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Autore: ombra_di_cenere    14/10/2018    2 recensioni
Dal testo: appena guardo nella stanza mi immobilizzo: è lì, davanti alla mia scrivania che osserva le fotografie appoggiate sulla mensola. Appena i miei occhi l'hanno riconosciuto il mio petto ha avuto un sobbalzo, lo stomaco si è stretto e il mio cervello si è bloccato. Otabek sembra imbarazzato, un attimo dopo allarga leggermente le braccia:
- Non mi saluti nemmeno Yuri?
Una sorpresa inaspettata e una settimana per definire bene sentimenti e rapporti tra una tigre russa e un guerriero kazako.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Otabek Altin, Un po' tutti, Yuri Plisetsky
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Prendo fiato, cercando di introdurre più ossigeno possibile nei polmoni.

“W.o.w.”

Sento che, al mio fianco, anche Beka respira a fondo, sdraiato supino, col petto che si solleva seguendo la sua ricerca per l'aria. Quando lo guardo mi sento travolgere da una tempesta che vorrebbe scagliarglisi addosso, per risentire di nuovo tutte le sensazioni di poco prima. Il suo volto è arrossato e i capelli sono scompigliati; sul viso scorrono alcune goccioline di sudore. Le labbra schiuse sono umide e invitanti, gli occhi chiusi fanno si che le ciglia proiettino delle ombre sugli zigomi. Prendo un'ultima boccata d'aria, più profonda, prima di avvicinarmi a lui il più delicatamente possibile, per lasciargli un bacio leggerissimo sulle labbra, mentre ha le palpebre abbassate. Ci sfioriamo appena, ma in quell'attimo sono racchiuse mille parole che vorremmo dirci, ma che non riusciamo a proferire; non servirebbero nemmeno, perchè le parole non sarebbero abbastanza per descrivere il sentimento che abbiamo condiviso e che, tutt'ora, ci unisce. Mi adagio su di lui, con il viso nascosto sul suo collo caldo. Dopo qualche istante mi accorgo che abbiamo sincronizzato i respiri, ma soprattutto, che si è addormentato. Nel modo più silenzioso possibile vado alla ricerca del piumino, ormai caduto a lato del materasso, e lo sollevo per coprirci. Mi accoccolo al suo fianco e lui volta il viso verso di me; la sua espressione rilassata e pacata mi trasmette un senso di leggerezza e gioia che mi inonda partendo dal cuore.

Non sono mai stato più felice.

 

 

“Sete. Sto morendo di sete. Passami il bicchiere, per favore”. Una mano allunga un bicchiere pieno d'acqua verso di me, ma non riesco ad afferrarlo.
“ Più vicino, non ci arrivo!”, dopo un ultimo stento riesco ad afferrarlo. Porto il vetro alle labbra e provo a bere tutto d'un fiato.
“Ma dov'è l'acqua?”, credo di aver sbagliato qualcosa e non aver bevuto realmente; riprovo.
“Perchè non mi disseta?”, non sento il sapore dell'acqua, non sento il fresco scendere in gola, non sento nulla tranne che la sensazione opprimente della sete che aumenta.
“Perchè?! Io ho sete!” ,mi scivola il bicchiere dalla mano e si schianta a terra.

O almeno credo: mi sono svegliato di sobbalzo appena prima che questo toccasse il pavimento.
Era un sogno; un sogno terribilmente realistico.
Ho davvero sete.
Beka è ancora al mio fianco, siamo aggrappati l'un l'altro, compressi nel mio letto singolo. Si muore di caldo sotto le coperte. Cercando di non svegliarlo mi allontano per andare a bere in cucina. Appena apro lo sportello del frigorifero per cercare la bottiglia dell'acqua mi sento percorrere da una sensazione piacevole di fresco, che colpisce il mio corpo ancora nudo. Un piccolo brivido mi percorre dopo l'impatto iniziale. Afferro la bottiglia e me la poso sulla guancia, godendomi il freddo. Mentre mi avvio in cerca di un bicchiere cambio guancia, poi la poso sulla fronte, sul collo e sulle labbra. Appena la poggio su queste vengo investito da un'ondata di calore dovuta ai ricordi della sera. Non che mi fossi dimenticato di me e Beka in atteggiamenti particolarmente intimi, ma mi ero completamente dimenticato del calore avvolgente e delle scosse che mi hanno percorso. Guardo l'orologio appeso sulla parete di fronte: le 2,40. Saranno passate forse due, tre ore, ma mi sento caldo come in quell'attimo.

Faccio per posare il bicchiere sul tavolo però mi scivola e, come nel sogno, cade a terra. Non si rompe: è di plastica dura e non di vetro. Ma fa comunque un casino bestiale...

“Complimenti Yuri, non ti smentisci mai!”.

Lo raccolgo e finalmente, dopo quella che mi è parsa un'eternità, riesco a bere dell'acqua gelida che pare buonissima. Sento il fresco scorrere per tutta la gola, per poi propagandarsi e trasmettere freschezza a tutto il mio corpo. Prendo una boccata d'aria soddisfatta una volta scolato il bicchiere e prendo un colpo quando sento una voce dietro di me:

- Tutto bene? - mi volto di scatto e per un pelo non mi cade di nuovo il bicchiere di mano.

- Stavo morendo di sete! - Beka è nella mia stessa situazione: senza un vestito addosso.

Non che questo mi dispiaccia, anzi, ma non aiuta affatto nel rimanere calmi e freschi.
Dalla finestra con le persiane aperte entra la tenue luce della luna, coperta solo da alcune nubi sottili e dalle tende trasparenti. Lo illumina come un velo argentato che ricopre la sua pelle perfetta. I capelli sono schiariti dalla luce fredda e, mentre si avvicina, gli occhi appaiono, per un istante, argentei. Come fossero due stelle solitarie in un cielo buio e misterioso.
Appena la sua mano sfiora la mia mi sento esplodere dall'interno e, quando inizia a baciarmi dolcemente, un calore mi avvolge e mi pervade, come se nelle mie vene scorresse della lava.
Mi avvicino a lui e finisco col posare la bottiglia d'acqua, che ho ancora in mano, tra noi due, provocando un sobbalzo in entrambi. Questo contatto provoca una certa reazione in me, notevole. Continuo ad assaporare il suo bacio mentre un'idea, scaturita dal contatto col freddo, si fa strada nella mia mente. Prima di metterla a punto però devo capire che intenzioni abbia: se vuole semplicemente tornare a dormire o preferisca giocare ancora un po' come prima.
Non riesco a continuare nella mia impresa perchè si allontana, afferra il mio bicchiere, la mia mano, e si versa dell'acqua.

- Stavo morendo anch'io... Ho un caldo tremendo!

“Bingo!”

Come se mi avesse letto nel pensiero: ha proprio detto ciò che volevo sentirmi dire.

- Se vuoi ho un'idea per rinfrescarci... - lo guardo da sotto il bicchiere, che ha ancora sollevato sopra il naso. Quando lo posa incrocia i miei occhi e inarca un sopracciglio scuro, domandandosi cosa mi stia mai frullando per la testa. Sorrido malizioso e mi mordo il labbro , giusto per provocarlo leggermente e incuriosirlo ancora di più. Vedo che deglutisce e, presa la bottiglia, la porta verso il frigo. Mentre la rimette a posto noto la sua figura muscolosa in contrasto con la luce che esce dall'elettrodomestico; le spalle larghe e i fianchi stretti e dritti, le gambe sinuose e i capelli spettinati.
Mi manca il fiato per un secondo, sento ancora più caldo di prima.
Chiude e torna da me:

- Non so che intenzioni tu abbia, ma io mi trasferirei nel lettone, così c'è più fresco.

Annuisco in silenzio, mentre mi si avvicina e mi sussurra all'orecchio, in un soffio leggero:

- Ti aspetto micetto...

Mi sento avvampare, ormai il calore che mi ha invaso fa parte di me.

“Preparati, che il micetto sta per diventare una tigre!”

Sorrido ancora mente si avvia verso l'altra camera; posso prendere l'occorrente.

 

Sbircio nella stanza: è sdraiato di pancia, con il viso affondato nel cuscino, avvolto nelle lenzuola pulite, verde smeraldo. Mi avvicino in silenzio, tenendo nascosto dietro la schiena un bicchiere pieno di cubetti di ghiaccio. Mi sente, ma non apre gli occhi, rimane fermo e continua a respirare regolarmente. Noto che sul comodino ci sono le stesse cose che era andato a recuperare prima, mentre eravamo nell'altra stanza. Evidentemente anche lui si augura un secondo giro.

Poggio il bicchiere lì a fianco e mi armo di un cubetto; il suo viso è girato verso l'altro lato, non c'è pericolo che sbirci nulla. Mi avvicino quatto, quatto, e con un movimento rapido poso il cubetto alla base del suo collo.

Il suono che produce la sua voce potrebbe bastare per farmi impazzire.

Alza la testa e apre gli occhi, il viso è arrossato e stringe il cuscino tra le mani.

- Che... meraviglia... - l'ho colto di sorpresa, ma è stata una piacevole sorpresa.

Poggia di nuovo il viso sul cuscino e lascia che io giochi con la sua pelle calda.

Inizio a far scorrere lentamente il cubetto, seguendo la linea della colonna vertebrale. Il ghiaccio si scioglie, lentamente, a contatto col calore del suo corpo, lasciando una traccia umida sul suo cammino. Sembra così fresca che mi avvicino, posando la lingua su quella scia trasparente. La sua voce ha di nuovo un sobbalzo, che mi scatena un fremito interno. Continuo a far scivolare il cubetto, risalendo, scendendo e fermandomi a mio piacimento. Nel frattempo ho iniziato a mordicchiare la sua schiena forte, lasciando qualche traccia dei miei denti, associata a qualche piccola zona arrossata. Mi fermo per osservarlo meglio, noto che le punte delle orecchie sono rosse. Questo dettaglio mi fa impazzire e mi permette di trovare uno dei suoi punti deboli; infatti, quando decido di posare il ghiaccio sull'orecchio, posso giurare di aver sentito un brivido scuoterlo da capo a piedi. Stringe ancora di più il cuscino, mi avvicino a lui e gli sussurro:

- Questo micetto ha le orecchie sensibili...- lascio un bacio sulla punta, - sarebbe un peccato non divertirsi un po'...

Gli mordo il lobo, sentendolo impazzire sotto di me. Si volta di scatto, trascinandomi con se. Ora è sdraiato di schiena e io sono poggiato di traverso su di lui, comodamente adagiato sul suo petto. Mi ruba un bacio, ma voglio ancora giocare. Allungo una mano verso il comodino e mi armo con un cubetto di ghiaccio: l'altro si è sciolto completamente.

Lo poso sul suo mento, costringendolo ad alzare la testa; scorro verso il pomo d'Adamo e mi soffermo a giocare un po', osservando le goccioline che scivolano ai lati del collo e segnano la sue pelle come fossero striature nel marmo. Proseguo fino al punto d'incontro delle clavicole, così in evidenza ora che è sdraiato, che attira lo sguardo come una calamita. Mi avvicino per mordicchiare l'osso e, senza pensarci troppo, prendo il cubetto in bocca e mi sposto lungo una clavicola. Sento le sue mani sulla schiena, che stringono e quasi graffiano, ogni volta che il ghiaccio provoca un brivido più forte. Mi riporto verso il centro del torace e scorro in mezzo ai pettorali, gustandomi ogni millimetro di pelle morbida. Mi concedo il lusso di sbirciare verso il suo volto, cogliendolo mentre si morde il labbro, con gli occhi socchiusi, colorato di una dolce sfumatura rossa.

Mi sposto dove la pelle diventa più sensibile, godendomi il singulto che gli sfugge per la sorpresa del contatto freddo.

- Yuri... - la sua voce è bassa e roca, meraviglia pura, - è una tortura!

Sorrido maligno, godendomi lo spettacolo che ho creato. Ormai anche questo cubetto di ghiaccio è esaurito, inizio quindi a giocare con le mie labbra, mordicchiandolo, creando un contrasto caldo rispetto al freddo di cui l'ho appena privato. Una sua mano finisce tra i miei capelli, ci gioca dolcemente e li tira in modo scherzoso quando aumento la pressione coi denti sulla pelle. Proseguo scegliendo un altro pezzo di ghiaccio, e scendendo fino all'ombelico. Qui osservo la sua pelle chiara, cercando di non prestare troppa attenzione alla zona sottostante, che sta prepotentemente richiedendo attenzioni da sotto le lenzuola tiepide. Lascio che si sciolga abbastanza ghiaccio da poter succhiare via l'acqua con le mie labbra, solleticando l'epidermide del mio kazako, che sorride paonazzo. La pressione della sua mano, forse involontariamente o forse no, spinge delicatamente verso il basso. Come un dolce invito a procedere in quella direzione, per porre fine alla tortura lentamente impartitagli, senza nessun motivo preciso.

Decido di assecondare quella spinta, portando con me il ghiaccio e godendomi ogni singolo sussulto, brivido e gemito che lo percorre mentre gli dedico l'attenzione dovuta.

Infine, prima che il cubetto si sciolga del tutto lo prendo in bocca, sento il freddo del ghiaccio a contatto con la lingua e i denti. Resisto all'impulso di scacciarlo e inizio a far girare la lingua, così che il cubetto si sciolga e rinfreschi ogni angolo della mia bocca, che tra poco sarà occupata da un corpo ben più caldo, con cui creerà un contrasto micidiale.

Infatti, credo che se fosse stato possibile, Beka si sarebbe sciolto a sua volta.

Inizialmente il contrasto del suo corpo caldo con le pareti della mia bocca fredde gli hanno fatto proferire un sussulto sorpreso, poi degenerato in un suono più simile alle fusa di un gatto, più soddisfacente anche per me. Le sue mani mi hanno accompagnato per tutto il tempo dedicatogli, tirando e accarezzando i miei capelli. Le mie hanno invece iniziato a cercare per trovare le parti più sensibili da stuzzicare in lui, così che la sua voce suonasse sempre morbida e accogliente come quando trovavo i punti giusti. Quando però dalle sue labbra inizia a sfuggire il mio nome non riesco più a dedicare attenzioni solo a lui. Lascio che una mia mano vada ad assecondare le scosse che mi percorrono e quando la sua voce si fa ancora di un tono più bassa capisco che ciò che desidero ora è che azzeri le distanze in me, come abbiamo fatto prima.

A malincuore mi allontano da Beka, che mi guarda straziato, come se lo avessi ferito a tradimento. Evidentemente non è stato un gesto molto carino da parte mia lasciarlo in sospeso così, però non potevo resistere un secondo di più. Basta uno sguardo affinché capisca le mie intenzioni e gli rispunti il sorriso sulle labbra. Non distolgo gli occhi dal suo volto per un secondo mentre si prepara e, una volta che ha terminato, mi avvicino al suo volto, sovrastando il suo corpo supino, e inizio a stuzzicare le sue labbra con le mie. Gli rubo un bacio, poi un altro e un altro ancora. Con le mani accarezzo il suo viso imperlato da goccioline di sudore e mi aggrappo ai suoi capelli scuri quando approfondisce il bacio che ci stiamo scambiando. Sento la sua mano sulle mie gambe, farsi strada verso il bassoventre, scivolando fluida verso il punto di suo interesse. Con l'altra mi avvicina a lui per la nuca, avvinghiandomi in un bacio che soffoca il mio sussulto quando viola il suo obiettivo. La sensazione di estraneità e stranezza è annullata quasi completamente dal calore del suo bacio e così riesce a farsi strada finchè non è soddisfatto e torna a posare la mano sul mio fianco. Prendo fiato e incontro i suoi occhi socchiusi, scuri e languidi, che paiono chiedere il permesso di violarmi completamente. Mi avvicino a lui col bacino e lascio che mi distragga con un altro bacio, profondo come quello di prima.

 

 

 

La mattina trascorre serena; ho avvisato Yakov che non sarei andato ad allenarmi per via di un forte mal di testa... Bugia inventata per coprire un altro dolore che mi avrebbe reso difficile allenarmi. Appena sveglio ho trovato Beka che mi osservava da vicino e mi coccolava tranquillamente, finché non ho incrociato il suo sguardo facendolo arrossire istantaneamente. Allora , arrossendo a mia volta, ho trovato il coraggio di proferire qualche commento sulla serata. In conclusione abbiamo capito che dovremo vederci più spesso.

Dopo aver superato una fase di senso di colpa, dovuta al pensiero di aver usurpato il letto del nonno, mi sono deciso a preparare la colazione per entrambi.

Ora stiamo decidendo che fare per il resto della giornata; nonostante la notte fosse priva di nuvola ora alcune increspano il cielo. Non promettono pioggia, ma non si allontaneranno per tutto il giorno.

- Shopping? - butto lì l'idea.

- Sì, può andare. Devo cercare delle T-shirt nuove.

- Ottimo, allora prossima fermata centro commerciale!

 

 

Adoro fare shopping! Girare per negozi, provare vestiti, specchiarsi nel camerini, scoprire capi di abbigliamento mai visti indosso a nessuno!

Però non avrei mai pensato di provare certe cose... Tipo i tacchi 10 che indosso ora.

Non ho ben capito come, ma Beka, scherzando, mi ha portato questi in camerino e ha insistito affinchè li provassi. Guardandomi allo specchio, devo dire che questi centimetri in più non mi stanno affatto male, senza considerare che mettono in risalto il mio lato b. Esco dal camerino e Beka, con alcune delle mie borse in mano, mi squadra spudoratamente da capo a piedi fischiando la sua approvazione.

- Niente male... - i suoi occhi non si staccano dalle mie gambe.

- C'è solo un piccolo problema: non ci so camminare!

Come per conferma alle mie parole provo a fare qualche passo verso lo specchio sul fondo della corsia dei camerini e ondeggio non poco. Devo dire che mi piacciono molto però: sono di pelle nera, chiuse, tranne che sulla punta e una cerniera di decoro scorre nel centro di entrambe le scarpe. È leggermente fastidiosa la cerniera a lato per chiuderle, ma questo poiché ho dovuto togliere i calzini per infilarle. Il numero è perfetto, Beka ha un ottimo occhio e ottimi gusti.

- Ora li tolgo prima di cadere! - e scappo in camerino; Beka però mi segue.

- Scusa un attimo- si avvicina e, dopo aver poggiato le mie borsette per terra, mi prende per un fianco con una mano e con l'altra allontana i miei jeans neri dal mio ventre, sbirciando le mie mutande verde petrolio.

- Hey! - scaccio la sua mano in modo esagerato e provo a lanciargli un'occhiataccia. Per tutta risposta mi fa vedere la lingua e scappa fuori dal mio camerino.

- Io vado a cercare ancora qualcosina, arrivo tra un attimo. - il tono della sua voce non mi rasserena affatto, chissà cos'ha in mente?

Ora sto provando una maglietta a maniche corte nera con un fulmine in velluto giallo brillante, mi pace, ma non mi sta troppo bene, forse una taglia in più farebbe effetto oversize , più carino. Dopo qualche minuto Beka torna ai camerini.

- Yuri, sono in quello qui a fianco. - la voce di Beka è leggermente ovattata visto la parete che ci separa.

- 'key! Trovato qualcosa?

- Yes! Una t-shirt niente male e qualcosa per te...

- Ovvero? - ho paura a scoprire che si è inventato.

- Guarda su! - alzo il capo e vedo qualcosa di indefinito e verde scuro piombare verso di me dall'alto, lanciato nel mio camerino da quello a fianco.

Una volta giunto nelle mie mani e disteso, mi sento avvampare.

- B-Beka...?

- Ti va di provarlo per me? - la sua voce è più bassa rispetto a prima, ma pare più vicina, come se si fosse avvicinato alla parete che ci separa per sussurrarla. Tutto questo aiuta a renderla più provocante.

- Non voglio credere a quello che sto per fare...

Mi guardo allo specchio: le mie gambe sono completamente scoperte, tranne che per le mutande a slip verdi scuro e il mio torace è accarezzato da uno strato semitrasparente di stoffa color smeraldo. Beka mi ha passato una specie di canottiera intima da donna, con le spalline sottili e i triangoli ricamati in pizzo; la parte di fronte però è aperta in due e un bordino di pizzo segue il perimetro dell'indumento, andando a incorniciare il mio ombelico.

Guardandomi mi sento tremendamente in imbarazzo, non per l'indumento, ma per il fatto che mi piace come mi calza.

- Si può?

La voce di Beka arriva da fuori il mio camerino, accompagnata da un tocco leggero sulla porta. Lo invito ad entrare e rimango a bocca aperta: indossa una T- shirt bellissima. La fascia centrale del torace, che avvolge i pettorali, è leopardata, la parte superiore che copre le spalle è nera, mentre quella che avvolge gli addominali è bianca. Credo che sia di una taglia troppo stretta per il suo solito, ma non mi dispiace affatto. Il suo torace è avvolto in maniera perfetta e ogni muscolo è messo in risalto, in più la fascia centrale è veramente sexy. Allo stesso tempo pure lui rimane inizialmente senza parole, mi squadra in modo delicato con gli occhi e sulle labbra si forma un sorriso sorpreso.

- Wow... - commentiamo nello stesso istante. Ridiamo insieme per qualche attimo finchè non torniamo a contemplarci.

- Yuri sei uno spettacolo, davvero.

- Adoro come ti sta questa maglia Beka!

Il fatto che lui mi faccia impazzire solo per una maglietta mi fa capire quanto io sia innamorato perso di lui. Mentre lui, nel vedermi così pare aver visto un miraggio. Non mi stacca gli occhi di dosso.

- Sta benissimo col colore dei tuoi occhi...- mi si avvicina per scostare lo strato sottile di stoffa dal mio ventre e cingermi un fianco. Sento le guance in fiamme e per bloccarlo dall'avvicinarsi poso entrambe le mani sul suo petto. Mai mossa fu più errata! In questo modo riesco a sentire perfettamente i suoi muscoli sotto i miei palmi. Questo mi fa tornare con la testa a ieri notte e mi fa venire voglia di baciarlo qui e ora, per ore e ore, provocandolo più che posso. Allo stesso tempo però non voglio pensare a certe cose perchè provocherebbero in me un reazione troppo evidente. Non riesco però a fermarlo quando si avvicina per lasciarmi un bacio sul collo, per poi proseguire lentamente e giungere a spostare la spallina prendendola tra i denti e facendola scivolare lungo la mia spalla.

“Beka non qui...!”

Una parte di me vorrebbe farlo continuare senza pensare a nient'altro che al suo tocco sulla mia pelle, ma un'altra parte insiste sul fermarlo vista la situazione e il luogo.

“Se solo per un minuto, non succede nulla di male...”, mi arrendo momentaneamente alle sue attenzioni quando, improvvisamente, si immobilizza. Allontana le labbra dalla mia clavicola e sussurra:

- No, non è il caso...- si allontana e, con le guance in fiamme, mi sistema la spallina e sospira.

- Torno al mio posto. - e inizia ad uscire dal mio camerino.

Io sono rimasto spiazzato dalla sua durezza nei suoi confronti, è stato fulmineo nella decisione e ferreo nell'agire. Stupido da parte mia pensare che Beka potesse lasciarsi andare in modo troppo spinto in una situazione come questa. Prima di cambiarmi torno a osservarmi nello specchio; dovrei indossare il verde più spesso.




Angolo Scrittrice: chiedo umilmnte perdono per l'attetsa spropositata del capitolo! Lo so merito un girone dell'inferno tutto per me!  Spero di farmi perdonare col contenuto spicy di qeusto capitolo e con i piccoli siparietti del prossimo!
preparatevi a un Beka strapitoso più del solito ;) 
Potete insultarmi nelle recensioni e vi capirò appieno se lo farete ! Se invece avete dei commenti costruttivi ben venga! <3
Il prossimo capitolo arriverà a breve LO GIURO!
Nel frattempo mi sono fatta una cultura su Votron e My Hero Academia, quindi tenetevi pronti a FF su quelle serie *-*

Vi lascio e vi chiedo ancora scusa!

Un bacio, 
                                                       Ombra


P.S: da adesso mi trovate anche su Wattpad, se vi va di passare a seguirmi e lasciare qualche commento mi aiutereste molto nell'aumentare e conoscere nuove persone! :D Ve ne sarei molto grata!
Il mio nome rimane lo stesso anche lì ;)

   
 
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