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Autore: Yuki002    14/10/2018    0 recensioni
Erano da anni ormai che festeggiavano allo stesso modo il compleanno di Victor: si invitava qualche amico pattinatore, si faceva casino in un locale e poi ognuno a casa propria. Ogni volta che tornavano a casa, Yuuri finiva irremidiabilmente per essere ubriaco, per questo motivo ogni compleanno di Victor era speciale: ogni volta Yuuri ne aveva una nuova da sparare. Ma quest'anno...
Questo era più speciale degli altri.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Victor Nikiforov, Yuuri Katsuki
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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VICTOR'S BIRTHDAY


Erano da anni ormai che festeggiavano allo stesso modo il compleanno di Victor: si invitava qualche amico pattinatore, si faceva casino in un locale e poi ognuno a casa propria. Ogni volta che tornavano a casa, Yuuri finiva irremidiabilmente per essere ubriaco, per questo motivo ogni compleanno di Victor era speciale: ogni volta Yuuri ne aveva una nuova da sparare. Ma quest'anno...
Questo era più speciale degli altri.

"Vigtooooooooor!!!" il corvino gli saltò addosso, come era solito fare, strusciandosi contro i suoi abiti "Balliamo insieme!" 

"Yuuri, siamo a casa, come facciamo a ballare?" cercò di spiegargli paziente: lo trovava terribilmente carino quando era in questo stato, solo che a volte sapeva essere molto appiccicoso.

"E allora? Io voglio ballare con Vigtor!" 
Sorrise quando sentì l'immancabile pronuncia errata del suo nome quando era ebbro, mentre prese ad accarezzargli i capelli: ogni anno riusciva a calmarlo in questo modo. Per ben due annate si era sorbito uno Yuuri chiacchierone e una volta aveva tentato di spogliarlo durante la notte. Ecco, in quel caso lo aveva fatto procedere, senza fermarlo: amava le sue mani a tal punto da guidarlo lui stesso verso la parte più sensibile del suo corpo e soddisfarla. 
Ma questa volta c'era qualcosa di diverso, Yuuri era stranamente irrequieto sin da quando aveva iniziato a bere i primi bicchieri di vodka insieme a Chris. 

"Vigtor mi ami, vero?" la sua faccia arrossata fece capolinea dal suo abbraccio, fissandolo.
L'albino poggiò la mano dominante sulla fronte del più piccolo, sollevando la frangia che gli copriva di poco gli occhi: "E me lo chiedi anche?" 

"Sì! Non posso?" mise un'adorabile broncio, per poi scostarsi dall'abbraccio e andare verso un punto buio e imprecisato della stanza.

"Ma dove vai?" il russo lo seguì a piccoli passi, tenendosi ben pronto qualora il corvino perdesse l'equilibrio.

"Vigtor non mi ha detto che mi ama" sussurrò con voce rotta "E io che volevo fargli una bella sorpresa per il suo compleanno"
Si mise a piangere, senza nessun motivo apparente, scatenando una reazione immediata da parte del festeggiato.

"Yuuri, perché piangi? Non l'hai mai fatto gli anni scorsi" lo abbraccio di nuovo da dietro "Ti amo, ti amo Yuuri. Non c'è un solo giorno in cui io mi penta di essermi innamorato di te"
Come se quelle parole avessero un effetto magico su di lui, smise di piangere e si lasciò andare di peso al corpo forte del compagno.

"Meno male!" si portò una mano sul cuore, sentendolo battere furiosamente "Lo sai, Yuuri era molto spaventato!" prese qualcosa dalla tasca del maglione di lana, però nella penombra Victor non capì di cosa si trattasse "Era spaventato di cosa avresti detto, era spaventato di aver sbagliato qualcosa, era spaventato di star facendo la scelta sbagliata... Era spaventato di dirtelo"

"Yuuri, non capisco se parli in questo modo" lo trascinò sul letto, perché non ce la faceva più a sostenerlo. Ma, nel farlo, qualcosa scivolò dalle mani del corvino: una piccola scatoletta o un oggetto simile, che venne subito nascosto dal compagno.

Victor sorrise ammiccante, iniziando a stuzzicare il viso di Yuuri: "Che cos'è???"

"N-niente!" lo rimise subito in tasca, avendo la premura di chiudere la cerniera. 

"Adesso sono curioso..." si portrarse verso il corpo di Yuuri, costringendolo a sdraiarsi sulle morbide coperte "Se non me lo dici, sarò costretto a saperlo io stesso con la forza e..." senza alcun preavviso iniziò a fare il solletico al compagno, che si dimenò in tutti i modi per riuscire a sfuggire alla sua presa ferrea.

"No, ti prego! Vigtor, lì no... Non ce la faccio più! Ti prego!!" rise a più non posso, finché non gli rimase più fiato "Ti prego..." parve quasi un sospiro di piacere, che non sfuggì all'orecchio acuto del coach. Smise di solleticargli la pelle, per iniziare a tastarla in vari punti del ventre, sollevando leggermente la maglietta.

"Yuuri..." gli baciò il collo, affamato del suo respiro, della sua essenza. Risalì piano piano, lasciando una scia umida di piccoli baci, per poi dedicarsi alla labbra. Le avvolse intorno alle sue, inserendo subito la lingua notando l'accesso già garantito. Stuzzicò il labbro inferiore con i denti, lambendo le micro-ferite inferte da quest'ultimi con la saliva. Sollevò leggermente il capo del corvino per poterlo vedere meglio, per poter assaporare il suo Eros più profondo. E quando percepì un rigonfiamento premergli sulla coscia, capì che era il momento di soddisfare entrambi.

***

Ogni anno finivano sempre per farlo e, come ogni anno, si svegliavano sempre storditi: Victor distrutto, vista l'assenza di sonno, mentre Yuuri non si ricordava praticamente nulla. Ma questo era un anno speciale.
Accadde tutto quella stessa notte, quando Yuuri si svegliò di colpo, quasi il suo sonno fosse disturbato da un pensiero assillante. Iniziò a frugare per terra dove vi erano posati tutti i suoi vestiti: come ci erano finiti lì sul pavimento? Gli bastò guardare la sua figura nuda e quella del compagno, nella penombra, per capire cosa fosse successo qualche ora prima. Nascose un evidente imbarazzo, nonché un senso di eccitazione lungo tutta la schiena e continuò la sua ricerca a tentoni. 

"Eccolo!" bisbigliò vittorioso, quando afferrò quella maledetta scatoletta. 
Posò lo sguardo sull'orologio: le 23:45, era ancora in tempo.
Accese con cautela la piccola lampada sul comodino, sprigionando così una luce tenue e calda che andò a marcare il profilo del corpo nudo di Victor. Yuuri deglutí, ancora non del tutto sobrio avrebbe potuto tendere la mano e toccarlo. Ma un pizzico di lucidità mentale e la sensazione della scatola nella mano lo fecero riscuotere dai suoi pensieri. 

Iniziò a stuzzicare la guancia con l'indice: "Vigtor...Ehi, Vigtor?" si avvicinò al suo viso, sperando così che la sua voce lo raggiungesse "Vigtor?" 
Ritirò il corpo, coprendosi con le lenzuola, visto l'improvviso freddo che aveva iniziato a percepire. Non aveva più il coraggio di chiamarlo un'altra volta: non gli piaceva svegliare qualcuno di prepotenza. Buttò di nuovo lo sguardo sull'oggetto alla sua mano e lo strinse ancora con più forza: per una cosa così importante poteva svegliarlo anche con l'aspirapolvere!

"Vigtor!" lo scosse un po'.

"Non mi sveglierò, finché non dirai il mio nome correttamente" brontolò una voce da sotto le coperte.

"Ma allora eri sveglio!" lo rimproverò, mettendo un'adorabile broncio.

"Non mi sveglierò finché non dirai il mio nome correttamente" ripeté, senza neanche alzare lo sguardo.

"Vigtor!!"

"Sbagliato"

"Vigtoooor!" non era facile dirlo, visto il suo stato di ebbrezza.

"Sbagliato, anche adesso!"

"Viiiii..." si fermò per pensare intensamente al suo nome "...ctor!"

Il russo fece la sua comparsa da sotto le lenzuola bianche: "Buongiorno, amore!!" lo accolse, stampandogli un dolce bacio.
Questi si sistemò meglio la montatura degli occhiali, arrossendo leggermente. 
Nascose velocemente la scatoletta dietro la schiena, ma Victor fu più veloce e gli afferrò il polso sbattendo l'intero corpo sul letto.

"Ora che ci penso..." si mise a cavalcioni sopra di lui, senza staccare gli occhi dalla mano che teneva l'oggetto misterioso "...quello, che cos'è?"

"Ah...eh...ehm..." Yuuri cercò di divincolarsi dalla presa ferrea del russo. 
'Non tirarti indietro, forza coraggio. Yuuri lo so che ce la puoi fare!' si fece forza e si buttò.
Si lasciò andare...
Victor sapeva che quando Yuuri era ubriaco faceva cose avventate, era di carattere irascibile e finiva sempre per dire cose che non avrebbe il coraggio di dire da sobrio.
Quest'anno cosa gli avrebbe riservato?
Un'ennesima dichiarazione d'amore o forse...
Una proposta?

"Victor..." dalla scatoletta uno scintillio inondò la stanza di felicità e gioia, tingendola di mille colori. Osservò incantato il gioiello color oro bianco "Vuoi..." si fermò per contenere delle lacrime, che comunque sfuggirono al suo controllo "Vuoi sposarmi? Oggi, domani, un mese, un anno: ti prego amami per sempre!"
Victor si sedette sul materasso estasiato, nello stesso momento in cui Yuuri si rialzò gli strinse le mani insieme all'anello. Si avvicinò di più ad esse, invitando il corvino a fare lo stesso.

"Sì!" pianse una lacrima che andò a bagnare la confezione preziosa del gioiello "Sì, ti amerò per sempre"

Yuuri lo strinse a sé in un abbraccio così caldo e accogliente: "Bene, perché questo è il tuo regalo di compleanno da parte mia" gli baciò dolcemente il capo, inspirando il buon profumo dei suoi capelli "Buon compleanno, Victor..."
Gli mise l'anello al dito, mostrando felice il suo gemello all'anulare del giapponese "Avevo pensato proprio a tutto, sai?"

Victor lo abbracciò di nuovo, cogliendolo alla sprovvista "Grazie!" gli incorniciò il viso con le mani "Sarai un marito perfetto!" 
La lampada e la semi-oscurità della stanza furono gli unici testimoni di quel magico momento.

"Stammi vicino" sussurrò Yuuri "Non te ne andare"
Ma la sua voce era troppo flebile perché Victor lo sentisse, però i loro cuori erano connessi e l'albino percepì quella frase, stringendolo ancora più a sé, mentre il mondo dei sogni li accolsero.

 
   
 
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