Anime & Manga > Sailor Moon
Segui la storia  |       
Autore: Saturn_moon    17/10/2018    1 recensioni
Questa storia parla di Sailor Saturn e Sailor Pluto, in ambienti e momenti privo di collegamenti tra loro.
>
Sussurrai allungando una mano verso di lei ed allo stesso tempo al vento, come se un'altra, la sua, potesse toccare di nuovo la mia, ma ovviamente l'unica cosa che strinse fu l'impalpabile aria, il niente, lei non aveva mosso la sua verso la mia, non sarebbe stata compassionevole. Non si poteva afferrare il vento, e lei era tale. Era il vento della passione, dell'amore che mi aveva scaldata fino a quel momento. Scesi dalla macchina, mentre le prime gocce d'acqua bagnavano il mio volto ed assieme alle lacrime il primo incerto passo, il secondo, il terzo, acquistai sempre più sicurezza, correndo via, allontanandomi da lei, da quella mano che mai più avrei toccato.
Un suo grido, un urlato dove vai, ma senza il coraggio di seguirmi, o forse non le importava nemmeno, non mi aveva mai seguita dopo un litigio, mai era venuta a riprendermi, forse solo una volta mi aveva stretta a se, impedendomi di
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Hotaru/Ottavia, Setsuna/Sidia
Note: AU | Avvertimenti: PWP | Contesto: Nessuna serie
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Petali di rosa
strappati ad una pianta rigogliosa
condotti lontano da una tempesta
si adagiano su un'altra terra.

 

E anche se va tutto bene tu non me lo diresti.

<< Lo detesto. >>
Il tuo sguardo mi accoglie confuso, mentre mi siedo al tuo fianco senza nemmeno guardarti, eppure sento il tuo sguardo perplesso su di me, dopo le parole che hanno esordito il mio arrivo. Mi siedo, non accanto a te, come al mio solito ma di fronte, in compenso un piccolo sorriso adorna le mie labbra.
Un cenno della mano, e tu comprendi al volo, come sempre. Ti sdrai, incurante della sabbia, e poggi la testa sulle mie gambe, sistemandoti finché non trovi una posizione che ti faccia stare abbstanza comoda.

<< Scusami, nemmeno il tempo di arrivare e ti do a dosso, sono imperdonabile. Come stai? >>

Sussurrai appena, il tono basso, intorno a noi non c'è nessuno, ma non voglio comunque parlare a voce alta, non voglio irrompere questa quiete che abbiamo, lontane dai rumori della città.

<< Sto bene, tu come stai? Non sembri essere del mio stesso avviso, sei piombata qui come una furia! >>

Nel tuo tono non c'è rimprovero, forse perchè in parte ci sei abituata, e questo provoca in me un senso di colpa che provvedo a ricacciare indietro, non è il momento di pensarci adesso.

<< E' solo che vorrei tu mi dicessi quando stai male, quando piangi, quando soffri o quando sei felice, a meno che non sia quando ci organizziamo per vederci o quando inizia a piovere, non saprei mai quando hai determinate sensazioni. >>

Inizio a giocare con i tuoi capelli, sono lunghi, ma non mi perdo d'animo, inizio ad accarezzarli a mano aperta lasciando che le dita separino le ciocche, fino ad arrivare alle punte, punte ancora più scure. Non mi hai mai spiegato come mai questo colore, ora che ci penso, vorrei, devo chiedertelo, vorrei chiederti tante cose di te, che ancora non conosco. Eppure, mi piacerebbe molto scoprirle, o meglio non scoprirle da me, ma sentirle dire da te, sentire la tua voce, parlare ancora e ancora, anche solo un monologo, forse perché non mi annoierei mai di ascoltarti.

<< Baka. >>

 

Un sospiro lascia le mie labbra, la solita risposta, che mi dai quando non vuoi rispondermi, o pensi che sia una domanda superflua. So che probabilmente non me ne parli per molteplici motivi: perché sto male anche io, perché sei preoccupata per me, perché potrebbe essere causato da una mia parola o una mia azione o perchè hai paura che quello che tu possa dirmi mi faccia male.
Nonostante questo però vorrei comunque saperlo, vorrei starti vicina come tu fai con me, anche se non sono brava e non so rassicurare come te, come invece riesci a fare tu con me ed anche con chiunque.
 

<< Sono seria Setsuna. Vorrei perlomeno tentare di aiutarti in qualche modo, vorrei sapere quando sei triste, o anche quando sei felice, anche se il tuo sorriso non dovesse dipendere da me, so che hai altri motivi per sorridere, so che a qualcun altro i tuoi pensieri li dirai sempre, ma vorrei poterti aiutare anche io, non posso fermare la mia di tristezza, ma vorrei perlomeno poter aiutare te a sopportare la tua o placare o condividere le tue emozioni o le tue preoccupazioni, vorrei solo...tu me lo permettessi, anche se forse, a modo tuo ci hai già provato ma..non me ne sono resa conto. So che le scuse, non bastano, che non servono a niente eppure..mi dispiace...mi dispiace non riuscire a capire cosa provi alle volte, che me lo debbano dire chiaramente altri anziché tu..>>

 

Appoggio la mia fronte alla tua, non sembri stupita da queste parole, sai che per quanto a volte evitiamo di parlarne, quel pensiero seppur in modo sfuggevole ci sarà sempre. So che hai capito, sai che non ti sto dicendo di non confidarti con gli altri, tutti abbiamo bisogno di confidarci coi nostri amici, con le persone di cui ci fidiamo,ma solo che vorrei farne parte anche io.

 

<< Sono complicata. Gestisco da me le mie cose, i miei impegni, i miei compiti, le mie emozioni. Mi sembra che tu lo sappia. Non ti ho mai nascosto come sono. >>
 

<< Lo so, tu però mi ascolti ogni singola volta. Vorrei fare lo stesso, te lo ripeto. >>
 

<< Ci tieni cosi tanto ? >>
 

<< Si. >>


<< Ahhh quanto rompi, va bene. Vedrò cosa fare. >>


<< Ehi guarda che va bene anche solo una volta ogni tanto, se proprio non vuoi ogni singola volta eh! >>

<< Certo certo, come no. >>

Gonfiai le guancie come una bambina, lasciando poi un pizzicotto sulla tua spalla come risposta a quell'affermazione.
 

Per un pò rimanemmo cosi, in silenzio, guardando il cielo finché finalmente non parlasti.

 

<< Se io mi arruolassi, se io andassi in guerra un giorno, se le mie mani si macchiassero di sangue, tu cosa faresti ? >>

 

<< Forse cercherei di fermarti dall'andare, avrei paura di perderti, di vederti non tornare, ma so che se credi in una causa, se credi in un ideale che vuoi proteggere a tutti i costi, nulla t'impedirebbe di andare, quindi ogni singola volta ti farei promettere di tornare, ti bacerei, e ti direi di tornare a casa, o se non li, di tornare da me. >>

 

<< E se le mie dita si macchiassero di sangue? Se tornassi da te sporca di sangue non mio? >>

 

<< Se non è tuo,va bene. Ti farei entrare in casa, ti accompagnerei in bagno, ti spoglierei, ti aiuterei ad entrare in acqua, e ti toglierei via tutto quello. Per me saresti sempre tu, sei tu, anche se tu non diventassi un soldato ma un'assassina, per quanto crudo possa essere, per me sarai sempre la mia compagna, sarai sempre la mia bellissima, dolce, coraggiosa, intraprendente, sensibile, fragile, forte, amorevole Setsuna. >>

<< Che sciocca che sei. >>

 

<< Mi adori per questo. >>

Mi guardi con uno sguardo cosi fermo, cosi determinato, che in parte vorrei piangere, so che me lo hai chiesto, perché vuoi tornare in guerra, perché vorresti tornare di nuovo nell'esercito e che se ci sarà bisogno di combattere ci andrai, ma vorrei essere li, al tuo ritorno, vorrei essere in camera ad aspettarti, ogni singola volta e aiutarti a far crollare tutto. Vestiti, sangue, sentimenti, rimpianti, maschere, ogni singola cosa, fino a lasciare solo Te.

Rimaniamo cosi, abbracciate, addormentandoci in spiaggia, svegliandoci solo la mattina dopo, con una marea di chiamate perse sul telefono, assetate e infastidite anche per via del sole, ma felici, felici di aver dormito assieme, almeno una volta.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sailor Moon / Vai alla pagina dell'autore: Saturn_moon