Mi guardo intorno, quello che vedo è solo un gran chiasso, tipico della gilda di Fairy Tail. Ripenso a pochi anni prima, quando io Gajeel Redfox facevo ancora parte di Phantom Lord. Diavolo quante cose brutte avevo fatto, tra queste probabilmente la peggiore. Avevo picchiato quasi a morte Levy e i suoi due compagni. A ripensarci il mio cuore si stringe, come potevo aver fatto una cosa del genere alla mia Levy, quella piccola ragazza tanto tenera quanto tenace. Lei è riuscita a cambiarmi facendo provare emozioni che non credevo esistessero in me.

Ora quando mi batto con un nemico non sento più la frenesia che mi rendeva uno spietato senza cuore, anzi ora provo quasi pietà.

Nella mia vita non avrei ma creduto di poter pensare ad una cosa come il divertimento, eppure da quando mi sono unito a Fairy Tail non faccio altro che ridere. Forse per i compagni fuori di testa o forse per l'aria che si respira nella gilda. Non lì capirò mai, nessuno di loro ma è anche questo che mi ha colpito fin da subito. Ogni compagno è importante indipendente da cosa abbia fatto in passato.

Anche se all'inizio molti credevano sarei tornato quello di una volta cercavano di non lasciarmi in disparte, mi consideravano un membro effettivo, anche gli Shadow Gear dopo aver salvato la loro compagna da un attacco di Laxus.

I miei occhi si fermano su una figura molto piccola in lontananza, la riconosco subito. Involontariamente un piccolo sorriso si forma sul mio volto. Levy sta parlando con Lucy di chissà quale cosa da ragazza. Quelle due sono sempre state molto amiche, sicuramente le avrà detto la notizia.

Padre. Una parola così estranea ma anche così conosciuta. Da piccolo ero stato abbandonato, l'unica figura paterna avuta era stata un drago. Eppure adesso io lo sarò pur non sapendo come fare.

Paura. Ecco cosa si può provare in un momento simile. Eppure vedendo quel maledetto sorriso raggiante di Levy ogni preoccupazione scompare definitivamente. Una cosa era certa nessuno di noi due sapeva cosa voleva dire la parola genitore.

«Gajeel va tutto bene?» La piccola voce di Levy mi fa tornare dal mondo dei pensieri che mi ero creato «Sai ti vedo un po' distante»

Sul suo delicato volto si crea una piccola smorfia di disappunto, probabilmente si sta preoccupando per qualcosa di inesistente. Lo farei anche io conoscendomi, con me tutto può succedere. Però non voglio vederla così, a causa mia soprattutto.

«Non è niente, stavo solo pensando» alzo il braccio destro e mi nascondo gli occhi per coprirmi dalla luce in modo da riuscire ad osservare meglio le stelle

Quella sera il cielo era più bello del solito

Un pianto mi fa tornare nuovamente alla realtà. Perché quegli occhi, quei magnifici occhi stanno piangendo?

«Ehi Ehi, perché stai piangendo?» mi avvicino per riuscire ad abbracciarla ma invano perché si sposta prima

Tutti si girano a guardarci, anche Lily, che con uno sguardo preoccupato, mi fissa come per cercare di capire la situazione. Vedo in lontananza Lucy muoversi ma il Master la ferma prima. Lui di sicuro ha già capito la situazione

«Devi smetterla!» il suo tono è completamente distrutto a causa delle lacrime ma si percepisce benissimo la rabbia «Da quando ti ho dato quella stupidissima notizia continui a fare il misterioso. Sei hai qualcosa da dire dilla!»

Cosa? Cosa dovrei dire o fare? Di solito lei mi capisce al volo, non c'è bisogno di parlare. Allora perché questa volta è diverso? Forse dovevo starle vicino, forse si sente trascurata. Mi ero ripromesso di non farla più piangere, eppure eccoci qui alla festa per la premiazione di Lucy a litigare per qualcosa di inesistente. Sono proprio una frana. Al pensiero un piccolo ghigno mi nasce spontaneo sul volto.

«Ridi, ti fa così felice vedermi soffrire!» altre lacrime

Vedo la gente intorno a noi continuare a parlare fra loro, la situazione sta sfuggendo di mano. Devo fare qualcosa e alla svelta. Faccio l'unica che non avrei mai immaginato di fare in pubblico. Con tutto il buon senso rimasto prendo forza e vado verso Levy per abbracciarla con tutto il calore che posso trasmettergli. Sento i suoi singhiozzi continuare con un ritmo più tranquillo, ma ciò nonostante continua a fare ancora un po' di resistenza.

«Ovvio che no! Odio vederti soffrire, soprattutto se la causa sono io» un piccolo sospiro mi fa tranquillizzare un momento per riuscire a continuare «Diavolo Levy, non riesci a capire quanto tu sia importante per me. Sai il mio problema ad esternare i miei sentimenti davanti agli altri, volevo portarti via per andare in un posto più tranquillo ma tu eri così felice di stare qui che ho abbandonato l'idea, scelta decisamente sbagliata» continuo ad abbracciarla per paura di non poterla più avere così vicina 

Ora i suoi singhiozzi sono cessati e la sua stretta è diventata più forte

«Io...mi dispiace, dovevo capire il problema subito e invece ti ho attaccato inutilmente» affonda il volto nel mio abito «ho paura sai? troppa forse, non voglio fallire in un compito importante come il genitore e credo tu capisca cosa intendo dire perché anche tu avrai la stessa paura»

Ecco la Levy che conosco, quella dove non bisogna parlare troppo per capire i nostri problemi perché, come grazie ad un collegamento, riusciamo a risolvere tutto senza troppi intoppi.

«Direi proprio di si visto che ci stavo pensando da tutta la sera»

«Ecco perché eri così pensieroso. Sono proprio una stupida per non averlo capito prima» una piccola risata esce dalla sua piccola sottile bocca «Stupidi ormoni» 

Incominciamo a ridere entrambi stupendo tutti gli invitati e i membri della gilda non riuscendo a capire la situazione appena creata

«La prossima volta ti starò più vicino lo prometto, non voglio perderti perché...» mi avvicino al suo orecchio «Ti amo gamberetto» sussurro per non farmi sentire da nessun'altro

In risposta alza la testa e mi bacia in punta di piedi, per la prima volta non mi sento a disagio. Forse perché ora mi interessa solo della mia Levy e del futuro nascituro. 

«Forza non c'è niente da vedere qui, tornate a fare quello che stavate facendo prima» Lily sta urlando cercando di togliere l'attenzione da noi due

Non ringrazierò mai abbastanza quel gatto per tutto quello che ha fatto per me 

«Gajeel che ne dici di tornare a casa? Sono stanca» il suo tono è tornato normale

Faccio un piccolo cenno con la testa mentre iniziamo ad avviarci verso casa. Salutiamo tutti e usciamo definitamente dalla festa lasciandoci tutti alle spalle. Prendo la mano di lei e ci dirigiamo verso il nostro nuovo futuro come famiglia e per la prima volta non ho paura di cosa mi tenga in serbo perché sono circondato da persone ed exceed che mi amano per quello che sono, non avrei mai sognato niente di meglio.

Angolo autrice:

Premetto subito una cosa, la storia all'inizio è presa spunto dalla canzone "Ti amo" de La strada per El Dorado, un film della mia infanzia che amo alla follia, infatti vi prende il nome. 
Spero con tutto il cuore di essere riuscita a scrivere una storia quando meno decente. Ho voluto scrivere una parte che secondo me mancava nel manga, come se la scena fosse incompleta. Amo la Gale, è la mia seconda ship di tutto Fairy Tail, ovviamente è dopo la Gruvia quella non si infama.