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Autore: _Akimi    19/10/2018    0 recensioni
[MaRina - Writober]
"Vi sono tante ragazze come lei a Dōtonbori, alcune portano il suo stesso nome, altre condividono il suo cognome - piuttosto comune, aggiungerebbe -, ma poche assistono a ciò che lei ha il privilegio di conoscere.
È un dettaglio che nella notte luminosa potrebbe passare inosservato ai più, una sciocchezza che non ha nulla di particolarmente romantico o intrigante, ma le rammenda l’ inesorabile trascorrere del tempo.
Non ricorda neppure l’ultima volta in cui lo ha pensato, l’attimo in cui si è resa conto di non essere, insieme all’altra, la stessa adolescente di undici anni prima.
E non sa perché stia riflettendo ora su una così banale ovvietà, ma guardando il viso di Mami, le luci al neon che si riflettono sulla sua pelle, i suoi occhi distratti dai colori dei ristoranti, arriva alla finale conclusione che sì, il tempo scorre veloce e sono cambiate tanto da quando hanno iniziato a fare musica."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ミッドナイトシティ


 
Ōsaka,2018

Rina non distoglie lo sguardo dal volto di Mami, neanche quando qualcuno pare chiamarla in mezzo alla folla.
Vi sono tante ragazze come lei a Dōtonbori, alcune portano il suo stesso nome, altre condividono il suo cognome - piuttosto comune, aggiungerebbe -, ma poche assistono a ciò che lei ha il privilegio di conoscere.
È un dettaglio che nella notte luminosa potrebbe passare inosservato ai più, una sciocchezza che non ha nulla di particolarmente romantico o intrigante, ma le rammenda l’ inesorabile trascorrere del tempo.
Non ricorda neppure l’ultima volta in cui lo ha pensato, l’attimo in cui si è resa conto di non essere, insieme all’altra, la stessa adolescente di undici anni prima.
E non sa perché stia riflettendo ora su una così banale ovvietà, ma guardando il viso di Mami, le luci al neon che si riflettono sulla sua pelle, i suoi occhi distratti dai colori dei ristoranti, arriva alla finale conclusione che sì, il tempo scorre veloce e sono cambiate tanto da quando hanno iniziato a fare musica.

«Voglio scrivere una nuova canzone.»
Lo bisbiglia vicino a lei e le parole si disperdono il mezzo al chiacchierìo generale dei passanti; sente che potrebbe portare sfortuna annunciarlo prima di avere un progetto più grande alle spalle, ma Mami non sembra stupita - come sempre - e davanti al suo sguardo curioso, l’abbozzo di idea inizia a non parere così sciocco.
«Anch'io pensavo ad una nuova canzone.»
È una confessione sincera, ma che le procura un sorriso spontaneo; vorrebbe correggerla, dirle che, invece, stava pensando a lei, non alla musica, ma quell’”anch'io” suona piacevole alle sue orecchie e non vorrebbe interrompere il flusso creativo instaurato tra loro.
Succede spesso così, quando cominciano a comporre, e Rina ogni volta si maledice per non aver cominciato a scrivere canzoni da sé anni prima.
Era un impegno troppo grande, ma adesso, pur rispettando il lavoro dei veterani nell’industria musicale, si rende conto che suonare i propri pezzi è l’esperienza più completa che possa mai condividere con le altre.
È soprattutto una linea comunicativa tra loro due - rendere vive parole su note - e anche Mami deve pensarla così perché davanti alla sua espressione svampita, non può che ridere apertamente.
«Lo sai che potresti scrivere la canzone più mielosa della storia del nostro paese e io, comunque, non mi stancherei di aggiungerci dei riff degni?»
«Questo perché sei una romanticona come me.»
Lo sono in modo diverso, ma forse è il motivo segreto che permette loro di funzionare assieme, come gruppo e anche nella vita privata; Mami è meno spontanea, i suoi sentimenti sono da estrapolare dai piccoli gesti, dai dettagli che molti ignorano, ma Rina apprezza la sua riservatezza.
La invidia, persino, perché è consapevole di essere un libro aperto ed esporsi agli altri è faticoso, quanto è poco producente tentare di nascondersi; con l’altra raggiunge un punto di convergenza e non è mai troppo.
Troppo sentimentale, permalosa, sensibile.
Sono i suoi difetti, ma Mami li accetta e lei, al medesimo modo, sopporta i suoi momenti di solitudine e di enigmatico silenzio.

«Dipende dove mi trovo e con chi sto parlando.»
Lo mormora piano, increspando le labbra con aria complice, come se fossero le uniche figure rimaste, riflettendosi lì, nel canale sottostante.
I suoi capelli biondo fragola assorbono i colori delle insegne attorno, dell’anima notturna di Ōsaka; Rina vorrebbe conservare quel frammento di bellezza con il suo smartphone, ma è troppo tardi nell’accorgersi di avere la batteria sull’orlo del buio.
Almeno le rimane la luce della sua città ed è vero - pensa sfiorando la mano dell’altra- a Dōtonbori vi sono tante ragazze simili, ma poche altre possono sperimentare una vita come la loro.



 
  
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