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Autore: _cercasinome_    15/10/2018    1 recensioni
Raccolta di one-shot di varia lunghezza su Renji e Rukia, ambientata nei dieci anni compresi fra la sconfitta di Yhwach e gli ultimi due capitoli del manga. Il rating potrebbe variare.
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1-Paura / "Perché faticava a respirare? Cosa c’era nel suo cuore? Era paura? Disperazione? Attesa? Speranza? Per un attimo i ricordi del combattimento contro Äs Nödt tornarono vivi nella sua mente e lei iniziò a sudare freddo. No, non doveva avere paura. Sarebbero tornati. Sarebbe tornato."
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Byakuya Kuchiki, Kuchiki Rukia, Renji Abarai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Paura

 
Rukia continuò a respirare sempre più affannosamente senza distogliere lo sguardo da ciò che aveva davanti: uno strano e inquietante portale dove poco prima era sparito Yhwach seguito a ruota da quegli incoscienti.
Quell’incosciente!
A che diavolo stava pensando Renji?! Perché non le aveva dato ascolto? Perché non aveva aspettato e si era trascinato dietro Ichigo? Ma soprattutto… come aveva osato lasciarla indietro?! Sapeva che mancava poco per raggiungere il suo limite e quindi non sarebbe stata di grande aiuto, ma era lei che doveva stare al fianco di Ichigo, aveva promesso a sé stessa che non l’avrebbe mai lasciato solo a combattere. E allo stesso tempo non poteva abbandonare il suo migliore amico, allo stremo delle forze come lei, e farlo combattere contro un mostro del genere. Renji era ferito, stanco, stremato dalla battaglia. Il suo reiatsu non avrebbe retto a lungo.
Eppure… era stato l’unico a non esitare neanche un secondo.
Pensava seriamente che la cosa migliore sarebbe stata aspettare tutti gli altri che, poteva sentirlo, sarebbero arrivati a momenti. Ma doveva anche ammettere che qualche minuto fa aveva davvero invidiato il rosso. Stava tremando di paura, proprio come lei, ma non appena Yhwach aveva voltato loro le spalle ne aveva approfittato subito, con un attacco rapido e disperato. Fu un fallimento totale, ma al contrario di Renji, lei non aveva avuto il coraggio di muovere un muscolo. Quello sguardo di superiorità l’aveva paralizzata e a stento riusciva a sostenere la pressione di quell’enorme forza spirituale.
Renji era cocciuto, testardo, impulsivo e tantissime altre cose, ma in quel momento Rukia era riuscita a vedere quanto in realtà era diventato forte. Non solo nel combattimento, ma soprattutto nello spirito. Aveva dimostrato una forza d’animo, convincendo Ichigo a provare un’altra volta, intimandole di rimanere lì insieme ad Inoue e ad aspettare gli altri, degni di un capitano.
E lei invece si trovava lì, inginocchiata al suolo con una mano sulla spalla di Inoue, che per fortuna si era ripresa, ad aspettare insieme a lei il loro ritorno. Impotente. Inutile.
Perché faticava a respirare? Cosa c’era nel suo cuore? Era paura? Disperazione? Attesa? Speranza? Per un attimo i ricordi del combattimento contro Äs Nödt tornarono vivi nella sua mente e lei iniziò a sudare freddo. No, non doveva avere paura. Sarebbero tornati. Sarebbe tornato.
Eppure era già passato parecchio tempo. Sapeva che non sarebbe stato semplice vedersela con Yhwach, nonostante il vantaggio numerico, ma sapeva anche che né Renji né Ichigo erano nelle condizioni di reggere un lungo combattimento. Anche con l’aiuto di Ishida, che da poco si era unito alla battaglia, le possibilità di vittoria erano quasi nulle.
Era successo qualcosa? Qualcuno non ce l’aveva fatta? Erano stati annientati tutti quanti? E se…
-Kurosaki-kun!!!-
Rukia quasi cadde quando la figura di Inoue scomparve da sotto la sua mano all’improvviso, fiondandosi in avanti. Lei sbatté più volte le palpebre, rendendosi conto in quel momento che si era persa nei suoi pensieri e aveva perso ogni contatto con la realtà che la circondava.
Si alzò lentamente, come se avesse paura di svegliarsi improvvisamente da un sogno, e osservò attentamente il gruppo che aveva davanti. Il portale era sparito nel nulla, di Yhwach non c’era nessuna traccia, Aizen manteneva la sua postura diritta e fiera nonostante avesse perso un braccio e avesse un enorme buco al centro dello stomaco, Ichigo e Ishida stavano venendo soffocati dalla stretta stritolatrice di Inoue e lì, in mezzo a tutta quella confusione, c’era anche lui.
Rukia si diresse verso Renji e a quel punto anche lui la notò e, dopo averle rivolto un ghigno stanco, le andò incontro. La shinigami dovette coprirsi le labbra con le mani non appena notò che il braccio sinistro del rosso era stato tagliato di netto dalla spalla.  Quando furono uno davanti all’altra crollarono a terra entrambi, esausti.
-Ehi ehi ehi, mi spieghi perché diamine stai piangendo adesso?-
Rukia spalancò gli occhi, posando il  palmo della mano sulla guancia e scoprendolo stranamente bagnato. Ma quando era successo? Non si era accorta proprio di niente.
-Renji tu…- iniziò calma, strofinando un braccio sul viso in modo da far sparire ogni traccia di pianto -..tu sei un deficiente! Sei un’idiota! Un cretino! Perché non ascolti mai quello che dico?! Ti avevo detto di aspettare, ma tu ovviamente dovevi fare l’eroe! E guarda il risultato?!-
-Rukia…-
-Rukia un corno! Ti manca un braccio, te ne sei accorto, vero? E hai idea di quanto sangue tu stia perdendo? Non posso lasciarti solo per un po’ che ti fai tagliare come carne da macello! Sei proprio una testa di cazzo!-
-Rukia!-
Questa volta il tono utilizzato da Renji fu così duro che Rukia fu costretta a mordersi la lingua per smettere di parlare. Non aveva neanche idea di cosa stesse dicendo, ad essere sincera.
-…vieni qui- Renji le passò una mano dietro la nuca e improvvisamente la spinse verso di sé. Rukia si ritrovò, incredula, con il viso affondato sul suo petto muscoloso. In questo modo poteva chiaramente sentire il suo cuore battere ad intervalli troppo irregolari. Forse sgridarlo in quel momento non era stata proprio una buona idea.
-Renji…-
-Sta zitta. Sto bene. Adesso sto bene- le sussurrò all’orecchio il rosso, solleticandole il collo con i suoi lunghi capelli.
Rukia si diede mentalmente della stupida. Renji probabilmente aveva avuto più paura di lei. Si era preoccupato più di lei. Lei era rimasta lì ad aspettarlo, ed era stato insopportabile, ma lui aveva dovuto combattere. Lui era nel pieno della battaglia e probabilmente il pensiero di non tornare, di non potercela fare, non l’avevano abbandonato neanche per un istante, anche se non lo avrebbe mai ammesso a voce alta. Era cosciente di quanto le sue azioni fossero state avventate, pericolose e stupide. Era cosciente di aver riportato ferite più che gravi. Era cosciente che non avrebbe retto ancora lungo. Sapeva tutto quanto. Ma non aveva bisogno di essere rimproverato, non aveva bisogno di essere insultato, anche se sapeva bene che in quel modo Rukia stava mostrando la sua preoccupazione per lui. Lo sapeva, ma non ne aveva bisogno. Aveva bisogno di sapere che era ancora lì. Aveva bisogno di sentirsi vivo. Aveva bisogno di sentirla viva. Per questo motivo la stava stringendo così forte, senza rispondere ai suoi rimproveri. Voleva, doveva sentire il suo fiato , il suo cuore battere.
E quella stretta gli bastò. Il calore di Rukia bastò a farlo rilassare e lei, dopo qualche secondo, sentì la testa di Renji ciondolare sulla sua spalla e la sua mano, che prima la spingeva verso di sé, scivolare lungo la sua schiena.
Cercò di spostarlo come poté e lo sistemò in modo da farlo sdraiare per terra con la testa appoggiata sulle sue gambe.
-E’ finita, puoi riposare- gli disse, anche se sapeva benissimo che non poteva più sentirla, passando le dita fra i lunghi capelli purtroppo impastati di sangue, mentre con lo sguardo chiedeva ad Inoue di raggiungerla per usare i suoi poteri su di lui prima che ci lasciasse veramente le penne.


Angolo autrice
Salve a tutti! Torno su questo fandom con una nuova storia riguardante sempre i miei cari Renji e Rukia. In realtà tutto è partito da un'unica one-shot (che sarà presente nella raccolta) a cui poi, piano piano, se ne sono aggiunte altre, Il mio scopo è quello di percorrere alcune delle tappe più importanti della storia, appunto, di Renji e Rukia che Kubo ha deciso di non mostrarci. Ma se questi due alla fine del manga si ritrovano con una figlia qualcosa sarà successo in quei dieci anni, no? Ovviamente è solo una mia versione, ma spero di rimanere fedele ai caratteri dei due personaggi.
E niente...che dire su questo capitolo...ancora la relazione tra Rukia e Renji non è ben definita. O meglio, credono ancora di essere dei grandi e semplici amiconi (se, certo) ma, come è chiaro per tutto il manga (almeno secondo me), sono comunque molto speciali l'uno per l'altra. Spero che che questo primo capitolo, molto semplice vi piaccia e vi inviti a leggere anche i prossimi. L'aggiornamento non dovrebbe tardare. Fatemi sapere cosa ne pensate e a presto!
 
  
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