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Autore: lelouch 25    18/10/2018    2 recensioni
Tutte le nazioni possiedono un lato oscuro che rappresenta il lato negativo dei loro paesi; tuttavia in alcune nazioni è più sviluppato rispetto ad altre. Tra le nazioni ad avere sicuramente più problemi con la sua parte oscura è il sud Italia, a causa di un problema chiamato mafia. Lovino lotta ogni giorno con la sua oscurità che rischia ogni giorno di sopraffarlo, ma lui non si da per vinto.
Genere: Generale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: 2p!Hetalia, Nord Italia/Feliciano Vargas, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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Il giorno in cui Lovino perse

Tutte le nazioni possiedono un lato oscuro che rappresenta il lato negativo dei loro paesi; tuttavia in alcune nazioni è più sviluppato rispetto ad altre. Tra le nazioni ad avere sicuramente più problemi con la sua parte oscura è il sud Italia, a causa di un problema chiamato mafia. Lovino lotta ogni giorno con la sua oscurità che rischia ogni giorno di sopraffarlo, ma lui non si da per vinto.

Durante il fascismo Feliciano aveva visto il suo lato oscuro prendere il sopravvento su di lui, la stessa cosa era successa anche a Ludwig e ad Antonio durante il periodo dell’inquisizione e dei conquistadores, tuttavia alla fine erano riusciti a riprendere il controllo di loro stessi, perché il loro era una problema che era durato solo per un certo periodo, non erano come Lovino che quel problema lo aveva radicato in sé.

Era il 19 luglio del 1992. Quello fu il giorno in cui Lovino perse contro la sua oscurità.

Quel giorno era iniziato come uno dei tanti, ovvero insultando Antonio che era venuto a trovarlo, sgridare suo fratello perché frequentava quel mangia-patate; quando ad un tratto il suo viso divenne pallido, strinse una mano sul petto, si sentiva bruciare, e dentro la sua testa risuonava la risata della sua oscurità che gli diceva di arrendersi, che ormai non poteva fare più nulla, poi svenne, sentendo in sottofondo le parole preoccupate di Antonio e Feliciano.

Feliciano che era legato al fratello avvertì una sensazione negativa e lo fece presente ad Antonio che intanto aveva preso Lovino in braccio per portarlo in camera, i due si guardarono preoccupati. Una volta portato Lovino a letto decisero di accendere la televisione per capire cosa potesse essere successo.

Quando videro il tg entrambi sbiancarono. La giornalista stava dando l’annuncio della morte dei due magistrati Falcone e Borsellino. Feliciano capì immediatamente in problema perciò andò con Antonio in camera del fratello.  

Una volta entrati, Feliciano disse ad Antonio di tenere fermo Lovino, lo spagnolo lo guardò con uno sguardo interrogativo, Feliciano gli rispose: “ hai visto che è successo, no? Quei due magistrati sono stati uccisi dalla mafia, quindi ora rischia di uscire fuori il lato oscuro di mio fratello, ovvero Flavio!”, a quelle parole Antonio si affrettò ad immobilizzare Lovino.

Mentre lo teneva fermo si accorse che i capelli di Lovino erano diventati biondi, e quando aprì gli occhi vide che erano fucsia, il ragazzo lo guardò con uno sguardo ammiccante, mentre Feliciano era nel panico e gridava: “ Ludwig! Ludwig! Veee!”. All’improvviso Antonio finì a terra e con un coltello puntato alla gola; Flavio si era liberato dandogli un calcio allo stomaco e sedendosi su di lui. Antonio chiese a Flavio che fine avesse fatto il suo querido, il ragazzo lo guardò ghignando poi disse: “ è confinato dentro di me, stavolta non riuscirà a imprigionarmi!”, a quel punto lo sguardo di Flavio si spostò su Feliciano, dicendogli: “ ma guarda chi si vede il mio fratellino, è da tanto che non ti vedo, ti saranno mancate le mie cure…”, Feliciano sbiancò, ricordava fin troppo bene le attenzioni di Flavio, poi con voce tremante disse: “ tu non sei mio fratello, Lovino è mio fratello…”, Flavio rispose ridendo: “ mi sa che dovrò educarti di nuovo”, a quelle parole Antonio urlò a Feliciano di scappare, ma il ragazzo non voleva lasciare il fratello in quelle condizioni.

Antonio cercò di liberarsi, ma fu inutile perché con un colpo in testa Flavio lo fece svenire. A quel punto Flavio si avviò sorridendo verso Feliciano che era bloccato dalla paura, lo afferrò dal collo e lo fece svenire mentre nella sua testa sentiva la voce di Lovino che infuriato gli diceva: “ Non ti azzardare a toccarli bastardo! Giuro che me la paghi!”.

Quando si svegliarono si accorsero di essere legati a delle sedie, alzarono lo sguardo e videro Flavio che sorrideva loro dolcemente, provarono a liberarsi ma fu inutile, ad un tratto Flavio disse: “ sapete Lovino vi vuole davvero bene, sapeste come mi sta urlando di lasciarvi stare, adoro farlo infuriare, è musica per le mie orecchie, ora devo solo decidere con chi iniziare se con l’amato fratellino oppure con il suo innamorato?”.

Flavio decise che avrebbe iniziato con Feliciano, era così facile farlo crollare, mentre Lovino nella sua testa e Antonio gli gridavano di fermarsi di non fargli del male. Feliciano aveva gli occhi sbarrati dalla paura e grosse lacrime scendevano dai suoi occhi mentre lo pregava di non fargli male, ma fu inutile, Flavio rideva mentre lo picchiava; infierì su di lui finchè i suoi vestiti non si macchiarono di sangue e Feli non svenne, poi fu il turno di Antonio; durante il pestaggio non emise un solo verso di dolore, nella sua vita aveva affrontato cose ben peggiori e soprattutto il suo orgoglio gli impediva di piegarsi al nemico.

Andò avanti così anche il giorno dopo, ormai Antonio era l’unico a resistere, inoltre aveva capito che Feliciano non avrebbe retto un’altra seduta con quello psicopatico perciò gli disse: “ se smetterai di maltrattare Feliciano potrai sfogare la sua parte su di me, se non lo fai Feliciano rischia di morire e nemmeno tu vuoi che muoia, è sempre tuo fratello no?”, Flavio lo guardò e accettò il patto dando la sua parola d’onore, e Feliciano fu portato svenuto a letto e legato.

Ormai era una settimana che Antonio subiva i maltrattamenti di Flavio, ogni giorno che passava si sentiva sempre più debole.

Flavio da parte sua volubile com’era ormai aveva perso interesse nel maltrattare Antonio decise quindi di sbarazzarsene, buttò a terra la sedia con Antonio poi puntandogli un coltello alla gola disse: “ ormai mi hai stufato, non sei più divertente, è vero che non posso uccidere Feli visto che è sempre mio fratello, però posso sempre uccidere te! Sarei proprio curioso di vederla la reazione di Lovino ehehhee”. Antonio lo guardò sorridendo per quanto le sue condizioni lo permettessero e gli disse: “ tu non mi ucciderai, Lovino non te lo permetterà perché lui è molto più forte di te! Il mi amor ti farà ritornare da dove sei venuto!”. Flavio sorrise e avvicinò ancora di più il coltello alla gola di Antonio, facendo uscire un rivolo di sangue, a quel punto la sua mano cominciò a tremare, dentro la testa sentì Lovino riprendere forza e urlargli: “ maledetto bastardo! Non ti pemetterò di uccidere quel bastardo! Non ti farò più fare i tuoi comodi!”, detto questo la sua volontà divenne così forte, che alla fine riuscì a tornare in sé.

Quando finalmente tornò padrone del suo corpo corse a liberare Antonio, poi piangendo si fiondò tra le sue braccia dicendogli: “ mi dispiace, mi dispiace, non avrei mai voluto ferire te o Feli!... grazie per averlo protetto!, sai le tue parole mi hanno dato la forza per scacciare quel pazzo bastardo!”, Antonio sorrise dolcemente mentre carezzava dolcemente la schiena del suo amore, poi gli alzò il viso e lo baciò, facendolo così smettere di piangere.

Dopo qualche minuto si alzarono per andare a slegare Feliciano, quando il ragazzo si riprese e vide che suo fratello era tonato gli gettò le braccia al collo per la felicità, mentre Lovino si scusava con lui.

L’anno dopo arrivò un nuovo magistrato e così ricominciò la lotta tra bene e male.

fine

 

 

   
 
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