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Autore: Xenebe    30/10/2018    2 recensioni
Sono passati due mesi dal disastro del matrimonio fallito e Akane non sopporta più la situazione assurda che si è venuta a creare.
Ranma ormai passa tutto il suo tempo con Shampoo e non le rivolge quasi la parola. Nabiki però sembra sapere qualcosa, anzi spesso e volentieri lei e Ranma confabulano sottovoce.
Per Akane è il momento di andare avanti, ma questo significa reinventarsi daccapo e sacrificare una volta per tutte il suo amore. Ci riuscirà?
Ranma come prenderà la cosa? E qual è il piano di cui è al corrente solo Nabiki? Ma soprattutto riuscirà a riconquistare la sua fidanzata?
Il ragazzo con il codino scoprirà presto che in fondo, quando si prende una decisione, a volte l'amore può non essere abbastanza, non per tornare indietro.
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Nabiki Tendo, Ranma Saotome, ranma/akane, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L'amore non basta Ebbene sì, ecco il nuovo aggiornamento!
E vi comunico anche che non manca molto alla fine di questa storia! Ma non vi preoccupate (perché ovviamente come fareste senza di me! -.-') ho già in lavorazione la prossima! Anzi conto di postarne il prologo prima dell'epilogo di questa, sempre se riesco a trovare un titolo decente -.-
E ora vi lascio ad Akane!


Capitolo 18





Akane era molto preoccupata per la fase due di tutta quella faccenda.
"Perché mai mi sono lasciata trascinare in questo piano?", pensò guardandosi allo specchio. Lei non voleva stare con Ranma, lei ci aveva rinunciato.
Di cosa si trattava allora? Di una stupida vendetta? Di una ripicca? Smascherare Ranma e provare che davvero non la amava l'avrebbe fatta sentire meglio? Perché lei era certa che non la amasse... ne era certa davvero, forse allora aveva aderito al piano -non che in realtà le avessero lasciato molta scelta- perché doveva.
Doveva proteggersi anche dalla più flebile speranza, perché ancora ricordava cosa era accaduto dopo la sua quasi morte a Junsenkyo. Allora era stata certa di aver sentito quelle parole e poi, improvvisamente, si era sentita distruggere, infrangere dal suo diniego.
Quindi ora, contro le intenzioni delle sue amiche, lei stava lavorando solo per dimostrare di aver fatto la scelta più giusta.
Sospirò, tutto questo le sembrava molto un tentativo di convincimento, eppure era certa di aver imbottigliato i sentimenti per Ranma e averli sepolti il più lontano possibile.
Si guardò intorno: ricordava di aver portato con sé un cambio d'abiti, invece non vedeva null'altro che la biancheria posata sullo sgabello di legno nell'antibagno. Tutta questa faccenda la stava facendo impazzire.
Infilò la biancheria e poi prese un asciugamani asciutto e vi si avvolse dentro. Si guardò un'altra volta allo specchio nell'antibagno: stava diventando vanitosa probabilmente. O, molto più semplicemente, non si sentiva totalmente a suo agio con quella pettinatura.
Stava sistemando con una mano le ciocche per dare al tutto un aspetto che la convincesse, quando, dopo aver sbuffato per l'ennesima volta, fu sorpresa dalla voce bassa e avvolgente del suo... di Ranma.
- Non ti convince questo taglio?-
Saltò letteralmente stringendo più a sé l'asciugamani che la copriva.
- Ehm... Scusa non volevo spaventarti, ma Kasumi mi ha chiesto di avvertirti che la cena è quasi pronta.-
- Ah, sì, grazie. Scendo tra due minuti.-, rispose fingendo nonchalance e tornando a guardare lo specchio.
- Akane, io...-, lo sentì avvicinarsi e letteralmente andò nel panico.
- Comunque sì, non mi convince questo taglio, è decisamente troppo femminile per un maschiaccio come me-, concluse ridendo forzatamente.
- Akane... tu... staresti bene con qualsiasi pettinatura, te l'ho già detto, mi manca il tuo caschetto, ma stai benissimo anche così.-, quando Akane si voltò a guardarlo, il suo volto era letteralmente in fiamme, cercò quindi di limitare i danni,- Quindi smettila di fare l'idiota!-, urlò prima di sparire attraverso la porta.
Mentre in bagno una ragazza fissava sorpresa il punto dove pochi minuti prima c'era Ranma, pochi metri più in là le sue due sorelle si sorridevano furbe l'un l'altra.


Akane era certa che quel piano fosse una sciocchezza. Se anche le sue amiche fossero riuscite a portare Ranma nella piscina, lei come avrebbe mai potuto metterlo in una situazione imbarazzante?
Inoltre poi non vedeva il punto. Doveva metterlo in imbarazzo? O doveva ingelosirlo?
E davvero le sue amiche si aspettavano che Ranma fosse geloso? Protettivo, sì. Possessivo, anche. Ma geloso. Geloso come può esserlo un normale ragazzo innamorato?
Ranma era sempre stato protettivo e possessivo, appunto, per onore e perché il suo ego era qualcosa di sproporzionatamente immenso. Immaginare Ranma Saotome, il più grande artista marziale della sua generazione - perché anche se lei non glielo avrebbe mai detto, sapeva che era vero -, capace di sconfiggere semidei e mostri e allo stesso modo incapace di spezzare il cuore a qualcuno rifiutandolo direttamente, sfuggente e infantile come il vento e distruttivo come il fuoco, testardo come l'acqua e forte come la terra... immaginarlo preda di un'emozione semplice come la gelosia, come quel malessere che le stringeva lo stomaco quando lo vedeva con Shampoo o Ukyo...
Anche solo poter credere davvero che lui potesse amare lei, sembrava assurdo, tantomeno scatenare in lui un'emozione così -lei la conosceva bene- vile e subdola come la gelosia.
Eppure sapeva che Ranma non era solo quella forza della natura cieca e potente, Ranma era anche la solitudine che aveva provato crescendo da solo con Genma in giro per il Giappone, senza una vera e propria casa, era anche la paura di deludere sua madre, mascherata sotto il terrore della promessa di virilità. Ranma era anche gentilezza e tenerezza e casa e famiglia. Era stato tutta la sua vita per mesi e lei era stata per lui la custode di tutte queste piccole e umane emozioni. Ranma però era destinato a molto di più e lei lo sapeva, come sapeva che non avrebbe mai potuto essere davvero al suo fianco, nonostante i propri sentimenti, nonostante l'onore di Ranma.
Però, rifletté mentre usciva dall'acqua, in realtà voleva provare, anche solo per un attimo, anche solo per finta, a illudersi che qualsiasi potesse essere la reazione del ragazzo, fosse dovuta alla gelosia.
Per questo quando sentì la sua forza combattiva avvicinarsi all'edificio, decise di mettersi all'opera, in qualche modo.
Ranma non era ancora entrato, poteva sentirlo anche se non stava utilizzando in nessun modo la sua aura. Era strano, normalmente non sarebbe stata capace di percepire così bene qualcuno, ma con lui ultimamente era diventata una cosa immediata riuscire a sentirlo: anche quando usava l'Umiseken, in questo caso infatti percepiva un vuoto totale, ma circondato dalla sua presenza. Eppure era certa che nessun altro ci riuscisse bene come lei. Forse era perché lo amava...
Era così presa dai suoi pensieri che quasi non sentì Takumi-sama, il suo istruttore di nuoto, che si congratulava con lei per i progressi: erano già due pomeriggi che riusciva a restare a galla per più di mezz'ora; certo non era come nuotare, ma era già un enorme traguardo per lei.
- Mi raccomando-, le stava dicendo,- fa' un po' di stretching prima di andare sotto la doccia! E non ti farebbe male neanche un massaggio...-, disse lui sorridendole dolce, prima di allontanarsi.
- Certamente, Takumi-sama, come sempre sai come coccolarmi.-, disse Akane dandogli le spalle, massaggiandosi leggermente la nuca e il collo, mentre sorrideva maliziosa.








Cosa combinerà Akane, seguendo il piano delle sue amiche?
Lo scoprirete al prossimo capitolo! :*
   
 
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