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Autore: Hebi_Grin    25/10/2018    1 recensioni
Nulla nel suo atteggiamento avrebbe rivelato ad alcuno di esser un uomo la cui abitazione era appena saltata per aria.
Genere: Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elizabeth, Kotaro Katsura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NdA: Scritta di getto, probabilmente ci sono errori non essendo al top, ma l'ispirazione va colta quando arriva. E probabilmente è anche piuttosto idiota (ma Katsura e l'idiozia vanno a braccetto).

Prima o poi posterò qualcosa di serio in questo fandom. Forse. 

Tecnicamente è una One Shot, ma non è una flash solo per una manciata di parole.

Titolo scemo perché ho finito il carico di fantasia.


 

 

Toccare le cose altrui può portare conseguenze devastanti

 

 

 

Il volto di Katsura si rivolse immediatamente nella direzione opposta a quella in cui stava procedendo. Le pupille si dilatarono, la bocca si spalancò; per un lungo attimo il suo corpo rimase immobile. Aveva riconosciuto il rumore che aveva preceduto solamente di un attimo l'elevarsi potente e improvviso della cortina di un fumo denso, ma non abbastanza fitta da nascondere la vista delle fiamme e di numerosi pezzi di legno che compivano una parabola in ogni direzione prima di schiantarsi.

Dopo aver fatto esplodere ogni tipo d'ordigno per anni, ai tempi in cui ancora percorreva la via della violenza, quel suono gli risultò troppo familiare per poter anche solo pensare di essersi sbagliato, riconoscendolo prima che i suoi occhi si posassero sullo spettacolo. Ma ad essergli familiare era anche la posizione in cui il fatto era avvenuto a un isolato di distanza. Casa sua.

 

“Che cani dello shogunato abbiano scoperto il mio nascondiglio e pensato di farmi fuori così?”, pensò prima di voltarsi nuovamente avanti e muovendo qualche passo ancora nella direzione in cui stava procedendo prima di essere interrotto. Nulla nel suo atteggiamento avrebbe rivelato ad alcuno di esser un uomo la cui abitazione era appena saltata per aria. Non lo spaventava più perdere casa; avendo imparato a far a meno di quella stabilità e certezza, perennemente pronto ad abbandonarla. Aveva dovuto lasciare l'abitazione della propria famiglia vivendo per strada quando era appena un bambino, e la Shoka Sonjuku era stata rasa al suolo e data alle fiamme qualche anno dopo. Quelle volte poteva dire di aver perso casa, sede di affetti e ricordi; stavolta si trattava unicamente di un rifugio spoglio e sacrificabile.

Eppure poco dopo rallentò fino a fermarsi nuovamente del tutto; nella sua testa si faceva largo un dubbio lancinante e i suoi occhi cercavano una grande figura bianca al suo fianco, trovando solo un grande vuoto. Realizzò solo allora che Elizabeth gli aveva scritto prima che uscisse che lo avrebbe raggiunto a breve e di cominciare ad andare. Con un rapido scatto si voltò nuovamente indietro, correndo verso l'abitazione come un forsennato e urlando con altrettanta foga.

 

«Elizabeth!»

 

Non sapeva se l'amico si trovasse all'interno al momento della deflagrazione, ma il sospetto era più che sufficiente a fargli giurare sul suo onore di samurai di lanciarsi tra le fiamme e vendicarsi sulla Shinsengumi se anche Elizabeth si fosse fatto solamente un graffio.

 

Fermò la sua folle corsa a poche decine di metri dall'abitazione, evitando per un pelo l'impatto con una figura che, sebbene grigiastra per il fumo, riconobbe come il suo amico.

 

«Elizabeth, stai bene? È stata la Shinsengumi, vero? Ah, quei dannati la pagheranno» cominciò a dire finalmente sollevato tastando il corpo dell'altro per assicurarsi delle sue condizioni.

 

“Sto bene. Ho solo fatto cadere per sbaglio una delle tue bombe. Immagino che si sia attivato il timer.”

 

Katsura si gelò sul posto, con la bocca spalancata, e nella sua mente gli apparve una visione di Takasugi.

 

“Ohi, Zura. Sono lieto che abbia nuovamente intenzione di distruggere questo Paese, ma non è necessario cominciare da casa tua”.


 


 

NdA: Zura conosce abbastanza Takasugi che neppure nelle sue visioni questi lo chiama col cognome completo, sì. Poi ovviamente lo corregge, anche se è una sua proiezione stessa. O almeno così penso nella mia testa (?)
E ovviamente, pur se nella fantasia di Zura, Sugi ha interpretato come gli pareva. 

 

   
 
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