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Autore: Occhiverdi2003    29/10/2018    1 recensioni
-come ti chiami piccolino? -...- -beh piacere di conoscerti allora...-
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Pepper Potts, Peter Parker/Spider-Man, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il bambino e il miliardario.
Era successo un casino alla Stark Expo. Piccoli e adulti morti, animali piombati dai giardini e piccoli volatili che giacevano al suolo.
Che siano persone o bestie di aria, acqua, terra…e metallo, decine e decine di robot che prima erano destinati a proteggere la popolazione giacevano immobili al terreno mezzi distrutti.
Oltre alle varie morti e distruzioni c’era anche un’altra cosa da tenere in conto.
Alcuni bambini erano rimasti senza una famiglia, senza nessuno, orfani, come lo era lui a 21 anni. Solo.
-JARVIS-
-Sì signore?-
-Organizza un viaggio per tutti gli orfanotrofi del Queens. Quanti ce ne sono?-
-Due signore uno a est e uno a sud della città.-
-Organizza un viaggio e prendi degli appuntamenti.-
-Subito.-
Nemmeno due ore dopo una costosa Audi si dirigeva spedita verso il centro del Queens.
Arrivata davanti ad un orfanotrofio si fermò e ne scese un uomo vestito distintamente che si diresse verso la grande porta a vetri che si aprì non appena vi si trovò davanti.
-Salve signore cosa posso fare per lei?-
-Vi sono arrivati dei bambini che sono rimasti senza famiglia dopo l’incidente alla Stark Expo?-
-No signore, un solo bambino è rimasto orfano ma non so come si chiami, so solo che è del Queens e viveva non i suoi zii perché i suoi genitori sono morti due anni fa. Quando aveva cinque anni. Si trova nell'orfanotrofio a sud della città verso la campagna.-
-la ringrazio infinitamente. Questo è un contributo per le spese per i bambini. Sono un milione e cinquecentomila dollari. Buona giornata.-
-Anche a lei signore e grazie mille per la sua gentile offerta.-
L’uomo ripartì fermandosi solo alla meta. L’orfanotrofio del sud era più rustico. Sembravano tanti cottage messi insieme in un unico recinto.
I bambini giocavano fuori a palla e solo uno era in disparte. Tony Stark non ci fece molto caso all'inizio e andò a parlare con un’addetta.
-buongiorno signore, cosa posso fare per lei?-
-buongiorno, mi è stato riferito che avete un bambino che nell'incidente a Stark Expo è rimasto orfano di famiglia. Posso vederlo?-
-certamente, è di fuori, lo riconosce perché sta sempre da solo.-
-grazie, torno più tardi, questi sono per i bambini.- l’uomo diede un assegno alla donna che lo ringraziò sinceramente.
Tony uscì e si diresse verso il piccolino. Parlava da solo e leggeva un libro che tutto poteva essere meno che un libro per bambini di sette anni, in mano aveva un casco di Iron Man.
Improvvisamente Tony riconobbe il bambino che aveva rischiato di farsi quasi uccidere per aiutarlo anche se per finta.
Si avvicinò e si inginocchiò.
-Ehi piccolo, come mai sei qui tutto solo, non ti piace giocare a palla?-
-no sono più bravo in matematica e elettronica.
-wow sei un bambino prodigio allora se sai l’elettronica a quest’età.
-Grazie, ma Tony Stark è un prodigio, lui la conosceva meglio di me, a quattro anni aveva già costruito un circuito, io ne ho costruito uno solo lo scorso anno ed è esploso.
-come ti chiami piccolo?-
-Peter Parker. E invece lei chi è?-
-Tony Stark. Piacere di fare la tua conoscenza Peter.
Continuarono a parlare per ore, fino all’ora di cena, poi l’uomo salutò il bambino e cominciò ad andarsene, quando una manina non lo fermò.
-torneresti anche domani?-
Tony si inginocchiò e gli scompiglio i capelli.
-certo genietto.
Il piccolo sorrise e andò a cena.
Continuò così per un mese, Peter lo aspettava sotto il loro albero, lui portava qualche attrezzo di elettronica e costruivano circuiti e motori miniaturizzati perfettamente funzionanti. I progetti poi li prendeva Tony e li riportava il giorno dopo per finirli o rifinirli in cromature e altre funzionalità.
Quel giorno quando rientrò Tony aveva un pensiero fisso in testa.
-buona sera signor Stark cosa vuole per cena così che io possa informare il cuoco.-
-signorina Potts mi potrebbe rispondere ad una domanda?
-Certo mi dica.
-se lei vedesse un bambino orfano, con le sue stesse passioni e che gli somiglia molto nel carattere lei lo adotterebbe?
-sì se il piccolino è d’accordo.-
Un silenzio assordante scese nella stanza.
-signore sta pensando di adottare un bambino?
-si-
   
 
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