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Autore: Calowphie    12/10/2018    1 recensioni
Incontri migliaia di persone, le tocchi e non accade niente. Poi ne incontri una che nemmeno sfiori e la tua vita cambia. Per sempre.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jung Hoseok/ J-Hope, Kim Namjoon/ RapMonster, Kim Seokjin/ Jin, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel pomeriggio, il sole non era d’aiuto a migliorare la temperatura fredda che ognuno percepiva: era pallido e ogni suo raggio cercava di essere captato da tutte quelle persone che, sdraiate comodamente sul prato verde del grande parco, cercavano di bearsi di un po’ di caldo tepore. Tra queste una ragazza dai capelli ondulati, era comodamente stesa su una vecchia stuoia che aveva trovato nel suo armadio: le mani erano dietro la nuca, un paio di occhiali da sole le proteggevano gli occhi chiusi mentre le scarpe logore erano adagiate accanto a lei dove un paio di calze bianche e corte spuntavano accartocciate in modo che non potesse rubargliele nessuno.

Accanto a lei la causa di quella piccola fuga al parco prima di andare al lavoro, il suo migliore amico Jung Hoseok che, con un sorriso, aveva deciso di prendere in mano il telefono e iniziare a farle mille foto pensando si fosse addormentata ma capendo subito dopo, a causa delle smorfie che iniziò a fargli, che aveva solamente gli occhi chiusi prendendo un po’ di tiepido sole in quella strana giornata invernale: “ La vuoi piantare di farmi foto?” domandò lei allungando una mano verso la telecamera del telefono di lui che non smetteva di scattare foto spontanee della ragazza: “ Hobi!” si lamentò la mora alzandosi dal suo posto invadendo l’asciugamano dell’amico facendolo cadere di schiena rubandogli finalmente l’arma del delitto: “ Marty ma ho solo fatto qualche foto” ammise lui cercando di alzarsi ma senza successo.

La ragazza appoggiò i gomiti al petto di lui iniziando a sfogliare le mille foto che l’amico le aveva fatto: “ A chi volevi mandarle?” domandò lei conoscendo ormai le intenzioni del giovane: “ Sta volta a nessuno, giuro!” esclamò subito il moro alzando le mani in segno di resa: “ Ma ti prego ora alzati mi stai schiacciando la pancia” si lamentò notando lo sguardo preoccupato di lei che, immediatamente, si scostò dall’amico non restituendogli il telefono, eliminando le foto che non le piacevano tenendo solo quelle in cui le pareva di esser uscita bene: forse solo due o tre. Hoseok le sfilò il telefono di mano non appena si alzò a sedere con le gambe incrociate: “ Ehi!” esclamò la ragazza interdetta ponendo un finto broncio incrociando poi le braccia al petto: “ Almeno mandami le foto che ho tenuto “ borbottò  tirandogli un piccolo colpo sulla spalla iniziando poi a ridere insieme a lui.
 
“ Marty a che ora hai detto che inizi il turno al bar?” chiese il ragazzo avendo iniziato a farle una treccia, o almeno ci provava: “ Alle sei, perché che ore sono?” domandò la giovane mentre mangiava un pezzo di cioccolato bianco che era riuscita ad infilare nella borsa prima che il ragazzo la trascinasse fuori casa. Hoseok strinse quella specie di treccia con una mano in modo che il lavoro che aveva compiuto fino a quel momento non andasse sprecato  mente allungava l’altra verso lo schermo del telefono che toccò due volte in modo da poter vedere l’orario: “ Giura che non mi ammazzerai appena ti dico che ore sono” Martina sospirò sonoramente finendo velocemente la treccia e girandosi verso l’amico mentre la legava: “ Sono le sei meno venti” sussurrò mostrando il telefono verso la ragazza che sbarrò gli occhi alzandosi di scatto, vedendosi già in ritardo: di fretta estrasse le calze dalle scarpe infilandole il più velocemente possibile per poi saltellare su un piede solo mentre infilava una delle due scarpe: “ Perché non mi hai avvisata prima?” Domandò la ragazza mentre allacciava la scarpa fregandosene che l’altra calza potesse diventare vede a causa dell’erba: “ Perché non me ne sono accorto nemmeno io!” esclamò Hoseok mentre arrotolava la stuoia dell’amica e la infilava nel suo zaino: “ Muoviti!” esclamò poi iniziando a correre sul posto ricordandole la borsa che stava per lasciare li, senza darle il tempo di allacciare l’altra scarpa, tanto che iniziò a pregare di non inciampare e cadere rovinosamente a terra.

 
*
 

“Marty sta sera passo a farti una visita ok? Vedi di essere presentabile!” esclamò il ragazzo mentre i due amici scendevano dalla metro e le loro strade si separavano, almeno per il momento. Malgrado la ragazza continuasse a correre in modo da riuscire ad arrivare in un orario consono, sapeva di non essere così tanto in ritardo: certo mancavano cinque minuti prima che il suo turno lavorativo iniziasse, ma tutto sommato vedeva la meta molto più vicina ora rispetto a quando avevano lasciato il parco.

Finalmente la vetrina del locale in cui la ragazza lavorava le si parò davanti agli occhi e un sospiro di solievo uscì dalla sua bocca non appena notò di essere arrivata puntuale: “ Buon pomeriggio!” esclamò notando come i soliti clienti abituali erano seduti ai soliti tavoli: “ Era ora che arrivassi” esclamò un simpatico signore anziano che osservava alla TV un nuovo gruppo di ragazze ballare per la prima volta sul palco: “ Con te c’è sempre un’aria più allegra!” esclamò la moglie al suo fianco sorridendo alla ragazza mentre tirava una sberla sulla nuca del marito in modo da distrarlo dalle sue strane fantasie su quelle povere ragazze: “ Corri a cambiarti” le sibilò a denti stretti la sua collega, non che amica, Miku spingendola verso i camerini. In fretta Martina mise la sua camicetta bianca, legò il grembiule nero alla vita e allacciò strette le scarpe in modo che non dovesse fermarsi ogni volta  a legarle: “ Ti muovi? Inizia ad arrivare gente!” la spronò la bionda infilando la testa nel camerino vedendo l’amica uscire con un elastico di capelli in bocca e le mani intente a rifare la treccia, ormai mal messa, di Hobi.

Il locale emanava una calda atmosfera di convivialità, la musica inebriava ogni persona che entrava nel grande stanzone e i sorrisi delle bariste non facevano altro che rallegrare il tutto: “ rendi felici gli altri” diceva una piccola targa in bronzo posta accanto alla foto dell’anziana proprietaria, ricordando a tutti il suo motto di vita che da sempre la contraddistingueva e le lasciava un grande sorriso sul volto. Il bar si animava dalle otto in poi quando, gruppi di ragazzi di ogni età, iniziavano a popolarlo dando libero sfogo a strani balli, risate e un maggiore incasso che non guastava mai.

Quella sera, Hoseok aveva deciso di far visita alla sua amica accompangato da due baldi giovani: uno alto dal bell’aspetto, due grandi labbra morbide e rosse spiccavano sul volto perfetto che sembrava quasi scolpito da un abile scultore, dei capelli scuri e folti gli coprivano la fronte e un completo casual gli fasciava il corpo caratterizzato da delle grandi spalle; l’altro dai capelli biondo cenere ogni volta che sorrideva lasciava intravedere due tenere fossete che sbucavano sulle sue guance, il suo look particolare non lo lasciava passare di certo in osservato: “ Marty!” urlò Hobi vedendo l’amica sfrecciare da un tavolo all’altro con un vassoio vuoto in mano e un blocchetto delle ordinazioni nella tasca posteriore dei jeans: “ Ciao!” esclamò lei agitando la mano: “ Un secondo e sono da te” mimò con le labbra, appena dopo aver lazato l’indice della mano, che impugnava una penna senza mai perdere il suo raggiante sorriso: “ Quella è la tua amica delle foto che mi hai mandato Hobi?” domandò Jin al minore toccandogli la spalla e avvicinandosi al suo orecchio in modo che potesse sentire bene quello che voleva dirgli senza che la musica lo interrompesse: “ Si è lei, si chiama Martina e malgrado sia straniera, ha imparato molto bene il coreano ed è riuscita da ambientarsi qua a Seoul in fretta” spiegò il giovane mentre la ragazza si avvicinava a loro.

 
*
 

“ Ciao Hobi” affermò mostrandogli un grande sorriso per poi abbracciarlo, avendo lasciato il vassoio sul bancone del bar: “ Marty ti presento i miei amici” affermò spostandola leggermente indietro prendendole le spalle: “ Lui è Kim Namjoon ed ha la mia età” ammise mentre il ragazzo citato le allungava la mano regalandole la visone di quelle tenere fossette: “ E lui è Kim Seokjin, il più vecchio dei miei Hyung” proseguì Hobi facendo esclamare il diretto interessato con un sonoro “ Yaaah” che fece ridere la ragazza e fece immobilizzare il ragazzo che quasi si trovò senza parole: “ Piacere io sono Martina”  rispose la ragazza tra una risata e l’altra, imbarazzata davanti a tutta quella bellezza per poi stringergli la mano: “ Sedetevi dove volete, quando siete pronti chiamatemi che vengo a prendere le vostre ordinazioni” proseguì evitando lo sguardo di Jin che era ormai perennemente preso a studiare quell’esile figura che tanto lo attraeva.
 


 “ Hyung ci sei?” lo chiamò Namjoon, muovendo una mano davanti i suoi occhi scuri che si erano incantati ad osservare ogni movimento della ragazza dalla treccia ormai quasi del tutto sfatta: “ Eh?” si risvegliò, girando lo sguardo verso l’amico seduto accanto a lui: “ Ti ho chiesto cosa prendi, non possiamo stare tutta la sera ad aspettare la tua decisone” ammise ridendo sbattendo una mano contro la fronte: “Ah si scusa, una birra mi basta grazie” rispose, appoggiando il mento sulla mano mentre giocherellava con il telefono cercando di distrarsi.

Hobi sogghignò appena, notando come, malgrado cercasse di negarlo, Seokjin era interessato alla sua migliore amica, così come lui aveva optato: “ Marty, siamo pronti” la chiamò il moro alzando un braccio, facendole l’occhiolino: non appena Jin sentì l’amico chiamarla, si mise a sedere come si deve, sistemò appena i capelli e cercò di fare l’indifferente come se non gli importasse più di tanto della sua presenza: “Avete dovuto studiare a memoria tutto il menù prima di decidere?” domandò lei ironica sitemando una ciocca di capelli dietro l’orecchio: “ Jin hyung ha avuto un piccolo problema” ammise Namjoon sogghignando battendo il cinque con Hoseok ricevendo un piccolo calcio sullo stinco da parte di Jin: “ Non è vero non ascoltarli” cercò di giustificarsi il maggiore sentendo le punte delle orecchie diventare rosse: “ Jin hyung che hanno le tue orecchie?” domandò Hoseok stuzzicandolo, vedendolo arrabbiarsi e iniziare a fulminarlo con lo sguardo: “ Per me una birra” ammise coprendosi la bocca e il naso con il palmo della mano.

Martina sorrise intenerita davanti a quella scena, sentendo la strana voglia di rassicurare quel ragazzo che, malgrado volesse fare il duro, in realtà era più tenero e fragile di quanto volesse dare a vedere: “ Anche per me; ad Hobi solo acqua perché deve guidare” gli fece eco Namjoon togliendo le parole di bocca al moro che, con un dito alzato pronto per prendere parola e la bocca aperta, si girò verso l’amica semplicemente annuendo: “ Thank you leader”  sottolineò poi Hoseok facendo ridere la ragazza non mai pronta a sentire il suo strano accento inglese: “ Vi porto tutto subito, ragazzi” concluse sorridendo un ultima volta lasciando Seokjin quasi stregato davanti quel sorriso.

“Oooh Hyung, ti piace la mia migliore amica?” domandò il minore muovendo velocemente le dita delle mani davanti la faccia in modo da enfatizzare la situazione bizzarra ma allo stesso tempo allegra: “ Non ho mai detto che mi piace” sentenziò il maggiore chiudendo il pugno della mano cercando di non sfregarsi il naso imbarazzato: “ E allora quello cosa mi sta a significare?” domandò Namjoon indicando il rigonfiamento dei pantaloni del maggiore: “ Nulla!” urlò iniziando una risata quasi isterica venendo però osservato da tutti i ragazzi accanto al loro tavolo: “ So che hai notato anche tu che la camicia che porta è un tantino trasparente. Non sai quante volte le ho detto di cambiarla” spiegò Hoseok incrociando le gambe ed alzando il mento con fare ovvio: “ Non guardo queste cose io” spiegò Jin facendo sprofondare un imbarazzante silenzio mentre riceveva un’occhiata complice dall’amico davanti a lui : “ Ma non deve cambiarla, le sta benissimo”  sussurrò poco dopo vedendola arrivare con i vassoio in mano.

Per un attimo spalancò gli occhi passando lo sguardo da lei ai suoi pantaloni e, in fretta, prese il tovagliolo che aveva sul tavolo gettandoselo tra le gambe che cercò di accavallare facendo trattenere una risata ai due ragazzi accanto a lui osservandoli di malo modo: “ Ecco le vostre birre” disse Martina appoggiando un primo boccale che allungò a Namjoon e un secondo che posizionò davanti a Jin che le sfiorò le dita, sentendo il cuore batterle forte, forse anche troppo: “ Grazie” sostenne semplicemente il ragazzo alzando lo sguardo, incrociandolo con quello di lei, notando le sue gote rosse: “ Figurati” balbettò la ragazza girandosi in fretta verso Hobi che, con un sorrisetto soddisfatto sul volto, ringraziò l’amica versandosi un po’ d’acqua fresca del piccolo bicchiere trasparente.

“ Marty sei in pausa!” urlò Miku dal bancone, lasciando che la ragazza, ancora davanti al tavolo del suo migliore amico, potesse lasciar andare un sospiro di sollievo: “ Vuoi farci compagnia per un po’?” domandò Namjoon allungando la mano verso la sedia libera posta davanti a lui. A quella affermazione Seokjin, che stava tranquillamente sorseggiando un po’ della sua birra, sbalordito, fece scivolare il boccale sui suoi pantaloni che cadde a terra rompendosi in piccoli pezzi: “ Stai bene?!” domandò preoccupata la ragazza che, immediatamente, appoggiò una mano sulla spalla larga di lui, imbarazzandosi qualche istante dopo notando quanto fossero pericolosamente vicini i loro visi: “ Si grazie” ammise lui continuando a perdersi in quei grandi occhi marroni che ormai aveva capito di voler sempre più spesso vedere: “ Prendetevi una stanza” irruppe Hoseok in quel momento, che per entrambi sembrò durare in eterno. Velocemente si allontanarono: lei con il naso e le guance ormai in fiamme e lui con le punte delle orecchie rosse: “ Vado a prendere una scopa” sostenne la ragazza correndo verso lo sgabuzzino dalla porta grigia che si trovava dietro il bancone in legno. Jin stava cercando di calmare il suo battito cardiaco, quando notò la macchia di birra sui pantaloni e approfittò di quello per andare a calmarsi un attimo: “ Vado in bagno” sentenziò, osservando i suoi amici come se nulla fosse successo, sparendo dietro la porta bianca chiudendola a chiave, per poi tamponare con un po’ di carta bagnata i jeans scuri: “ Che mi sta succedendo?”  si chiese tra se mentre osservava il suo riflesso sul grande specchio: “ Non mi era mai successo nulla del genere per nessuna ragazza” continuò a pensare mentre si sciacquava la faccia bagnandosi leggermente i capelli passandosi le mani bagnate tra essi: “ Respira Seokjin, manco la conosci” affermò, per poi pensare subito dopo: “ Però mi piacerebbe rivederla di nuovo” schiaffeggiandosi le guance, uscendo da lì motivato a darle il numero di telefono prima che finisse la serata.

Dal lato opposto del locale, Martina aveva una mano sul cuore che non smetteva di battere così forte: sentiva che le guance le stavano andando a fuoco, e non pensava neanche più al disastro della birra caduta,  perché credeva ormai che Miku l’avesse già ripulita. Certo, Hoseok  le aveva fatto  vedere più volte le foto dei suoi amici e, a dirla tutta, a lei era sempre piaciuto e intrigato quel ragazzo dalle spalle larghe che cercava di fare il serio quando poi era sempre il primo a far ridere tutti con qualche sua battuta vecchio stile, ma non si aspettava le potesse fare un effetto del genere vederlo dal vivo: “ Martina calmati” si incitava lei, cercando di fare dei lunghi respiri profondi, smettendo di camminare avanti e indietro per quel piccolissimo sgabuzzino, appoggiando la schiena alla porta ben chiusa: “Infondo so a mala pena il suo nome… però è davvero bellissimo…. E se chiedessi a Hobi il suo numero?” iniziò a pensare, per poi scuotere la testa rassegnandosi al fatto che, anche se gli avesse scritto lei per prima, probabilmente lui non le avrebbe mai risposto: “Ma soprattutto perché aveva per tovagliolo sulle gambe?” si domandò mentre prendeva la scopa e la paletta sorridendo tra se, ricordando come nessun ragazzo era mai riuscito a farla ridere senza nemmeno parlarle.

 
*
 

Nello stesso istante in cui lei uscì, Jin si stava incamminando, tornando al suo posto e non poté fare a meno di notarla sorridere nella loro direzione come se il casino che avesse combinato non era nulla di preoccupante e che accadesse tutti i giorni: “ Scusa, ti faccio lavorare anche durante la tua pausa” ammise Seokjin, una volta che la ragazza iniziò a spazzare in fretta ogni pezzo di vetro visibile sul pavimento color caramello: “ Non preoccuparti infondo è il mio lavoro, tu sei sicuro di stare bene?” chiese nuovamente la ragazza, mostrandogli un sorriso che non poté far altro che sciogliere il cuore del giovane: “ Sto benissimo” ammise, osservando come tra i capelli della ragazza vi era un po’ di polvere proveniente dal magazzino delle scope: Jin si alzò, allungando una mano verso di lei: “ Stai ferma” ammise facendola immobilizzare, non facendole capire se il suo cuore stesse impazzendo per la sua vicinanza e il tocco leggero tra i suoi capelli o il fatto che potesse avere una qualche bestia a lei sconosciuta in testa: “ Avevi un po’ di polvere” sottolineò il moro, sorridendole, e solo in quel momento capì che il vero motivo per cui era tanto agitata poco prima era la sua vicinanza: “ Grazie” rispose imbarazzata distogliendo lo sguardo, abbassandolo,  in modo da non far notare a nessuno il rossore che stava tornando sul suo volto.

Hoseok e Namjoon, intanto, osservarono la scena dandosi un cinque soddisfatti del loro “piano malefico” di farli finalmente incontrare e sperare che tra loro potesse accadere qualcosa di più di una semplice amicizia: “ Marty, noi dobbiamo andare ora, domani dobbiamo svegliarci presto. Il lavoro ci chiama già all’alba” enfatizzò Hobi picchiettando sul dito il quadrante in vetro dell’orologio, mentre Namjoon annuiva con la testa sistemando la sedia sotto il tavolo: “ Andate via così presto quindi”  rimarcò lei, posizionando la paletta piena di vetri in un angolo in modo da poter abbracciare il suo migliore amico: “Anche io vorrei abbracciarla” pensò Jin, incredulo lui stesso di quel pensiero mentre la ragazza raggiungeva Namjoon ringraziandolo per averla conosciuta, con un inchino e una qualche battuta.

“ Grazie anche a te per essere venuto” ammise la ragazza, sperando in cuor suo che gli chiedesse in modo disperato a che ora smettesse di lavorare o semplicemente il suo numero di telefono: “ Scusa ancora per il casino che ho combinato” si grattò il naso il giovane, sbattendo gli occhi per il fastidio delle lenti a contatto: “ Figurati” concluse lei sorridendo : “ KIM SEOKJIN MUOVITI E CHIEDILE IL NUMERO DI TELEFONO” mimò con le labbra Namjoon dietro di lei mentre, con Hoseok, si incamminava alla cassa lasciandoli per un attimo da soli: “ Forse ora è meglio se torno a lavorare, non voglio mica esse-“  “Ti va se ci scambiamo il numero di telefono?” chiese lui con sguardo speranzoso prendendole il polso vendendola già allontanarsi da lui e l’unica cosa che entrambi desideravano era di poter passare più tempo assieme: “ Certo” rispose Martina con un gran sorriso che venne ricambiato da Seokjin che, in un lampo, estrasse il cellulare digitando il numero che la ragazza stava dettando: “ Ti ho mandato un messaggio” affermò il moro alzando lo sguardo verso di lei senza riuscire a smettere di sorridere.

Martina scoppiò in una risata genuina coprendosi la bocca con la mano tenendosi la pancia con l’altra non facendo a capire al ragazzo davanti a lei cosa fosse così tanto divertente: “ Scusa” ammise tra una risata e l’altra lei non capendo esattamente nemmeno lei perché stesse ridendo, forse cercava solo di esorcizzare l’imbarazzo: “ Ti scrivo appena ho finito di lavorare” concluse lanciandogli un occhiolino che spiazzò il moro vedendola allontanarsi da lui salutandolo con la mano: “ Allora Hyung?” ammise Hoseok, balzandogli al collo circondandolo con un braccio: “ Le ho dato il mio numero” ammise soddisfatto ma imbarazzato dalla reazione esagerata dei due che lo portarono fuori dal negozio mentre lui si girava verso la ragazza che, curiosa, li osservava uscire  mentre Jin sembrava le chiedesse aiuto con lo sguardo.

“ Hai fatto colpo cara mia” ammise Miku dandole un colpo sulla spalla, mentre si incamminava a pulire la macchia di birra lasciata accanto al tavolo dei ragazzi: Martina sospirò, contenta, non vedendo l’ora di poter prendere in mano il telefono e scoprire cosa il ragazzo le avesse scritto in quel primo messaggio.

“ Marty” la chiamò di nuovo il ragazzo, affannato a causa della corsa fatta per tornare nel locale: “ A che ora finisci di lavorare?” domandò tenendo stretta la mano di lei in modo che non potesse sfuggirle: “ Tra due ore” ammise lei sbalordita : “ Ti aspetto fuori dal locale allora, ti do un passaggio a casa” ammise lasciandola andare sorridendole senza darle nemmeno il tempo di rispondere dando per scontato che lei accettasse.
  
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