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Autore: 1nessuno100mila    16/10/2018    3 recensioni
- songfic ispirata a Pensieri e Parole di Lucio Battisti -
...che ne sai di un ragazzo che ti amava, che parlava e niente sapeva, eppur quel che diceva chissà perché, chissà, adesso è verità...
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes, Sig.ra Hudson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Solo pensieri
 
 
“…che ne sai di un ragazzo perbene
(è roccia ormai)
che mostrava tutte quante le sue pene:
e sfida il vento e sfida il tempo e tu
lo sai
(la mia sincerità per rubare la sua
verginità)
sì che lo sai”
 
“Ciao John, come stai?”
 
“Buongiorno Sherlock, come sempre ormai”
 
“Riesci a riposare un po’ meglio adesso?”
 
Il medico sorrise leggermente, triste, abbassando lo sguardo “non ricordo neanche più cosa voglia dire dormire senza avere incubi… Sono già trascorse 710 notti, sai?”
 
“Mi dispiace… Mi dispiace davvero. Vedrai che finiranno.” La voce del detective leggermente rotta “Te lo prometto”
 
“…e io mi fido”
 
“Non odiarmi John, ti prego. Troverò una soluzione vedrai… Non sarà così per sempre”
 
“Non ti odio. Non ti ho odiato neppure per un secondo. Tutto il contrario…” gli occhi blu del medico si riempirono di lacrime “E poi rispetto ai primi mesi va meglio, almeno adesso mi fai compagnia… Almeno adesso non sono solo… Odio stare solo, sai? Il silenzio è il suono più assordante ch’io conosca. Iniziavo davvero ad odiare tutto quel silenzio…”
 
“Te lo giuro John, non ti lascerò mai più… Sono e sarò sempre con te”
 
 
 
La porta del soggiorno si spalancò senza preavviso.
Il medico era in piedi al centro della stanza.
Con un dito percorreva su e giù la curvatura del violino del detective che giaceva inutilizzato da mesi sul tavolo.
 
“John, tesoro, tutto bene?”
 
“Si certo signora Hudson, come sempre…”
 
Piangeva.
 
“Mi sembrava d’averti sentito parlare, ma evidentemente mi sbagliavo”
 
“Io… Stavamo sono chiacchierando”
 
“Oh ragazzo mio!” la donna si portò la mano alla bocca in chiaro segno di sconforto e preoccupazione “Hai preso le pastiglie?”. Gli appoggiò una mano sulla spalla.
 
“No signora Hudson, non le ho prese e non credo le prenderò più…almeno adesso riusciamo a stare sempre assieme”
 
“Vuoi che ti accompagni all’ospedale? Magari la dottoressa…”
 
“No! Sto bene. Mi hanno già bruciato abbastanza il cervello là. Sto bene, davvero.”
 
“C’è qualcosa che posso fare per te, prima che te ne vada?” sussurrò il detective
 
“Ti dico io cosa fare, non essere morto” rispose con voce rotta Watson, prese il bicchiere di whisky che si era preparato precedentemente e lo bevve in un solo sorso
 
“Lo amavi davvero tanto… Eravate bellissimi assieme… E’ così triste vederti in questo stato”. La signora Hudson era visibilmente in imbarazzo
 
“Non parli al passato. Per favore… Se non sarà lui a raggiungere me, sarò io a raggiungere lui. Non manca ancora molto. Me l’ha giurato.
E ora con permesso”
 
John scansò dall’anziana signora e usci con passo veloce
 
“che ne sai di un ragazzo che ti amava,
Che parlava e niente sapeva,
eppur quel che diceva chissà perché
chissà
(sì tu lo sai)
adesso è verità”
   
 
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