Titolo:
L’ultimo messaggio
Prompt:
29. Tenere una pistola tra le mani e puntarla contro qualcuno
Numero
parole:
268 (citazioni escluse)
Note:
Le citazioni in corsivo ovviamente sono prese dalla seconda stagione dell’anime.
Le ho cercate senza riguardare tutto l’episodio 4 perché sinceramente non ce la
faccio, mi viene da piangere ç_ç
«Le
persone esistono per salvare se stessi».
Tenere una
pistola fra le mani e puntarla contro qualcuno.
L’ha fatto tante
volte, Sakunosuke Oda, ma pochissime con l’intento di uccidere. L’ha utilizzata
più per legittima difesa che per uno scopo criminale. Egli possiede invero
un’abilità in grado di fargli prevedere un futuro imminente rispetto al suo
presente, un potere che gli ha salvato decisamente la vita più dei proiettili
inseriti nel tamburo dell’arma.
Non gli piace
sparare e vorrebbe farne a meno, Odasaku.
Vorrebbe tanto
impugnare la penna e colpire con parole vergate sopra un manoscritto, realizzare
di suo pugno un libro capace di riempire la sua esistenza e dargli finalmente un
senso. Vorrebbe leggere il terzo libro del suo sogno, quello che il misterioso
scrittore con mantello, bastone e cilindro gli suggerisce invero di evitare,
poiché il suo contenuto sarà l’ultima cosa che vedrà nella sua
vita.
E quando sceglie
di utilizzare l’odiata pistola per farsi giustizia con le sue stesse mani della
morte di quei bambini innocenti, che spera tanto possano riposare in pace dopo
il suo gesto forse freddo ed efferato, eppure liberatorio e definitivo, capisce
finalmente cosa intendeva trasmettergli quel sogno etereo.
Non è importante
vivere o morire.
Non è importante
dover scegliere fra il binomio bene-male o fra quello
luce-ombra.
La vera
differenza sta nell’agire per gli altri, salvarli per poi evitargli di
crogiolarsi nei rimpianti di una vita vuota, perché quella solitudine che Dazai
tanto decanta non lo porterà da nessuna parte.
Stavolta
impugnare una pistola non lo risparmierà da una ferita mortale, ma almeno potrà
lasciare il suo ultimo messaggio a un amico confuso indirizzandolo verso la
scelta migliore.
«Stai
dalla parte di chi salva le persone. Se per te non fa differenza, diventa un
uomo buono. Salva i deboli e proteggi gli orfani. So che per te "buono" e
"cattivo" non fa differenza... ma almeno miglioreresti un
pochino».
{Partecipa all’iniziativa «4 DAYS - t e m a: angst&noir - II° Edizione»
indetta da Torre di Carta}