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Autore: Shadow_Dreamer_    17/10/2018    2 recensioni
Si dice che l'amore sia un'arma a doppio taglio. Avvolte ferisce e altre guarisce, rendendo felici le persone.
Eppure questi due ragazzi si sono ritrovati proprio grazie a questo profondo sentimento che ha rischiato di dividerli, ma che poi li ha riuniti.
E voi? Che teorie avete sull'amore?
***
-YoonTae
-One-Shot
-Song-Fic
-Completamente scritta e inventata da me, non copiare o riportare su altri tipi di piattaforme senza il mio consenso.
-Storia presente anche su Wattpad
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Park Jimin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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***


"Your bottles' are almost empty

You know this can't go on

Because of you my mind is always racing"


Continuo a guardarti da lontano, ogni giorno diventa sempre più difficile da sopportare.

Tu dimostri di amarlo, continui a perdonarlo per qualsiasi cosa faccia di sbagliato. Perché non riesci a capirlo? Lui non riuscirà mai a notarlo, il tuo cuore lo sta solo calpestando.

E io non posso fare niente per fermarlo.

Apri gli occhi e guardati intorno, forse esiste quel qualcuno che riesce davvero a guardarti come vorresti che facesse lui.

Perché mi stai ignorando?


"The needles' breaking your skin

The scars are sinking in

And now your trip begins but

It's all over for..."


Tutti i giorni va sempre in un verso: Tu cerchi il suo sguardo, ma lui guarda un altro, ma non noti il mio che ti sta accanto.

Perché continui a soffrire per lui? Quei sentimenti ti stanno corrodendo, giorno dopo giorno, tu stai crollando.

Eppure continui a mantenere il sorriso, non vuoi fare quella fine, nonostante tu ci sia già caduto. Ormai ci sei dentro e uscirne non sarà un gran divertimento. Quella notte ho sentito i tuoi singhiozzi soffocati dalle tue braccia, mentre cercavi di nascondere le lacrime e non lasciarne alcuna traccia.

Ti ho ascoltato in silenzio, nascosto dietro la porta della tua stanza, volevo starti accanto, seppure a distanza.

Vorrei stringere il tuo esile corpo fra le mie braccia, proteggerti da tutte le tue sofferenze, baciare via tutte le lacrime che cadono dai tuoi splendidi occhi macchiati dal dolore; voglio riuscire a riparare il tuo cuore malato e spezzato con il mio amore nei tuoi confronti.

Eppure il tuo viaggio verso la fine non ha ancora avuto inizio, quel breve e lungo cammino fatto di aghi e spine ti ha atteso fino a questo momento. Ma so che non potrai resistere ancora per molto e prima ancora che tutto questo cominci, io sarò lì per fermarti.


"It's all over for...

You!

For you!"


Quella sera ho bussato alla tua porta dopo averti sentito piangere ancora una volta.

Sono stanco di sentirti stare così giù, sono stufo di guardare ogni giorno nei tuoi occhi e affogare nel dolore nascosto in essi.

Ogni giorno sorridi, ma da quanto tempo è che non sei più veramente felice? Quel giorno ero deciso a voler fare almeno un tentativo per riuscire ad avvicinarmi di più a te.

Appena le nocche della mia mano hanno battuto contro la superficie di legno della porta, ho sentito i suoni che provenivano dalla tua stanza cessare in un attimo. Sicuramente non volevi che qualcuno vedesse il modo in cui ti avevano conciato quelle odiose lacrime, ma io non volevo lasciarti nuovamente da solo, avrei smesso di scappare, perché mi sono reso conto che tu sei più importante della paura.

La paura di affrontare un possibile rifiuto da parte tua era il sentimento che mi ha sempre obbligato a restare fuori dalla tua vita.. Ma ora ne sono del tutto convinto, io ne voglio far parte.

Ho afferrato la maniglia della porta, esitando un attimo sul da farsi, ma poi l'ho abbassata, spostando quella lunga lastra di legno rettangolare che mi divideva da te. Ti ho trovato sdraiato al centro della stanza con una serie di fotografie sparse intorno a te.

Tutti quei piccoli foglietti di carta raffiguravano te e colui che ti stava recando tutto quel dolore

Perché continui a pensarlo?

"Taehyung, che stai facendo?" Domando avvicinandomi lentamente a te. Tenevi gli occhi chiusi, come se volessi nasconderli dal mio sguardo. Eppure riuscivo a notarle lo stesso quelle lacrime ancora fresche che avevano osato tracciare il tuo viso dalla tristezza dei ricordi.

Lentamente mi sono steso accanto a te, scacciando via con una mano le fotografie che si trovavano lì, riuscendo finalmente a guardare il tuo splendido viso angelico da una prospettiva migliore di tutte le altre, essendo a pochi centimetri l'uno dall'altro. Tu ti ostinavi a tenere ancora gli occhi chiusi, avevi paura di aprirli.

Con un po' di esitazione iniziale ho allungato un braccio verso di te, poggiando delicatamente la mano su una tua guancia arrossata a causa del pianto e bagnata per colpa delle lacrime. E solo allora tu hai alzato le palpebre, sbattendo le lunghe ciglia umide per abituare la tua vista sfocata e gli occhi brucianti. In quel momento mi sono perso, riflettendomi nei tuoi occhi, non sono riuscito a trattenermi dall'essere rapito dalla tua bellezza.

"Y-Yoongi Hyung" La tua voce era tremolante e il respiro mozzato dai singhiozzi. Io sono rimasto in silenzio, continuando ad accarezzarti il viso con delicatezza, quasi avessi paura di spezzarti con le mie stesse mani. Ho portato le dita ad intrufolarsi fra i tuoi capelli, spostando alcune ciocche che ti ricadevano sugli occhi e credimi se ti dico che anche in quel momento mi sei sembrato come una delle cose più belle di questo mondo.

Tu mi fissavi, senza emettere suono mentre portavo la mano dietro la tua nuca in modo da avvicinarti di più a me e avvolgere il tuo corpo fra le mie braccia, facendo appoggiare la tua testa sul mio petto.

A quel gesto hai sgranato gli occhi, ma io non ti ho lasciato andare lo stesso, al contrario ho poggiato il mio mento sopra la tua testa, inspirando a pieno il tuo dolce profumo.

Improvvisamente ho sentito il tuo corpo iniziare a tremare mentre soffocavi i tuoi singhiozzi contro la mia maglia, stringendo quest'ultima fra le tue mani. Io ho continuato ad abbracciarti, accarezzandoti i capelli in silenzio. Prima ancora che il tuo viaggio abbia inizio, sarà tutto finito per te, perché io starò sempre al tuo fianco.


"When you're on the edge of falling off

It's all over for you!

For you!

When you're on the edge of falling off

It's all over!"


Da quella sera, ogni notte vieni nella mia stanza e chiedi di dormire con me. So che lo fai perché hai paura, il terrore di restare da solo e crollare prima ancora che tu te ne renda conto.

Una di quelle sere ti ho chiesto il perché tu piangevi così spesso da un po' di tempo, nonostante io già lo sapevo, ma volevo lo stesso sentire le cose dette da te. Inizialmente sei rimasto in silenzio, non sapendo se rispondere o meno, hai alzato lo sguardo verso il mio viso e credo che tu abbia visto qualcosa nei miei occhi che ti ha spinto a fidarti e a parlarmi con sincerità.

"H-hyung t-tu come ti sentiresti se se la persona che ami n-non ricambia i tuoi sentimenti..?" Mi avevi chiesto in un sussurro, cercando di non balbettare. In quel momento eravamo entrambi sdraiati sul mio letto, tu con la testa appoggiata in parte sul mio braccio che ti circondava le spalle e l'altra parte poggiata sul mio petto.

Con le dita ti divertivi a giocare con la mia mano appartenente all'altro braccio che era libero, intrecciando le falangi fra di loro, accarezzando con i polpastrelli il palmo e sorridere ogni volta che le univamo, trovando subito le differenze delle nostre mani. Sapevo perfettamente a cosa ti riferivi, credevi che non avessi mai notato il modo in cui guardi Jungkook e di quanto diventi triste ogni volta che lo vedi stare con Jimin? So che lo ami e ogni volta non posso fare a meno di sentire il sangue ribollire nelle vene ogni volta che tu soffri per lui.

Molte volte ho represso la rabbia verso di lui, ma ogni volta la mia mente volava subito a te e a quanto tu stessi male. Jeongguk non si merita il tuo amore, ne tanto meno le tue lacrime, perché non lo capisci?

"Male... molto male." Ho risposto, dando voce alle mie paure. Avevo il terrore tremendo che tu mi rifiutassi e questo pensiero continua a logorarmi dentro ogni volta che ti guardo o penso. Eppure, ogni volta che ti abbraccio, quei brutti pensieri sembrano svanire e ogni giorno mi sembra un sogno.

Una bellissima illusione.

Eppure io continuo a starti accanto, perché proprio quando ogni cosa sta per avere inizio, tutto sarà finito per te.


"I know what runs through your blood

You do this all in vain

Because of you my mind is always racing

And it gets under my skin

For see you giving it

And now your trip begins but

It's all over for"


Quella sera eravamo tutti tornati a casa dopo aver affrontato un fanmeeting con le Army ed eravamo tutti piuttosto allegri dato che avevamo incontrato le nostre adorate fan.

Eppure io l'ho sempre notato la tristezza nascosta nei tuoi occhi che tornava a galla ogni volta che vedevi Jungkook e Jimin giocare insieme con i regali che ci avevano portato le Army.

Sapevo che ci eri rimasto male e io non volevo assolutamente che tu fossi triste a causa sua. Così mi sono presentato davanti alla porta della tua stanza, con un simpatico pelouche di Kumamon fra le mani, sapendo benissimo che tu adorassi i pupazzi, soprattutto quelli morbidi e pelosi. Quello era uno dei miei preferiti, ma appena ho visto il tuo occhi macchiati dal dolore e dalla gelosia, ho pensato subito di regalartelo.

Tu mi hai aperto, coperto soltanto da una delle tue solite felpe larghe con il cappuccio alzato sul capo e un paio di pantaloncini per stare più comodo. Dire che ero a disagio mentre ti porgevo il pelouche è un eufemismo dato che volevo letteralmente sprofondare sotto il pavimento.

"Yah! Hyung, questo è per me?!" Hai chiesto tutto entusiasta dato che io non avevo detto una parola da quando mi hai aperto. Alla tua domanda io ho annuito, rivolgendoti un timido sorriso sincero. "Oh, ma non dovevi, graziee~!" Finalmente il sorriso era tornato a splendere sul tuo volto e questo è bastato per riscaldare il mio cuore.


"It's all over for...

You!

For you!

When you're on the edge and falling off

It's all over for you!

For you!

When you're on the edge and falling off

It's all over."


Da qualche giorno hai smesso di venire nella mia stanza, sei più strano del solito e il tuo comportamento non passa di certo inosservato.

Gli altri si stanno preoccupando per te, non sorridi quasi più e ai concerti sembra che tu stia facendo uno sforzo enorme a comportarti come sempre davanti alle ARMY e poi, qualsiasi attività fisica di una certa durata sembra renderti stanco molto più velocemente del solito.

Ormai passi più tempo chiuso nella tua stanza che insieme a me e agli altri. Anche quel giorno Jin ti aveva appena portato la cena in camera, posizionando il cibo in un vassoio di legno. Ha bussato alla tua porta e ti ha chiesto di farlo entrare, così come tutte le altre volte, ma tu non hai risposto, come sempre. Deluso, ti avverte che avrebbe lasciato il vassoio fuori dalla porta della tua camera, trovando inutile il tentativo di aprire la porta senza il tuo consenso, sapendo già che fosse chiusa a chiave.

Avvolte non mangiavi proprio o se lo facevi, la maggior parte del cibo restava sul piatto.Varie volte gli altri hanno provato a parlarti, ma tu o sviavi il discorso o non rispondevi affatto.

Ogni sera vengo a bussare alla tua porta, ma ogni volta è sempre la stessa storia. Io so che stai male e a causa tua la mia mente non smette di correre. La paura di svegliarmi senza più vedere il tuo bellissimo sorriso continua ad insinuarsi nella mia anima.

Perché mi stai facendo questo?

Quella sera ero deciso a parlarti, avrei fatto di tutto pur di far uscire la verità dalla tua bocca, ho bisogno di sapere. Così, una volta che siamo tornati in dormitorio dopo aver affrontato un'altra delle solite interviste, ti ho afferrato per un braccio, entrando nella tua stanza prima ancora che tu possa chiuderti dentro. La prima cosa che i miei occhi hanno visto erano tutti i pezzi di carta che erano sparsi sul pavimento.

Avevi strappato tutte le fotografie che ti ritraevano con lui, vero? Lentamente hai poggiato una mano sulla mia, diminuendo la stretta sul tuo polso, liberandolo dalla mia presa.

"Cosa ti serve Hyung?" Mi hai domandato, tenendo lo sguardo basso mentre ti grattavi con una mano il polso che poco prima avevo afferrato. Il tuo corpo era coperto da una grande felpa nera di almeno due taglie più grandi e anche in quel momento ai miei occhi apparivi troppo tenero e carino per questo mondo.

"Tae, posso sapere cosa ti prende ultimamente? Sei strano.." Ti ho chiesto mentre ti vedevo andare a sedere sul tuo letto e prendere il pelouche che ti avevo regalato qualche tempo addietro e stringerlo fra le tue braccia.

A quel gesto, istintivamente ho sorriso, consapevole del fatto che quel regalo ti fosse piaciuto.

"Hyung, mi abbracci?"Non avevi risposto alla mia domanda e stavo per fartelo notare, fino a quando non ho incontrato finalmente i tuoi occhi.

Essi erano spenti, sembrava che qualsiasi tuo segreto, sogno o desiderio, sembrava che tutto si fosse spezzato, lasciando posto solo al velenoso sentimento negativo che ti spinge ad iniziare quel cammino spinato che in passato hai sempre sorpassato.

I tuoi occhi non brillavano più come un tempo e a quella vista, una fitta ha colpito il mio cuore, facendomi male.. Senza pensarci più di una volta, mi sono subito avvicinato a te e ti ho stretto fra le mie braccia mentre tu nascondevi il viso nell'incavo del mio collo, come se avessi paura di mostrarti troppo a lungo davanti al mio sguardo.


"And now you're dead inside

Still you wonder why...

It's all over.

And now you're dead inside

Still you wonder why...

It's all over."


Quand'è che la tua anima ha iniziato a crollare?

Perché non mi hai detto nulla nonostante io ti abbia dimostrato di esserci sempre per te? Perché mi hai mentito?

Mi hai tenuto nascosto ogni cosa, non mi hai mai detto nulla, perché lo hai fatto..?

Era notte e io mi ero svegliato a causa di un rumore sordo che ho sentito chiaramente provenire dalla tua stanza, dato che questa era esattamente accanto alla mia. Ho lanciato un'occhiata alla sveglia elettrica sul comodino vedendo che fossero le quattro del mattino. Mentre sgusciavo fuori dal letto per raggiungere la tua stanza mi domandai cosa potessi mai combinare a quell'ora. Ho aperto la porta della tua stanza che fortunatamente avevi smesso di chiudere a chiave da quella volta in cui ti ho parlato e ne fui veramente sollevato di ciò. Eppure, appena entrato ho trovato le coperte sfatte e il letto vuoto, la stanza era immersa nel buio e l'unica fonte di luce era quella che proveniva dalla porta socchiusa del tuo bagno personale.

Non avevo la minima idea di cosa tu stessi combinando e sinceramente non volevo che tu pensassi chissà cosa in caso io fossi entrato lì dentro, ma non appena le mie orecchie hanno udito i tuoi violenti singhiozzi strozzati, non ho atteso un attimo per andare lì e aprire quella maledetta porta. E in quel momento non avrei mai immaginato cosa mi sarei ritrovato davanti. Lo specchio sopra il lavandino era spaccato con delle tracce di sangue sui vari pezzi, sembrava quasi che tu lo avessi preso a pugni.

Ma la cosa che più mi spaventava era la presenza di tutto quel liquido cremisi che era presente in quella piccola stanza, perché era così tanta?

Quasi con timore mi sono girato verso di te che eri poggiato con la schiena contro la vasca da bagno, a piangere incessantemente mentre stringevi i capelli fra le mani insanguinate stretti in due pugni.

"CHE CAZZO STAI FACENDO?!?!" Ho urlato dal terrore, avvicinandomi subito a te per guardarti meglio. Ho preso le tue mani fra le mie con delicatezza, avendo paura di farti più male di quanto non stessi già provando.

I tuoi singhiozzi erano diventati più forti e violenti mentre piangevi disperato, immerso in quell'agonia. E solo in quel momento ho notato lo stato in cui erano ridotte le tue braccia. Ti sei tagliato e dal modo in cui era conciata la pelle dei tuoi polsi, avevo dedotto che tu fossi perfino arrivato al punto da scorticarti le braccia con le unghie...

Perché lo hai fatto..?


"And now you're dead inside

Still you wonder why...

When you're on the edge and falling off

It's all over for

(You, for you)

And now you're dead inside

Still you wonder why...

When you're on the edge and falling off

It's all over for

(You, for you)

And now you're dead inside

Still you wonder why...

It's all over!"


Senza perdere altro tempo ti avevo preso in braccio facendo passare un braccio dietro le tue spalle e l'altro sotto le tue gambe, alzandoti poi da terra. Eri diventato così leggero che non mi era costata poi tanta fatica per portarti dentro sul tuo letto.

Per una frazione di secondo avevi stretto la mia maglia con una mano tremolante, come se avessi paura che io me ne andassi, ma non sai che io non ti lascerei mai per nessuna ragione al mondo. Successivamente sono corso nuovamente nel tuo bagno personale e ho tirato fuori la mini scatola presente in ogni bagno che conteneva tutto l'occorrente per delle misure mediche. Tu avevi smesso di piangere e ora fissavi insistentemente le tue mani, a contemplare il sangue che colava dalle tue ferite. Mi sono messo seduto accanto a te e ho allungato una mano verso la tua, in modo da medicarla, ma per un momento l'hai ritirata, forse avevi paura.

Anche in un momento simile, ho trovato lo stesso la forza di sorriderti. "Lascia che ti aiuti, mh?" Ho detto piano, come se non volessi che qualcuno ci potesse sentire, nonostante fossimo soli. Tu mi mai lanciato una fugace occhiata timorosa per poi annuire e lasciare che io faccia quello per cui sono stato interrotto. Ho bagnato degli asciugamani con dell'acqua fredda e con essi ho fasciato le tue braccia, dai polsi in su, in modo da poter fermare la fuoriuscita di sangue. In quel momento non riuscivo a pensare al perché tu potessi essere arrivato a quel punto, ero troppo occupato a cercare di toglierti le schegge di vetro che si erano conficcate nella pelle delle tue nocche; il mio unico pensiero eri tu, soltanto tu. Ho cercato di fare il più piano possibile per non farti male mentre toglievo gli asciugamani ormai zuppi di acqua e colorati di rosso in modo da poterti fasciare gli arti con delle bende pulite.

Per tutto il tempo non hai fatto altro che restare in silenzio con la testa bassa. Quando ho finito, ho messo tutto sulla scrivania per poi tornare accanto a te. Ti ho guardato con gli occhi pieni di preoccupazione, tristezza e terrore.

Ero preoccupato, perché mai avrei pensato che saresti arrivato a tanto.

Ero triste, perché io non sono riuscito a farti scordare di lui e non sono riuscito ad impedire tutto questo.

Ero terrorizzato, perché la paura di perderti si è impossessata di me e ha iniziato a lacerare le membra del mio cuore.

"Tae... guardami, per favore." Ti ho chiesto, fosse quasi una supplica, non volevo che con me ti nascondessi.

Per favore, non nascondermi più nulla.

Pian, piano, ho avvicinato le mani verso il tuo viso, poggiandole con delicatezza sulle tue guance per poi alzare con cautela il tuo sguardo verso il mio. Gli occhi erano rossi e lucidi, credevo che ormai avessi anche solo paura di guardarmi, eppure il mio sguardo non era deluso o arrabbiato.

"Tae... perché lo hai fatto..?" Ti ho domandato, iniziando a sentire i miei stessi occhi pizzicare. No, non potevo piangere, dovevo restare forte per te, avevi bisogno di qualcuno che sapesse prendersi cura di te in ogni tuo momento di cedimento e io volevo essere quella persona.

"J-Jung-kook n-non mi ama s-sono v-ve-veramen-te così i-inutile..?" Hai risposto, tremante, evitando in tutti i modi i miei occhi per non far vedere i tuoi che stavano per far cadere nuovamente quelle lacrime che tanto odio. In quel momento un'innata rabbia verso quel sottospecie di coniglio si era impossessata dei miei sensi, facendo irrimediabilmente stringere la presa che avevo sul tuo viso mentre la mia espressione diventava neutra.

Era colpa sua se ora tu stai così, a causa sua tu non mi hai mai notato e sempre per lui hai attentato alla tua stessa vita. So che lui non è consapevole di niente, ma in quel momento non potevo fare a meno di odiarlo con tutto me stesso.

"H-hyung" Hai sussurrato, spaventato, mentre afferravi un mio polso per allentare la stretta sulle tue guance. "Tae... perché piangi per lui che non ti merita affatto?" Ti ho chiesto addolcendo di più lo sguardo, intento ad accarezzare le tue morbide guance.

Tu non sapevi come rispondere, sei rimasto a fissarmi, senza dire una parola. Forse avevi paura di una mia possibile reazione o forse non lo sapevi nemmeno tu. "Smettila di vivere nel passato, lasciatelo alle spalle e continua il tuo cammino. Non puoi sempre stare fermo in un unico punto, perché questo ti distruggerà." Ho continuato a dire, avvicinandomi di più a te, percorrendo con gli occhi i tratti del tuo splendido viso, accarezzando con le dita la tua pelle delicata. "Forse camminerai sopra a delle spine che ti feriranno i piedi e a quel punto continuare diventerà difficile, lo so. Ma so anche che se non ti fermerai, prima o poi incontrerai quel qualcuno che saprà renderti veramente felice."

A quell'ultima frase, ti ho sorriso dolcemente.

Quelle parole te le ho rivolte con sincerità, anche se indirettamente, volevo farti capire qualcosa riguardo si miei sentimenti verso di te. "Quindi ora ti chiedo: saresti disposto a continuare questo tuo viaggio?" Tu non hai più staccato gli occhi dai miei e proprio allora penso di aver visto qualcosa luccicare in essi. Con un po' di esitazione iniziale, mi hai rivolto un piccolo e sorriso sincero per poi rispondermi:


"Solo se tu camminerai con me."


In quel momento i nostri visi erano molto vicini e anche se sapevo che forse non eri pronto, io ti ho baciato lo stesso. Desideravo farlo da fin troppo tempo, non farmene una colpa, ti prego.

Eppure tu non mi hai respinto e questo non ha fatto altro che rendermi più felice, soprattutto quando ti ho sentito ricambiare timidamente quel tocco di labbra con cui stavo cercando di trasmetterti tutto il mio amore.

Avrei fatto di tutto per proteggerti da ogni cosa, perché il tuo sorriso è l'unica cosa di cui mi importa davvero.


***

   
 
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