Serie TV > Agents of S.H.I.E.L.D.
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Autore: miss_Earthscale    12/10/2018    1 recensioni
Ambientato durante la prima stagione (ma non solo).
La caccia al Chiaroveggente non procede e la Squadra decide di seguire una pista serissima che porta ad un Luna Park sperduto nell'entroterra inglese. Ma dopo una serata di svago gli Agenti scoprono che in effetti qualcosa di strano in quel posto sembra davvero esserci, e un'eccentrica figura offre loro un'occasione unica e spiazzante: dare uno sguardo al futuro... cosa vedranno gli Agenti?
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Prima ff che pubblico, quindi se anche solo dai una letta mi rendi incredibilmente felice! Qualsiasi consiglio (o nota) è ben accetto ovviamente, sperando di non fare troppi disastri.
Genere: Avventura, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daisy Johnson, Phil Coulson, Skye
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao, e grazie per avermi dato fiducia!



Sono miss_Earthscale e come anticipato è la prima volta che pubblico qualcosa. Non voglio dilungarmi troppo quindi note varie e spiegazioni le faccio in fondo alla storia, prima di iniziare devo solo specificare che questa one-shot è ambientata durante la prima stagione ma come vedrai ci sono importanti riferimenti alla quinta, con un ma. Il ma è che non la ho ancora vista tutta la quinta, tuttavia sapendo a grosse linee cosa succede ho deciso di usare quello che conoscevo come "base" diciamo. Quindi i riferimenti alla quinta stagione ci sono ma non sono precisi, soprattutto perchè questa storia è stata scritta alcune settimane fa, ovvero prima che rai 4 cominciasse la messa in onda e nonostante iniziassero ad emergere piccole discrepanze ho deciso di non fare cambiamenti.

E ovviamente devo considerare superata senza specificare come tutta la questione Infinity War. Superata nel migliore dei modi si intende.



Detto questo ti ringrazio ancora e ti auguro buona lettura!











Ormai la ricerca del Chiaroveggente stava durando da settimane, la Squadra prendeva in considerazione ogni pista, ogni indizio, ogni labile traccia nella speranza di riuscire a rintracciarlo. Ma più aumentavano i fallimenti più il morale scendeva, e il dubbio che catturare un essere apparentemente sovrannaturale fosse impossibile cominciava a farsi sentire.



Anche i FitzSimmons - così razionali, logici e tecnologici - stavano iniziando a prendere in considerazione la remota possibilità che il loro obiettivo fosse sempre un passo avanti a loro perché quel passo lo aveva già visto. Così di comune accordo convennero nell'ampliare la loro visione, con grande soddisfazione di Skye.



Ma neanche la giovane hacker poteva immaginare il risultato di quella decisione. Infatti quando, di ritorno da un rifornimento fatto nel supermercato di un paesino nell'entroterra inglese, i due scienziati si presentarono con due sorrisi a 32 denti dicendo di aver trovato una soluzione e sventolando dei volantini del vicino Luna Park, che vantava un chiaroveggente a prezzi modici, non seppe cosa dire. Grant invece disse che i due erano ammattiti e che tutti si meritavano una pausa, concentrandosi su altro.



< E perché no? Pensate fuori dagli schemi! È quello che ci hanno sempre detto in Accademia. E se potessimo anticipare noi le mosse del Chiaroveggente? > chiese Jemma, ancora entusiasta della sua idea.



< Simmons, innanzitutto solo perché stiamo dando la caccia ad un -forse- effettivo chiaroveggente non vuol dire che tutti gli altri non siano imbroglioni. E poi, caso voglia che in questo posto ci sia qualcosa di non-normale, come facciamo a sapere che il Chiaroveggente non lo sappia già? > cercò di argomentare May.



< Ehm... > la scienziata guardò il collega, in cerca di aiuto per la loro tesi.



< Sinceramente, non sono un esperto, ma un chiaroveggente può spiare un altro chiaroveggente? Voglio dire... vedere dentro un suo simile, non so... >



< Fitz, credo che questo non sia proprio il tuo campo > lo fermò Ward < Ragazzi, capisco che vogliate essere utili, ma temo che una visita a questo Luna Park sia del tutto inutile >



< Io invece dico di andarci >.



Tutti si girarono sorpresi verso Coulson.



< Beh, i FitzSimmons hanno ragione, pensare fuori dagli schemi. Probabilmente non ci porterà a nulla ma provare non costa niente no? E come hai fatto notare, Ward, ci serve una pausa. Quindi che ne dite di passare una serata al Luna Park? > concluse con un sorriso.



May non cambiò la sua solita espressione neutrale e un poco infastidita, ma disse che nel rimborso spese potevano mettere che stavano seguendo una pista e andare al Luna Park senza fare niente sarebbe sembrato sospetto.



< Siiiii! > festeggiarono in coro i FitzSimmons e Skye, mentre Ward si limitò a guardarli con un accenno di sorriso.



Così la Squadra andò a prepararsi per quella serata di indagini sotto copertura.



E in cuor suo Skye sapeva che c'era un motivo per quell'uscita non programmata, e non era cercare il Chiaroveggente e neppure fare finta di cercare il Chiaroveggente. Durante la discussione con la Squadra aveva preso il volantino di Jemma e nel leggerlo aveva sorriso nel notare che ci sarebbero stati gli autoscontri, una giostra per ragazzini certo, ma anche uno dei ricordi felici della sua infanzia. E in quel momento aveva visto con la coda dell'occhio Coulson guardarla, subito dopo se ne era venuto fuori con la proposta di uscita.



Non serviva un chiaroveggente per capire quanto Coulson ci tenesse a lei.



E non sapeva se la cosa dovesse terrorizzarla o farle piacere.





E fu così che la Squadra, vestita da famiglia americana in viaggio per l'anniversario dei genitori -copertura poco credibile ma stava calando la sera e le luci fluo e ritmiche di quello strano posto disperso nella campagna inglese li avrebbero aiutati- si diresse verso il Luna Park.



< Carosello Margherita, ...che nome interessante > commentò Skye.



< A me non piace > si sentì in dovere di comunicare May, nell'inedita versione di mamma un po' hippie e dai figli troppo cresciuti.



< Cosa, il nome o la gonna a fiori? > chiese sogghignando Ward, che invece in jeans e felpa universitaria faceva un figurone.



< La pistola, non posso dirvi dove l'ho dovuta mettere, ma se fai un'altra battuta sulla mia ...gonna... so dove colpirà per sbaglio >



< Ehi ehi, cerchiamo di rilassarci, siamo una famiglia americana in viaggio per l'anniversario dei genitori giusto? Non dobbiamo litigare così in famiglia! > proruppe Jemma, estasiata dalla frizzante aria serale della sua terra natia, e forse anche per aver avuto finalmente la possibilità di mettere lo splendido vestito celeste che da quando era salita sul Bus giaceva triste e solo sul fondo del suo armadio.



< La passione che metti nelle tue coperture è sempre encomiabile Jemma > disse Coulson, non nascondendo il suo divertimento.



Tutti si girarono verso l'entrata del Luna Park, un varco nella palizzata bianca che lo delimitava, costituita da un arco in legno decorato con margherite carnivore e foglie luminose.



< Ok Squadra, attenetevi al piano, tenetevi in contatto e non lasciate il vostro compagno se non è strettamente necessario. Ci incontriamo tra tre ore esatte davanti alla bancarella dello zucchero filato per verificare l'obiettivo e tornare a casa. Detto questo, per Captain America, divertitevi! >



La famiglia entrò così nel Carosello, e dopo qualche minuto tutti assieme per fare un po’ di scena per la copertura, si divise per il Luna Park.





< Jemma, quel vestito ti sta benissimo! >



< Grazie Fitz, non vedevo l'ora di metterlo! Anche tu stai bene >.



Fitz, a favore di copertura, indossava un paio di semplici jeans e una felpa con il nome di una scuola dell'Ohio chiaramente un pochino troppo grande per lui, come se fosse stata passata da quell'armadio di suo fratello che cavoli, era alto un metro e ottanta già alle superiori e lui invece era tanto minuto, tanto che la madre senza occhiali lo scambiava per la sorella...



< Uhm, Jemma, ci sei? >.



La scienziata si riprese di colpo, si era persa a immaginare i dettagli della loro copertura.



< Scusa, che hai detto? >



< Ho chiesto se ti va di fare un giro sulla giostra dei cavalli, voglio dire, lo so che è per bambini ma... credo vada bene per... insomma se non vuoi... >.



La ragazza interruppe l'amico che nel frattempo stava diventando rosso in faccia.



< Fitz, sarà un piacere cavalcare un vecchio pezzo di resina e colore scrostato, ma solo se starai vicino a me! >.





Ward abbatté anche l'ultima lattina della mensola e ripose il fucile a pallini.



< Incredibile signore! Lei è bravissimo! > gli fece il ragazzino in fila dietro di lui.



< Grazie piccolo > rispose mentre il commerciante gli porse le tre margherite-carnivore peluche che aveva richiesto come premio.



Skye, in una semplice gonna al ginocchio nera e camicetta a righe beige, gli si affiancò e assieme si allontanano mentre il ragazzino nel tentativo di emulare Ward mancava tutti i bersagli.



< Sai dirmi dove ho sbagliato? >



< Credevo stessimo facendo una pausa AS... >



< Non si finisce mai di imparare, quindi? > insisté Grant.



< Hai attirato troppo l'attenzione, voglio dire hai fatto punteggio pieno, non è una cosa che la gente dimentica, e quindi non è adatto. Anche se credo che non sia del tutto fuori dal personaggio >



< Forse, in ogni caso mi sarei dovuto trattenere, ma... non ho resistito > ammise sorridendo.



Skye rise a sua volta.



< Deve essere difficile per te, non essere perfetto! >.



Grant le porse una margherita di peluche, in un moto di cavalleria molto poco serio.



< Ma io volevo il leone gigante! >



< Anzitutto quel felino era troppo magro per essere sul serio bello, seconda cosa, perché no? >.



Skye sbuffò.



< Attira l'attenzione e sicuramente limita visuale e movimenti >



< Brava ragazza >.





Il ragno precipitò come un ninja dal soffitto fermandosi a pochi centimetri dagli occhi di Melinda May che lo guardò con tanto gelo, ma così tanto che all'aracnide di gomma vennero i brividi.



< Dai Melinda prova a rilassarti! > le disse Coulson affiancandosi a lei dopo aver evitato delle esplosioni di serpenti di gomma.



< Mi spiega cosa ci facciamo qui? >



< Due risate no? Andiamo, questo tunnel dell'orrore è così poco realistico che non spaventerebbe neppure Fitz! >



Dall'altra parte del parco a Leo, felice di essere seduto su un cavallo di un materiale scadente e scrostato assieme a Jemma, fischiò un orecchio.



< Non è quello che intendevo >.



Phip tornò serio e assieme alla partner avanzò per il corridoio tappezzato di sgorbi in gomma e specchi deformanti.



< Sinceramente? L'ho già detto, ci serve una pausa. La caccia al Chiaroveggente ci sta logorando... stiamo accumulando troppa pressione, se persino i FitzSimmons ora credono a questa storia vorrà pur dire qualcosa no? > disse velocemente, e il silenzio eloquente di Melinda suggeriva che la risposta data non la convinceva del tutto.



Così dopo qualche minuto Phil aggiunse < È che sembrava davvero felice alla vista di questo posto, mi sono detto perché no? Non mi costa niente farla sentire serena in questo modo, non credo ci siano controindicazioni gravi per una serata di Luna Park >.



May annuì più a sé stessa che al suo capo < Ero sicura fosse per Skye, da quando quella ragazza è arrivata si rende conto di essere cambiato, si? Tra l'altro le sta dando la possibilità di esercitare su di lei un potere che prima non era permesso a nessuno, e finché è il Luna Park può anche starci, ma la situazione potrebbe degenerare... >.



Coulson sospirò brevemente < Io... mi rendo conto di mettermi in una posizione scomoda, ma vorrei che fosse felice per quanto mi è possibile, ne ha già passate tante e da quando l'ho portata in questo mondo ne sta passando ancora di più. Io vorrei solo... uhm! >.



Phil nascose malamente la sorpresa quando una vipera dall'aspetto incredibilmente letale si fiondò giù dal soffitto per guardarlo con i suoi infidi occhi da rettile.



E successe un miracolo, Melinda May fece una breve risata. Si dice risuoni ancora tra i cupi corridoi del Percorso della Paura del Carosello Margherita, spaventando i bambini e rubando il cappello ai signori troppo sprovveduti per legarselo alla testa prima di entrare.



< Phil, ho capito, ci tiene a lei. È naturale, non si può decidere a chi volere bene. Solo, ricordi che noi abbiamo un dovere verso il mondo e che una... figlia... potrebbe costringerla a rivedere le sue priorità. Non so se è un bene per la posizione che occupiamo >.



Phil le sorrise.



< Ti preoccupi troppo >



< È il mio lavoro, ma visto che siamo in vena di confessioni, posso sapere se ha intenzione di ammettere a Skye questa debolezza o da vera spia vuole tenersi tutto dentro? >



< Non so di cosa tu stia parlando... >



May alza gli occhi al cielo, borbottando qualcosa di simile a "tanto le lo dice presto" e/o "gli tolgo io il pensiero".



Ma si risolse domandando < Ora possiamo uscire da questo posto dal gusto discutibile e fare un giro sulle montagne russe? >.





Alle nove e mezza tutta la famiglia si ritrovò puntuale davanti alla bancarella dello zucchero filato. Grant diede una margherita di peluche a Jemma e Melinda che, una per davvero e l'altra per copione, sorrisero e ringraziarono allegre.



< Bene, direi che possiamo andare verso la zona dei misteri no? Ehi non guardarmi male fratello, sulla mappa si chiama così! > si difese Fitz.



< Forse c'è tempo per un ultimo giro... > disse Coulson, guardando elettrizzato l'enorme autoscontro che stava a pochi passi da loro. Erano il suo gioco preferito da piccolo, e aveva sempre pensato che un giorno ci avrebbe portato i suoi figli. Quasi inconsapevolmente l'occhio indugiò un istante su Skye, anche lei rapita dall'attrazione.



< Che stiamo aspettando allora? Vi farò rimpiangere il giorno in cui avete preso la patente! > proruppe May, sorprendendo tutti, e facendo temere a Skye che si, lei sa che la mia patente è falsa.



Non che ci volesse un chiaroveggente per scoprirlo.





Cinque giri di autoscontri dopo il gruppo si avviò dolorante verso la zona dei misteri. L'unica senza contusioni era, incredibile a dirsi, Jemma, che aveva fatto incidenti con chiunque senza che i malcapitati potessero evitarlo e senza farsi niente, solo l'alleanza strategica tra Coulson e Skye era riuscita a placare la sua furia, simile a quella di un rapace affamato.



Comunque tutti erano felici come non lo erano da un po’ a quella parte.

Ma da bravi Agenti tornarono seri quando furono in prossimità della tenda del chiaroveggente del Carosello. Un ragazzo dall'aria scocciata in attesa faceva intuire che all'interno nonostante l'ora ormai avanzata -erano passate da poco le dieci- ci fosse ancora qualcuno.



La Squadra recitò la parte della famiglia americana in viaggio per l'anniversario dei genitori perfettamente e aspettando poco lontano ripassò il piano.



< Entriamo io e May, quando abbiamo fatto il primo sopraluogo ci facciamo raggiungere dai FitzSimmons, che controlleranno scientificamente il posto durante la seduta, e da Skye che invece si concentrerà sul soggetto-target, Ward tu controlli l'esterno, May in caso di movimenti sospetti ti raggiunge. È tutto chiaro? >



< Signore, e se è un vero chiaroveggente? >



< Fitz, andiamo, nessuno ha preso sul serio questa storia... >.



Phil venne interrotto dall'uscita dal tendone, segnalata da mille sonaglini appesi alle tendine separarci, di una ragazza che raggiunse il ragazzo in attesa.



< Sentito abbastanza cavolate? > chiese lui.



< Non sono cavolate, guarda ci sono davvero! >



< Ma chi? >.



La ragazza lo ignorò e si avvicinò agli Agenti che con noncuranza portarono le mani alle armi nascoste, in attesa di capire lo scopo della ragazza che si fermò a pochi metri da loro non conscia del pericolo.



< Ohhh voi dovete essere i Rogers dall'Ohio, ...sì madre asiatica con gonna lunga, padre con felpa del basket, due figli e due figlie, ci ha preso! ...E comunque, vi sta aspettando! >.



Detto questo girò sui tacchi e tornò dal fidanzato che con lo sguardo confuso aveva osservato la scena. Solo quando i due si allontanano Fitz si permise un < Diceva signore? >.



Coulson guardò la tenda, dubbioso.



< Atteniamoci al piano, ma fate molta attenzione >



< Se è un vero chiaroveggente siamo fregati, saprà già per cosa siamo qui >



< Se ci avesse voluto fare del male ne avrebbe avuto tutte le occasioni prima, sono ore che bighelloniamo per il Carosello, o no? >



< Calmatevi ragazze, è semplicemente impossibile che un dotato così palese sia sfuggito al radar dello SHIELD, ...giusto signore? >



< Credo sia il momento di scoprirlo Ward >.



Infatti in quel momento con un'altra esplosione di tintinnii una ragazza, giovane ma già pesantemente truccata, vestita con un misto tra gitano e Arabia da mille e una notte, uscì dalla tenda.



< Pensate di entrare o no? Mica offro i miei servigi allo SHIELD così spesso da essere costretta ad attendere >.



Gli Agenti si guardarono poco convinti, poi Phil e Melinda seguirono la ragazza mentre Ward si posizionò all'entrata. Jemma Leo e Skye fecero un giro della tenda e al segnale positivo di May entrarono a loro volta, con i nervi tesi.





L'interno della tenda era più piccolo di quello che doveva essere, notò subito Melinda. A quanto pare dei teli appesi all'impalcatura in legno dividevano lo spazio in più ambienti, che potevano nascondere nemici o chissà che altro. Tuttavia la ragazza non sembrava pericolosa, mentre con un andamento allegro faceva loro strada fino a un tavolino al centro della stanza e si sedette su un ampio cuscino dall'altra parte.



Lei e Phil dopo essersi guardati ben intorno si sedettero per terra di fronte a lei. Melinda sentì subito che molti strati di tappeti foderavano il pavimento della tenda, rendendo più comoda la permanenza agli ospiti, ma anche silenziando possibili aggressori. Chiamò i ragazzi con le micro auricolari (che avevano riattivato per la parte finale della serata) e quando se li trovò dietro senza averli sentiti avvicinare trovò conferma ai suoi sospetti. Da bravi Agenti si posizionarono in punti strategici per controllare il tutto, anche se apparivano nervosi, e poteva capirli. Avevano infilato il sedere nelle pedate.



< Allora, lei- >



< Lulù la prego! > lo interruppe la ragazza



< Lulù > si corresse Coulson < Allora lei è una chiaroveggente? >



< Io? Buon cielo, no! No, no, assolutamente no >.



Cinque paia di occhi confusi la fissarono.



Lulù se ne accorse e chiarì la sua posizione:



< Quello che faccio qui? Cavolate! Dai, leggo la mano, faccio i tarocchi, a volte interpreto i fondi del the, se i clienti passano verso le cinque. Sono brava nel mio lavoro, ma non ho un dono >



< E come ha fatto a sapere di noi? > chiese Jemma, che si beccò una mezza occhiataccia da parte della padrona di casa:



< Errore mio, credevo che tu fossi la più sveglia del gruppo... non ti sei accorta che io ero quella che ti ha dato i volantini del Carosello fuori dal supermercato questa mattina? >.



Jemma divenne rossa e mugolò qualcosa tipo "troppo trucco" e/o "penombra" e/o "tutta la sera luci fluo".



< E da questo hai capito che siamo Agenti? > chiese impaziente Melinda.



< Certo che no, solo che i ragazzi mi sono rimasti in mente, una coppia così carina... > e anche Fitz arrossì mentre Simmons raggiunse una tonalità peperone maturo.



< Vi svelerò un segreto > continuò lei imperterrita < Anche se come "chiaroveggente" sono decisamente brava qui non passa molta gente. Quindi la mattina devo fare pubblicità, e mentre il Carosello è aperto devo dare un'occhiata alle telecamere di sicurezza qui sul retro... >



< Ci hai visti arrivare, hai riconosciuto la coppietta carina e ci hai controllato per tutta la sera > ipotizzò Skye.



Lulù annuì, sospirando.



<È stata una serata particolarmente fiacca come potete immaginare... >.



Il mistero sembrava risolto, il chiaroveggente si era rivelato la prevedibile fregatura ed era giunta l'ora di tornare sul Bus.



< Prima di andare, Lulù, visto che mi sembra una ragazza particolarmente disponibile e sincera, potrei chiederle come ci ha effettivamente riconosciuto quali Agenti? Sa, per migliorarci in futuro > chiese Coulson.



La giovane annui con un ghigno furbo.



< Allora, le antiche telecamere di videosorveglianza mi hanno detto che: il ragazzo alto e sexy che aspetta qua fuori ha fatto il mega jackpot a tiro al bersaglio ma poi ha evitato i leoni affamati prendendo solo quelle orrende margherite carnivore > iniziò, indicando col capo dei petali di peluche che spuntavano dalla borsa di May (luogo dove i fiori erano stati seppelliti, come ogni borsa di mamma che si rispetti).



< Nel tunnel del orrore sembravate divertirvi, e poi mentre eravate in fila per le montagne russe miss Faccia Impassibile ha steso il cretino che provava a shipparla prima ancora che potesse pensare di allungare la mano verso la sua borsa, con un calcio volante credo, roba da film, mi mancavano solo i popcorn. Poi sugli autoscontri la ragazza là in fondo... > indicò Jemma come quando un testimone fa il riconoscimento dell'imputato in tribunale < ...Seguiva le tecniche di caccia del corvo pellegrino con gli stormi... uhm perché mi guardate così?! Solo perché lavoro al Luna Park non posso guardare i documentari? E poi comunque fin dal vostro arrivo sembravate seguire uno schema già stabilito, probabilmente tra la gente sarete sembrarti completamente naturali, ma visti dall'alto invece davate nell'occhio eccome! >.



Gli Agenti avevano ascoltato attentamente.



< Tutto qui? > chiese Melinda, domandandosi se dopotutto la giovane non avesse qualche dote degna di nota < Da questo avevi capito che siamo Agenti dello SHIELD? >



< Ehm... e il ragazzo ha perso il distintivo mentre saliva sulla giostra dei cavalli, gli è caduto dalla tasca, la telecamera era proprio lì, difficile non notare l'aquila... >.



Fitz si beccò un'occhiataccia da parte di May e poté solo ribattere qualcosa di simile a "l'ho raccolto subito" e/o "la felpa era troppo larga".



Lulù non sembrava voler aggiungere altro così Phil si alzò e ringraziò la ragazza per il suo tempo. Avevano già fatto tutti un passo verso l'uscita quando Skye, che era rimasta indietro, ruppe il suo silenzio pensieroso:



< Non è tutto qui, giusto? >.



Tutti si girarono a guardarla ma lei aveva occhi solo per la giovane dietro al tavolino.



< Ci hai osservati per tutto il tempo, stavi aspettando che venissimo qui, credo. E quando siamo arrivati non solo hai fatto in modo che ti prendessimo sul serio usando quella coppia, ma ci hai detto esplicitamente che ci avresti offerto i tuoi servigi. E poi hai tergiversato, perché? >.



La Squadra si rimise all'erta, Skye aveva ragione ed a ulteriore conferma Lulù cambiò completamente atteggiamento, sciogliendo quel sorriso allegro e un poco fatuo a favore di un’espressione molto più seria e misteriosa, in linea con il personaggio magico che interpretava per i clienti.



<È da quando siete entrati che speravo che qualcuno mi chiedesse cosa volevo io da voi, ormai non ci speravo più! >



< Solo io all'improvviso mi sento in pericolo? > chiese sofferente Fitz.



< Che? ...Oh no vi prego! > Lulù sgranò gli occhi sorpresa, poi li chiuse e prese un respiro profondo. Quando gli riaprì cercò di recuperare la sua facciata solare, ma era come cercare di riparare la falla di una diga con la colla stick. Fece loro un sorriso, ma in quel momento era ovvio che la chiaroveggente era troppo calata nella sua aura di mistero per risultare vero. Alla fine infatti ci rinunciò e dopo quel repentino quanto confusionario cambio di registro assunse un’espressione mortificata.



< Non voglio farvi del male, non sono vostra nemica, solo che effettivamente ho qualcosa per voi e non sono abituata ad essere così sincera. Così la cosa più facile è entrare nella parte, come del resto si addice all'occasione, ho pensato. Lasciamo perdere è meglio >



< Ha qualcosa per noi? >



< Si, dal futuro >



< Ha detto che non ha veri poteri >



< Ed è vero, io sono un'ottima chiaroveggente, ci so fare nel mio lavoro, ma non ho nessun potere speciale... >



< E quindi come è possibile? > chiese May ormai spazientita.



< C'entrano i viaggi nel tempo? > ipotizzò Fitz.



O la pazzia? pensò Simmons.



< Si e no, vi prego, tornate qui e calmatevi, vi spiegherò tutto >.



Dopo qualche secondo passato a guardarsi l'un l'altro la Squadra riprese le posizioni precedenti, stando però in piedi e all'erta.



Lulù fece un sorriso nervoso e sparì per qualche istante nello spazio nascosto dalla tenda dietro la sua postazione, riemergendo con uno scrigno apparentemente antico e raffinato.



Con la microscopica chiave mimetizzata tra i ciondoli al suo collo lo aprì rivelando una grande sfera semitrasparente, al cui interno si muoveva pigra una foschia biancastra. La classica sfera per predire il futuro.



< Ci prendi in giro? Quella è una vecchia sfera da mago! > sbottò Melinda.



< No > la corresse la ragazza <È uno specchio! >



< Come può essere uno specchio?! >.



Phil si avvicinò di un passo al globo e rimase impietrito. Si stava specchiando perfettamente, come se l'oggetto fosse composto da un metallo levigatissimo, eppure era vetro senza alcuna base per riflettere, riusciva a vedere distintamente la nebbia che si muoveva all'interno!



< Questo > disse sorridendo quasi materna Lulù < È lo Specchio di Agamotto. È un antico manufatto che all'origine della sua storia appartenne ad un potente mago, che secondo la leggenda aveva costretto il tempo stesso ad obbedirgli soggiogandolo con la sua collana. Per lui il tempo aveva cambiato significato, e lo attraversava come noi potremmo andare da qui alla bancarella delle mele candite, solo che lui sarebbe arrivato fino al pomo della discordia e il resto è storia. Comunque, questo globo assorbì una millesima parte della sua magia, e può mostrare il futuro. La mia famiglia se lo passa da tempo immemore, senza praticamente poterlo usare per il suo enorme potere. Non siamo soliti a mostralo, per questo sono così nervosa > concluse.



< E noi dovremmo credere a questa storiella per spillare più soldi? > May non sembrava colpita dal racconto.



< Non so, sento solo io che qui c'è qualcosa di strano? >



< No, hai ragione. Da quando ha aperto quella scatola l'aria sembra vibrare in maniera diversa > intervenne Skye, appoggiando Jemma.



< E questo sarebbe il servigio che ci offri? > chiese circospetto Coulson < Una lettura del futuro? >



<È molto più di una lettura, e non fingete che non sia esattamente il motivo che vi ha portati da me, qualcosa vi tormenta, e mi dispiace dirvi che io non posso farci assolutamente nulla >.



< IO non ci capisco più nulla, e io sono il più intelligente dopo Jemma... non puoi aiutarci? > chiese Fitz.



Lulù gli sorrise con velata tristezza.



< Per i problemi di oggi potrei anche leggerti le carte, anche se sai che non porterebbe a nulla... quello che voglio dire è che questa sfera ha vera magia, non io. Solo che essendo una cosa che non dipende da me ha dei limiti che non posso decidere >



< Cosa può mostrare? >



< Domanda esatta, può far vedere dieci minuti di vita della persona che la usa, esattamente dieci anni nel futuro da quel momento. Purtroppo... il tempo protegge se stesso, quindi ciò che si vede non rimane impresso a lungo nella memoria... >



< Quindi si scopre il futuro e lo si dimentica? Ma... che senso ha? E poi come fai a sapere che è vero se non lo ricordi? > domandò Jemma.



< Non si dimentica tutto, solo che in breve tempo l'evento diverrà nebuloso nei vostri ricordi, come se fosse di un passato troppo remoto per richiamare i dettagli. E poi, quando effettivamente accadrà, tra 10 anni... >



< Lo si ricorderà battendosi la mano sulla fronte come degli idioti > concluse Coulson, allontanatosi dalla sfera.



< Assolutamente, ho visto diversi clienti di mia madre tornare una decina di anni dopo solo per dirle quanto fosse miracolosa la sfera, e che in quel momento i ricordi erano tornati prepotenti e rivelatori, ti danno come una seconda opinione sui dieci minuti che hai appena vissuto, opinione proveniente dal te stesso di una volta che ti ha visto dall'esterno come un estraneo. È strano a dirsi, e utile contro ogni logica previsione di solito >.



La tenda piombò nel silenzio per alcuni istanti, interrotti solo da May che sottovoce rispondeva ad un Ward ancora in attesa fuori.



< E se ho capito bene tu ci stai offrendo questa possibilità > si fece avanti Skye.



< Si. E badate bene, non lo faccio per tutti, sono estremamente cauta con i tempi che corrono. Mi aspetto da qui a qualche anno la guerra civile con riapertura della caccia alle streghe e del Tribunale dell'Inquisizione del resto. Però per voi lo farei >



< Perché? >



< Non avrò poteri, ma è da prima che nascessi che sono a contatto con lo Specchio, è un cimelio-responsabilità di famiglia. In ogni caso, capisco quando posso usarlo e quando devo usarlo. E a voi, se non fosse per la sopracitata caccia alle streghe, l'avrei proposto ancora fuori dal supermercato. Ho sentito che dovevo darvi la possibilità. Quindi sta a voi, volete dare uno sguardo al futuro? >.



Ancora silenzio, meno teso di quello precedente.



< Poi lo dimenticheremo? >



< Praticamente, fino a che non accadrà >



< In quanto tempo? >



< Già uscendo dalla tenda si sarà fatto più confuso, qualche giorno e sarà un ricordo lontano >



< Controindicazioni? >



< Tenere fuori dalla portata dei bambini, l'uso scorretto può essere nocivo, conservare in luogo fresco e asciutto, in caso di contatto con gli occhi sciacquare abbondantemente... scherzo, scherzo, che facce che mi avete fatto... non ne ha, salvo qualche mal di testa quando qualcuno prova a tenere i ricordi a galla più del dovuto. È sicuro, e potrebbe liberarvi dell'angoscia per il problema che vi affligge che non so e che non voglio sapere, e se non lo facesse rivelandovi un destino infelice comunque lo scordereste in poco >.



Coulson si girò verso la Squadra che, sguardo illeggibile di May a parte, sembrava già convinta.



< Siamo qui ormai no? Che devo fare? > chiese a Lulù.



< Siediti qui davanti, e tocca la sfera mentre la tocco io, il tuo futuro prenderà forma in questa tenda in modo che potrà essere visto da tutti noi >



< Lo vedrai anche tu? >



< Si >



< E lo scorderai? >.



La ragazza sorrise triste:



< È sia il guadagno che il prezzo da pagare per essere la custode dello specchio... c'è un motivo per cui sono così brava come chiaroveggente, no? >.



Prima che la Squadra potesse riflettere bene sulle implicazioni della risposta Coulson toccò la sfera e la nebbia scese nella tenda mentre il globo si fece trasparente. Dopo un breve vorticare si allontanò, rendendo visibili solo una decina di metri attorno a Coulson... e Coulson.







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Coulson sta leggendo dei documenti con un'espressione leggermente corrucciata.



Il suo viso solo un po' più vecchio non nasconde della preoccupazione che cresce mentre la lettura prosegue. Alla fine del foglio sospira e torna il Phil di sempre, pronto per un'altra giornata di lavoro o per l'ennesima fine del mondo. Piega il Lettore Documenti Digitale Ultra Sottile e Mimetico (LDDUSM, LIDU per gli amici) e lo infila in tasca. Indossa uno dei suoi classici completi da SHIELD, nulla mostra se la sua carriera abbia fatto passi avanti rispetto a quando si recava in New Mexico per conoscere un principe alieno. Senza ombra di dubbio ha una scrivania, visto che la aggira per sedersi in poltrona, una bella poltrona girevole.



La postazione di lavoro è abbastanza sguarnita, solo la base di un proiettore da tavolo - i nuovi schermi - e alcuni fogli con appunti indecifrabili, accompagnati da una penna dall'aspetto vintage, unico elemento in tutta la stanza che identifichi l'uomo. L'ambiente è tutto sommato piacevole, un misto tra buon vecchio legno e l'ultratecnologia, che ha portato proiettori di ologrammi e megaschermi a muro su tutta la parete di fronte alla scrivania, mentre sul lato a sinistra tra lesene di legno si vede una città dall'alto sul fare della notte - ma un'indagine più approfondita rivelerebbe che anche le finestre sono schermi che simulano un paesaggio urbano - ma oltre alla scrivania e alla poltrona girevole non c'è altro. È l'ufficio di Coulson, ma non sembra che ci sia qualcosa di lui.

Anzi si, per terra un grande tappeto con il logo dello SHIELD, questo sì che è da Coulson.



L'uomo osserva per qualche secondo gli schermi di fronte a lui, scorrono immagini di scontri cittadini tratte da alcuni notiziari, in altri dati di varia natura e geolocalizzazioni di soggetti dai nomi in codice. In ogni caso tutte le immagini fanno a pugni per urlare più forte delle altre: c'è una crisi!



Il LIDU vibra nella tasca di Phil e lui lo estrae dispiegandolo. Subito smette di essere un foglio di plastica trasparente e compare un nuovo dispaccio che fa mormorare a Coulson qualcosa di simile a "sempre meglio" e/o "fantastico".



A questo punto si alza e continuando a leggere porta un dito vicino all'orecchio attivando la sofisticata apparecchiatura che lo SHIELD usa per comunicare al suo interno.



< Contatto urgente. Direttore Generale del Reparto di Ingegneria. Attiva e tieni in stand-by fino a nuovo ordine >.



Dopo qualche secondo in cui Coulson ha finito di scorrere il dispaccio e ha piegato nuovamente il foglio digitale finalmente riceve risposta.



< Come procede? - Potete fare di meglio. - Lo so che siete sotto organico ma non è una questione di cui possiamo parlare adesso. - Lo so, si. - Non bene, ma abbiamo visto di peggio. - Infatti, sto per attivare il protocollo Ponte-Tibetano, volevo dirtelo in anticipo in modo che... ah non puoi? - Pazienza, lo farò io, certo che non sarebbe un mio compito no? - Si siete sotto organico, ho capito. - Va bene ti tengo in linea per aggiornamenti istantanei. - Io procedo e mi occupo di questa cosa >.



Phil sembra stia parlando da solo, ma ovviamente sente solo lui le risposte dell'Ingegnere Capo essendo una conversazione segreta tra membri dello SHIELD.



Velocemente fa sparire i fogli all'interno del cassetto della scrivania e mette la penna nel taschino. Poi con un tocco del dito attiva i comandi del proiettore da scrivania e appare lo schermo olografico, con un discreto numero di passaggi e un codice di sicurezza molto lungo fa partire il protocollo Ponte-Tibetano che in pochi secondi spegne la parete di fronte e anche le finte finestre, mentre un rumore leggero segnala che i fogli nel cassetto sono stati distrutti.



Coulson guarda l'ufficio che si è letteralmente spento con un filo di tristezza.



< È durato di più di quanto potessi mai immaginare... no che non parlavo con te! Anche se si, pure tu sei in circolazione da più tempo di quanto fosse sensato credere possibile. Ora devo fare diverse chiamate e avvisi, quindi vedi non farmi la telecronaca calcistica e concentrati sul tuo lavoro. - Si che me la hai già fatta! >.



Coulson esce dalla stanza e molto velocemente inizia a muoversi per i corridoi dell'edificio segreto in cui si trova. Ogni pochi passi annuncia ad Agenti in cerca di spiegazioni: "Protocollo Ponte-Tibetano, per precauzione, sapete cosa fare" oppure con i vari mezzi a sua disposizione chiama operativi e dirigenti di varia natura per dare istruzioni sull'attuale crisi.



I corridoi sono in fermento con Agenti che da tutte le parti trasportano oggetti e documenti, in sottofondo si sentono continue frasi che variano tra "hai visto il Direttore Generale del Reparto di Meccanica?" oppure "il Grande Capo sa quello che deve sapere" o "portalo alla Direttrice Generale del Reparto di Bio-scientifica" e anche "perché lo ha detto l'Agente Johnson!".



Dopo questi minuti di putiferio Phil raggiunge un'ala più tranquilla, dove evidentemente non ci sono documenti da distruggere o cose da trasportare per il momento.



Il sensore ottico lo riconosce e la porta che dà su un piccolo agglomerato di stanze protette si sblocca.

Coulson entra e la chiude dietro di se con un respiro profondo. La confusione è rimasta fuori, dentro la calma, interrotta da una risata infantile.



Phil percorre il corto corridoio e dietro l'angolo lo spettacolo di quattro bambini intenti a giocare lo fa sorridere.



La stanza principale della nursery della base segreta è una camera arredata con tutto quello che serve per far svagare bambini piccoli, le pareti dalle tinte pastello sono decorate con grandi fiori abbastanza realistici mentre il pavimento foderato da uno spesso e soffice tappeto è pieno di giochi di ogni tipo, per genere ed età.



Vicino ad una pista per i trenini la bambina più grande, che non dimostra neanche cinque anni, con i suoi meravigliosi capelli biondi sfiora la testa del più piccolo che sta gattonando speditamente accanto a lei.



Poco più in là una bambina paffutella di circa due anni con un grazioso golfino a cavalli al galoppo sta dando una tazzina di the giocattolo a un bimbo dai tratti leggermente orientali poco più grande di lei che la accetta con un sorriso, seduto assieme a lei ad un piccolo tavolo rosa pesca dalle sedie coordinate.



Da una poltrona accostata alla parete alla sinistra di Coulson si alza una giovane donna, fino a quel momento intenta a leggere e controllare i bambini, e si dirige verso di lui con uno sguardo preoccupato.



< Phil, mi stanno arrivando varie notifiche, per fortuna qualcuno è venuto di persona a parlarmi. Cosa succede, stiamo davvero evacuando? > gli chiede sottovoce, per non agitare i bimbi che ignari continuano a giocare.



< Si, ma è una precauzione, un eccesso di zelo diciamo. Ma so per certo che questa posizione non è più segreta e per quanto non mi aspetti un attacco nel breve-medio termine ho preferito farci spostare, non è forse un mio compito occuparmi della sicurezza di tutti? >



< Senza ombra di dubbio, i bambini? >



< Per il momento state qui, non hai un ruolo nell'evacuazione e preferisco sapere che uno dei nostri Agenti più forti è con loro in un ambiente sicuro >



< L'agente PIÙ forte vorrà dire! Anche se ora non riuscirei a combattere come vorrei... >



< In caso di necessità so per certo che farai del tuo meglio, il che è tutto dire, e comunque come ho già detto non mi aspetto un attacco per ora. Stai con loro, preparali a muoversi e prepara le loro cose qui, entro un'ora arriverà qualcuno. Anche in caso di ritardi e complicazioni domani mattina si sveglieranno tutti con le loro madri vicino >.



L'agente ignota annuisce più serena e segue Phil fino alla porta della nursery.



< Non vuole salutarli? >.



Coulson muove impercettibilmente la testa come a scacciare un pensiero molesto, poi le risponde.



< Meglio di no, se mi vedessero diverrebbero ingestibili per te e io ho mille cose da fare e sicuramente mi perderei a stare qui con loro... >.



Nel mentre lo sguardo corre di nuovo ai bambini che ancora si vedono alla fine del corto corridoio, soffermandosi su uno in particolare.



La giovane annuisce pensierosa, le braccia incrociate davanti a sé.



< Se posso permettermi, non è strano, alla sua età non più giovanissima, avere un figlio così piccolo? >.



Phil sorride furbamente < Direi che è molto più strano avere un nipote quando si ha un figlio così piccolo, no? >.



Detto questo fa un cenno di saluto all'agente ed esce, chiudendo la porta dietro di sé.







-:-:-:-:-:-







La nebbia si diradò e gli Agenti si guardarono attorno leggermente confusi.



In pochi istanti capirono che la visione del futuro era finita con Coulson che lasciava la nursery.



< Wow... > fece Simmons



< Puoi dirlo forte > ribatté Fitz



< WOW! > concluse Skye.



Lulù ripose lo Specchio di Agamotto nel suo scrigno e lo posò accanto a sé, una mano sulla custodia, con fare protettivo.



< Questo è quanto, ho l'impressione che non vi sia stato di grande aiuto per il problema che vi affligge, ma ho visto cose... molto peggiori... per altre persone. Quindi credo che possiate rallegrarvi >.



Il mutismo era sceso nella tenda, in particolare Coulson non aveva emesso suono da quando aveva ritratto la mano dal globo.



< Ok, a quanto pare la vista di tanti bambini vi ha sconvolto, ma vi assicuro che nel giro di un paio d'ore farete fatica anche solo a farveli tornare in mente, quindi... se avete qualcosa da chiedere a riguardo... >



< Che è successo poi? > fece May



< Deve ancora succedere... ehi non intendevo a me, parlatene tra voi! >



< Ma non ci ricorderemo di questo discorso anche se dimentichiamo la visione? >



< No, dimenticherete tutto quello che è successo dalla visione fino a che non uscirete dalla tenda, quindi approfittatene se volete, ma in fretta, ormai si è fatta una certa... >.



Ancora silenzio, poi Jemma mugolò qualcosa di simile a "Niente ripercussioni?".



Al che May, indovinando la domanda, disse che era difficile avere rogne per una cosa non ricordata.



< Ok allora, sé è così... Capo, ma con chi cavolo ha avuto un figlio?! >.



Coulson al suono di quelle parole sembrò finalmente riprendersi.



< Non ne ho idea! A quell'età poi, voglio dire tra dieci anni avrò... beh... e la più grande aveva al massimo 4 o 5 anni! >



< Non punterei su lei, non le somigliava molto >



< E per te quale mi somigliava? >



< Difficile a dirsi, il suo Io futuro è stato lontano dai bambini, se si fosse avvicinato magari... >



< Phil stava svolgendo il suo compito, qualunque esso fosse. E a questo proposito, aveva un suo ufficio o sbaglio? C'era puzza di promozione... >



< Vi prego, la prima cosa da fare quando saremo in quel momento sarà riarredare l'ufficio, sempre che ci sia ancora, a quanto pare neanche nel futuro avremo pace! >.



Lulù si esibì in un vistoso quanto falso sbadiglio ma colto il messaggio gli Agenti si girarono verso l'uscita.



Mentre i FitzSimmons parlavano dei dettagli della visione (Fitz disse che il golfino della bambina era davvero orrendo a una Simmons dubbiosa) May lanciò uno sguardo minaccioso a Lulù che alzò le mani con un sorriso nervoso.



< Ovviamente non dirò niente, non ho mai detto niente, sarei stupida a dire qualcosa per mille e una ragioni diverse e comunque chi mi crederebbe no? > e con un ultimo cenno Lulù si congedò riportando lo scrigno nel retro bottega.



< Allora Skye, come ti sembra l'idea di avere un figlio entro i prossimi nove anni? > chiese Jemma.



< Io?! Ma se non sono neanche stata mai nominata! >



< Uhm, beh, a meno che il capo non abbia un figlio segreto che darà la sua prole allo SHIELD credo che tu sia l'unica candidata mamma per il nipote di Coulson no? >



< Cosa?! > disse Skye, che in realtà aveva afferrato quello che voleva insinuare l'amica, ma la situazione era complessa e la agitava non poco. Meglio fare finta di non capire.



< Garantisco io, il capo non ha figli segreti > proferì a sorpresa May < E fossi in lei Coulson approfitterei degli ultimi secondi da qui ai sonagli delle tendine per dire quella cosa di cui abbiamo parlato alla diretta interessata! >



< Cosa? > ma tutti erano già girati verso di lui, in attesa, senza però fermarsi.



Coulson allora si decise:



< Quello che volevano dire, Skye, è che io tengo molto a te, e se dovessi immaginare una madre per i miei nipoti... no, non suona bene. Ehm, quello che voglio dire è che... io ti considero mia figlia >.



Skye spalancò gli occhi ma Coulson non riuscì ad interpretare il suo stato d'animo. Non dopo tutto quello che aveva visto quella sera.



La ragazza sembrò prendere coraggio e fece per rispondere ma in quel momento Fitz toccò la tendina che separava il dentro e il fuori e i campanelli intrecciati al tessuto trillarono, occupando tutta la mente degli Agenti per pochi secondi.



Si ritrovarono fuori, alla luce fluo e ritmica del Carosello Margherita ormai quasi vuoto.



Ward li guardava confuso < Quindi? Era una chiaroveggente? Che vi ha detto? >.



Silenzio.



Poi cominciarono a riprendersi.



< Uhm, non ricordo esattamente cosa ha detto >



< C'era un attacco, e dei bambini da salvare >



< Io ricordo un sacco di fumo >



< Giusto, i figli di... di chi erano figli? >



< Figli? Attacco? Ma che vi ha detto?! >



< Non ha detto niente, c'era uno specchio sferico >



< Aspetta, vuoi dire che aveva una di quelle palle da "ci vedo dentro tutta la tua vita?"> Ward si mise a ridere < Direi che è stato un enorme buco nell'acqua, torniamo al bus >.



E così la famiglia americana in viaggio per l'anniversario dei genitori se ne andò.



E non ci vuole un chiaroveggente per dire che Ward fosse convinto che in quella tenda il "fumo" avesse dato alla testa ai suoi colleghi, e che l'episodio non avesse alcuna utilità per lui e per i suoi fini.



E ovviamente non ci vuole un chiaroveggente per dire che, effetto collaterale raro -ovvio-, la Squadra ebbe per due giorni un mal di testa pazzesco.







Fine







Phil chiude la porta e si rivolge al Capo Ingegnere ancora collegato.



< Non avevo detto niente telecronaca Fitz? >



< Volevo solo che salutasse la mia piccola Skye... siamo così impegnati che mi sembra di non vedela  mai... >



< Siamo tutti impegnati, cosa credi, che io non passerei ogni secondo con Andrew se potessi? Considerati fortunato, solo tu puoi lavorare a stretto contatto con tuo nipote! >



< Ecco la frecciatina sull'età poteva proprio risparmiarsela Grande Capo... >





In quel momento un trillio di campanelle da tempo dimenticate riempie la mente di Phil, che d'improvviso si batte la mano sulla fronte colto da illuminazione, o come un idiota, a seconda dell'interpretazione.



< Lulù! > dice all'unisono con Fitz.



< Ti ricordi anche tu? >



< E chi se la scorda? O meglio, chi se la scorda più? È incredibile... >



< Già, chissà che fine ha fatto... >.



In quel momento il bit bit di una chiamata dal telefono di laboratorio di Fitz lo allontana dalla discussione.



< Scusi un attimo Direttore... Jemma! Si è attivato il protocollo di evacuazione ma è tutto sotto contr- >



< Come sarebbe a dire che il golfino che ho fatto a mano per nostra figlia FA SCHIFO!? >.



Chiaramente il telefono del laboratorio non è ben isolato e Coulson preferisce disattivare la chiamata per qualche minuto, conscio che Jemma nella ultime settimane è diventata particolarmente intrattabile...



Gira l'angolo e si trova davanti Melinda, che lo guarda con il sua solita espressione neutrale e un poco infastidita, che dieci e più anni non hanno scalfito.



< E alla fine arriva mamma >



< Mia moglie è diventata nerd e non me ne sono accorto? >.



May sorride brevemente, ma poi non riesce più a trattenersi:



< Te lo saresti aspettato allora? Che fossi io la madre di tuo figlio? >



< Sinceramente? In quei secondi ero confuso, e all'epoca il nostro rapporto era appena uscito da una pausa importante... però, si. Devo confessarti che durante la visione, appena avevo visto ...Andrew... prima ancora di sapere che fossi padre, ho immaginato me, te e un bambino. Quindi possiamo dire che forse già all'epoca lo speravo, in una qualche maniera >.



May annuisce, mostrando felicità nel suo modo molto caratteristico, ovvero contendendola.



< A me è mancato un battito quando ho scoperto che avevi avuto un figlio, credo fosse gelosia >



< Addirittura? >



< Non so, di certo non mi aspettavo che Simmons diventasse nonna... e a proposito di questo Bobbi e Yo-Yo mi mandano a controllare i loro tesori >



< Stanno bene, Mateo gattona con la fibra mentre Laura è sempre pronta ad aiutarlo, è così protettiva nonostante l'età, è tutta sua zia per quello che mi raccontava Barton all'epoca >



< Perfetto, ma vado comunque a dare un'occhiata Direttore... > e May si allontana.





Dopo una mezzoretta di lavoro frenetico in sala riunioni Phil ha un attimo di respiro e ne approfitta per prendere una boccata d'aria sulla "terrazza" della Lighthouse. sserva la notte stellata sopra di lui e solo una leggera vibrazione dell'aria lo avvisa del suo arrivo.



La famosa agente Johnson gli si affianca dopo essere volata lì con i suoi poteri. Stanno entrambi in silenzio per un po’, poi Daisy inizia.



< Sembra impossibile siano già passati dieci anni >



< Eppure pare una vita fa >



< Già, il Chiaroveggente, il nostro primo grande nemico. È cambiato così tanto da allora... >



<È cambiato il mondo, siamo cambiati noi, ma siamo ancora assieme >



< Già... e siamo sempre di più! Anche se non sono stata io a contribuire alla fine... >



< Arriverà anche il tuo momento >



< Ehi! La cosa mi sembrava strana dieci anni fa e mi sembra strana ancora. Però devo ammettere che sarebbe E-P-I-C-O far diventare i FitzSimmons bisnonni mentre hanno ancora due figli sotto i... diciamo sette anni, senza esagerare >.



< Due? Oh, Jemma ha confermato? >



< No, ma non ci vuole un chiaroveggente per capirlo... bastano i precedenti >.



Stanno in silenzio per un po’, poi Daisy cede di nuovo.



< A proposito di questo, ti dispiace che non sia stata io ad aver avuto un bambino? >



< Daisy, per Capitan America, che vai dicendo? Sei solo tu a scegliere quando è il momento giusto per avere un bambino, non io o lo SHIELD, o una visione o una qualsiasi altra cosa, ma tu, quando senti di volerlo. Prendi me e May, sono convinto che se fosse successo quando eravamo giovani non avrebbe mai funzionato tra noi, e invece ora ho sia lei che Andrew che è una delle gioie più grandi della mia vita, il mio primo figlio... maschio. Ovviamente la prima in assoluto sei tu >.



Daisy non dice niente, lo abbraccia e basta.



< Anch'io ti considero mio padre, e non lo penso solo da ora o da poco, ma avrei voluto dirtelo già all'epoca! Anzi, da prima. Anzi, avrei voluto conoscerti prima! >



< Sarebbe stato bello > pensa ad alta voce Phil < Crescerti, portati sugli autoscontri quando il Luna Park passava in città. O meglio, nei Luna Park delle città che avremmo attraversato per le missioni >



< Mi avresti portata in missione? >



< ...No, ma sarebbe stato tremendo lasciarti a casa. Come lo è ora con Andrew >.



Rimangono abbracciati sotto le stelle.



< Sarebbe bello tornare in quel posto, Carosello... Margherita? Vorrei raccontare a Lulù della manata che mi sono data in fronte una quarantina di minuti fa. E andare tutti assieme sugli autoscontri >



< Sarebbe fantastico, non appena si saranno calmate le acque manderò i miei migliori Agenti a cercare quel posto. Nel frattempo, che ne dici di andare a vedere se tuo fratello e la tua possibile futura suocera sono pronti a partire? >



< Ma quanto suona male questa cosa?! >.



E i due ridendo lasciano la cima del faro.







Fine, sul serio









Che dire? Grazie mille per essere arrivata/o fin qui!



Se l'eccessivo fluff del finale non ti ha lasciato stordito sarebbe fantastico se potessi lasciare una recensione, ma sono felice anche solo di rispondere a dubbi e domande.





E a proposito di dubbi meglio chiarire subito la questione bambini, che sono figli di:



1) Jemma e Leo, la paffuta Skye FitzSimmons, con il maglioncino che mannaggia le ripercussioni. Oltre a dare fantastici party a base di the trasparente è anche la futura madre di Deke, e lo so che non tornerebbero gli anni ad essere fiscali, ma chiudiamo un occhio?



2) Yo-Yo e Mack, il velocissimo Mateo, il più piccolo. Nome che viene direttamente dalla top-ten  per i neo-nati della Colombia.



3) Coulson e May, ovvero Andrew, che ha tratti orientali che non ha preso da Daisy, ovviamente. Mi sembrava carino ricordare il primo marito di Melinda -alla fine arriva mamma-che alla fine ha aiutato la Squadra nonostante tutto.



4) Bobbi e Lance, la protettiva Laura Hunter-Morse, che si chiama come la zia. No, non come la mia di zia. Barton dice niente? Esatto, una mia headcanon è che Laura Barton da nubile fosse Laura Morse, sorella di Barbara. Questo perché in alcune versioni Occhio di Falco e Mimo sono legati dal vincolo matrimoniale e nella mia testa anche nel MCU sono collegati in qualche maniera. E Coulson ovviamente è uno dei pochissimi a sapere dell'esistenza della famiglia di Clint.





Nota temporale: 10 anni nel futuro a partire dall'ultima parte della prima stagione, che dovrebbe essere ambientata tra 2012 e 2014 più o meno, quindi 10 anni avanti andiamo fino al lontano 2023/24, circa 5-anni dopo la quinta stagione.





Ah sì, nella mia mente malata ho deciso di inserire dei riferimenti -manco troppo velati in realtà, e soprattutto tanti- a una serie di libri e/o film e/o serie tv. Perché? Perché si. Capito quale?





Quindi in conclusione GRAZIE di nuovo e ciao!



miss_Earthscale
   
 
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