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Autore: Stephen97    26/10/2018    3 recensioni
Questa storia è composta da una poesia e da quattro dialoghi tra quattro muse che personificano le stagioni
Genere: Malinconico, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Il vento d'autunno (tramontana):

Nelle ore più buie di questo freddo autunno, mi capita spesso di scorgere nell'ombra della notte un viso femminile,
il quale allungando la sua fragile mano coperta dal buio e illuminata da solo da una fioca luce, raggiungendo il mio viso ed accarezzandomi mi dice:

MUSA: Ti ricordi ancora dei tempi in cui no temevi questa stagione? Di quando i tuoi sentimenti non erano come deboli foglie attaccate a deboli rami pronti a cadere verso l'oblio?
Eppure non fu sempre così, io ricordo ancora il volto sorridente che adornava il tuo volto nella tua gioventù.
Quando correvi nei boschi e parlavi insieme di un certo roseo avvenire.Dunque cosa è cambiato da allora?
Dove sono le fragorose risate che mascheravano questo mondo rendendolo allegro e spensierato, sono ancora in te?
Mi chiedo come mai il mio canto non riesca a cambiare quest'aria di solitudine, sono notti che vengo a trovarti ma ti vedo sempre melanconico e così perso.
C'è ancora qualcosa che posso fare per vederti felice?
C'è ancora qualcosa che posso fare per tornare al passato?


IL PERSONAGGIO: Cara musa, se ci fosse davvero un modo per tornare al passato e rivivere quei momenti, l'avrei già fatto;
per quanto anche io vorrei tornare a sorridere e parlare di cose spensierate e lontane da come mi sento attualmente,  mi è impossibile.
Impossibile perché davanti alla realtà ogni illusione è destinata a soccombere, come le mie speranze e la mia gioventù.


MUSA: La gioventù potrà anche essere finita, ma non si può dire lo stesso della possibilità di trovare la felicità, un amore, una nuova amicizia.
Non è forse pura allegria ricevere un bacio dalla persona amata o la dolce attesa che precede i giorni festivi o parlare, avere qualcuno con cui grazie alla parola, dimenticare ogni problema e dolore.


IL PERSONAGGIO: Queste immagini, ahimè, non sono altro che un lieve colore nel grigio della vita che come viene, va.
Il mio cuore è incapace d'amare e la colpa di tutto ciò è del mio mutismo, che tutto assorbe e corrode come l'acido sul metallo.
I giorni di quella stagione sono finiti.


La musa mi guarda con i suoi occhi luminosi che il chiaror di luna mostra appena, poi mi accarezza un'ultima volta, sussurrando parole a me incomprensibili, ed infine se ne va, lasciandomi solo nel buio, solo con me stesso.

   
 
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