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Autore: ChiiCat92    30/10/2018    1 recensioni
"« Io odio i matrimoni. »
« Lo so. »
« Quindi perché lo sto facendo? »
« Ti piace vestirti elegante? »
« La cravatta è stretta. »
« Allargala un po’. »
« Le scarpe mi fanno male. »
« Sono nuove, è normale, tra un po' andrà meglio. »"
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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30/10/2018


Wedding



« Io odio i matrimoni. »



« Lo so. »



« Quindi perché lo sto facendo? »



« Ti piace vestirti elegante? »


« La cravatta è stretta. »



« Allargala un po’. »



« Le scarpe mi fanno male. »



« Sono nuove, è normale, tra un po' andrà meglio. »



« Lanceranno il riso! »



« È un classico dei matrimoni. »


« E che mi dici di tutte quelle smancerie che si dicono allo scambio delle promesse? »



« È un classico anche quello. »


« Se vedo qualcuno piangere… »



« Francis, ci sono giusto i nostri genitori. »



« Mia madre piangerà di certo. »



« Quanto ti lamenti. »


« Prova tu a… »


Adam non lo lasciò finire.

Sì che si diceva che per tradizione lo sposo non doveva vedere la sposa prima del matrimonio con l'abito bianco; ma non c'era una sposa in una coppia di uomini, e potevano anche tralasciare le tradizioni. In più, Adam aveva come l'impressione che se avesse lasciato solo Francis avrebbe avuto una crisi isterica della portata di Detroit che gli avrebbe fatto commettere qualche sciocchezza. Niente di troppo grave, qualcosa adatto a creare un diversivo per dargli il tempo di svignarsela.

Stavolta no, stavolta non l'avrebbe lasciato andare.

« Va meglio? »


chiese, dopo essersi separato dalle sue labbra.

Gli occhi di Francis erano liquidi di lacrime di stizza, grigi come un cielo in tempesta.

« Non trattarmi come un ragazzino, Adam. »



« Allora non comportarti come un ragazzino. »



« Sai, posso sempre dire “no” al Giudice di Pace. »



« Lo faresti davvero? »



Francis si morse le labbra. Come poteva un uomo grande, grosso e pesantemente potenziato come Adam Jensen fare gli occhi da cucciolo? Non riusciva a capacitarsene.

« Ti odio tantissimo. »



« Sì, me lo dici spesso. »


Adam abbozzò un sorriso, il sorriso del vittorioso. « Vieni qui, ti sistemo la cravatta. »



Francis borbottò ancora qualcosa sul non voler essere trattato come un ragazzino, ma si lasciò fare. Guardò solo con la coda degli occhi l'uomo che aveva deciso di sposare e che nel giro di dieci minuti sarebbe stato suo per sempre.

Adam Jensen non era il marito ideale, anzi, era probabilmente ben lontano dall'essere l'ideale di qualcosa, se non dell'arma perfetta e del perfetto soldato. Francis aveva come l'impressione che sposando lui avrebbe sposato la sua causa. Ma non l'aveva già fatto anni addietro quando avevano cominciato a lavorare insieme?

In fondo, cambiava solo la scritta sui suoi documenti.

« Fatto. Guarda un po’, Francis Pritchard tutto elegante, che colpo d'occhio. »



« Ah-ah, fai poco lo spiritoso. »


Però lo amava. Lo amava come si amano le piccole cose in modo esagerato. Amava le sue braccia forti, il suo cuore immenso, amava il suo caratteraccio, il suo sguardo profondo.

Perché era così difficile ammetterlo?

« Okay, è tutto pronto, potete venire. »


la voce di una ragazza, giovane, entusiasta, l'organizzatrice della loro piccola cerimonia privata.

Adam fece un passo in avanti ma Francis lo bloccò per un braccio.

« Non è vero che ti odio. »


biascicò, rosso in volto.

« Lo so. »


sorrise l'uomo di rimando.

« In realtà un po’ ti amo. »



« So anche questo. »


si sporse per dargli un bacio, rapido. « A dopo, maritino. »


« Jensen! »



Ma lui era già andato via.

   
 
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