava tanto Lokki quando non capiva qualcosa -e credetemi, non è che fosse una cima!-

Rilassò il braccio e tornò a dargli le spalle, l'acqua bollente gli stava arrossando la pelle e lo rilassava in una maniera innaturale, “Pensavo di aver chiarito prima.” soffiò inclinando il collo, si domandò se quelle sensazioni fossero dovute al corpo che non gli apparteneva -perché lui non si abbandonava mai in quel modo per una doccia- ma quello che sentì dalla voce di Norvegia lo destò completamente da quel piacere.

Volse il capo lentamente verso il giovane, insicuro di aver sentito bene, lo fissò negli occhi e vi lesse determinazione.

“Tu...” si ritrovò a fissare il movimento delle labbra con ansia, anzi stava osservando tutto di quel visino: il naso arricciato per il disappunto, la frangia stretta nel fermaglio a forma di croce, le guance arrossate dal calore dell'acqua “...chi sei?”

 

 

 

Note:

 

Hola!

Ecco con un altro piccolo capitolo che beh...c'è già una novità!

Norvegia potrebbe sembrare indifferente ma secondo la mia visione -in questa fanfic- lui conosce benissimo Danimarca e non poteva non notare la differenza tra il suo e il 2p.

Per chi se lo chiede, si, ho fatto fare una frase di senso compiuto e più lunga di due parole a Svezia!

Scusate per gli errori, ma come ho detto il tempo è tiranno e non posso stare troppo al computer.

Spero sia comunque di vostro gradimento!

 

A presto

Elisir

  
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