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Autore: Clah    29/10/2018    3 recensioni
Si lasciarono cadere sul letto in un modo disordinato, lottando scherzosamente. Alla fine Ryo prese il sopravvento, e si appiccicò trionfalmente su Kaori come un polpo. Kaori non lo punì con una martellata, non si arrabbiò nemmeno, era perfettamente disposta a farsi baciare e stringere come un pupazzo e presa dalle risate lo avvolse in un abbraccio tutto suo.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Le dita di Kaori si curvarono sulla sua nuca, una per una. Scivolarono lungo la morbida pelle sotto l'attaccatura dei capelli, come se tracciassero uno schema sulla debole scia di lentiggini che scomparve sotto il colletto. Mentre il suo palmo si avvicinava, Ryo sentiva il calore irradiarsi da esso. Quando prese il solido contatto col suo collo, Ryo rabbrividì di piacere.
Il calore lo rilassò nello stesso modo in cui faceva un bagno caldo, rilasciando tutta la tensione nei suoi muscoli. Il corpo di Ryo reagì all'istante, facendo roteare le spalle in avanti mentre si appoggiava al tavolo, il tocco di Kaori sapeva di casa, sapeva di benessere in un modo in cui Ryo ancora non riusciva ad abituarsi. Dovette mordersi le labbra per impedire che un gemito gli fuggisse. E poi si chiese perché avrebbe dovuto nascondere le sue emozioni. In nessun’altro mondo qualcuno avrebbe dubitato che Kaori fosse il suo punto di partita; se ci fosse stato qualcuno che avrebbe rifiutato la consapevolezza del fatto che Ryo si era abbandonato all’amore che provava per Kaori, sarebbe stato in qualche altra realtà.
I suoi occhi si chiusero proprio mentre Kaori toglieva la mano, e Ryo si mise quasi a piagnucolare.
“Mi vuoi far supplicare, vero?” borbottò Ryo con un'aria insoddisfatta guardando di fronte a sé per poi ritornare ad appoggiarsi sul tavolo
“Che, io?”
Non vide Kaori sedersi, non ne aveva il bisogno. Il contatto fu immediato però; la pelle d’oca, il flusso di calore da testa a piedi, il battito del suo cuore che prendeva velocità, c’erano cose che solo Kaori riusciva a fargli sentire, come se il vero significato della parola vivere fosse stato iniettato nell’esistenza di Kaori.
“Sì, tu”
“Ahimè, cattiva sono adesso” lo schernì scherzosamente
La castana poggiò il suo capo sulla schiena di Ryo, le sue braccia percorsero la circonferenza della sua vita e si intrecciarono per un breve momento prima di sciogliersi dall’abbraccio, come per rassicurarlo della sua presenza. Le labbra di Kaori si posarono sul collo di Ryo, proprio sotto il lobo del suo orecchio, restarono lì per un po’ a premere baci così dolci che finirono per esporre il corpo di Ryo come se fosse un nervo scoperto. 
“Siamo al verde” Le spalle di Ryo cederono ancora di più, il suo corpo si fece cullare come se al mare, ondeggiato dalle onde di quelle dolci carezze
“Ed io che pensavo che stavi per dirmi Ti amo, sono proprio senza speranze” mugugnò per poi voltarsi verso Kaori che stordita dalle sue parole arrossì
“Pensavo ne fossi abituata” la canzonò con un'aria divertita. Ryo si svoltò completamente per guardarla bene in faccia, il gomito giacque sul lato del tavolo
“Come potrei?” domandò Kaori, la sua mascella ancora allentata.
Ryo non avrebbe mai saputo come rispondere a quella domanda che sembrava pure retorica. Il suo cuore si riempì d’amore ancora una volta però. E pensava che questa fosse una cosa di cui non si sarebbe mai potuto abituarsi, anche se voleva: l’amore che sentiva per Kaori sarebbe cresciuto e cresciuto continuamente ed esponenzialmente fino ad inghiottirlo tutto.
“Allora, sti clienti li accetti o no?”
“Ancora con questa storia? Sai quante fanciulle hanno bisogno del mio aiuto? Sai quante signorine aspettano i miei servizi?” esultò mostrando i suoi muscoli con un’aria presuntuosa. Di risposta, un martellino gli colpì la testa facendogli chinare il capo. Kaori i martelli non li avrebbe mai messi via. Dalle foto che vide e di cui Mick gli parlò pareva che i martelli si fossero materializzati con la nascita di Kaori e che gradualmente ad ogni anno avevano preso peso
“Smettila, siamo veramente al verde, Ryo. Sei davvero senza speranze”
Ryo brontolò ancora per un po’, si sentiva generoso, forse le avrebbe concesso un cliente uomo di cui prendersi cura, in fondo non se la cavava così male. Era ancora un po’ imbranata, ma l’avrebbe sorvegliata da lontano come faceva ormai da anni.
“Spera che la fortuna ti trovi” si alzò dalla panca del tavolo e le scompigliò i capelli per buona misura, 
“Oi!”
“Voglio passare del tempo con te e non preoccuparmi di nessun incarico per ora, se nessuno chiamerà, non me ne farò dei problemi” Ryo disse
“Oh Ryo,” la voce di Kaori sembrò quasi affievolita da quella intonazione che aveva quando Ryo diceva qualcosa di particolarmente lusinghiero.
“Sono serio, so che siamo al verde, i clienti arriveranno” concluse offrendo una mano a Kaori per farla alzare dalla panca “Ho molte idee su come potremmo passare il tempo insieme” strizzò un occhio per poi tirarla a sé per portarla nella camera da letto, che fosse la sua o quella di Kaori non importava. Per oggi la camera di Kaori è meglio, pensò.
Kaori non aveva obbiettato e Ryo sorrise con il cuore che stava per cedergli da quanto amava questa donna, si imbambolava così facilmente.
Kaori era fatta di tutte le cose buone che Ryo si era abituato ad eludere da tanto tempo. Era tutte le cose buone che voleva, ma pensava di poter vivere senza. Kaori era tra le braci di un fuoco che senza sosta si stava avvicinando al suo cuore, qualcosa che piano piano ma che con persistenza l’aveva afferrato senza che lui potesse avere il tempo di dubitare.

Quando dopo aver chiuso le luci del salotto ed il corridoio si infiltrarono silenziosamente dentro la loro stanza, Ryo iniziò a spogliarsi, non sapeva nemmeno come Kaori riuscisse a dormire vestita,
“In questa camera ormai non ci sto più” disse Kaori guardandolo di sottecchi, si imbarazzava ancora. Cielo, sentì una fitta al petto da come gli si strinse il cuore. Sorrise, i sorrisi gli venivano così facili con Kaori. 
Era una notte calda e Kaori emanava calore come una fornace; indossare troppi vestiti lo avrebbe lasciato sudato.
“Il tuo letto sembra un po’ più grande per quello che ho in mente” Kaori avvampò con la maglia attorcigliata al collo, apparentemente si paralizzò e smise di spogliarsi quando sentì le sue parole
“Ma l’amore lo facciamo spesso, mi fai la pudica adesso?” la stuzzicò amoreggiato
“Ehi!!!” Kaori sbuffò e si tolse la maglietta del tutto lasciandola sul comò ed a quella seguirono i pantaloncini e Ryo rimase un po’ di stucco. Era una sensazione che sapeva non sarebbe mai riuscito a scrollarsi di dosso, si malediceva per tutte le offese che le aveva lanciato, perché se ci pensava -e non per lungo- era veramente stato un idiota.
Ryo rise per un po’ e quello sguardo tenero sul viso di Kaori lo fece sentire leggero, privo di preoccupazioni.
Ryo si avvicinò per avvolgergli le braccia intorno, ondeggiando i loro corpi insieme, sfiorò con le dita i segni dei succhiotti che le aveva lasciato sulle costole di due giorni fa che erano ancora un po’ sensibili al tatto.
“Allora? Non ho fretta” riprese il discorso dell’essere al verde
“Non t’ho mai visto così sereno”
Si lasciarono cadere sul letto in un modo disordinato, lottando scherzosamente. Alla fine Ryo prese il sopravvento, e si appiccicò trionfalmente su Kaori come un polpo. Kaori non lo punì con una martellata, non si arrabbiò nemmeno, era perfettamente disposta a farsi baciare e stringere come un pupazzo e presa dalle risate lo avvolse in un abbraccio tutto suo.
“Sei tu” Ryo disse baciandola sulle labbra “Sei sempre tu”
Il modo in cui Kaori lo amava, l’ostinatezza dei suoi atteggiamenti, il modo in cui si arrendeva per poi ricominciare da capo, come si i suoi lineamenti visivi si ammorbidivano, come le sue guance prendevano quel colore rossastro ed i suoi occhi si allargavano dalla sorpresa all’imbarazzo quando Ryo la faceva emozionare; Ryo non sapeva nemmeno come ce l’aveva fatta a fuggire da tutte queste emozioni.
“Aspetta, non volevi…?” iniziò Kaori riportando quel rossore alle guance e Ryo, preso alla sprovvista dalla sua audacia, rise di buon gusto intrecciando le loro dita
“Oh, ma guarda un po’ te la suora! Sei proprio senza vergogna!”
“Ryo!!! Non è colpa mia se-” 
Ryo si mise a ridere così forte che dovette lasciare Kaori e tenersi lo stomaco per cercare di smettere, ma la faccia di Kaori lo fece ridere ancora di più.
 
Di chi si sarebbe innamorato se non di Kaori.



Gosh, so che questa fic sembrerà ai confini della mielosità ma che ci posso fare, stiamo parlando di Ryo e Kaori qui, i due romanticoni :/
Che poi scusatemi per questo titolo, non sono mai brava a pensarne uno che sia decente. Se vi dico per quanto tempo sono stata sulla pagina dedicata alle informazioni per la storia a decidere un titolo, qualcuno mi direbbe di non farmi tante seghe mentali.
  
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