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Autore: Connydc    17/10/2018    0 recensioni
Questo piccolo racconto non parla di Bruno Mars ma di un cantante e la sua amata. Al centro della storia vi è la canzone "When I was your man" cantata dalla voce del protagonista.
Quindi i personaggi non sono reali: lei è inventata mentre lui è solo ispirato ad un grande artista come Bruno.
Genere: Angst, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le dita scorrevano sicure sui tasti bianchi del pianoforte, alternandosi a quelli neri, andando a creare la malinconica melodia che in pochi istanti si diffuse nella grande sala da ballo.
Le persone tacquero all'istante. Ci fu chi si mise da parte, chi si mise in ascolto della melodia e chi prese a danzare su quelle delicate note.
LEI fu una di quelle ragazze, emozionata ed elegante nel suo abito da sera, ad afferrare la mano del suo accompagnatore per farsi spazio sulla pista da ballo.
LUI invece era colui che viveva la melodia, la soffriva.
 
<<Same bed but it feels just a little bit bigger now
Our song on the radio but it don't sound the same...>>
 
La voce dorata, profonda e angelica al tempo stesso, prese a cantare su quelle tristi note.
Il cuore di LUI prese ad aumentare il battuto mentre LEI si agitò, riconoscendo perfettamente quel timbro.
 
<<When our friends talk about you, all it does is just tear me down
'Cause my heart breaks a little when I hear your name
It all just sounds like ooh, ooh ooh hoo hoo...>>

 
Il suo nome. Quante volte LUI lo aveva pronunciato, canticchiato, adulato. LUI, che mentre faceva con LEI l'amore, non smetteva di invocare il suo nome tra baci e morsi insaziabili.
Nella danza, LEI, quasi sentì le mani di LUI vagare sulle proprie curve. Chiuse gli occhi in una giravolta e nel riaprirlo, si rese conto che non era tra le lenzuola ma danzava con il suo accompagnatore.
 
<<Mm, too young, too dumb to realize
That I should have bought you flowers
And held your hand
Should have gave you all my hours
When I had the chance
Take you to every party 'cause all you wanted to do was dance...>>
 
Fiori, carezze sulle mani e piccoli e comuni segni di dolcezza, già... LUI aveva avuto l'opportunità e avrebbe dovuto fare per LEI tutte le cose che quella malinconica canzone stava elencando. Invece LUI l'opportunità l'aveva sprecata.
Sul viso di LEI, un filo di rabbia, comparve ma il suo accompagnatore non indagò. LEI indugiò e si voltò curiosa verso colui che cantava per scorgere le emozioni sul suo viso ma senza riuscirvi.
LUI invece, aveva l'espressione affranta che raggiunse tristezza più acuta all'ultima frase cantata.
 
<<Now my baby's dancing
But she's dancing with another man...>>
 

Intorno, coppie sorridevano durante quella canzone, emozionati, senza cogliere ciò che un LUI e una LEI invece provavano.
Una tale melodia può sembrare romantica, una cornice fatta di semplici parole e note come strumento di compagnia, pochi sono coloro che ne colgono l'arte e il messaggio.

Un sospiro.

<<My pride, my ego, my needs, and my selfish ways
Caused a good strong woman like you to walk out my life
Now I never, never get to clean up the mess I made, oh
And it haunts me every time I close my eyes
It all just sounds like ooh, ooh ooh ooh ooh...>>

In una relazione l'ego gioca brutti scherzi.
LEI lo sapeva, perdonare ed essere ignorata non era nel suo carattere da donna che tentava di mostrarsi forte davanti al mondo.
LUI dal canto suo, dava sempre per scontata la presenza di LEI, del suo affetto, senza immaginare che l'amore va coltivato.
Quella relazione però finì in mille pezzi come il vaso che si frantumò al suolo nell'ultima lite.
E poi eccola un'altra giravolta a segnare l'inizio del ritornello, l'accompagnatore di LEI la invitò a poggiare sulla propria spalla la testa, accogliendola in tal modo in un abbraccio.
Fu in quel momento che LEI lo vide.
Fu in quell'istante che LUI alzò finalmente lo sguardo dal piano e cercò il suo sguardo. LUI, l'autore di quella melodica dedica d'amore e intrattenitore al piano della serata.

 
<<Now my baby's dancing
But she's dancing with another man...>>

 
LUI, impulsivo e passionale uomo, stava cantando la sua visione, mentre LEI, tremante, ne era la protagonista in quel ballo con un altro uomo.
Ed ecco che sfuggì alle braccia del suo accompagnatore confuso che la vide allontanarsi dalla pista. 
Un nodo alla gola.

Nessuno, se non LEI, notò la voce di LUI farsi più decisa e squillante. Tagliente. Una freccia che colpì la sfuggente ragazza, impedendole di varcare la soglia.
 
<<Although it hurts
I'll be the first to say that I was wrong
Oh, I know I'm probably much too late
To try and apologize for my mistakes
But I just want you to know...>>

 
Scuse scagliate contro il cuore di LEI. La sua voce piena di tristezza rilasciò al pubblico danzante e a LEI la richiesta di perdono per i propri errori.
Se solo qualcuno si fosse accorto di quanto quegli sguardi lucidi fossero legati e di quanto quella non era né una esibizione né una semplice danza.
Se solo qualcuno avesse letto tra le righe quanto di vero ci fosse in quella melodia, forse LEI non avrebbe varcato la soglia e voltato le spalle al gesto di quell'uomo che mai, prima di allora, aveva fatto in simile gesto per LEI.
E LUI, LUI non poté far altro che chiudere gli occhi e terminare quella melodia augurando a LEI sono tutto l'amore e le attenzioni che lui non era stato in grado di prepararle.

<
I hope he holds your hand
Give you all his hours
When he has the chance
Take you to every party
'Cause I remember how much you loved to dance
Do all the things I should have done
When I was your man
Do all the things I should have done
When I was your man...>>
 
Un applauso avvolse l'artista alle sue ultime note.
Un finto sorriso accompagnò la sua uscita, non aveva intenzione di suonare ancora per il pubblico.
A se solo qualcuno gli avesse detto che nel camerino una ragazza dagli occhi lucidi e il cuore in mano aveva accolto le sue scuse...LUI non sarebbe stato così felice e i suoi occhi non avrebbero brillato alla vista di LEI ad attenderlo per tornare nuovamente a ballare insieme.
   
 
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