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Autore: carrion    28/10/2018    2 recensioni
Dopo aver sconfitto l'Anuk-ite e i cacciatori, Liam aveva bisogno di una pausa;
lui e Theo decidono quindi di partire per un viaggio on the road.
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Questa ff è la traduzione di 'Airplanes' di Captainmintyfresh.
vi lascio il Link della storia originale, se mai voleste leggerla :').
http://archiveofourown.org/works/12165924/chapters/27611925
Genere: Avventura, Fluff, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam, Liam Dunbar, Theo Raeken
Note: Lime, Movieverse, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“E’ tutto troppo strano.” disse Mason a bassa voce.

“Cosa è strano?” chiese Liam, guardando Scott e gli altri che stavano discutendo sul prato artificiale.

“Sto solo dicendo che andare al Laser game è molto meglio del minigolf!” sibilò Stiles.

“Sono d’accordo con lui!”

“Laser game costava tipo dieci dollari di più e l’ultima volta che siamo andati hai fatto piangere una bambina.” disse scott.

“Hai fatto piangere una bambina?” chiese Lydia.

“Ok, è stato un incidente e-“

“Amico.” sbuffò Mason, tirandogli una pacca sul braccio per richiamare la sua attenzione. “Guardali e dimmi se non è strano.”

“Guardare cosa?”

“Quello-“ disse Mason facendo un cenno con il capo verso un piccolo edificio verde alla fine del prato. Theo e Corey erano in piedi là davanti. Corey si dondolava a disagio, con due mazze da golf in mano mentre Theo dava dei soldi alla ragazza dietro al bancone.

“Cosa, Theo?” chiese Liam, piegando la testa cercando di capire cosa c’era di così strano riguardo a Theo che Mason sentiva la necessità di sottolineare.

“Si amico, Theo. Lui è.. insomma ha cercato di ucciderci e stiamo per giocare a mini golf con lui, come fai a non trovarlo strano?” rise Mason.

“Non lo è.” disse Liam con un’alzata di spalle. “Ho detto di volermi allontanare dal sovrannaturale ed è questo che stiamo facendo. Cazzate umane, come il bowling. Questo è solo.. un altro giorno. Non è la persona che tu pensi sia ok? Le cose strane riguardo a Theo sono il modo in cui mangia o il lago. Non il golf.”

“Il lago?” chiese Mason.

“Cosa? Niente? Non lo so. Sto solo dicendo che non è strano. La cosa strana è che stiamo per giocarci con Derek” si affrettò a dire Liam. “Sai che una volta ho quasi ucciso lui e Stiles nel retro di un furgone?” Mason aggrottò le sopracciglia confuso. “Ascolta, se pensi che non sia strano non lo sarà. Theo in realtà è divertente.”

“E’ divertente?” gli fece eco Mason incredulo.

“Si amico.” disse Liam, incapace di fermare il sorriso alla vista della faccia schifata di Mason all’idea di un Theo divertente. “Fidati di me ok? Trattalo come una persona normale e si comporterà come tale. Forse è un po’ uno stronzo ma-“

“Si.. si. Un Theo normale. Ce la posso fare.” mormorò Mason. “No, non è vero.” aggiunse un momento dopo, scuotendo la testa con efansi. “Ha cercato di ucciderti-“

“Mason, fidati di me. Per piacere.”

“Ma-“

“Io ci ho provato con Corey. Tu ci puoi provare con Theo.”

“Vuoi che ignori il fatto che hai paragonato il mio andare d’accordo con Theo con te che vai d’accordo con il mio ragazzo o-“

“Zitto. Intendevo.. avevamo tutte le ragioni per non fidarci di Corey, ma tu l’hai fatto, quindi anche io-“

“Alla fine..“

“Ed è stata una buona idea. Quindi, fidati e basta. E’ diverso.”

“Se prova a fare qualcosa di cattivo lo picchierò con la mazza da golf.”

“Amico, se prova a fare qualcosa di cattivo ti aiuterò ad ucciderlo ma sono tipo.. sicuro al novanta percento che la sua cattiveria si sia assopita e sia diventato più che altro solo un po' fastidioso.”

“Novanta percento? Dovrebbe farmi sentire meglio?”

“Decisamente. Sono sempre sicuro al settanta percento che Stiles non diventerà un serial killer quindi-“ i due ragazzi si girarono guardando Stiles che sbraitava.

“Derek giuro su dio. Sono orgoglioso del fatto che tu abbia imparato il senso dell’umorismo ma se fai un’altra battuta su di me ti caccio la mia mazza nel culo e te la faccio arrivare in gola.”

“Abbiamo capito, vuoi giocare al laser game, magari ci possiamo giocare dopo o-“

“Hai mai pensato che ci servirebbero più amici normali?” borbottò Liam.

“Ogni giorno amico.” mormorò Mason. “Non puoi davvero parlare però. Mi sono girato un attimo e sei diventato il migliore amico di uno psicopatico-“

“Non siamo migliori amici.” sbuffò Liam. “Non siamo nemmeno amici onestamente.”borbottò Liam giocando con l’erba del prato.

“Sta per giocare a mini golf solo perché glielo hai chiesto tu.”

“Sta giocando a mini golf perché ci serve un passaggio.”

“Certo. Come è venuto a fare colazione solo perché aveva fame? Cosa è che dice Stiles, uno è un incidente, due è una coinc-“

“Te l’ho già detto al telefono, Theo non ti sta rubando il posto di migliore amico.”

“Hai anche detto che non vi stavate facendo le trecce a vicenda-“

“Me le ha fatte una bambina non Theo.”

“Theo che ruba la mia posizione di migliore amico non è quello che mi preoccupa.”

“Cosa dovrebbe significare?”

“Stanno arrivando. Fai come se niente fosse.” sibilò Mason.

“Pensavo ci stessimo comportando normalmente? Non è così?” Mason lo ignorò e prese la mazza che gli stava offrendo Corey con un sorriso.

“Tieni-“ disse Theo, passando a Liam una mazza con una pallina.

“Quindi.” disse Mason “Tu uh.. ti piace il golf?” gli occhi di Theo scattarono su Liam, assottigliandoli come se fosse colpa sua il fatto che Mason stesse cercando di essere gentile, il che era vero, ma Liam non si sarebbe scusato per questo. Anzi avrebbe anche abbracciato Mason se non fosse stato così strano abbracciare qualcuno perché avevano chiesto a qualcuno se gli piacesse il golf.

“No.” rispose secco Theo.

“Figo.” mormorò Mason. Liam guardò male Theo che roteò gli occhi in risposta.

“E tu? Ti piace il golf?” chiese Theo. Guardando Liam come per dire ‘sei felice ora?”

Liam lo era.

“Uh.. non molto.” ammise Mason.

“Figo.” lo copiò Theo. “Allora prima iniziamo prima finiamo.” disse avviandosi verso gli altri che stavano aspettando vicino alla prima buca.

Bè è andata bene. pensò Liam.

“Davvero per te non è strano?” sussurrò Mason. Liam guardò ancora Theo quando si fermò, abbastanza vicino agli altri da potersi considerare insieme a loro, con una pallina da golf in mano. E onestamente, era strano, ma non il fatto che Theo fosse con loro, la cosa strana era vedere Theo fare un qualcosa di infantile e non esserne troppo felice.

“Non nel modo in cui pensi tu.” disse Liam con un sospiro. “Andiamo”

“Dovremmo dividerci in due squadre-“ stava dicendo Lydia quando arrivarono gli altri due.

“Io sicuramente non nella squadra di Theo!” disse Styles urlando. E anche dal suo posto accanto a Theo Liam riuscì a vedere le spalle di Theo irrigidirsi.

“Ma la smetti di fare così la merda!?” ringhiò Liam e tutti gli occhi si voltarono verso di lui, Stiles spalancò gli occhi come un cervo di fronte ai fari di una macchina. “Davvero, se non ti piace non gli devi parlare ma smettila di fare questi stupidi commenti come una stronzet-“

“Fa schifo a giocare a golf.” disse Stiles.

“Cosa?” chiese Liam.

“Stavi per chiamarmi stronzetta?” chiese Stiles.

“Come sai che faccio schifo a golf?” chiese Theo. “Potrei essere bravissimo.”

“Ottavo compleanno di Scott. Siamo andati a giocare a golf.. hai quasi rotto il naso di una bambina quando hai lanciato la mazza dietro di te.” disse lentamente Stiles. “E poi ti sei rotto il naso quando te la sei tirata in faccia.” finì sorridendo. Liam vide la punta delle orecchie di Theo diventare rosse.

“Ti sei rotto il naso giocando a golf?” chiese Liam.

“No.”

“Si.” disse Scott. “Mia mamma ti ha dovuto portare all’ospedale.”

“Vedi. Non voglio stare nella squadra di Theo perché fa schifo, non perché è un pezzo di merda bug-“

“Io andrò in squadra con Theo.” disse Derek, a voce abbastanza alta da coprire quella di Stiles, un qualcosa che Stiles non sembrò apprezzare visto lo sguardo tradito nella sua direzione.

“Amico!”

“Non chiamarmi amico.” sospirò Derek.

“La mia squadra è decisamente la scelta migliore, perché non dov-“

“Così ti posso battere.” disse velocemente Derek.

“E tu che mi hai chiamato stronzetta.” rise Stiles guardando Liam. “Andiamo facciamogli vedere come-“

“Io vado con Derek.” disse Liam. “Mase?”

“Si. Ovvio, anche noi.” disse Mason riluttante.

“Scotty?” pregò Stiles.

“Si, starò con te.” disse Scott con un sorriso.

“Ahah! Ho il vero alpha!”

“Stiles, il resto di noi deve stare con te.” disse Lydia. “Siamo già cinque contro quattro.”

“Sareste venuti con me comunque vero? Anche se non foste stati costretti?” chiese Stiles.

“..certo.” mormorò Lydia.

“Possiamo iniziare?” chiese Malia. “Derek. Giochiamo.” Derek e Malia si fecero avanti, pronti per tirare per primi. Liam giocherellò con la sua mazza avvicinandosi a Theo che stava guardando gli altri golfisti concentrato, come se stesse cercando di catalogare tutte le loro mosse così le avrebbe potute ripetere.

“Quindi.. ti sei rotto il naso giocando a golf?” mormorò. Theo si lasciò scappare un sospiro.

“Zitto.” disse Theo, guardando Mason che si preparava per tirare.

“Facevi davvero schifo come umano vero?” disse Liam, sorridendo a Theo. Theo incontrò il suo sguardo per un momento, Liam era sicuro che l’avesse fatto solo per assicurarsi che Liam notasse il roteare degli occhi. “Seriamente, come ti sei rotto il naso?”

“Avevo otto anni ok? La mazza era davvero grande- smettila di ridere” borbottò Theo.

“Scusa me lo sto imaginando.” rise Liam.

“Sai cosa mi sto immaginando? Tu che piangi e ti aggrappi a Evelyn perché devi attraversare un ponte.”

“Non ho pianto.”

“Puoi raccontarti questa versione se ti aiuta a dormire la notte.”

“Theo. Vuoi andare tu?” chiese Mason. Le dita di Theo ticchettarono sulla mazza.

“Certo.”

“Ricorda. Tienila stretta e colpisci la pallina con questa fine.” disse Liam, indicando la fine della mazza. “Cerca di non romperti il naso, o almeno avvisami che ti filmo-“ Theo mosse la mazza e colpìLiam tra la gambe lasciando Liam a terra mentre Theo si allontanava.

“Non ti preoccupare Pumpkin, penso di potercela fare.” disse girato di spalle, con un ghigno in viso passando accanto a Mason che si stava affrettando per aiutare Liam ad alzarsi.

“Questo è normale per te?” chiese Mason, Liam si fece passare le lacrime di dolore.

“Sfortunatamente si.” disse Liam. Guardò Theo mentre faceva il suo tiro, la pallina volò in aria e passò le piccole barriere della prima buca e atterrò a venti centimetri nella seconda area. Tutti e nove la guardarono rimbalzare sull’erba finta e rotolare nella buca, cadendoci con un tonfo.

“Non so se dovrei esserne colpito.” disse Derek.

“forse prova a colpirla un po’ meno forte?” suggerì Lydia. Theo si allontanò per recuperare la pallina, borbottando qualcosa che sembrava tanto un ‘ma va’. Liam non riuscì proprio ad evitare una risatina.

Liam avrebbe amato poter dire che le capacità di Theo migliorarono andando avanti con il gioco ma sarebbe stata un’enorme bugia. Dopo tre buche Liam era abbastanza sicuro che gli strike di Theo fossero maggiori di quelli di tutti gli altri messi insieme e la situazione diventava sempre peggio con il complicarsi delle buche. Al contrario del bowling in questo caso le sue abilità di chimera non sembravano per niente aiutarlo. Anzi se fosse possibile peggioravano solo la situazione.

“Ascolta amico, rilassati o fra poco piegherai la mazza.” disse Mason.

“Colpiscila più forte che puoi”

“Zitto Stiles.” disse Theo, colpendo la pallina viola per l’ennesima volta. Liam sussultò quando la pallina colpì ancora l’elica del mulino e tornò indietro facendo illuminare gli occhi di Theo pericolosamente e facendolo ringhiare. Stiles rise come un pazzo dietro di lui.

“Sta diventando imbarazzante.” sospirò Derek mentre Theo faceva un altro tiro e successe la stessa cosa.

“Zitto!” sbuffò Theo.

“Sono abbastanza sicuro che tu abbia superato i nove tiri amico.” disse Mason.

“Potremmo girarci mentre la porti al di là del mulino se vuoi?” suggerì Liam, Theo lo fissò con uno sguardo di ghiaccio.

“Ce la faccio.” disse Theo, colpendo ancora la palla da golf, Stiles iniziò a rantolare mentre la palla ritornava indietro.

“Decisamente no” disse Malia. Theo portò indietro le braccia e colpì un’altra volta la pallina, che rotolò sul pavimento e colpì il mulino con un rumore sordo prima di tornare indietro verso la faccia di Theo. Liam avrebbe riso per il modo in cui Theo aveva lasciato andare la mazza e aveva colpito la pedana se non fosse stato troppo impegnato a vedere la pallina che proseguiva in aria e andava a colpire in pieno la faccia sorridente di Scott. Scott cadde a terrà con un urlo, l’odore di sangue riempì l’aria mentre la sua mano andava a coprire la guancia insanguinata.

La risata di Stiles gli si strozzò in gola e tutti iniziarono a guardare tra Theo e Scott, che era ancora sdraiato a terra guardando Theo shockato mentre il sangue gli sporcava le dita e la pallina da golf rotolava per terra tra di loro. Theo interruppe il momento, con una risata che minacciava di scappargli dalle labbra, quando si sbatté una mano sulla bocca per cercare di trattenerla.

“Penso che tu mi abbia rotto una guancia..” mormorò Scott. Stile rise talmente forte che coprì la risata trattenuta di Theo. Liam guardò come l’espressione di Theo cambiò di nuovo in non divertita affatto.

“Guarirai presto.” disse Theo, muovendosi verso Scott. Allungò una mano verso di lui per aiutarlo ad alzarsi. Liam vide Scott irrigidirsi, il modo in cui chiuse i pugni per un momento e gli occhi di Theo che si spalancarono quando vide la reazione di Scott e il modo in cui lasciò ricadere lentamente la mano sul fianco. Prima che la potesse abbassare completamente Scott si mosse, afferrandola. Theo si gelò sul posto per mezzo secondo prima di aiutare Scott ad alzarsi dal pavimento in una scena imbarazzante di cui nessuno sembrava voler far parte.

“E’ stato un incidente.” disse Theo, ogni traccia di divertimento era scomparsa dal suo viso.

“Lo so.” disse Scott con un cenno veloce, le pelle si stava già ricucendo da sola. I due si trattennero a disagio. “Insomma, non sei abbastanza bravo per pianificare un tiro del genere, no?” disse accennando un sorriso.

“Esatto.” disse Theo, ticchettando con le dita sulla mazza, una volta, due. “Sai, penso di aver giocato abbastanza a golf per oggi.”

“Non è un pro-“

“Sarò in macchina quando hai finito. Fagli il culo.” disse Theo, incrociando lo sguardo di Liam prima di rigirarsi verso Scott, facendogli un cenno con il capo prima di girarsi e ritornare alla prima piattaforma. Il branco rimase in silenzio per un attimo, guardando Theo che se ne andava prima che Mason diede una pacca sulla schiena a Liam.

“Ok amico. L’hai sentito. Fai buca al primo colpo e potremmo avere una chance.” disse Mason, spingendo Liam verso la piattaforma costringendolo a spostare la sua attenzione da Theo alla mazza.

*

Liam aveva pensato che il branco sarebbe ritornato a Beacon Hills dopo la partita di golf quindi non si lamentò quando lui e Theo dovettero aspettare mezz’ora nel parcheggio a guardare Scott e Stiles che cercavano di sistemare la jeep con il nastro adesivo, o i cinque minuti che ci vollero a Derek per sistemarla davvero dopo aver spinto via i due ragazzini.

Quando la macchina finalmente tornò in vita Liam era sceso dal retro del pick up, pronto a dire un veloce arrivederci al resto del branco così lui e Theo potevano tornare al loro viaggio.

Non si era aspettato però che Stiles desse le direzioni per arrivare a un motel mentre saltava sulla jeep con la promessa che avrebbe fatto svegliare tutti all’alba la mattina dopo per farli giocare al laser game prima di lasciare la città quindi aveva stupidamente acconsentito prima di averci pensato bene e se ne rese conto solo quando si girò a guardare un Theo con le sopracciglia aggrottate mentre Stiles usciva dal parcheggio con la jeep.

*

“Odio i motel” sospirò Liam affacciandosi dal finestrino per vedere meglio l’edificio sudicio.

“E’ colpa tua se siamo qui. Fattene una ragione.”

“Ma puzzano.” si lamentò Liam.

“Tu puzzi.”

“Maturo.”

“No davvero.” disse Theo. “Non capisco come nessuno ti abbia ancora consigliato di fare una doccia, puzzi tantissimo.” Liam aprì la bocca pronto a replicare. “Calmati. Anche io puzzo.” lo placò Theo. “Siamo stati negli stessi vestiti per tre giorni. E’ passato un bel po’ da quando ci siamo fermati in un motel e abbiamo fatto una doccia.” Liam, sfortunatamente, non poté dargli torto perché aveva decisamente ragione. Il bagno nel lago non aveva pulito i loro vestiti, anzi gli aveva conferito un po’ di odore di fogna misto a sudore. “E visto che ti ho appena pagato il pranzo, portato a giocare a golf e dovrò pagare per la stanza. Direi che la prima doccia è mia di diritto.”

“Non è affatto giusto! Non mi hai dato nemmeno una parte dei soldi!” disse Liam.

“Ti ho dato dei soldi. Non è colpa mia se li hai spesi per comprare dvd di Star Wars e un souvenir pacchianissimo per Mason.”

“Quella non era decisamente metà di tremil-“

“Non lo era, ma sei in debito con me perché ti sto facendo da babysitter quindi il resto è mio. Sei fortunato che te ne abbia dato una parte.” disse Theo, mettendosi in spalla la sacca e uscendo dalla macchina. Liam lo seguì attraverso il parcheggio e verso la reception.

“Sai, se davvero fossi il mio babysitter mi dovresti far usare la doccia per primo.”

“E perché mai?”

“Sai, per il benessere del bambino e quella roba lì. Bisogna metterli prima di te stesso e-“

“Ti darò un’importante lezione di vita.” rise Theo.

“Oh davvero, e quale sarebbe?”

“I soldi comprano la felicità. O in questo caso, la prima doccia.”

“Sei così strano..

“Liam!” Liam guardò in direzione di Mason e Corey mentre lasciavano la reception, Mason stava sorridendo facendo dondolare le chiavi di una stanza. “Amico, tempismo perfetto, ci ho appena preso una stanza.”

“Ci hai preso una stanza?” ripeté Liam.

“Sì, dai, hai davvero bisogno di una doccia-“

“Te l’ho detto.” mormorò Theo.

“Pensavo di..”

“Divertiti al pigiama party.” mormorò Theo, entrando nella porta prima che Liam potesse finire la frase.

“Pensavi cosa?” chiese Mason. Liam guardò Theo al banco d’ingresso attraverso il vetro.

“Niente, andiamo.”

*

Fu solo dopo che Liam fu uscito dalla doccia che realizzò che Theo aveva tutte le sue cose, inclusi i vestiti e Theo aveva avuto fastidiosamente ragione su quanto lui e i vestiti puzzassero. Liam non poteva rimetterseli. Non se non si voleva rifare un’altra doccia.

“Dai Mason..” lo pregò Liam.

“Liam, non ha risposto alla porta.” disse Mason con un sospiro.

“Forse non ti ha sentito.” insistette Liam.

“Amico, no. Riuscivo a sentirlo ridere dalla porta.”

“Ho bisogno dei vestiti.”

“Allora vai a prenderteli. Non farò irruzione in camera di Theo, mi ucciderebbe.”

“Non posso andare! Sono in asciugamano.”

“Non penso che a qualcuno importerebbe.”

“Amico..”

“Ti accompagno alla porta.” sospirò Corey.

“Cosa di ‘sono in asciugamano’ non ti è chiaro?”

“Nessuno ti vedrà.” Corey prese la mano di Liam e sentì il brivido famigliare attraversarlo mentre entrambi diventavano invisibili.

“..ok, grazie.” i due lasciano la camera e attraversarono il parcheggio verso la camera di Theo. Tenne una mano stretta all’asciugamano, invisibile o no l’idea che il suo asciugamano cadesse e lo lasciasse nudo in pubblico non era esattamente bella. Entro un minuto erano arrivati alla porta di Theo. Liam picchiò forte il suo pugno.

“Cosa?”

“Fammi entrare!” sibilò Liam. Sentì Theo ridere prima di sentire dei passi avvicinarsi alla porta.

“Ci vediamo tra un minuto” disse Corey, lasciando la mano di Liam e andandosene appena prima che Theo aprisse la porta. I suoi occhi passarono da Corey che si stava allontanando a Liam che dondolava sui piedi sull’uscio della porta.

“Non mi ero accorto che fosse il mio compleanno..” disse Theo, appoggiandosi alla porta con un ghigno guardando il petto di Liam. Liam capì a malapena le parole, troppo impegnato a spingere Theo mormorando un ‘coglione’ sperando che nessuno fosse stato lì intorno e l’avesse visto nei pochi secondi che era stato alla porta di Theo. La sacca era appoggiata al letto, dei vestiti spuntavano dalla zip aperta come se Theo avesse preso i vestiti di fretta. Liam prese dei vestiti puliti e lasciò cadere quelli sporchi.

“Sai che è da maleducati imbucarsi nelle stanze degli altri?” disse Theo chiudendo la porta con un calcio.

“Avresti potuto dare i miei vestiti a Mason quando è venuto a chiederli.”

“Come facevo a sapere che era sincero?” borbottò Theo. Liam gli fece il dito medio e corse verso il bagno per cambiarsi.

Liam si appoggiò alla porta del bagno guardando Theo che sembrava ignorarlo allegramente, impegnato a scrivere sul suo telefono. Si mosse, picchiando la spalla contro lo stipite mentre cercava di pensare a qualcosa da dire. Non è che non volesse tornare da Mason e dal branco ma era rimasto con Theo per quello che era sembrato un anno e le cose erano un po’ cambiate. Liam aveva capito che Theo era la sua ancora, il che, pensandoci era probabilmente una delle cose che avrebbe dovuto dire a Scott quando gli aveva chiesto completa onestà, non che Liam fosse già pronto a rivelare questa cosa. Lo avrebbe fatto quando sarebbero tornati dal viaggio. E poi c’era il lago e il ‘non toccarmi’ di Theo che faceva ancora un po’ male. Le cose non erano esattamente strane tra di loro ma Liam non era ancora sicuro che fossero ok. Certo, era stato abbastanza amichevole nonostante la solita stronzaggine ma Liam era anche fin troppo consapevole della mancanza di contatto fisico. Non sapeva quando esattamente si fosse abituato al fatto che Theo lo trascinava ovunque. O meglio, lo spingeva gentilmente per fargli aumentare il passo. Gli toccava il fianco per attirare la sua attenzione o gli dava una pacca sulla coscia mentre guidava quando si emozionava per qualcosa, certo, la maggior parte delle volte era per qualche battuta stupida che doveva fare su Liam ma, insomma, era diventata una cosa normale, bè quel giorno Liam non riusciva a ricordare un solo momento nel quale Theo avesse anche solo provato a fare una di quelle cose, a meno che dovesse contare il momento in cui lo aveva colpito nelle palle con la mazza da golf, ma non gi sembrava il caso.

Aveva pensato che sarebbero finalmente tornati ad essere semplicemente loro, che sarebbero tornati sul pick up e le cose sarebbero tornate come prima e se non l’avessero fatto, bè, allora Liam avrebbe potuto provare a convincere Theo a fare una scommessa stupida così avrebbe avuto l’occasione di chiedere a Theo quale cazzo fosse il suo problema.

Gli sembrava normale, essere nella stanza di Theo e nonostante sapesse che avrebbe dovuto tornare nella camera di Mason, non voleva farlo. Quello che voleva fare era discutere con Theo sul fatto che fosse stato un idiota e che sarebbe finito con un Liam in asciugamano che attraversava a grandi falcate il parcheggio, o ridere di Theo perché faceva schifo a golf, o..

“Perchè stai perdendo tempo qui?” gli occhi di Liam scattarono dal telefono di Theo che stava fissando da un bel po’ al suo viso, incontrando il suo sguardo con occhi sorpresi.

“Non sto perdendo tempo.” disse Liam scaldandosi.

“Certo.” annuì Theo. “Quindi stai esitando sulla porta di proposito?”

“Io non esito un bel niente.” sbottò Liam, spostandosi dalla porta. “E mi stavo vestendo. Una motivazione abbastanza valida.”

“Ti sei finito di vestire due minuti fa. Hai fatto quello che dovevi fare, ora stai perdendo tempo.”

“Stai cercando di liberarti di me?” chiese Liam. Forse Theo era contento di fare una pausa, forse era corso via così di fretta quando Mason aveva accennato al fatto che Liam avrebbe condiviso la camera con lui perché non voleva che Liam lo correggesse dicendo che pensava di dividere la stanza con Theo.

“Ti stavo invitando a dire cosa ti sta frullando in quel piccolo cervello che ti ritrovi.”

“Il mio cervello non è piccolo.” disse Liam. Theo sbatté le ciglia espasperato.

“Certo..” sospirò, in un tono che Liam era sicuro significasse ‘chissenefrega, te ne puoi andare ora’. Liam però pensò che non se ne voleva ancora andare.

“Odio i motel.” disse Liam.

“Lo so. L’hai già detto un paio di volt-“

“Le liste della spesa sono stupide.” disse Liam. Il tono un pochino troppo acuto. Theo alzò le sopracciglia.

smetti di parlare pensò Liam.

“Mason sa fare il giocoliere.”

“Bello..?” disse lentamente Theo, spostando lo sguardo sulla porta come se stesse considerando di scappare, o forse chiamare aiuto visto che a quanto pareva, Liam stava per avere un esaurimento nervoso mentre cercava di iniziare una conversazione.

“Io no.” continuò Liam. “Non so fare giocoleria, intendo.” chiarì. “Però so andare sul monociclo. Bè, più o meno.. riesco a stare in equilibrio per circa tre secondi, il che non è male visto che è più di quello che riesce a fare Mason.”

Per piacere, non dire nient’altro.

“Però sono molto bravo negli scioglilingua. Sopra la panca la capra campa, sotto la panca-“

“Stai per avere un ictus?”

“Buonanotte Theo.”

*

Corey resse un’ora prima di addormentarsi nel suo letto. Mason e Liam erano sdraiati ai piedi del letto di Liam, rimpinzandosi di caramelle della macchinetta e lamentandosi del fatto che non avevano la playstation per farsi il culo a vicenda.

“Quindi.. stavo pensando, sai il fatto che non vuoi tornare a casa?” disse Mason, Liam cercò di non irrigidirsi visibilmente ma fallì miseramente. “E insomma, se è quello che ti serve in questo momento lo capisco. Va bene-“ aggiunse velocemente. “Stavo solo per dire che potremmo andare insieme. In qualsiasi altro posto tu voglia andare.”

“Vuoi venire con me e Theo?” chiese Liam.

“Uh..no.” disse Mason. “Stavo pensando più che altro.. ho abbastanza soldi per noleggiare una macchina. Potremmo andare avanti noi due. So che hai detto che non è strano ma ti sarai anche stufato di stare sempre con Theo, no?” Liam si morse il labbro. “E tu volevi allontanarti dal sovrannaturale e io sono umano, sarei perfetto. Potremmo andare a Yellowstone e ..”

“E Theo?” chiese Liam. “Vuoi che lo abbandoni, insomma.”

“Stavo solo facendo una proposta.” disse Mason. “Pensavo sarebbe stato divertente. Noi due on the road. E poi Theo potrebbe tornare a.. qualsiasi cosa facesse prima che tu lo rapissi per fare questa cosa.”

“Si.. forse.” disse Liam. “Vado a dormire.” Liam si sdraiò sul letto, tirandosi le coperte fin sopra la testa e borbottando una buonanotte a Mason. Puzzavano di sudore, il che era un gradino sopra al motel precedente che aveva le coperte che puzzavano di piscio, ma non era comunque un buon odore. Ricordò l’ultima volte che era stato in un motel. Ricordò quello che aveva detto a Theo e il modo in cui aveva dormito abbracciato alle coperte di Theo per non sentire la puzza.

“Stai bene?” chiese Mason. “Era solo una proposta non devi..”

“Sto bene.” disse Liam. “Sembra divertente.” e lo sembrava davvero, un viaggio con il suo migliore amico era una cosa stupenda. Ma abbandonare Theo per farlo gli lasciava una strana sensazione allo stomaco. Soprattutto quando non riusciva a smettere di chiedersi se a Theo sarebbe importato o meno.

Theo non gli aveva mai chiesto di partire. Magari non si stava divertendo con Liam. Si era trovato fin troppo bene con il branco di eremiti, forse era solo disperato di trovare una compagnia che non fosse quella di Liam. E se Theo non avesse mai voluto fare quel viaggio. Liam scacciò le coperte.

“Devo parlare con Theo.” borbottò Liam. “Dormi tu.” Liam si era alzato ed era uscito dalla stanza prima che Mason potesse fermarlo. I talloni gli sbucavano dalle scarpe perché non aveva avuto il tempo di indossarle nel modo giusto.

Liam non si preoccupò di bussare, forzò la maniglia finché non si ruppe e aprì la porta. Entrò nella stanza in punta di piedi e appoggiò la maniglia rotta sul tavolino prima di spostarlo davanti alla porta per chiuderla. Incrociò lo sguardo di Theo che era seduto sul letto con le lenzuola che lo coprivano fino alla vita mentre si appoggiava sui gomiti con le sopracciglia alzate. Liam si immobilizzò.

“Sai che avresti potuto semplicemente bussare?” disse Theo.

“Uh.. non pensavo fossi sveglio.” ammise Liam timidamente mentre raggiungeva la fine del letto.

“Sai, giuro di ricordare di averti già detto che fare cose quando sono addormentato così che non me ne accorga è inquietante.” mormorò Theo.

“Zitto.” rise Liam. “Volevo..” iniziò Liam. Cosa avrebbe dovuto dire. Ho fatto irruzione in camera tua così potevo rimanere nascosto fino a quando avrei trovato il coraggio per chiederti se siamo amici?

“Volevi?” gli suggerì Theo.

“Il mio letto puzza ed è imbarazzante dormire nella stessa stanza di una coppia.” disse Liam, togliendosi le scarpe e mettendosi sotto alle coperte. Theo sbatté le palpebre dall’altra parte del letto. Liam si lasciò affondare nel materasso immobilizzandosi sotto lo sguardo incredulo di Theo cercando di capire perché avesse pensato che mettersi nel letto con Theo sarebbe stato meno imbarazzante che ammettere il motivo per cui era lì. Riuscì a respingere l’impulso di coprirsi interamente con le lenzuola e fingere di non essere presente, o peggio, andarsene borbottando un casino di scuse. Invece, incrociò lo sguardo di Theo cercando di trasudare sicurezza mentre più che altro si sentiva come se avesse appena messo piede in un campo minato e stava sperando che se fosse rimasto completamente immobile e avesse detto a se stesso che andava tutto bene non sarebbe esploso in mille pezzi.

Theo alzò un sopracciglio lentamente. Liam ne alzò uno a sua volta con il cuore che gli martellava nel petto. Perché cazzo lo aveva fatto? E se Theo lo avesse cacciato, e se fosse dovuto tornare in camera da Mason sapendo che era appena stato cacciato dal letto da Theo. Liam si sforzò di guardare il soffitto con sguardo inespressivo, sperando che il suo cuore rallentasse.

“Se russi, ti do un calcio e ti sbatto per terra.” disse Theo. Le spalle di Liam si rilassarono un po’, sentì la tensione allontanarsi da lui mentre sentiva Theo sdraiarsi nel letto, voltare le spalle a Liam e tirarsi le coperte fin sopra alle orecchie.

Liam valutò se sarebbe stato considerato infantile costruire un muro di cuscini tra loro. Non dovrebbe essere strano. Aveva dormito nel pick up con Theo tutte le notti, non molto più distanti di come erano adesso. Avevano dormito condividendo una felpa come coperta in una foresta, tenendosi per mano. Avevano persino dormito nello stesso letto nell’ultimo motel. Ma quella volta non era stato intenzionale. Bè, forse la foreste era un po’ più intenzionale, ma era una necessità, non è che.. avessero voluto farlo.

respirò lentamente, forzando il suo cervello di smettere di urlare che stava dividendo il letto con Theo e cercando di dire a se stesso che anche questa era una necessità. Chiaramente, visto che era imbarazzante dividere la stanza con una coppietta ed era sicuro che Mason e Corey avrebbero preferito rimanere soli, e il suo letto puzzava quindi andare a dormire vicino a Theo era solo una mossa intelligente.

Non è che sarebbe stata una cosa ricorrente, solo una volta, una situazione da tu hai un letto grande e a me serve un posto per dormire. Poteva anche non esserci la possibilità che diventasse una cosa ricorrente. Se il cambio di comportamenti di Theo si fosse rivelato con la dimostrazione che a lui Liam non piaceva sarebbe potuto benissimo andare con Mason. Non era sicuro che il suo orgoglio sarebbe riuscito a continuare il viaggio della pietà con Theo.

“Mason vuole che vada con lui.” disse Liam, forse non aveva esattamente strappato tutto il cerotto ma sperava fosse abbastanza. Stava dando a Theo una via di uscita se ne avesse voluta una. Avrebbe potuto dire ‘finalmente sono libero’ e tornare ballando a Beacon Hills per fare qualsiasi cosa facesse nel suo tempo libero tra una lotta di mostri e l’altra, o avrebbe potuto avere la stessa reazione che aveva avuto Liam alla proposta e Liam avrebbe saputo che non gli dava fastidio la sua presenza. Seguì l’ombra sul soffitto con lo sguardo mentre si spostava, i fanali di una macchina che passava sulla strada illuminarono il soffitto di arancione prima che l’ombra ricomparisse. Liam aspettò la risposta di Theo. Le lenzuola si mossero mentre Theo si spostava, mettendosi sulla schiena, le loro spalle si stavano toccando ma Liam si rifiutò di togliere lo sguardo dal soffitto, con il cuore in gola.

“Quindi stanno cercando di riportarti a Beacon Hills?” chiese Theo.

“No. Insomma.. ha parlato di noleggiare una macchina, di levarti dai doveri di babysitter.” disse Liam. Liam vide Theo girarsi con la coda dell’occhio, fermandosi solo quando iniziò a fissare il profilo di Liam.

“Quindi questo cosa significa?” chiese Theo.

“Significa che potrei andare con lui o continuare con te.” Liam sentì Theo trattenere il respiro come se si stesse preparando per soffiare.

“Ok.” disse lentamente Theo. “Vuoi andare con lui?” Il cuore di Liam barcollò in modo imbarazzante. Non era un immediato grazie a Dio mi posso sbarazzare di te. Non si avvicinava nemmeno lontanamente a quello, era controllato, come se in realtà non volesse nemmeno fare quella domanda.

“Vuoi.. insomma, vuoi che vada con lui?” sussurrò Liam. Theo non rispose, Liam si girò per guardare Theo. I loro nasi erano fin troppo vicini, le coperte alzate fino al mento, mentre sussurravano come due bambini ad un pigiama party. “Theo?” lo incoraggiò Liam, con il cuore che gli martellava nel petto. Theo si lasciò scappare un sospiro, il suo respiro sfiorò il viso di Liam mentre faceva spallucce, le lenzuola lasciarono scoperta la sua spalla, gli occhi di Liam fissarono il tatuaggio a malapena visibile nell’oscurità.

Forse Theo voleva rimanere tanto quanto lo voleva Liam.

Lo sguardo di Liam ritornò su Theo. L’aria sembrava fin troppo calda, come se fossero in una sauna e non importava quanto profondamente inspirasse sembrava sempre che l’aria rimanesse incastrata in gola, lasciando il petto in tensione e i nervi tintinnanti.

“Non è una risposta.” le parole arrivarono in un sussurro, era sicuro che un minuscolo rumore del letto le avrebbe coperte ma Theo sentì. Sentì Theo deglutire. Liam si chiese se fosse nervoso tanto quanto lui.

“Tu cosa vuoi?” chiese Theo.

“Voglio te.” disse Liam. Theo spalancò gli occhi, schiuse le labbra mentre l’aria si affrettò a uscire dai polmoni come se gli avessero tirato un pugno. La tensione scoppiò nel momento in cui il respiro di Theo colpì Liam in volto e gli fece realizzare finalmente quello che aveva detto. “Per accompagnarmi. Voglio che tu mi accompagni.” si affrettò Liam. Non era religioso ma ringraziò Dio che la stanza era così scura che Theo non avrebbe notato il rossore delle sue guance mentre cercava di scusarsi. “Volevo.. insomma, è il nostro viaggio no? E tu hai i soldi, quindi non è che io abbia i soldi per fare le cose se andassi con Mason.”

“Certo.” mormorò Theo, con un sorriso divertito in volto. Più divertito di qualsiasi sorriso che avesse visto quel giorno. “Bè allora sono con te. Non è che io abbia molto altro da fare.” disse Theo. Liam era sicuro che non sarebbe dovuto essere così felice, ma accennò un sorriso assonnato.

“Ok. Bene.” disse Liam con un cenno entusiasta che fece ridere stupidamente Theo. “Lo dirò a Mason domani mattina e poi possiamo-“ Liam si interruppe con gli occhi spalancati. “Oddio,devo dirlo a Mason.” mugugnò Liam. 

Il letto scricchiolò quando Theo si mosse, scendendo. prese la sua maglietta dal retro di una sedia e se la mise mentre cercava di camminare nella stanza buia cercando le sue scarpe. “Cosa..” la domanda di Liam gli morì in gola quando Theo lo zittì mettendogli un dito sulla bocca. Liam si accigliò quando riuscì finalmente a sedersi e indossare le scarpe, ingoiando un infinità di domande che stavano per uscirgli dalla bocca. Dopo che Theo si fu infilato le scarpe si alzò di nuovo.

“Dai” mimò con la bocca mentre prendeva lo zaino, Liam rimase seduto sul letto evidentemente confuso.

“Cosa?” mimò a sua volta. La chimera sbuffò, roteando gli occhi mentre ritornava vicino al letto. Theo gli tese la mano, con il palmo rivolto verso l’altro muovendo le dita in maniera invitante. Liam sbatté le palpebre guardando la mano e poi Theo. Theo fece un cenno verso la sua mano, decisamente esasperato. Liam la prese cautamente, le dita che sfioravano quelle di Theo.

Theo a quanto pare ne aveva avuto abbastanda, e strinse la mano per riuscire a trascinare Liam di peso dal letto e lo spinse fuori dalla stanza, fermandosi solo per permettere a Liam di prendere le scarpe.

“Cosa stiamo facendo?” mormorò liam.

“Non d dirgli niente se non saremo qua domani mattina.” disse Theo, spostando il tavolo dalla porta. La porta si aprì, Theo si fermò quando fu a malapena aperta. Si affacciò dall’aprtura.

“Stiamo scappando?”

“E’ una ritirata strategica.” lo corresse Theo. Si girò, Liam si ritrovò piuttosto deluso che non proseguì la frase con un ‘libero’ invece stava ridendo. “Sei pronto Pumpkin?”

“Sei ridicolo.” disse Liam. Theo strinse ancora di più la mano prima di aprire completamente la porta e uscire dalla stanza, Liam era mezzo passo dietro di lui.

Si sentiva come se avesse cinque anni e stesse giocando a nascondino. La scossa di adrenalina e il disperato bisogno di ridere mentre correvano sul marciapiede verso la prima macchina come se qualcuno stesse per apparire dal nulla e scoprirli. La trattenne, morsicandosi il labbro per cercare di tenere la risata in gola. Theo non era messo tanto meglio, le sue spalle stavano tremando dalla risate quando si nascosero dietro alla fiancata di un macchina e la circumnavigavano, piegati come dei pessimi attori in un film di spionaggio.

Theo prese le chiavi dalla tasca mentre camminava di soppiatto verso la macchina e poi aprì la portiera del guidatore, facendo entrare Liam per primo. Liam era sicuro che non si fosse mai sentito così ridicolo in tutta la sua vita, scivolando nel pick up, con la mano sudata ancora intrecciata in quella di Theo, la faccia arrossata per la risata sorpresa e i capelli arruffati dal sonno e le pieghe del cuscino sulla guancia. La maglietta di Theo era al contrario e le scarpe slacciate. Almeno lui se le era messe, non come Liam che le teneva ancora in mano.

Liam si sedette sul suo sedile con un sospiro imbarazzante. I suoi occhi si spostarono su Theo che stava chiudendo la portiera e poi sul parcheggio prima di incontrare lo sguardo di Derek. Era in piedi vicino alla macchinetta, con il braccio alzato per metà pronto a inserire una moneta e immobile a fissare la macchina di Theo, con le sopracciglia alzate in una domanda silenziosa.

“Vai vai vai!” urlò Liam. Theo girò la chiave e mise in moto. La macchina prese vita e corse fuori dal parcheggio come una macchina da corsa. Liam ebbe abbastanza tempo per vedere Derek roteare gli occhi prima di rigirarsi verso la macchinetta prima che i freni stridessero mentre Theo curvava per andare sulla strada principale e se ne erano andati in un rombo decisamente eccessivo.

 

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Ci ho messo un’eternità, ma spero che la lunghezza mi perdoni, d’ora in poi sono un po’ tutti così ! Se Liam la smettesse di fare il paranoico di merda, dudeee è venuto a giocare a golf solo per te, PER TE.
e il ‘voglio te’ mi uccidere sempre, Liam ti amo sei super imbarazzante  ♡ kissy

 

  
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