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Autore: Lydia_Allison    28/10/2018    0 recensioni
Lynz e Gerard vivevano da qualche anno in una piccola casa nel bel mezzo del New jersey dove aspettavano felici l'arrivo di una bambina. A breve tempo però a fargli visita sarà Frank, un amatissimo cugino di Lynz che Gerard non ha mai avuto il piacere di conoscere. Cosa succederà al suo arrivo? Lynz e Frank riusciranno ad essere buoni amici come sempre? Il loro rapporto cambierà? E Gerard?I due andranno d'accordo?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Lindsey Ann Ballato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buona domenica Killjoys!
Mi stavate aspettando? 
Hey, ma avete ascoltato la nuova canzoncina di Gerard?
Ma come no? CORRETEE!!!  Eccovi il link in stile sassy

https://www.youtube.com/watch?v=TaxHIYOzMUQ
No, ehm...voglio dire...magari leggete prima questo pastrocchio e poi andate.
Datemi segni di vita mi raccomando, non voglio far morire nessuno.
XOXOXO



Aprì la porta nel modo più silenzioso possibile, sperando che Gerard stesse ancora dormendo e per sua fortuna nemmeno le cannonate avevano la facoltà di svegliare Mister Way che se ne stava beatamente appisolato tra le coperte calde del suo lettino.
Restò ad osservarlo per qualche minuto, incantato nel ritrovarsi davanti tutta quella bellezza. Le ciocche rosse gli ricadevano sul viso in maniera scomposta, nascondendogli a suo malgrado il viso.
Ripensò alla sera prima e a quella prima ancora. 
Sembrava tutto così tremendamente assurdo.
Gli venne la  pelle d'oca nel ripensare alle sue labbra morbide e quella mezza sega che sarebbe potuta evolversi in qualcos'altro. Be' se non fosse che quel cretino si fosse imbottito d'alcool.
Scosse il capo e si diresse in bagno per farsi una bella doccia fredda. 
Si abbassò i pantaloni e si sentì sporco nel realizzare ciò che aveva fatto a casa di Ray. 
Un brivido gli attraversò il corpo.
Quell'uomo era davvero rivoltante. Non riusciva a capire, credeva fosse amico di Gerard e invece, stava diventando il suo più grande problema.
Si rilassò completamente sotto il getto d'acqua fredda appoggiandosi al muro di piastrelle con la mano destra e socchiudendo gli occhi.
Era del tutto immerso nei suoi pensieri quando una voce alle sue spalle lo destò di colpo, facendogli perdere ben dieci anni di vita.
"Dove sei stato?"
"Oh diamine Gee!" Esclamò a disagio, afferrando frettolosamente l'asciugamano per coprirsi le parti basse.
Lo vide immobile sull'uscio della porta con indosso il suo solito e buffo pigiama con i gattini, che non ricordava di avergli infilato.
"Allora?"
"Cosa?"
"Mi sono svegliato prima e non c'eri." Affermò con un tono molto simile a quello di sua madre quando si azzardava a rientrare in casa alle 3 del mattino.
"In giro." Brontolò intimidito ma allo stesso tempo ricordó che avrebbe dovuto mostrarsi arrabbiato con lui per le bugie del giorno prima.
"Alle sei del mattino?" Il rosso lo guardò assottigliando gli occhi insospettito.
"Ahm...Senti io sono un mattiniero a differenza di qualcuno." Esitò grattandosi la testa e uscendo dalla doccia avvicinandosi maggiormente a lui.
"E poi, non sono io a dover dare spiegazioni qui dentro!" Soffiò sulle sue labbra e in men che non si dica i loro respiri si unirono, spinse Gerard contro al muro con tutta la forza che aveva e iniziò a baciarlo con lussuria.
Il rosso oppose resistenza e dopo un po' riuscì a fermarlo.
"Dillo Gerard, per favore, dimmelo!" Deglutì Frank assottigliando le labbra e trattenendo in tutti i modi le lacrime che varcarono insistenti il confine di quegli occhi chiari e paradisiaci.
"I-io..."
Gerard capì subito quello che voleva ma era difficile per lui, poterlo accontentare.
Tenne lo sguardo basso.
Frank deluso e sconsolato scosse il capo allontanandosi ma si sentì prendere per il polso.
"Ti prego lasciami!" Esclamò oltraggiato con la voce impregnata dal pianto.
Ne aveva abbastanza.
Non era l'oggetto sessuale di nessuno.
Era una persona e aveva dei sentimenti.
"Ti amo..." Sussurrò Gerard con voce tremolante alzando leggermente il capo per incontrare il suo sguardo.
Le labbra del moro si arricciarono appena, creando il sorriso più bello che Gerard avesse mai visto.
Con uno scatto gli afferrò la testa con le mani e prese il controllo su di lui.
Gli lasciò baci casti su tutto il viso fino ad impadronirsi della sua bocca.
"Ti amo anch'io!"
Lo baciò con passione, fermandosi di tanto in tanto a guardarlo negli occhi, non potendo credere che tutto ciò gli stesse davvero accadendo.
"Sei bellissimo!" Ammise giocherellando con una ciocca rossastra.
Gerard sorrise e riprese a baciarlo, facendogli scivolare le mani lungo la pelle pallida e umida della sua schiena tatuata.
Scese con la testa a leccargli il petto e notò una fiamma accompagnata dalla scritta 'HOPE'.
Gli afferrò le mani e prese ad osservarle interessato.
"HALLOWEEN?"
"É il giorno del mio compleanno e adoro le maschere." Spiegò stringendosi nelle spalle.
"E questo?"
"Bookworm."
"Tu leggi?"Domandò sorpreso.
"Sì!"
"Non l'avrei mai detto!" Sorrise.
"Ah sì? E cosa avresti detto di me?"
"Uhm..."
"Cos'é quell'uhm?" Chiese inarcando le sopracciglia dubbioso.
"Non saprei...ma non sembri molto intellettuale. Forse dai piu l'impressione di un tipo da discoteca." Ammise e il moro scoppiò in una clamorosa risata.
"E chi ti dice che non lo sia?"
"Be', giusta constatazione allora!" Se la risero e Frank gli lasciò un bacio a stampo.
"Tu invece? Qual é stata la prima impressione che hai avuto di me?" Si fece avanti Gerard concentrando meglio lo sguardo sul suo viso. Era davvero curioso di conoscere la sua risposta.
"Una puttana!" Dichiarò schietto con un sorriso malizioso.
"Ah davvero?" Il rosso spalancò gli occhi incredulo e si morse le labbra.
"Sì, be'. Tu cosa penseresti di uno che ti guarda in modo perverso e ti dice 'in ginocchio si fanno altre cose'?"
"Be' io, dipende..."Gerard arrossì violentemente.
"E da cosa?"
"Non sei meno perverso di me visto che hai interpretato in quel modo la frase. Quindi smettila di fare l'ingenuo."
A quel punto Frank boccheggiò invano per poi curvare le labbra in un sorriso arrendevole.
Cercò di baciarlo ma lui lo respinse assumendo tutto ad un tratto un'espressione seria.
"Che c'è?" 
"Credo che prima dovremo parlare."Ammise guardandosi intorno chiaramente imbarazzato e a quel punto anche l'espressione del moro si irrigidì. Finì di asciugarsi per poi raggiungere la camera da letto per cercare dei vestiti puliti che gli permettessero di ricominciare nuovamente quella giornata.
"Se intendi continuare a mentirmi allora meglio non aprire alcun discorso.
"Frank mi dispiace, é che... mettiti nei miei panni per un attimo, é difficile...Io, non so cosa provo ma sono attratto da te e poi c'è Lynz, sono sposato, capisci?"
"Già ed io mi sento il cugino peggiore del mondo. É difficile anche per me, Gerard." E mentre pronunciava il suo nome incastrò lo sguardo nei suoi occhi languidi.
"Hai ragione." Dovette ammettere, distogliendo lo sguardo.
"Uhm..." Assentì Frank, chinando leggermente il capo in segno di assenso. 
Afferrò un paio di boxer bianchi e neri dalla valigia e quando stava per togliersi l'asciugamano dalla vita il rosso sobbalzò.
"Forse é meglio se..." Arrossì vivamente avvicinandosi alla porta
"Non importa, non ho vergogna di te e poi..." Si morse la lingua per non continuare la frase.
"E poi cosa?"
"Nulla."
"Niente bugie, ricordi?" Gli rammentò inarcando le sopracciglia e il piccoletto sospirò pesantemente.
"Okay. Cazzi tuoi, volevo risparmiarti qualche secondo di imbarazzo ma... Ieri non ti dispiaceva così tanto guardarmi, ecco tutto."
"Fanculo." Arrossì,girandosi a guardare la parete.
"Ah, e la tua lingua non é niente male, principessa!"
"Co-Cos'hai detto?" Con uno scatto si posizionò di fronte al più basso che rimase con i boxer infilati per metà gamba.
Non riuscì a non ridere nel vederlo paralizzato, proprio lì davanti a sé, con la bocca e le iridi spalancate.
"Vaffanculo Frank!" Sbottò furioso uscendo dalla stanza e sbattendosi la porta alle spalle.
"Gee aspetta!Io non...non é come pensi! Gerard!" Finì frettolosamente di infilarsi i boxer per poi inseguirlo nel suo studio. O almeno, ci provò.
"Gerard apri la porta, porca puttana!"
"Non ti voglio sentire!  Vattene!"
"Ma non é successo niente!"
"Mi fai schifo Frank, okay? Ti sei approfittato di me mentre io...io ero ubriaco per colpa tua!"
"Gerard..." Si morse il labbro nervoso.
"Cos'altro è successo, eh? Una puttana, vero? É questo ciò che pensi di me?"
"Ma che cazzo dici!? Per favore Gee lasciami entrare. Io non lo penso ... be' insomma saresti una puttana sexy...ma...non approfitterei mai di te. Il sentimento che provo va ben oltre il sesso, credimi. Io ti amo e anche se non vuoi ricambiare questo amore, anche se decidi di odiarmi, ti prego, non pensare che io sia uno di quei tipi...io" Continuò a blaterare fino a quando Gerard non aprì la porta e per poco non cadeva visto che vi si era appoggiato contro.
"Cosa é successo ieri?" Chiese in maniera diretta.
"Io be'...siamo finiti nello stesso locale e ti hanno buttato fuori perché eri completamente ubriaco. Quando ti ho visto, sono corso ad aiutarti, insomma, te ne stavi seduto a terra, ad un angolo del marciapiede, dicendo cose insensate e fumando una Marlboro spenta."
"Va avanti..." Mormorò il rosso con voce flebile, incrociando le braccia davanti a sé e spostando lo sguardo da Frank al pavimento.
"Ti ho portato qui e, be' ecco, ti sei praticamente vomitato addosso così io, ehm... Io ti ho messo sotto la doccia..." Il tono di voce del moro appariva sempre più turbato agli occhi di Gerard che lo ascoltava impensierito e pieno di sconforto.
"Poi?"
"Prometti di non arrabbiarti con me?"
"Lo sono già ma vai avanti!" Rispose con tono autoritario e freddo.
"Gerard..."
"Okay, va bene!"
"Ho fatto la doccia con te..." 
"I-intendi, insieme?" Il solo pensiero gli faceva venire i brividi lungo tutto il corpo.
"Sì..."
"Nudi?" Ma che domande, perchè conoscete qualcuno che fa la doccia con la felpa addosso?
"S-sì, cioè, in mutande..."
Frank continuava a mordersi il labbro in maniera così frenetica che del sangue iniziò a fuoriuscire dall'anellino che aveva come piercing, riempendogli la bocca di un sapore ramato. 
"Va bene basta dettagli. É vero che ti ho fatto un pompino?"
"N-no! Cioè...ci stavi provando, hai un livido dietro la schiena, ti ho spinto contro la parete e...ti sei fatto anche male probabilmente..."
"Oh..."
"Già."
"Frank mi dispiace, per...aver dubitato di te."
"Dispiace anche a me." Fece spallucce e abbandonò la stanza.
   
 
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