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Autore: DANYDHALIA    24/10/2018    3 recensioni
Una ventata di cambiamento si comincia a respirare nuovamente per le vie della Metropoli popolata unicamente da animali.
l'ex-sindaco Lionheart dovrà affrontare un processo. Judy e Nick in questa nuova avventura faranno la conoscenza d'un avvocatessa felina..molto particolare, che porterà una ventata di nuovi imprevisti e novità nelle loro neo vite da agenti.
Vecchie e nuove conoscenze, rivelazioni e segreti, un piano da svelare, amici e ideali da salvare coloreranno la trama che farà da sfondo per un nuovo capitolo ambientato nella città che almeno una volta nella vita vorremmo visitare.
Detto questo a tutti voi un caloroso Miao: Ciao^^Ma un nuovo caso è alle porte per i nostri agenti preferiti, adesso che le neo elezioni sono alle porte.
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Lo scoiattolo a cui Alice pensò, era Russell Andrew Nobkins, un giornalista reporter amico anch'egli di lunga data della micia, tanto quanto Finn (l’unica differenza era che si conoscevano a malapena tra loro). Russell preferiva lavorare come reporter free lance; piuttosto che lavorare per una sola casa editrice, per non correre il rischio che una fonte non attendibile manipolasse l’opinione pubblica inducendo le folle verso un’azione sbagliata. Per questo egli era stato uno dei rari giornalisti, durante la pandemia mediatica Ululatori Notturni, a non schierarsi da nessuna delle due parti messe in causa.
Ogni tanto faceva finta di fare ancora la gavetta spacciandosi per cameraman per leggere meglio le espressioni facciali di chi aveva davanti, se avrete prestato attenzione alla conferenza stampa tenutasi quel fatidico giorno alla ZPD..avrete certamente notato qualche scoiattolino che le reggeva, ebbene Russell era uno di quelli.
Egli non aveva ascoltato solo le dichiarazioni di Judy Hopps, ma anche la discussione che avrebbe posto fine ad un’ amicizia preziosa se nessuno dei due futuri colleghi si fosse impegnato a salvaguardarla.

I° Regola del Buon Reporter: accertarsi  sempre che  “la tua fonte” sia “attendibile” e Russell lo faceva con grande rigore e sommo piacere. 
Russell credeva in quello che faceva; aveva persino raccolto l’adesivo buttato da Nick quando stava uscendo arrabbiato, mentre gli altri si accanivano su Judy a forza di domande (troppo inopportune persino per un cronista in quel momento).  Lo scoiattolo l’aveva aperto, stirato ed attaccato al proprio taccuino, nella speranza di restituirglielo un giorno, tanto si commosse.
Ora, agli occhi di un giovane millennials( ragazzi nati tra gli anni fine 80 e 2000) capace di reperire grazie ai social network informazioni personali su tutti alla velocità del suono, un reporter all'antica come Russell,seppure ancora giovane, appare insolito. Visto il lavoro che lo scoiattolo svolge ancora di più, persino ricorrere ad ogni strumento per divulgare la tua fonte fa parte col confrontarsi con la realtà del tuo lavoro dopotutto.
Ma in verità questa è una cosa a cui Russell non tiene affatto, se il soggetto della tua indagine o pista rischia di divenire indifeso, un soggetto come Nicholas Piberius Wilde.             

Questo perché Nick Wilde era un elemento fuori da tenere dall'ambito lavorativo per lo scoiattolino e da riporre invece nella sfera privata; non da qualche giorno, mese o anno, da sempre.

INIZIO FLASHBACK
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Precisamente da ben vent'anni, da quel giorno lontano..lontano in cui per uno scherzo crudele, il piccolo Nick decise di abbandonare gli scout.
Nella truppa Russell svolgeva il ruolo del rifornitore ed addetto ai rinfreschi, essendo nuovo, ma aveva già guadagnato parecchi distintivi.   Grazie al suo buon cuore, buona volontà e vero spirito di collaborazione scout (cosa che quei bulletti avevano dimenticato) perché la cosa che rendeva Russell uno scout speciale era fare buone azioni non tanto per un distintivo da ricevere, ma proprio per il semplice gusto di farle.
Un’altra cosa che Nicky cucciolo non sapeva (o più semplicemente non se n’era accorto) fosse il fatto che erano nella stessa classe a scuola e che lui piaceva tanto al piccolo Russell: voleva diventasse il suo “migliore amico”.
Purtroppo il piccolo scoiattolo era timido, in più svolgeva tante attività insieme per trovare il tempo di provarci, i suoi genitori non erano semplici scoiattoli rossi, erano uno scoiattolo rosso ed uno giapponese striato (ma per non creare conflitti di genere non vi dirò chi dei due sia la madre e chi il padre..per adesso) il che la diceva lunga sulla rigorosa educazione che aveva ricevuto.
Così quando finalmente anche Nick si unì alla stessa truppa e Russell lo venne a sapere era al VII° cielo.
Mentre Nick avrebbe terminato il giuramento, Russell sarebbe sceso una volta concluso ed avrebbe invitato tutti a salire, per la festa che di solito organizzava per i nuovi membri nella sala di sopra. Anche Russell aveva fatto lo stesso giuramento dopo tutto.                                           

Quell'evento era talmente importante che fuori dalla porta volle provare a registrare la voce di Nick mentre lo diceva, a Russell piaceva il suono della sua voce inoltre sapeva incidersi le proprie cassette da solo col suo mangia nastri da solo.  Ma quando sentì quello che avvenne dopo..anche il mondo di Russell crollò in una sola sera.
Quando vide Nick uscire correndo, piangendo e spaventato con una museruola alla bocca, anche solo di sfuggita, per poco non svenne.                                          
Russell avendo prontezza di riflessi si era spostato dalla porta prima che Nick lo notasse, ed in quello stato anche vedendolo non avrebbe saputo badarci. Il piccolo Russell dovette attendere 20 minuti prima di riprendersi, mentre i cretinetti coglioni di sotto continuavano a ridere, quando  poi finalmente si riprese decise di scendere, accese la luce e disse:

-VI SIETE DIVERTITI ADESSO?!- sbottò il piccolino.

-Cosa? A sei tu Russell, si abbastanza avresti dovuto esserci- disse sorpreso il piccolo wombat che poco prima aveva retto la torcia.

- Ooh ma io c’ero, proprio fuori dalla porta e ho sentito tutto. E sapete una cosa, non mi sono divertito affatto!! – disse ancora lo scoiattolino sempre più inviperito.

- Ehi calmati! – fecero i due puledrini di zebra e di cavallo.

- Ah io dovrei calmarmi? Lui non vi ha fatto NIENTE! Siete stati cattivi! Il fatto che Nick sia una volpe non vi da il diritto di essere dei pessimi scout..o dei pessimi amici- concluse fermo nel tono Russell.

- Pessimi Amici?! Pessimi Amici?! E’ così che ci vedi dopo quello che abbiamo fatto per te? Non saresti qui se non fosse per noi!- esplose il piccolo wombat adesso.

- NON ME NE IMPORTA NIENTE!! Se fossi stato al posto di Nick mi avreste trattato allo stesso modo! – urlò Russell.

Prima di riprendere il discorso tutti tacquero, lo scoiattolino riprese fiato e proferì.

- Ecco appunto! Ora capisco cosa vuol dire mio padre quando dice “chi tace acconsente”. Cosa direbbe il capo truppa se sapesse del vostro stupido scherzo? E’ un cervo ma non credo che condividerà quello che avete fatto! – riprese con una punta di tristezza ma senza far attenuate la rabbia.

- Cosa c’è coda a ricciolo spumosa? Ne vuoi anche tu?– osarono quelli provando a schernirlo.

- Volete picchiarmi? D’accordo, fatelo! Ma sicuri che dopo non sarete voi a piangere!- asserì Russell convinto.

- Cosa vuoi dire? – chiesero i cinque in coro.

- Se mi picchiate, graffiate, mordete o ferite in altro modo.. mi rimarranno delle cicatrici ben visibili e quando mi cureranno non ci metteranno molto a capire che si tratti di zoccoli di equini, morsi o dita di wombat e tutti gli altri! Poi Nick mi darà ragione e saranno guai per voi- spiegò logicamente il piccolo senza timore.

- Già..ma solo se riuscirai ad andare da lui– disse il wombat mellifluo come pochi minuti fa quando disse “anche se sei una volpe”.

Ed i cinque si misero in cerchio attorno a Russell, per fortuna lo scoiattolino era agile ed in quel momento la rabbia era più forte della paura . Così saltò addosso  al piccolo wombat che aveva ideato lo scherzo coprendogli gli occhi con le dita, poi si mise dietro il collo slacciandogli la cintura con i distintivi  e lo sculacciò, così forte che le urla  impietrirono gli altri.

 -Ne volete anche voi?- chiese Russell con sguardo minaccioso.

-No! No!- risposero a voce alta i quattro rimasti spaventati.

-Allora, se ci tenete a questa truppa e a restare qui domani andremo da Nick, a casa sua ! E vi scuserete?!Capito! – sentenziò Russell con la forza d’un incorruttibile giudice.

Quanto sarebbe stato bello se fosse accaduto, purtroppo per una circostanza di eventi, fuori dalla portata per qualsiasi bambino anche se sveglio come il piccolo Russell..tutto ciò non avvenne mai. Una volta tornato a casa il solo desiderio del piccolo Nick era dimenticare e ricominciare da capo, sua madre dopo un’ attenta riflessione provvide immediatamente facendolo trasferire in un’altra classe e limitare il più possibile eventuali rapporti con ogni membro di quella truppa ( in quel quartiere gli incontri si svolgevano proprio nella scuola di Nick e Russell ).

Lo scoiattolino dal canto suo, non aveva detto niente a nessuno del registratore, per timore di perdere le prove. Quando il giorno dopo vide che Nick non era più in classe il piccolo Russell ebbe un brutto presentimento. Chiese al maestro perché e quando seppe che Nicholas Piberius Wilde era stato trasferito in un’altra aula, durante la ricreazione chiese anche agli altri maestri e maestre, e quando finalmente lo trovò la campanella era già suonata.
Tuttavia volle provarci lo stesso, bussò, chiese se poteva parlare con lui un momento e per magnanimità della maestra lei lo concesse, peccato che ormai il piccolo Nicholas non fosse più lo stesso.

- Cosa c’è? Chi sei? -  chiese il volpino dopo aver scrutato lo sconosciuto.

Russell era ancora titubante, dopotutto era la prima volta che parlavo direttamente con lui, nonostante si fosse spinto già abbastanza oltre più di quanto nella sua infante vita non avesse già fatto.

-..Ecco, mi chiamo Russell..e sono venuto a chiederti scusa, da parte della truppa, ..tranquillo non sono qui e.. volevo solo dirti che..mi dispiace, per come ti hanno trattato e che..-

-  .. e che magari tu non ne sapevi nulla?! O che ora sei qui perché vuoi chiedermi di tornare come nulla fosse accaduto ?!- ribatté Nick semi inespressivo con una punta d’amara ironia.

Russell ci provava a tenere lo sguardo fisso anche se a stento, ma tutta la sua titubanza traspariva dalle parole e per il cucciolo di volpe pareva artefatto, cosa che lo fece ribattere con sarcasmo per la prima volta e senza neanche sapere cosa fosse, ma dopotutto certi atteggiamenti sono sempre involontari a seconda di come la situazione ti spinga a sopravvivere, sin dalla più tenera età, ma anche nella sopravvivenza s’incorre molto spesso in fraintendimenti.

-No! Certo che no..non tutto almeno..ma nell'essenziale si: chiaro che non lo sai ma vorrei.. essere tuo amico. Eravamo in classe assieme prima e.. ma questa è la prima volta che trovo..il coraggio di parlarti, in più..se vuoi so come aiutarti e a “loro” ciò che meritano: ho registrato tutto e nessuno potrà dire che non sia colpa loro – e Russell mostrò il suo registratore giocattolo col microfono per cantare, posandolo a Nick pieno di fiducia.

- Hai registrato tutto qui? – chiese sempre impassibile.

- Si - accertò Russell felice.

Ma quando anche Nick lo prese, il volpino lo scaraventò contro il muro rompendolo!

- No! Perché l’hai fatto? – chiese Russell che per poco non pianse.

- Credi sia scemo!? Come hanno detto quelli? O sono un divertimento solo per te?- rispose Nick  alternando domande piene di rabbia.

-No..non ho..– provò Russell piangendo davvero sta volta.

- Perché mi hai registrato?!! Per ridere di me di nascosto anziché davanti a tutti? Facendo meglio la parte del bravo bambino?- continuò Nick dando sfogo a tutto il dolore ed alla rabbia non ancora smaltite dalla sera prima.

-NO! Questo mai, io..l’ho fatto solo perché volevo esserti amico, a me..piacevi ancor prima di decidere..che entrassi negli scout, e speravo che forse..– provò a spiegarsi il piccolo sempre piangendo, ma Nick non si fece intenerire comunque.

- Allora forse ci saremmo presi la mano felici e contenti vero? Ma lo sai cosa sei? - azzardò sogghignando Nick con una punta di crudeltà sta volta.

- C..cosa? – chiese Russell che per un attimo aveva smesso piangere.

- Una femminuccia ecco cosa!– disse Nick sta volta senza sorridere.

- Che..che vuol dire?- chiese Russell confuso.

-Senti..ora devo rientrare, lasciami stare. Tu e tutti gli altri!- disse Nick stufo di quella che credeva essere l’ennesima commedia a suo danno, o per meglio dire.. si sforzava a crederlo.

-No! Per favore..non rientrare- disse Russell prendendolo per un braccio, abbracciando visi, quando Nick si girò, gomito a gomito, zampina a zampina.

La cosa triste era che dentro di sé Nick sentiva che lo scoiattolino non stava mentendo, ma ormai la piccola volpe aveva troppa paura di soffrire per rischiare di nuovo che ..non voleva più correre rischi. Anche a costo di sbagliarsi. Così disse solamente..

- Lasciami..per favore- sussurrando.

Russell piangeva silenziosamente sta volta, ma lo accontentò.

- Va bene..ti lascio- e così fu.

Non si sarebbero visti né parlati per anni, se non di sfuggita, senza mai che Nick col tempo lo riconoscesse ,una volta cresciuti anche i cuccioli più familiari diventano uguali.
Non sempre, ma accade quando adotti un’ occhio superficiale e stereotipato per proteggerti dal mondo.
Cosa che però Russell da allora non avrebbe mai fatto a dispetto di Nick. Quello stesso giorno abbandonò gli scout, denunciò comunque la truppa che ovviamente truppa non fu più (il registratore era rotto ma la cassetta no, e con nuove prove ottenute grazie alla sua amichetta Alice il piano partì, ma questa è un’altra storia).
Lo scoiattolo decise che da grande avrebbe fatto il giornalista, integro ed integerrimo per far si che nessuna voce o malalingua avrebbe più fatto soffrire un altro cucciolo o animale in futuro, se lui sarebbe arrivato per primo a smentirle.
Abbandonato lo scoutismo si unì al giornalino scolastico, concluse le elementari, alle medie ne fondò uno suo, poi concluso il liceo s’iscrisse all’ Università di Scienze della Comunicazione di Zootropolis e dopo la laurea divenne Reporter Free-lance.
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FINE FLASHBACK

Il destino aveva voluto che durante una delle sue indagini di routine, per qualche nuovo articolo, avesse intercettato coloro che per l’ennesima volta volevano nuocere a Nicholas Wilde, ancora una volta sarebbe intervenuto ma con una differenza: lui non se ne sarebbe andato e il signor volpe sarebbe rimasto a sentirlo fino alla fine.
Perché? Perché dopo tanto tempo la volpe si sarebbe accorta di una scoperta ancora più sorprendente del fatto che avrebbe potuto essere una buona persona attraverso un lavoro ritenuto improbabile per esso da una massa d’ignoranti; ossia che qualcuno lo aveva sempre amato. Questo qualcuno era Russell.
Ebbene si, Russell era cresciuto e non essendo più un cucciolo nel tempo aveva capito, che il desiderio d’amicizia nei confronti di Nick, celasse un sentimento più profondo e complesso: l’amore.

Si! Lui amava un maschio, di un’altra specie, predatore per giunta. Ma platonicamente, come un mentore sociale segreto che indirettamente non aveva mai scoraggiato Russell nella sua scelta di carriera ed accettazione della propria condizione.
Poiché anche in una vita mezzo dissoluta, il giovane reporter aveva sempre intravisto nell'interiorità dell’ex-truffatore il “probabile amico di un tempo” in attesa solo d’essere riportato alla luce (il fatto che Nick cercasse spesso e volentieri un’alternativa alla violenza diretta o coinvolgimenti in affari più remunerativi ma troppo illeciti erano indizi più che sufficienti a confermare tale convinzione per Russell).
La sola cosa che “gli” dispiacque fu il non essere stato “lui” quella  persona speciale e che ad averlo tirato fuori dai guai fosse stata Judith Laverne Hopps, cosa che rendeva lo scoiattolino geloso, invidioso ed ipercritico nei confronti del neo-agente leporide.
Non tanto come una rivale da abbattere per contendersi Nick come un premio, il suo Nick era un essere vivente con una sua dignità e volontà, non un trofeo impellicciato.

Che cos’era, una vanitosa donna di altri tempi avvolta in lussuose code rosse?! Assolutamente NO!(sapeva pure che Nick era etero e non gl’importava).
Russell vedeva Judy più come una persona da mettere alla prova di continuo, per capire se fosse degna di fiducia dell’amicizia di Nick, dal momento che Russy ( come Alice amava chiamarlo ) non ebbe modo di goderne..e forse mai.
Anche se tutta la sua vita sentimentale sembrava simile ad un passaggio di testimone degno per il rosso, prima con Finnick e adesso con Judy.

Così pensava il giornalista, poi come Nicholas e Finnick si conobbero è un’altra storia ancora e Russell non c’entra.

Posso solo dirvi, tornando alla storia lineare che..avendo conosciuto i due paparazzi fetenti, in una delle case editrici per cui lavorava temporaneamente, anche lui quella sera si trovò nello stesso BAR-PUB (i proprietari erano inglesi italo-americani e per scherzo chiamarono il locale così, cosa che confuse Lance ed Higghins da ubriachi).
Lo scoiattolo sentì menzionare il nome di Nick ad un certo punto, così pensò bene d’approfondire per saperne di più:
si mise sotto il tavolo come un razzo silenzioso, pagò i due energumeni anonimi per farli stare zitti in caso di rimostranze. Eccitato rimase fino alla fine per vedere fin dove la conversazione si sarebbe spinta e a cosa avrebbe portato. Così eccitato che lo scoiattolino non si accorse di tenere la coda alzata mentre scriveva sul suo taccuino.
Ma le foto?..anche quelle non c’entravano con Russell?          
Per esserne sicura Alice lo chiamò, in quel preciso istante.
Russell se ne stava seduto su di un albero, tranquillo, poco lontano dall’ Hard Zoo Rock Cafè e dall'autopattuglia con Alice ed i paparazzi dentro, cercando di capire a quale articolo lavorare in quel momento, quando il suo cellulare squillò.
 
-Pronto- rispose lui.

- Ciao Russell. Quello sull'albero sei tu?- chiese Alice.

- A..Alice, ciao, da dove mi chiami?- chiese lui leggermente sorpreso guardandosi attorno.

- Credo tu lo sappia..ma siccome voglio fidarmi, gradirei me lo dica tu - rispose lei ritrovando la sua vena ironica.
Silenzio, poi Russell riprese.

- Alice non giocare con me a fare la vaga, sai che non so come prenderti quando lo fai – rispose lui un po’ indispettito.

- Come vuoi, anche perché ti vedo benissimo, in questa auto della polizia, da questo binocolo da appostamento che funzione perfettamente: adesso sei agitato e ti stai grattando dietro l’orecchio sinistro, è quando ti gratti al destro che c’è da preoccuparsi. Quindi che devo fare? Vengo io o vieni tu da me?- terminò lei compiaciuta.

- Umf..non credo proprio che tu possa fare tutto come vuoi,  come cerchi di far intendere, guarda: anche il mio cellulare ha un valido “obiettivo”, di quelli che si attaccano alla fotocamera dell’ iphone, e non sembri proprio nella “posizione” di abbandonare la tua..come devo chiamarla? Postazione? O sei sul serio in arresto?- concluse lo scoiattolo divertito.

- Sono in semplice “attesa istructoria”, ma tu chiamala come ti pare, vieni tu qua e ne saprai di più, mostra i tuoi “articoli”-  concluse Alice con un’ allusione che Russell colse immediatamente senza scomporsi.

- Ne deduco che né tu né io potremo muoverci finché chi stai attendendo non si farà vivo- fece lui maliziosamente sibillino sta volta.

- Già! Vediamo chi aspetta meglio dei due. Ti dico solo che è anche per noia che ti ho chiamato, non solo per interesse professionale + affettuoso. Adesso è per tutti e tre questi motivi e non mi annoio più- provò a concludere.

- Sempre col binocolo e gli obiettivi puntati immagino. Bene!- concluse Russell.

- Benissimo!- concluse Alice con un rafforzativo sperando che ciò troncasse meglio la conversazione senza smettere di sorridere come anche l’amico stava facendo.
Ed i due piccoli testardi mammiferi cominciarono il loro gioco-lavoro (l’equivalente di una vacanza-lavoro ma senza vacanza, perché lo fai tutti i giorni con entusiasmo come se giocassi). 

Vi sarete chiesti il perché della comica conversazione o il perché Alice abbia introdotto la parola “affettuoso” nel dialogo, ebbene perché; essendo amici cresciuti che lavorano, Alice e Russell avevano un’ ora precisa di  chiamata, per scambiarsi lamentele personali ed incoraggiamenti finali. Il genere di conversazione che non sempre riesci a dire ai tuoi genitori/parenti per non farli impensierire o preoccupare, arrabbiare o peggio..deludere.
Di solito era Russell a chiamare la sera per puro piacere narrativo, Alice preferiva la mattina come sveglia e dose di buoni propositi per cancellare le brutture della sera precedente o preparazione per una nuova “battaglia lavorativa”. Viceversa se uno dei due fosse sfinito, emotivamente o fisicamente.
Quella mattina, prima che Alice uscisse di casa, Russell non aveva risposto per niente. Cosa che fece intuire alla micina un brutto presentimento( perciò nel primo capitolo vi è parsa un po’ giù sulle prime), distraendosi solo grazie all'adrenalina del caso affidatole.
  Ad ogni modo, solo quando Nick e Judy si sarebbero fatti vivi “il gioco dell’attesa a chi fissa di più” sarebbe terminato, ma che fra i due ci fosse anche Nick, ci crediate o no..Russell non lo sapeva! Diciamo che ci sperava..indovinando e tirando nel segno.

ANGOLO DELL' AUTRICE:
ciao ragazzi. Ecco una delle new entry che ho ideato, lo scoiattolo giornalista Russell. Era da quando vidi i dvd taroccati di Mewoana e Giraffic (parodie di Moana e Gigantic) sul banco di Donnolesi, che avevo pensato ad una contro parte amica del cuore maschio di Alice in veste di scoiattolo. Chi meglio di un piccolo giornalista che sembra la sintesi di Tin Tin, Spirou&Fantasio(fumetti che anche la stessa Alice ama quanto me) ed un integro passato scout per rappresentare una contro parte degna anche della stessa Judy? Anche per colmare il paragone per chi ha visto Alice come un semi-equivalente femminile di Nick.
Poi credetemi se vi dico che fu solo dopo 4 secondi che realizzai di aver ripreso in parte il piccolo Russell di UP della Pixar, però in effetti se il piccolo eroico scout (anche in versione animale) ci fosse stato si stato non avrebbe permesso un simile scempio.  Più avanti capirete anche il perché della scelta di questo nome.
Per il fattore omosessualità.. è del tutto separato dal contesto del personaggio Pixar, è un bambino dopotutto. L’ho inserita come frutto d’una attenta riflessione e su ispirazione di un vecchio compagno di danza di mio fratello, che era giapponese ed amava come lui e me gli scoiattoli rossi e giapponesi. Da lì l’idea per uno scoiattolino figlio d’entrambi. Senza contare che è un’ottima scusa per inserire le citazioni su manga ed anime che conosciamo e che la gatta e scoiattolo hanno usato sin dall'infanzia come mezzo di lettura delle dinamiche relazionali ed esistenziali (sono un po’ otaku, con la piccola precisazione che Alice predilige maggiormente i fumetti europei ed è più selettiva e severa con quelli della sua terra e del sol levante).
Poi per chi si è fatto domande sul vero orientamento di Alice..lo saprete anche questo nelle prossime pagine. Tuttavia vi lascio indovinare nelle domande che mi porrete, e se la percentuale sarà alta vi risponderò.
Spero anche in queste righe di non avervi annoiato, ed emozionato. A presto.  
  
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