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Autore: Class Of 13    27/10/2018    1 recensioni
[Mayuri Centric | Accenni Okakuri | Accenni Ruka/Mayuri]
La storia di una piccola Orihime e dei suoi Hikoboshi.
Genere: Introspettivo, Science-fiction, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note dell'autrice: Questa storia è nata diversi mesi fa, ma è rimasta negli anfratti bui ed oscuri del mio archivo fino ad ora perché non avevo avuto modo di farla leggere ai miei proofreader di fiducia (quei magici grilli parlanti che mi fanno rinsavire nel caso io scriva spazzatura, un' eventualità non particolarmente rara). Oltretutto poi è arrivata la Okakuri Week e tanti cari saluti.

È la prima volta che provo a scrivere di Mayuri e dal suo punto di vista, si tratta di un esperimento che ho trovato divertente, perché mi ha permesso di scrivere qualcosa senza dovermi scervellare particolarmente sullo stile da usare. Quindi grazie, Mayushii (?)

Parlando di cose più importanti, ci tenevo a specificare che le info sull'infanzia di Mayuri sono tratte dal manga spin-off "Babel Of The Grieved Maze" e dalla sua route nella Visual Novel spin-off "Linear Bounded Phenogram". Per quanto riguarda "Kaichū", credo che nella traduzione inglese sia stato tradotto come "Pockety", e non è altro che l'orologio da taschino che Mayuri ha ricevuto da sua nonna e che custodisce con grande cura.

Ovviamente il "Grande Fiume Celeste" a cui allude il titolo è la Via Lattea così come viene chiamata nella leggenda di Tanabata (per eventuali o ulteriori info vi consiglio di andare su Wikipedia) di cui Orihime e Hikoboshi (Vega e Altair) sono i protagonisti. Di conseguenza il "Triangolo Estivo" è quella formazione che si vede nel cielo d'estate formata da Altair, Vega e Deneb, provare con SkyMaps per credere.



 



Non ricorda esattamente come lei e Rinta-kun siano diventati amici. A pensarci è un po’ come se si conoscessero da sempre.

Passano interi pomeriggi a casa della sua nonnina a guardare i cartoni animati e mangiare dolcetti, finendo con il bisticciare perché lui fa sempre il tifo per i cattivi. A Rinta-kun brillano gli occhi quando succede e Mayushii si chiede se sia davvero così “figo” essere un mad silent test come quelli che si vedono in televisione.

Nonostante questo, Rinta-kun trova sempre il tempo di fare con lei tutti i giochi che più le piacciono e la aiuta a fare i compiti per la scuola. Quando avanza un solo dolcetto all’arancia finge di non avere più fame per poterlo regalare a lei, anche se Mayushii sa che sono i suoi preferiti.

Alle volte, nonostante lui dica che non è vero, le canticchia un po’ stonato una ninna nanna che parla di stelle che sorridono e le tiene stretta la mano fino a che non si addormenta, come se sapesse che Mayushii ha paura del buio.

 

Quando è con Rinta-kun e con la nonna Mayushii quasi non è triste di vedere così poco i suoi genitori.

 

§

 

Mayushii ama trascorrere il tempo con la sua nonnina. Anche se ormai ha già dieci anni adora fare i mochi assieme a lei, divertendosi a mangiarne fino a scoppiare. La nonna è paziente con lei, anche se Mayushii è pasticciona lei non fa che sorriderle con dolcezza, incitandola a riprovare.

Anche quell'anno le ha promesso che avrebbero cucinato assieme i dolcetti per il Tanabata, visto che i suoi genitori sono sempre impegnati con il lavoro. È un appuntamento a cui tiene molto, perciò, quando Miki-chan le propone di indossare lo yukata e andare al festival insieme Mayushii è un po’ indecisa. La sua nonnina, però, le sorride come sempre, dicendole che è contenta che abbia delle amiche con cui va d’accordo.

Quel giorno, tra un preparativo e l’altro, Mayushii non riesce ad andare a trovare sua nonna.

Lei e Miki-chan si divertono tantissimo, e perfino Okarin (che dice che essere chiamato “Rinta-kun" è troppo imbarazzante) la raggiunge, offrendole anche una delle chocobana che lei tanto adora.

 

Quando Mayushii torna a casa, quella sera, la nonna non c’è più.

 

§

 

Mayuri non piange. Mayuri guarda in silenzio il volto sorridente della nonna nella foto circondata da gigli bianchi e pensa che sia tutta colpa sua.

Aveva infranto la promessa fatta alla sua amata nonnina e quindi il Paradiso, per punizione, l’aveva chiamata a sé, lasciando Mayushii da sola. Aveva pensato solo a sé stessa e l’aveva lasciata a casa senza nessuno vicino, così, quando la nonna non si era sentita bene, nessuno aveva potuto prestarle aiuto.

Ogni giorno passa la mattinata davanti alla sua tomba, chiedendole di perdonarla e di venirla a prendere. “Mayushii farà la brava", promette, perché tutto ciò che desidera è rivedere il sorriso della sua amata nonnina.

Di tanto in tanto, osservando il cielo, le capita di sentire il suo sguardo amorevole su di sé: in quei momenti Mayushii allunga disperatamente la mano al firmamento sperando che quella mano rugosa ma gentile afferri la sua e la porti via da lì, verso un posto dove potranno essere finalmente assieme.

È in quel momento che Hōōin Kyōma entra nella sua vita.

Un paio di braccia sottili ma forti la stringono e prima che possa accorgersene, Okarin la sta abbracciando come se temesse di vederla scomparire. Sotto il freddo della pioggia il calore di quella figura familiare le ricorda che il suo posto non è ancora lassù, tra quelle nuvole tra cui iniziano a spuntare timidamente primi raggi del sole.

«Mayuri… Io non ti lascerò mai andare! Tu sei il mio ostaggio, la mia cavia per esperimenti umani!».

Mayushii pensa di aver già sentito quelle parole da qualche parte, ma non vi dà peso: la sua nonnina dovrà aspettare ancora un po’, perché c’è qualcuno che reclama la sua presenza al proprio fianco.

«Oka... rin…?» chiama.

Si sente come se fosse passato tanto tanto tempo dall’ultima volta che ha pronunciato quel nome e in risposta l’abbraccio di quella persona così importante si fa più stretto, imprigionandola con tenerezza.

«Non c'è nessun Okarin», dice lui. La sua voce è un po’ strana e Mayushii non capisce esattamente cosa stia succedendo. «Io sono lo scienziato pazzo Hōōin Kyōma, non c’è modo in cui tu possa fuggire da me! Fuahahahahah!».

Sembra che Mayushii abbia trovato un posto in questo mondo e, nel momento in cui se ne accorge, un ticchettio placido e regolare batte in sincrono con il suo cuore.

“Va tutto bene, bambina mia”, sembra dirle e per un attimo il volto sorridente della sua nonnina si affaccia nella sua mente.

 

Se Okarin è con lei alla sua adorata nonnina va bene aspettare ancora un po’.

 

§

 

Prima che possa accorgersene il tempo passa e Mayushii è già una studentessa del liceo.
 

Nella sua classe c’è un ragazzo davvero carino che tutti prendono in giro perché simile ad una ragazza e Mayuri pensa che debba assolutamente diventare amica di quella persona.

C’è qualcosa di puro e bello nell’animo di Urushibara Ruka e da quel momento diventano inseparabili.

Poi c’è Faris-chan, che è così allegra e buffa da farle adorare ogni singolo giorno di lavoro al May Queen Nyan Nyan. Mayushii adora vedere le espressioni felici dei clienti che serve e non cambierebbe quei momenti con nulla al mondo.

Poi ci sono Fubuki-chan e Kaede-san che indossano i cosplay da lei cuciti con un entusiasmo tale da essere contagioso. Con loro il ComiMa è incredibilmente divertente e i momenti trascorsi assieme le mettono tanta allegria.

Nel frattempo Okarin insegue il proprio sogno di diventare un folle scienziato pazzo, creando il “Laboratorio di Gadget Futuristici". Mayuri adora trascorrere lì il proprio tempo: mentre attende che Okarin torni dalle proprie lezioni in università si diverte a rassettare la stanza e a decorarla con degli oggettini che lei trova adorabili.

Le sembra quasi di essere una mogliettina in attesa del proprio marito e il pensiero la fa inevitabilmente arrossire. Lei e Okarin non hanno quel tipo di relazione e gli innocenti bacetti che si scambiavano da bambini sono solo un caro ricordo che lei custodisce segretamente nel proprio cuore. Anche se la consapevolezza che per lei Okarin è molto più di un semplice amico si fa più decisa con ogni giorno che passa, Mayushii non vuole che nulla cambi nel loro rapporto.

Con ogni giorno che passa il Laboratorio diventa sempre più familiare e loro trascorrono i pomeriggi nella quiete più assoluta, piacevolmente assorti dai propri compiti. Anche se non parlano molto tra di loro, ogni volta che si ritrovano lì Okarin le chiede della sua giornata e lei non può che rispondergli con il sorriso sulle labbra. Che abbia poco o tanto da dire, lui le posa una mano sui capelli e le dice “Ottimo lavoro, mio ostaggio", con il suo solito sorriso sghembo.

In quei giorni il tempo scorre lento e dolce e, se da un lato Mayushii pensa che Okarin debba sentirsi un po' solo in un posto del genere, dall’altro desidera che quei momenti in cui sono solo loro due durino per sempre.

Poco prima delle vacanze invernali Okarin le presenta Daru-kun, un suo compagno di università. Nonostante Mayushii non capisca granché delle conversazioni che lui intrattiene con Okarin, intuisce subito che persona speciale sia.

Daru-kun è un “supah hackah” ed è un vero pozzo di scienza sulla cultura otaku: il loro primo ComiMa invernale tutti e tre insieme è il più divertente a cui abbia mai partecipato e sancisce la sua entrata nel gruppo come LabMem #003.

 

§

 

L’estate di quell’anno è la più bella e allo stesso tempo la più triste che Mayushii abbia mai vissuto.

Un giorno di agosto una bella ragazza che dice di provenire dal futuro porta Okarin con sé nel passato. Mayushii non capisce molto quel genere di cose, ma immagina che abbia qualcosa a che fare con quello strano microonde che lui ha distrutto.

Ricorda ancora bene la tristezza e le lacrime che aveva improvvisamente versato nel momento in cui la maschera di Hōōin Kyōma era crollata sotto i suoi occhi. Per qualche motivo si sente come se Okarin avesse sacrificato qualcosa di insostituibile nel cercare di proteggerla e un grande vuoto si apre nel suo cuore.

Quello stesso giorno, mentre lui scompare sotto i suoi occhi increduli a bordo di uno strano oggetto che le ricorda tanto un UFO, riceve una misteriosa telefonata da una persona la cui voce è tremendamente familiare. All’inizio non comprende esattamente il significato delle parole che le vengono dette, ma capisce che è in gioco qualcosa di estremamente importante per tutti loro.

Così, quando il suo adorato Hikoboshi piange con le mani sporche di sangue la perdita di una persona che lei non conosce ma sa essere importante, Mayushii ignora il dolore e decide che è giunto il momento di diplomarsi dal proprio ruolo di ostaggio: il suo amato Hōōin Kyōma ha bisogno di lei, perciò è necessario che la piccola cavia dia inizio alla propria ribellione.

Nel momento in cui la sua mano colpisce la guancia di Okarin Mayushii prova il forte desiderio di piangere, ma si sente anche come se un grosso peso fosse stato tolto dal suo cuore: il futuro verrà riscritto, lo sente.

 

§

 

Quando viene a sapere che Okarin è uscito dall’ospedale dopo due sole settimane, Mayushii non sa se definirlo un incosciente o un eroe. Fatto sta che una piccola spilla dorata brilla tra le sue mani e che una nuova storia sta avendo inizio grazie ad essa.

Due giorni dopo Makise Kurisu entra a far parte del Laboratorio di Gadget Futuristici e Mayushii è al settimo cielo: Kurisu è davvero bella, super intelligente e dolcissima. Tutti al Laboratorio la ammirano e la apprezzano e finalmente sembra che il puzzle rappresentato da quella spilla sia vicino al suo completamento.

Quando, con suo grande dispiacere, Kurisu-chan torna in America, Mayushii si impegna con tutte le proprie forze per mantenere viva la loro amicizia. Anche se impegnata, Chris-chan risponde subito e con entusiasmo alle sue mail. È attraverso quei messaggi che scopre il lato fragile e femminile di Kurisu e, prima che possa rendersene conto, inizia a non vedere l’ora di riabbracciare quella che per lei è ormai una cara amica.

Okarin e Kurisu-chan bisticciano continuamente e Mayushii è spesso costretta a fare da pacificatore, perché, tsundere come sono, nessuno dei due vuole ammettere la propria sconfitta. È divertente guardarli battibeccare in quel modo, perché le regala la rincuorante sensazione che tutto sia esattamente come deve essere.

Mayushii non riesce mai a seguire le conversazioni che intrattengono, però approfitta di questa sua mancanza per osservarli con curiosità. È certa che tra loro ci sia un’intesa speciale, lo vede da come si chiudono nel loro piccolo mondo nel parlare di scienza e di altre cose che proprio non riesce a capire. La loro complicità, per qualche motivo, la fa sorridere e la rende triste allo stesso tempo. Poi un giorno, passando senza preavviso dal Laboratorio per prelevare dei materiali per i nuovi cosplay di Fubuki-chan e Kaede-san, si imbatte in una scena inaspettata.

Okarin e Chris-chan sono davanti alla Development Room, intenti a discutere di qualcosa che ha l’aria di essere importante con così tanto fervore da non accorgersi del suo arrivo.

Una parte di lei intima a se stessa di andare via, di non guardare, se non vuole rimanere ferita, mentre l’altra le dice di restare e di trovare le risposte alle domande che il suo cuore si pone.

«Ehi». La voce di Chris-chan è esitante e le restituisce l’immagine della ragazza fragile che ha intravisto nel loro scambio di messaggi. «Quel… quel bacio è stato reale?».

«”Quel bacio”?».

«Oh, andiamo! Non farmelo spiegare, stupido!».

«Mi sembra di averlo già detto. Per me è reale e continuerà ad esserlo».

«Quello che voglio sapere è… perché lo hai fatto?».

«Non ti hanno insegnato che la curiosità uccise il gatto?».

«Sono una scienziata, è normale che io provi curiosità nei confronti di qualcosa che non so».

Okarin sospira e Mayushii percepisce un improvviso cambiamento nell’atmosfera che circonda lui e Chris-chan. La voce nella sua testa che le intima di andarsene si fa più forte, ma la curiosità ha comunque il sopravvento.

 

«Ti amo».

 

Mayushii sente il proprio cuore gelarsi. Improvvisamente ha un gran voglia di mettersi a correre. Non ha mai visto Okarin fare quell’espressione né lo ha mai sentito usare quel tono così serio con lei. Il suo Okarin con lei è sempre gentile e un po' buffo, ma in lui non ha mai percepito un sentimento del genere…

Chris-chan sobbalza e si fa improvvisamente rossa in volto. Okarin le sposta una ciocca di capelli dietro un orecchio.

«Ah! Così è sleale… chiudi gli occhi, stupido».

Prima che possa rendersene conto, Mayushii è già fuori dal Laboratorio, le lacrime che le offuscano la vista.

 

Come ha potuto essere così cieca?

 

§

 

Il cimitero di Ikebukuro è avvolto dalla quiete, rotta soltanto dal fruscio del vento tra le fronde degli alberi.

Mayushii ha parlato a lungo con la sua nonnina, ma non ha pianto. La nonna si sarebbe preoccupata nel vederla troppo triste e lei non vuole che gli altri stiano male per colpa sua. Come ogni volta che le fa visita, si sente molto più leggera dopo aver chiacchierato con lei.

Le ha raccontato del Laboratorio e di tutti i suoi nuovi membri. Le ha parlato di Daru-kun e Yuki-san, della sua amicizia con Kurisu-chan e anche… dei suoi sentimenti per Okarin.

«Mayuri… chan?».

La voce delicata di Ruka-kun la distoglie dai suoi pensieri e Mayushii cerca con tutte le sue forze di sorridergli come se nulla la affliggesse.

«Oh, Ruka-kun! Tu-»

Una mano gentile ma sicura si posa sulla sua spalla. Gli occhi ametista di Ruka la scrutano carichi di preoccupazione mentre le chiede cosa le sia successo.

Mayuri non sa perché, ma nel momento in cui le sue labbra si schiudono le parole escono dalla sua bocca inarrestabili come il corso di un fiume. Racconta ciò che ha visto al Laboratorio e Ruka-kun la ascolta con pazienza e attenzione, dando importanza ad ogni singola parola.

Quando finisce di parlare la sera sta già calando su Ikebukuro e nel cielo che dall’arancio sfuma nell'indaco spunta già il Triangolo Estivo.

«Sai, Ruka-kun. Mayushii ha sempre desiderato diventare Orihime», comincia tendendo la mano verso la volta celeste. Vega e Altair continuano a splendere con nostalgia, un intero mare di stelle tra loro. Chissà se riusciranno a riunirsi, le viene spontaneo chiedersi. «Ma si rende conto che la Orihime-sama di Okarin… è sempre stata un’altra».

«Ti riferisci a Kurisu-san?», chiede con cautela Ruka-kun alle sue spalle.

«Mh-mh. Mayushii ha la sensazione che Okarin e Kurisu-chan fossero destinati ad incontrarsi ed innamorarsi da sempre. È così romantico, non è vero?», domanda voltandosi con un sorriso, le mani giunte dietro la schiena.

L’espressione di Ruka-kun si fa triste mentre le scompiglia i capelli. «Può bastare così, Mayuri-chan. Non devi sforzarti».

Qualcosa nelle parole e nella voce del suo caro amico raggiunge il suo cuore e, prima che Mayushii se ne possa rendere conto, grandi lacrime scendono dai suoi occhi.

«Perché… perché non sono io?», domanda a quell’immagine distorta che è il cielo ai suoi occhi. «Mayushii ama Okarin quanto Kurisu-chan! I miei sentimenti non hanno nulla da invidiare ai suoi. Ma allora… perché non posso diventare Orihime?».

E quando Mayushii sembra aver pianto tutte le sue lacrime, Ruka-kun le porge con delicatezza un fazzoletto, un sorriso triste sul suo volto dai lineamenti così eleganti.

«Torniamo a casa, Mayuri-chan», le dice piano prendendole una mano. «Sono sicuro che un giorno diventerai Orihime proprio come desideravi».


§

 

Da quel giorno così agrodolce sono trascorsi tanti anni e tante cose sono successe.

«Sai nonna, Daru-kun e Yuki-san si sono sposati e hanno avuto una splendida bambina di nome Suzuha. Nae-chan la adora e le porta sempre dei regali bellissimi quando torna da Tanegashima!

Poi vediamo… ah, sì! Il Laboratorio si è ingrandito ancora, Maho-san è diventata il LabMem #009 e Yuki-san il LabMem #011. Per qualche motivo Okarin ha voluto lasciare libero il numero 10…

Oh, e Ruka-kun! Sai, è diventato davvero un bel ragazzo, tutte le amiche di Mayushii impazziscono per lui. È anche grazie a lui se Mayushii è riuscita a tifare con tutto il cuore per Okarin e Kurisu-cha-».

«Ah, Mayuri-chan! Kyōma e Kurisu-san ti stanno aspettando per il taglio della tor..», Ruka-kun, elegantissimo con i suoi lunghi capelli raccolti in una coda, si interrompe bruscamente osservando Kaichū che ticchetta placidamente tra le sue mani. «Scusami, non mi ero accorto che stessi parlando con lei».

Mayushii si volta con un gran sorriso, raggiungendo il suo amico davanti alla porta del terrazzo dell’Ōyama Building. «Non ti preoccupare, Ruka-kun, Mayushii aveva appena finito».

Ruka la osserva pensieroso per qualche istante, ha l’aria di essere combattuto su qualcosa ma interviene prima che Mayuri possa fare domande.

«Io… non voglio che Mayuri-chan sia triste», dice improvvisamente.

Mayushii non lo ha mai visto così serio e le sue parole la confondono.

«Ti sbagli, Ruka-kun. Mayushii non è triste», lo rassicura. «Mayushii è davvero felice per Okarin e Chris-chan».

Nonostante questo l’espressione sul volto di Ruka-kun non cambia, anzi, si riempie di determinazione. Una mano grande e al contempo delicata - ben diversa da quella del timido ragazzo che aveva conosciuto al liceo - afferra il suo polso e i grandi occhi ametista del suo amico sono fissi nei suoi.

«Ruka...kun?».

«La verità è che… per me Mayuri-chan è sempre stata Orihime. Perciò d’ora in poi… guardami. Un giorno verrò a prenderti al di là del Grande Fiume Celeste».

Così come è arrivato, Ruka si volta e rientra nell’edificio senza nemmeno aspettare una risposta. Mayushii osserva per qualche istante il punto in cui è scomparso, portandosi le mani al petto. Non riesce a pensare a niente, il suo cuore batte forte e le guance le bruciano.

Nel cielo estivo sopra di lei due amanti si riuniscono attraversando un ponte di stelle.

«Hikoboshi-sama?».






 
   
 
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