Danzatore
misterioso
Bianca
teneva la maschera col musetto di topina
davanti al viso. La sua figura era completamente bianca, dai vestiti e
colbacco
in pelliccia candida, alla pelle lattea, persino ai capelli
prematuramente
canuti.
Davanti
a lei, ridacchiando e sussurrando frasi in
russo, danzavano a tempo di una musica lenta i nobili invitati alla
festa.
<
Avrei preferito rimanere ad occuparmi dei miei
orfani a casa, ma anche queste serate di beneficenza sono essenziali. I
fondi
recuperati in questa notte di Halloween saranno più che
necessari per grandi
opere nei loro confronti.
Poveri
piccoli senza casa e senza famiglia > pensò.
Le
luci vermiglie emanate dalle zucche intagliate si
proiettavano sulle pareti turchesi, puntellate da effigi di fiori
violetti.
Agli
angoli del soffitto vi erano dei ridenti putti di
marmo candido.
“Mi
scusi, posso danzare con lei, Miss. Bianca?” si
sentì domandare da una voce roca in inglese. Il suo
interlocutore aveva un forte
accento americano.
Bianca
si voltò e vide che il giovane davanti a lei
indossava uno smoking rosso e una maschera da topo.
<
Non so perché, ma c’è qualcosa di
diverso in lui
> pensò.
“Con
piacere” disse gentilmente.
Lo
sconosciuto la prese per mano e la fece danzare con
sé, il suo corpo era bollente e più massiccio, ma
anche più in carne, rispetto
a quello niveo di lei.
Bianca
chiuse gli occhi, lasciandosi guidare.
Le
candele dentro le zucche si erano quasi consumate
al rintocco degli orologi.
La
russa aveva gli occhi chiusi quando lui si alzò
velocemente la maschera e le posò un bacio sulle labbra,
lasciate scoperte
dalla maschera di lei. Nel momento in cui Bianca riaprì gli
occhi di scatto,
arrossendo, il suo cavaliere stava già correndo via tra la
folla.
Lei
lo inseguì, ma lui scomparve insieme a un altro
ospite.
Bianca
sospirò.
<
Non so neanche chi fosse quello sconosciuto
mascherato che mi ha baciato > pensò, avvertendo una
fitta al petto.