Rieccomi
qui con il nuovo capitolo
della storia ‘Golden Bullet – The Hunter
Warrior’!
Ci
eravamo lasciati con tantissime
novità.
La
prima riguardava l’arrivo di due
note conoscenze del nostro protagonista principale, ovvero i suoi
vecchi
colleghi Domenico e Claudia. Poi c’è stata la
nascita della sezione Anti-Mafia.
A seguire, l’attacco della Yakuza che ha ucciso Sonoko
Suzuki… ed infine, Conan
e Crilin che decideranno di far parte del nuovo gruppo che
lotterà contro il
crimine.
Come
vi ho già anticipato, questo
capitolo sarà pesante almeno quanto il precedente,
perciò non perderò ulteriore
tempo e continuerò con la Sezione/Autore solo al termine
dello stesso.
Vi
anticipo solo che il prossimo
capitolo sarà pubblicato martedì 4 Dicembre!
Detto
ciò… buona lettura!
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR
Ha inizio la guerra... Polizia contro clan Kuchiki!
Giovedì
31/05/2018
CONAN
[Dark
Days Are Coming – DRAGON
BALL SUPER]
La
mattina successiva, ciò
che era accaduto in quella villa
venne immediatamente comunicato al commissario Kuroda, senza
tralasciare alcun
dettaglio. L’uomo aveva inviato delle pattuglie a recuperare
i cadaveri di
tutti i cecchini, ma la polizia dovette constatare la sparizione
completa di
ogni corpo, oltre che dello svaligiamento della camera blindata di
Ichigo.
Venni a
sapere solo in
quel momento che a far fuori tutti quei criminali fosse stato Simon,
completamente da solo, e con me lo vennero a sapere purtroppo anche Ai
ed il
dottore. Non fu piacevole, per loro, scoprire che una persona a loro
cara
avesse ammazzato così tante persone, anche solo per salvare
la vita a me e ad
altri innocenti.
Quindici persone, tutte in
una notte… di
certo Simon sapeva essere
davvero spietato quando voleva. Ecco perché aveva quello
sguardo irato nella
villa, dopo essere sparito.
Non era
soltanto
questo, però…
… Simon ci
stava nascondendo
qualcos’altro! Ne ero certo!
Ma non era
il momento
giusto per fare indagini su di lui…
[Shittori
Tasogare– BOKU NO
HERO ACCADEMIA]
Le due
persone che
subirono delle punizioni furono Simon e l’agente Takagi. Il
primo venne sospeso
a tempo indeterminato a causa della strage che aveva compiuto, oltre
che per
l’ordine dato ai suoi colleghi dei cadaveri, mentre il
secondo avrebbe dovuto
semplicemente pagare una multa per essersi fatto mettere al tappeto
così
facilmente. Wataru venne graziato, tuttavia, anche perché
nessuno era a
conoscenza del territorio in cui eravamo finiti. Non potevamo sapere di
essere
finiti all’interno di un quartiere malavitoso.
Lo scoprimmo
quando
andammo a visitare il detective Kogoro e gli altri feriti
all’ospedale. Come
c’era da immaginarsi, i feriti erano tutti ancora molto
scossi per quello che
era successo, soprattutto Wataru a cui era stata comunicata la sua
punizione.
Tutti loro sarebbero rientrati in servizio solo quando avrebbero
recuperato
completamente le loro forze.
Assieme a
noi, a far
loro visita, erano venute anche Sera e Kazuha, quest’ultima
con i genitori di
Heiji e con suo padre. La prima si era gettata in lacrime tra le
braccia di Ran
per la morte di Sonoko, mentre la seconda era andata prima ovviamente a
sincerarsi delle condizioni del suo amico per il quale, sapevamo tutti,
provasse più del semplice affetto. Successivamente vennero a
farci visita anche
i genitori degli agenti Sato e Takagi, i quali rincuorarono subito i
loro figli
spronandoli a dare il massimo come avevano sempre fatto. Infine, venne
a farci
visita anche Eri, la madre di Ran ed ex-moglie di Kogoro, che
andò subito a
sincerarsi delle condizioni fisiche dei suoi familiari.
In tutto
questo tempo,
Simon non aveva lasciato nemmeno per un istante il suo posto fuori
dalla loro
stanza. Aveva accettato la sua sospensione senza alcuna protesta e
aveva deciso
di passare gran parte di quel tempo a sincerarsi delle condizioni dei
feriti,
aiutandoli quanto più possibile.
Fra tutti,
compresi,
lui si sentiva il più responsabile. Lo stesso ispettore
aveva raggiunto
l’ospedale e ci aveva spronato a riprenderci da
quell’onta subita. Juzo ci
avrebbe provato proprio quel giorno, andando ad incontrare i bambini di
prima
elementare della Scuola Teitan per un discorso sulla lotta alla
criminalità
organizzata... che scherzo infame del
destino…
Ran venne
poi condotta
assieme a me, in tarda mattinata, alla centrale, più
precisamente nell’ufficio
del commissario, davanti al quale fu costretta a raccontare ancora una
volta
cosa fosse successo. Hyoe si limitò a ripetere che quanto
accaduto fosse stata
semplicemente legittima difesa e che non sarebbe stata incriminata per
questo.
Tuttavia lei avrebbe comunque dovuto presentarsi davanti ad un giudice
per fare
da testimone su quello che era accaduto.
Sapevano già
anche la data…
il 25 luglio…
Era stato
molto
delicato e a modo, esattamente come aveva fatto l’ispettore
Megure.
[Kokoro
o Shihai Shite iku
Yami – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
L’uomo
ci fece accomodare
all’interno di un salottino-relax,
in attesa dell’arrivo dei genitori di Sonoko. Domenico e
Claudia arrivarono
prima di loro e ci raccontarono la macabra verità su quanto
si celasse dietro
la ricchezza dei Suzuki.
Jirokichi e
Ichigo
avevano istituito un clan Yakuza nel quale erano entrambi capi
indiscussi. I
loro affari riguardavano gli acquisti illeciti di quadri ed oggetti
preziosi,
la contraffazione di abiti falsi e, soprattutto, la prostituzione di
giovani ed
inconsapevoli modelle. I genitori di Sonoko, a quanto pare, non erano
affatto a
conoscenza di quel lato oscuro del miliardario, che venne
immediatamente
arrestato per tutti i suoi crimini. Hyoe Kuroda svolse una
perquisizione
all’interno di tutta la sua reggia, trovandoci dentro
centinaia e centinaia di
oggetti preziosi rubati dai loro musei.
Solo a quel
punto era
stata comunicata la verità ai genitori di Sonoko, i quali si
disperarono nel
sapere quanto fosse accaduto alla loro figlia più piccola.
Anche Ayako venne
subito a farci visita nella centrale, facendosi raccontare quanto fosse
accaduto da Ran. Inutile dire che anche in quell’occasione la
figlia di Kogoro
non seppe trattenere il suo dolore.
Insieme a
loro venne
anche Makoto, il fidanzato di Sonoko, il cui viso era la maschera
dell’orrore…
… conoscendo la
sua immensa forza fisica
ed il suo sincero amore per
lei, non potevo assolutamente immaginare quello che stesse provando
quell’uomo,
ed in cuor mio ringraziai il cielo che Ran fosse sopravvissuta a
quell’assalto
mafioso.
Quando
Ran ed Ayako si allontanarono
da noi per raggiungere
l’obitorio della centrale per i riconoscimenti dei cadaveri,
io rimasi assieme
a Domenico e Claudia dentro la saletta relax.
[Colonna
Sonora – SQUADRA
ANTIMAFIA]
“Adesso cosa
succederà?”
domandai ai due poliziotti.
“Verrà svolta
un’indagine.
Tuttavia i nostri nomi non verranno rivelati
a nessuno. Ci
sarà un processo in
tribunale, nel quale il vecchio Suzuki dovrà rispondere dei
reati commessi, tra
i quali quello di aver mandato i cecchini ad ammazzare tutti
noi… dovremo testimoniare quanto
accaduto, ma lo
faremo senza essere ripresi o senza dover rivelare i nostri nomi, data
la
pericolosità del nemico che ci siamo messi contro!”
mi spiegò
tranquillamente Domenico.
“E Simon? Verrà
licenziato?”
“… e mandare via
l’unico in
grado di combattere la Yakuza a viso aperto?”
mi fece notare scherzosamente Claudia “Se
fosse così, la daremmo semplicemente vinta alla mafia. Non si può più tornare
indietro, ragazzino. Da questo momento ogni
associazione criminale ha deciso di puntare gli occhi addosso alla
nostra
centrale. Avere un poliziotto come Simon, per noi, è
assolutamente
indispensabile!”
“Voi lo conoscete meglio di
me… che tipo
è Simon?” domandai con
curiosità ai suoi vecchi colleghi “Lui
mi
ha detto che ha lavorato con voi per combattere contro la mafia
italiana. E’
vero?”
“Non so se ci è
permesso parlarti di
questo, giovanotto!” ammise
Claudia, osservandomi con sospetto “A
Simon non piace parlare del suo passato… e
purtroppo non ha tutti i torti!”
“Ma potete parlare del
vostro… sempre
se volete, questo è normale!”
mi affrettai subito a dire,
mettendo le mani avanti.
Entrambi
si guardarono negli occhi,
decisamente sorpresi.
Qualche secondo dopo, li vidi ridacchiare tra di loro, divertiti.
“Tu sei il tipo a cui piace
sempre averla vinta,
dico bene?”
esclamò Domenico prendendomi in giro e scompigliandomi i
capelli con una mano “Ora capisco
perché Simon ti ha voluto con
noi in squadra… tu al posto delle
palle
hai due coglioni così!”
“Domenico!”
esclamò imbarazzata Claudia, tappandomi le
orecchie “Ti sembrano
espressioni da dire davanti ad un
bambino?”
“Questo qui,
di bambino,
c’ha solo il corpo!”
affermò invece
Domenico, con soddisfazione “Sta davvero incominciando a
piacermi… d’accordo.
Adesso voglio raccontarti la mia storia!”
Claudia
sospirò,
arrendendosi davanti al comportamento
troppo rozzo del suo compagno.
“Sei
sempre il solito
testone…”
Tutti
e tre ci sedemmo su delle
sedie. Io stavo al centro
tra Claudia e Domenico, con quest’ultimo che
cominciò a raccontare la sua
storia.
[Claudia
Mares – SQUADRA
ANTIMAFIA]
“Sono
nato in Sicilia,
più precisamente a Palermo, quarant’anni fa. I
miei genitori vennero ammazzati
dai picciotti di un famosissimo e crudele boss perché si
erano rifiutati di
pagare il pizzo. Venni cresciuto dal giudice Colombo, il padre di
questa strega
che… ehm…
continuiamo…”
esclamò
Domenico, impaurito dallo sguardo omicida della sua compagna “… dicevo… è grazie
a lui se ho deciso di
entrare nella sezione dell’Anti-Mafia di Palermo. Riuscii a
catturare il boss
che aveva ucciso i miei genitori, ma fui costretto a fuggire a Tokyo
per
qualche anno così da non farmi rintracciare. Qui sono stato
assunto come
ingegnere alla Capsule Corporation per cinque anni.
Dopodiché sono tornato in
Italia, stavolta a Lecce, come semplice Ispettore di Polizia…”
“Io,
invece, sono
rimasta a Palermo, diventando vice-questore dell’Anti-Mafia. Abbiamo conosciuto Simon a causa di
un’indagine
svolta in tutta Italia, quattro anni fa…”
continuò a raccontare Claudia
“… e ti posso assicurare
che non è
affatto cambiato dalla prima volta che l’abbiamo conosciuto. Gentile e generoso, ma anche molto
calcolatore… se riesci a conquistare la sua fiducia, farebbe
di tutto pur di
salvarti la vita, anche sacrificare la sua. Ha attraversato
dei momenti a
dir poco traumatici durante quel periodo, Conan… ma nonostante ciò è sempre
rimasto lo stesso uomo che ha raso al suolo
per sempre la Mafia Italiana!”
“Che… CHE COSA?!
ALLORA E’ VERO?! LA MAFIA
ITALIANA NON ESISTE PIU’?!”
“Nemmeno l’ombra!”
affermò con tranquillità Domenico “E dubito possano ricreare un’altra
organizzazione… basta pronunciare il nome di Simon per far
tremare di paura
tutti i criminali! Nemmeno personaggi come Totò Rina o
Giovanni Provenzano
erano così temuti… non
esiste uomo
migliore per combattere la Yakuza in Giappone!”
Quelle
storie mi lasciarono a bocca
aperta. Chi l’avrebbe
mai detto che Simon fosse tanto conosciuto e famoso?
Io avevo
provato a
fare una ricerca su Internet, ma non era mai saltato fuori nulla dai
giornali
italiani o dai tg della stessa nazione. L’unica notizia che
mi aveva rubato
l’attenzione fu l’arresto di tutti i dipendenti
della X-X-I, una nota azienda
di informatica e tele-comunicazione giapponese, preceduta
dall’arresto di tutti
quelli che lavoravano alla Tele-Information, sua sede affiliata di
origine
italiana. Da quello che si era raccontato, dentro quelle aziende vi
stava
un’associazione criminale di fama mondiale, talmente temuta e
rispettata da non
avere alcuna rivale. Si dava a loro il ‘merito’
della creazione del Deep Web,
ovvero di tutto il regno di internet celato agli occhi della gente
comune,
riservato a tutti coloro che intendevano agire contro la legge. Solo
due
bastardi erano riusciti a fuggire…
…
uno era il boss
della X-X-I, il cui nome in codice era X-X-I… Ics
Ics One…
…
l’altro era il
criminale più pericoloso e noto di tutti! Mio padre mi aveva
raccontato delle
leggende sul suo conto e mi aveva sempre ordinato di non impicciarmi
mai da
solo in un caso se saltava fuori il suo nome…
…
Hunter Warrior… il
guerriero cacciatore di taglie, responsabile
della morte di molti famosi criminali ed assassini!
[Kira’s
Theme – DEATH NOTE]
Un momento… e
se fosse questa la
ragione?! Con la storia di Domenico e
Claudia, tutto incominciava a collegarsi perfettamente come un puzzle!
“Domenico! Claudia!
L’indagine che stavate
svolgendo riguardava la
Tele-Information?”
Quella
domanda spiazzò
completamente i due poliziotti, che
sbiancarono davanti a quelle parole.
“Lo sapevo! E’
per questo che lui non
voleva raccontare a nessuno la
verità! In questo modo X-X-I non sarebbe venuto a cercarlo
qualora l’avesse
scoperto! Ho indovinato? E scommetto che lo fa anche per non farsi
scoprire da
Hunter Warrior! Lui esiste davvero, non è così?”
“Ah… ma certo!”
esclamò tentennante Claudia, sembrando quasi
grata dopo aver sentito la mia spiegazione “Hai davvero indovinato, piccolo! Simon e noi siamo stati degli infiltrati
nella Tele-Information ed abbiamo fatto da testimoni ai processi che
hanno
condannato tutti quei bastardi!”
“Però devi
prometterci di non rivelarlo a
nessuno!” mi avvisò
Domenico, giungendo supplicante le mani “Se
lo venissero a sapere in troppi, più persone sarebbero in
pericolo di vita… soprattutto i
tuoi amici!”
“Non
preoccupatevi! Il vostro segreto è
al sicuro con me!
Io sono bravo a mantenerli!” ammisi con
sincerità, alzandomi dal mio posto
ed indicando la porta “Potete
scusarmi?
Dovrei andare in bagno!”
“Certo!
Nessun
problema…” esclamò rassicurata Claudia,
mentre io mi alzai dalla sedia per raggiungere la porta.
Uscendo
dalla stanza,
notai il sospiro di sollievo di entrambi…
... possibile avessi
sbagliato la mia deduzione?
Lo esclusi a
priori.
Che motivo avrebbero per raccontarmi una storia così scomoda
come quella della
X-X-I? Doveva essere necessariamente vera per averli fatti preoccupare
così…
…
perciò entrambi
stavano nascondendo qualcos’altro.
Tuttavia,
quello non era
senz’altro il momento adatto per pensarci,
anche perché ero convintissimo fosse un fatto personale di
Simon del quale
poteva parlarmi solo e soltanto lui.
La sua
bravura nelle
azioni anti-mafia era un dato di fatto. Lavorando in incognito per
ordine
dell’Ispettore Megure, proprio come ci aveva spiegato Simon
durante quella
strana riunione tenutasi l’altra sera dentro il suo ufficio,
le probabilità di
imbattersi nell’Organizzazione degli Uomini in Nero
aumentavano
vertiginosamente. Questo era un altro dei motivi per il quale avevo
deciso di
entrare a far parte di questa sezione.
Il primo
ordine che
aveva dato a ciascuno di noi fu quello di trovare un luogo adatto dove
poterci incontrare
privatamente e dove poter svolgere tranquillamente tutte le indagini
sui clan
della Yakuza. Collegando queste due situazioni, la mia proposta
principale poteva
essere casa mia, Villa Kudo, di fronte a quella del dottor Agasa.
Lì, avrei
tranquillamente potuto discutere con Simon della presenza
dell’FBI, i quali
sarebbero potuti essere degli ottimi alleati per noi.
Vi era solo
un grande
problema da non sottovalutare… la presenza troppo vicina di
suo padre e di Ai. Per
questo avrei valutato prima tutte le proposte degli altri miei nuovi
colleghi.
In
particolare,
l’agente Roshi ci aveva rivelato di conoscere un luogo
più che adatto per i
nostri incontri ma che avrebbe dovuto organizzare il tutto nei minimi
dettagli
per parlarcene.
Mi fidavo di
quell’uomo… mi sembrava davvero una bravissima
persona.
[Soundscape
to Ardor – BLEACH]
Dopo
essere uscito dal bagno, vidi
Ran mentre tornava dentro
il salottino-relax. Sembrava stesse leggermente meglio,
perciò provai a
parlarci.
“Ho incontrato i suoi
genitori…”
mi raccontò lei, riferendosi
senz’altro alla sua amica deceduta “…e
ho
rivelato loro tutto quello che il commissario ci ha detto su Jirokichi.
Ho
anche raccontato… ho detto loro quello che Sonoko ha fatto
per salvarmi… mi hanno detto che
la colpa non è mia…”
“Certo che non è
tua, Ran!”
la rimproverai io arrabbiato “Sono
stati quei cattivoni che l’hanno uccisa! Tu volevi soltanto
salvarci!”
Ran
annuì, prendendomi la
mano ed accompagnandomi.
“Ho parlato anche con
Shinichi, stanotte…
mi ha detto che gli
dispiace per quanto è successo, ma che non gli
hanno dato il permesso per tornare qui. Anche lui ha avuto dei problemi
con un
caso… dice che riguarda la Mafia Americana!”
“Oh
no! Mi dispiace tantissimo…”
“Non preoccuparti.
Stavolta è stato molto più diretto e sincero con
me e l’ho apprezzato molto…”
mi raccontò lei, asciugandosi le lacrime agli occhi
“… mi ha detto che non
può tornare sempre da me fino a quando non
riuscirà a risolvere questo caso così complicato
e che non può abbandonarlo
perché metterebbe a repentaglio la vita di tutte le persone
che ama. Io… io forse sto
incominciando a capirlo,
lo sai? Dopo quello che è successo ieri sera, capisco
perché non si fidi ancora
abbastanza di me…”
“Non è vero!
Sono sicuro che Shinichi si
fidi di te più di qualsiasi
altra persona al mondo!”
“Mi
spiace, Conan… ti stai
sbagliando… in realtà Shinichi
ha ragione a non fidarsi di me, soprattutto se metto sempre a
repentaglio la
mia vita. Vedi,
Conan… io un giorno spero di poter entrare in
polizia…”
Mi
voltai sorpreso verso di lei.
Lei…
lei voleva
diventare una poliziotta? Non mi aveva mai rivelato nulla di tutto
ciò…
…
Ran alla centrale di
Tokyo…
…
si trattava di un
semplice sogno… o lei puntava fino in fondo a raggiungere
quel suo obiettivo?
“… ma adesso non
sono ancora abbastanza
brava o in gamba da riuscirci. Mentre
parlavo con Shinichi mi sono resa
conto che ho ancora moltissima strada da fare… la verità è che devo ancora
maturare… solo così potrò diventare
un
vero ispettore di polizia e rendere orgogliosa la mia famiglia di me!
Ieri
ho agito d’impulso, dimenticandomi di essere diventata
più forte grazie agli
allenamenti coi maestri Goku e Piccolo… ed una persona ha
pagato con la vita
per il mio errore. Non importa quante parole d’affetto mi
state rivolgendo… io
continuo a sentirmi sporca… sento che …
io… io avrei voluto agire
diversamente ieri sera, ma non ho potuto… e
questo sarà il più grande rimpianto della mia
vita!”
“Ran…
ti prego… non…”
“…
ma non posso più tornare
indietro!” affermò
la figlia di Kogoro,
cogliendomi letteralmente alla sprovvista con la grinta usata nella sua
voce.
Il
suo sguardo era cambiato
improvvisamente. Non vedevo più
la Ran timida e gentile che piangeva anche per la morte di un attore in
un
film… non c’era più la ragazza
adolescente piena di gioia e spensieratezza…
…
davanti a me avevo
una donna che stava patendo le pene dell’inferno…
vedevo una guerriera che non
aveva intenzione di darla vinta alla tristezza…
…
se c’era una parola
con la quale potevo descriverla…
…
quella era predatrice.
“L’unica
maniera per
sentirmi meglio sarà continuare ad allenarmi per far
sì che non accada mai più
un fatto simile. Ho appena iniziato a percepire le aure delle
persone vicino a me,
proprio come sanno fare Goku e Piccolo… non
immagini nemmeno lontanamente
quanto siano in gamba, Conan… loro
credono in me e non posso deluderli mollando alla prima
difficoltà!”
Ero
rimasto senza parole davanti a
quelle rivelazioni.
Per
l’ennesima volta in
quei sei mesi, io rimpiansi di non
essere vicino a lei come Shinichi Kudo. Volevo urlarle che
l’amavo, che io
avevo fiducia in lei, che ci sarebbe riuscita e che
l’avrei appoggiata in ogni
sua decisione…
…
mi resi nuovamente
conto di quanto volessi vivere assieme a
quell’angelo, di voler passare il
resto della mia vita al suo fianco, nella gioia e nel
dolore, nella salute e
nella malattia, amarla e onorarla…
…
ed invece mi trovavo
dentro quello schifosissimo corpo,
sotto falso nome, e l’unica cosa che potevo donarle era
l’incoraggiamento di un
bambino conosciuto solo da pochi mesi.
“Sono
sicuro che ci
riuscirai, Ran-neechan! Fa vedere a
tutti di cosa sei capace… io sono già orgoglioso
di te e lo sarò per sempre…
e lo saranno anche Shinichi, i tuoi amici, i tuoi genitori… ed anche Sonoko e la sua famiglia…”
Lei,
colpita dalle mie parole, si
inginocchiò davanti a me
con un sorriso dolcissimo, mi abbracciò affettuosamente e mi
dette un dolce
bacio sulla guancia. Sentivo che il suo calore ed il suo amore stessero
sciogliendo il mio cuore regredito.
Ci ero
riuscito… dopo
una terribile nottata... ero riuscito finalmente a farla
sorridere…
“Sei
davvero un angelo, Conan… ti
prometto che ci riuscirò… lo farò per
Shinichi, per i miei maestri… per Sonoko…
e per tutti quelli che mi vogliono bene!”
Io
annuii, leggermente contento dal
cambiamento in positivo
della donna che amavo.
In
quell’oscurità che
l’aveva avvolta, io avevo intravisto uno spiraglio di luce e
mi ero reso conto
che lei stesse cercando di raggiungerlo con tutte le sue forze.
Si sarebbe
ripresa… ora ne ero certo.
Improvvisamente,
però, il
mio cellulare cominciò a
squillare.
“Io
entro dentro la
sala-relax… ti aspetto lì!”
mi lasciò andare Ran, alzandosi da terra e
percorrendo il corridoio della centrale di polizia.
In
questo modo potei controllare il
cellulare e visualizzare
il numero che mi stava chiamando.
[Mani
sulla Città – SQUADRA
ANTIMAFIA]
Era
quello di Ai. Decisi di
rispondere velocemente, sapendo
quanto lei odiasse sentirsi chiudere la chiamata in faccia.
“Pronto?”
“KUDO!
SIMON PER
CASO E’ DA TE?”
Il
suo urlo mi colse letteralmente
alla sprovvista e
rischiai seriamente di perdere i timpani. Non fu questo ad allarmarmi,
però,
quanto il suo tono agitato ed in preda al panico.
“Haibara!
Calmati! No, non è in
centrale… che è
successo?”
“NON
LO SAPPIAMO
NEMMENO NOI… ERA RIMASTO SEDUTO
FUORI LA
STANZA DEI NOSTRI AMICI… QUANDO IMPROVVISAMENTE HA CAMBIATO
ESPRESSIONE! SEMBRAVA
GLI AVESSERO AMMAZZATO QUALCUNO
DAVANTI AGLI OCCHI!
HA APERTO
UNA DELLE FINESTRE… ED
E’ VOLATO VIA
SENZA DIRCI NULLA!”
Un momento…
AVEVO SENTITO BENE?!
“EH?!
E’ VOLATO VIA…
MA VI TROVATE AL NONO PIANO!”
“KUDO!
LUI PUO’ FARLO! E’ UN
EREMITA DI ARTI
MARZIALI! RICORDATELO E FAMMI FINIRE DI PARLARE!”
mi fece ragionare
Ai, ricordandomi le capacità del suo fratello adottivo.
Ah
già… me ne
stavo completamente dimenticando…
…
quindi poteva
perfino volare?! Ora potevo dirlo con certezza…
… saper usare
il KI era assolutamente
scorretto!
Peccato che
a parlare
non era tanto la ragione… quanto
la mia
cocente invidia!
“QUINDI
NON SAI IL
MOTIVO PER IL QUALE LUI FOSSE FUORI DI SE DALLA RABBIA?!”
“No,
Ai… spero
non si tratti del suo lavoro… non vorrei che
il commissario lo avesse…”
“NON
VOGLIO NEMMENO
PENSARE CHE SIA UNA COSA DEL GENERE! CI AVEVO PARLATO STAMATTINA CON
LUI E MI
AVEVA DETTO CHE LA NOSTRA NUOVA FAMIGLIA ERA LA COSA PIU’
IMPORTANTE E CHE NON
SAREBBE STATO UN PROBLEMA TROVARE UN ALTRO LAVORO QUALORA LO AVESSERO
LICENZIATO!
PER FARLO USCIRE COSI’ DAI GANGHERI, DEVE ESSERE
SUCCES… dottore! Cosa c’è? Il
telegiornale? Perchè… cosa… oh mio Dio…
no… cazzo… non può essere…”
Incominciai
seriamente ad impaurirmi.
Avevo imparato a
riconoscere il tono di terrore della mia amica, e quelle imprecazioni
mi
sembrarono troppo familiari…
… come se un membro
dell’Organizzazione degli Uomini in Nero
si trovasse vicino a lei…
… no… quello
che stavo sentendo era un tono perfino
peggiore!
Sembrava l’avessero appena
trovata!
“AI!
AI! COSA
SUCCEDE?! SEI ANCORA IN LINEA!”
“Si,
Conan… oddio… madonna
mia… a… ascoltami… hai un televisore vicino a te?”
“Un…
un televisore?”
esclamai io, sbigottito “No, Ai… ma cosa sta succedendo? Non farmi prendere un colpo, ti prego…”
“Credo…
credo sia meglio che tu lo veda con i tuoi
occhi… se ne trovi uno, metti al canale
principale… io adesso… sì… proverò a chiamare i bambini,
ma… loro potrebbero già
essere…”
I bambini?
Non stava
per caso parlando di Ayumi, Mitsuiko e Genta?!
Era per caso
successo
qualcosa a loro?!
No…
non dirmi che i
MIB…
“AI! ASPETTA! COSA
E’ SUCCESSO AI RAGAZZI!
RISPON…”
“Conan…
scusa… non
riesco… sniff… non riesco a dirtelo…
sniff… scusami… sniff…
sigh… io… io…
Ayumi… sigh… Mitsuiko…
sigh… Genta… sigh… come è
potuto accadere… CRASH…”
Quel
suono mi fracassò le
orecchie e mi fece saltare il
cuore…
...
no… non dirmi che…
Qualcos’altro,
però, mi fece rizzare i peli per il puro
terrore…
…
Ai non aveva chiuso
la chiamata… il suono che avevo sentito precedentemente era
quello del suo
cellulare che le cadeva dalle mani…
…
ciò che mi
terrorizzò fu un grido proveniente da quella
chiamata… un urlo animale talmente
inumano e pauroso… ma anche ricolmo di disperazione e
dolore…
… quel suono
atroce mi
spiazzò perché non avevo mai sentito Ai urlare
in quel modo…
…
sentivo la voce del
dottor Agasa mentre cercava di consolarla… mentre gli diceva
che i bambini, in
realtà, potessero stare bene e che non potevano smettere di
chiamarli… ma
sentivo anche i suoi singhiozzi… i singhiozzi di un uomo che
era stato colto
dal pieno sconforto…
…
riconobbi altre voci
in quella chiamata… quelle degli agenti Sato e Takagi, con
la prima che
incominciò ad urlare come Ai… perfino Wataru
produsse un lamento di pura
agonia, che mai mi sarei immaginato di sentire da parte sua…
…
riconobbi perfino la
voce di Heiji… stava urlando a Kazuha di chiamare suo padre
per dare una mano
nell’emergenza…
…
un’emergenza…
… quelle
urla… io potevo
riconoscerle…
… erano
identiche a quelle di Ran mentre
si disperava per la morte di
Sonoko!
[Riku
– GARIK WHEELER (Tribute
KH feat Cheyenne Thoms)]
Anche
il mio cellulare
scivolò dalle mie mani, schiantandosi
per terra ed aprendosi letteralmente in migliaia di pezzi. Era
irrecuperabile…
…
ma non me ne resi
nemmeno conto…
… un
televisore… dovevo trovare un cazzo di televisore!
Dovevo scoprire cosa fosse successo…
La saletta! La
saletta-relax aveva un televisore
dentro!
Credo
di aver scappato pochissime
volte a quella velocità,
senza guardare su chi sbattessi o cosa calciassi via per liberarmi la
strada.
Il mio cervello era andato letteralmente in tilt, svolgendo
l’unica operazione
che gli fosse possibile fare in quel momento…
…
ordinarmi di
raggiungere la sala-relax senza voltarmi indietro e senza fermarmi per
nessun
motivo!
Sbattei
più volte su molti
poliziotti che stavano andando
nella direzione opposta alla mia. Anche loro avevano il mio stesso
sguardo, ma
io non potevo vederlo. Percepivo solo il loro stato di agitazione, la
loro
frenesia e la loro adrenalina, ma trovandomi nella stessa loro
condizione
decisi di non dare loro peso.
Non avevo
ancora
compreso che fosse successo qualcosa di davvero molto grave per far
muovere
l’intera centrale in quel modo!
Riuscii
a riconoscere anche gli
agenti Colombo e Da Silva
durante la mia fuga, i quali si voltarono verso di me, agitati, e mi
ordinarono
perentori, urlando a squarciagola.
“TU! ENTRA DENTRO LA
STANZETTA E NON AZZARDARTI AD
USCIRE DA LI’! SONO
STATO CHIARO… MI HAI SENTITO?! CONAN!!!”
In
quel momento, però, non
li avevo minimamente ascoltati…
…
la stanza… la
sala-relax… perché ci sto mettendo
così tanto?! E’ sul mio stesso piano…
l’avrei dovuta raggiungere già da tempo!
Perché il tempo ha cominciato a
rallentare?!
Venni
superato anche da Crilin, il
quale sembrava il più
preoccupato di tutti. Era al cellulare con qualcuno e stava impartendo
ordini a
non finire.
“VEDI DI FAR USCIRE QUANTI
PIU’ BAMBINI
POSSIBILI DA LI’! MI HAI
CAPITO!? SARO’ DA VOI TRA UN MINUTO! FATTI AIUTARE ANCHE DA
TUO PADRE! MR. SATAN
CI HA GIA’ DATO L’OK PER…”
Non
riuscii ad ascoltare altro, dato
che Crilin mi superò
rapidamente senza nemmeno rivolgermi un’occhiata.
…
una svolta… manca
soltanto una svolta e mi ritroverò davanti
all’entrata della sala-relax…
…
eccola! Ma prima non
era così lontana! E poi i miei passi…
perché si erano fatti più pesanti?!
Non potevo
perdere
tempo! Basta! Velocizzati! Allunga il passo!
No…
non bloccarti… o
sarà peggio… non inciampare… ma quanto
cavolo è lungo questo corridoio!?
Solo uno
sforzo… un
ultimo sforzo… ormai hai raggiunto il pomello!
Dopo
un tempo che per me parve
interminabile, il mio
cervello tornò in funzione ed io riuscii ad entrare dentro
la stanza.
Ran…
mi ero dimenticato ci
fosse anche lei dentro la
sala-relax.
“Conan…
che succede?
Quei due poliziotti sono usciti fuori in preda al…”
“ACCENDI
LA
TELEVISIONE! AL CANALE PRINCIPALE!”
La
giovane figlia del detective
Kogoro, leggermente
spaventata, si affrettò ad obbedire, recuperando il
telecomando e facendo
zapping con i canali.
Ecco…
aveva acceso il
televisore e stava premendo il tasto
uno per far apparire il primo canale della città di Tokyo.
Cosa era
successo… cosa aveva fatto
urlare di dolore tutti i miei
amici?!
Quando
lo schermo del televisore si
illuminò al canale da me
desiderato, davanti ai nostri occhi si parò una scena da
film dell’orrore…
… una scena che mai avrei cancellato dalla mia memoria…
***
[Kakuzu – NARUTO]
- Siamo in
diretta dalla scuola
elementare Teitan di Tokyo, dove alle undici e trentacinque di
stamattina è avvenuto
un attentato terroristico atto ad uccidere Juzo Megure, ispettore della
centrale di Tokyo. Dalle testimonianze ci risulta che un uomo ed una
donna si
siano fatti esplodere all’interno dell’edificio con
una bomba nascosta in uno
zaino. Al momento i vigili del fuoco riescono a malapena a domare
l’incendio
spaventoso propagatosi per tutta la scuola ed ancora non si hanno
notizie sulla
salute dei bambini. Juzo Megure, verso quell’ora, stava
tenendo un discorso coi
bambini riguardante la legalità. Diamo la linea a te, Rui!
Ci sono delle novità
al riguardo? –
- Si, Rei!
Ci è stato
confermato che la maggior parte dei bambini e delle professoresse,
più
precisamente quelli dal secondo piano in su, sono stati salvati dai due
Great
Sayaman, ma a loro si è unito anche un uomo con un kimono
arancione di cui non
sappiamo il nome, il quale sta recuperando quanti più
superstiti possibili… e
sembra che si sia unito anche un poliziotto proprio in questo momento!
Queste
quattro persone sono degli eroi! Senza di loro, nessuno avrebbe potuto
salvare
tutte quelle vittime… un momento! Dal loro labiale sembra
che dentro alla
scuola in fiamme ci siano anche dei cadaveri! Vi ridò la
linea quando avrò
notizie più certe! -
- Grazie,
Rui… speriamo con
tutto il cuore che i nostri eroi siano arrivati in tempo per salvare
altre vite
umane e che non ci sia stata, come supposto dalla nostra inviata, una
tragedia così
assurda ed ingiustificata. Un momento… sembra che le
operazioni di salvataggio
si siano interrotte! Ricolleghiamoci subito con Rui… Rui!
Cosa sta succedendo?
–
-
E’ quello che sto cercando di
capire, Rei… oh no… hanno detto chiaramente che
non ci sono più persone da
salvare! Tutti i superstiti sono stati liberati dalla prigione di
fiamme. Hanno
richiamato tutti i docenti sopravvissuti, assieme al preside, ed hanno
ordinato
loro di contare il numero di sopravvissuti… attenzione! Uno
di loro si sta
avvicinando qui! SIGNORE! LASCI IL MIO… -
- Crilin
Roshi! Agente di
polizia! E’ una questione di vita o di morte! Voglio avvisare
i genitori e
comunicare loro che tutti i bambini sopravvissuti saranno portati
all’Accademia
di Mr Satan, dove riceveranno le cure base e dove potranno essere
ripresi! –
- Signor
Agente! Ci può dire se
vi sono stati dei morti? –
-
Purtroppo sì… e sono molti.
Ora i professori sopravvissuti ed il preside ci aiuteranno a capire chi
e
quante persone siano morte… ma la maggior parte dei deceduti
riguarda dei
bambini di prima elementare! L’esplosione è
avvenuta al piano terra, nel teatro,
dove tutti i bambini del primo anno stavano ascoltando un discorso
dell’ispettore Juzo Megure! -
- Quando
noi e i genitori
potremo avere informazioni certe? -
- Il prima
possibile…
attenetevi ai comunicati rilasciati dalla Centrale di Polizia di Tokyo!
Ora la
cosa migliore che i genitori dei bambini possano fare è
raggiungere l’Accademia
per ricevere notizie certe sulla sorte e la salute dei loro bambini!
Lì, potranno
sapere se i loro bambini sono ancora vivi oppure…-
- CRILIN!
MIO PADRE E’ PRONTO!
DOBBIAMO ANDARE! –
- Mi
scusi, ma ora devo andare!
Ripeto! I genitori dei bambini si dirigano verso l’Accademia
di Mr Satan! Tutti
i sopravvissuti si troveranno lì! –
- Signore! Un’ultima domanda! In molti sospettano che Juzo Megure sia… ASPETTI! NON VADA! –
***
Ero
crollato a terra in ginocchio,
scioccato ed orripilato
davanti a quella scena.
La scuola
elementare
Teitan, dove io andavo ogni giorno da quando ero tornato bambino, era
stata
attaccata da ignoti…
…
un attentato terroristico…
una vendetta da parte della Yakuza nei
confronti della polizia per aver attaccato con fermezza uno dei suoi
clan.
Questa era l’unica spiegazione che mi venne in mente, davanti
a quella notizia.
Ecco
perché Ai era
rimasta così sconvolta… Ayumi!
Mitsuiko!
Genta! Loro potevano essere…
…
e non solo loro… vi stava anche
l’ispettore Megure dentro
quella scuola!
Tutti
quanti… tutti
potevano essere morti…
“E’…
è un incubo! Non può
essere vero… ma cosa
sta succedendo a Tokyo!?”
esclamò tremante Ran, con le lacrime agli
occhi.
Non riuscivo
più a
respirare normalmente… cosa mi stava succedendo?! Stava di
nuovo diventando
tutto buio…
… troppo
buio…
“Conan…
CONAN! AIUTO! QUALCUNO MI AIUTI!
C’E’ UN
BAMBINO IN IPERVENTILAZIONE! AIUTO! AIUTATEMI!”
“Ragazzina,
cosa… CHIAMATE SUBITO
UN’AMBULANZA! DITEGLI CHE
E’ URGENTE!”
Non riuscii a riconoscere la voce della persona che mi stava aiutando… mi sentii completamente mancare e non ebbi più la forza di riprendermi, perdendo del tutto i sensi.
***
CRILIN
Dopo
esserci tutti teletrasportati
all’Accademia di Mr
Satan, grazie a Goku che era arrivato immediatamente ad aiutarci, il
Campione
del Mondo, padre di Videl, aveva portato tutti i bambini dentro il suo
istituto, ordinando ai docenti di suddividerli per classi e di portarli
all’interno delle palestre.
Mezz’ora
dopo, i docenti
terminarono i calcoli e vennero a
comunicarcelo.
La scuola
elementare
Teitan aveva più di mille cinquecento bambini iscritti, in
base a ciò che ci
era stato detto dal preside Ryujiro Uematsu, oltre a cento professori
ed una
ventina di bidelli.
All’appello,
mancavano
tuttavia più di trecento bambini, una ventina di maestri e
tutti gli
inservienti. Alla fine, il bilancio totale dei morti fu di
345…
…
ma non solo loro…
…
ad avere la peggio,
per mia grande disperazione, furono anche l’ispettore Megure
e le sue guardie!
“E’
terribile…”
ammise il mio amico Goku, osservando tutti i
bambini sopravvissuti che si erano messi a piangere dopo aver vissuto
sulla
loro pelle quel terrificante incubo “… chi potrebbe mai volere la morte di
tutti
questi bambini?”
“Puntavano
al mio
ispettore…” affermai io, ancora scosso
da quella scena “…
solo una bambina è sopravvissuta all’interno di
quel teatro… ci ha raccontato
che quei due bastardi hanno sparato al mio capo… e solo a
quel punto hanno
azionato le loro bombe!
E’ stata
un’esecuzione in tutto e per tutto! E non solo…
quei figli di puttana stavano
perfino registrando tutto con una video-cam…”
“Se…
sen-sei…”
[Aku
no Shinri – BOKU NO HERO
ACCADEMIA]
Poche
volte avevo visto il mio
compagno d’armi sayan
sbiancare in quel modo. Quando entrambi ci voltammo, trovammo una
ragazzina in
lacrime davanti ai nostri piedi.
Era la
bambina di cui
stavo parlando al mio amico… si chiamava…
“Ayumi!
Piccola… va
tutto bene!” la consolò subito
Goku, riconoscendo la bambina
“Adesso nessuno ti farà
più del male…”
“…
tutta la mia
classe… sniff…
la maestra Rumi… sniff…
Genta… sniff…
Mitsuiko… sniff…
l’ispettore Megure… sniff…
sono
tutti morti… sniff…
non sono
riuscita a far nulla…”
“Ayumi… no.
Nessuno
avrebbe potuto fare nulla… nemmeno
io…”
la abbracciò Goku affranto “…
nessuno
avrebbe mai immaginato che se la sarebbero presa con voi… ti prometto che cattureremo tutti i
responsabili…”
“…
sen-sei… sniff…
sono stata troppo debole… sniff…
non diventerò mai forte come lei
o Piccolo… sniff…
mi dispiace…”
“Non è vero
piccola… tu
non sei debole! So che fa male,
Ayumi…
adesso aspettiamo i tuoi genitori, d’accordo?”
La
piccola annuì,
distrutta, e si lasciò andare tra le
braccia affettuose del mio amico, scoppiando a piangere disperata.
Goku
si allontanò da me
assieme ad Ayumi, consolandola come
un padre fa con una figlia. Notai, sgomento, il suo sguardo carico di
rabbia e
frustrazione, mentre controllava tutti i graffi e le ferite della
bambina, orripilandosi sempre di più quando ne vedeva alcuni
a dir poco tremendi…
…
l’ultima volta che
l’avevo visto così era stata quando aveva creduto
che Gohan, durante la nascita
di Majin Buu, fosse morto.
Assistendo
a quella scena strinsi i
pugni per la rabbia così
forte che le mie unghie tagliarono i palmi delle mani facendo colare il
sangue…
… schifosi
bastardi! Prendersela con dei
bambini innocenti! Come
avevano potuto?! E loro si facevano chiamare uomini d’onore?!
L’avrebbero
pagata… MOLTO CARA!
Improvvisamente
il mio cellulare
cominciò a vibrare, ed io
lo estrassi con sospetto dalla mia tasca. Avevo ricevuto un SMS molto
strano da
parte del mio collega Simon.
- RAGGIUNGIMI
A QUESTA VIA, IN VOLO! HO TROVATO I SOPRAVVISSUTI DEL CLAN KUCHIKI!
SONO LORO I
MANDANTI DELL’ATTENTATO!
–
Allarmato,
uscii
dall’Accademia raggiungendo il giardino,
tra gli sguardi preoccupati di Ayumi e Goku, dei due Great Sayaman e di
Mr
Satan, e mi alzai in volo partendo a razzo verso l’indirizzo
inviatomi da Simon.
Conoscevo
quel numero
civico di Tokyo. Si trovava su una parallela alla casa del vecchio
Ichigo!
Quando li aveva raggiunti?! Non aveva per caso intenzione di fare una
stupidaggine?!
Speravo proprio di no! Non
era il momento di
perdere il controllo!
Arrivai
in meno di cinque minuti.
Atterrai proprio davanti a
Simon, il cui sguardo era l’immagine stessa della
rabbia…
… oh
no… Simon…
“Si trovano tutti qui
dentro…”
spiegò il mio collega, indicando
la villa alle nostre spalle “…
ho seguito
le loro aure, seduto fuori dalla stanza dell’ospedale, dal
momento in cui hanno
svaligiato la loro vecchia base. Stavo
cercando di capire se erano arrivati tutti, quando… quando
ho capito quello che
stava accadendo, era già troppo tardi per intervenire!
Sono stato
un’idiota! Avrei dovuto avvisarvi prima!”
“Tutti
sbagliano,
Simon…” lo consolai io, cercando di
calmarlo e di percepire le aure dentro
la villa.
Erano
un centinaio di uomini.
“No,
Crilin. Mi sono
mosso troppo tardi e troppo male… c’è
una cosa che voi non sapete! Non so come, ma qualcun altro è
entrato dentro la
villa del signor Ichigo! Due aure sospette sono entrate durante la
notte,
dentro la villa dei Kuchiki, ed hanno recuperato un’agendina
dal suo ufficio
privato, andandosene subito dopo. All’inizio avevo creduto
facessero anche loro
parte del clan Kuchiki, per questo ho continuato a seguire le loro aure
pensando che avrebbero raggiunto gli altri in questa casa…
ma la loro aura
improvvisamente è sparita! Adesso non ho la
più pallida idea di dove si
trovino questi due né di chi siano!”
“Scusa…
perché recuperare
soltanto un’agendina? C’erano centinaia e
centinaia di banconote… non era meglio puntare ad esse?”
domandai io
confuso.
“Non lo so… ma
credo riguardi tutti i
numeri scritti su di essa. Ora però
pensiamo a catturare questi bastardi!” mi
rispose Simon, spiegandomi “Al mio
via sfrutterò una delle mie tecniche
per farli scappare via da quella casa… quando usciranno
dalla porta principale,
li metteremo semplicemente al tappeto! Ne
ho abbastanza di sporcarmi le mani del sangue di questi viscidi
bastardi!”
“…
e già che ci stiamo
li perquisiamo!” affermai io con decisione, grato
non volesse compiere una
strage come la sera precedente “Non permetterò che un altro di loro
cerchi
di suicidarsi! Pagheranno per tutto quello che hanno fatto!”
Il
mio collega annuì e mi
fece segno di mettermi ai lati del
cancello principale ed io obbedii all’istante.
Fece
il conto alla rovescia con la
sua mano.
Cinque…
…
quattro…
…
tre…
Una strana
foschia
violacea cominciò a propagarsi attorno a quella
casa… di cosa si trattava?
…
due…
…
uno…
[Boso
Suru Akui – BOKU NO HERO
ACCADEMIA]
Improvvisamente,
da dentro quella
casa, cominciarono a
sentirsi delle urla terrificanti.
“Illusioni…”
mi spiegò semplicemente Simon con un sogghigno
diabolico “…
adesso non sono più in grado di utilizzare armi o
altro… stanno per
uscire!”
La
porta d’ingresso si
spalancò all’istante, e da essa
uscirono fuori una decina di uomini tutti in preda agli spasmi di
dolore.
Sembrava
fossero arsi
dalle fiamme… urlavano frasi senza senso e maledicevano
tutti gli Dei!
Urla del
genere le
avevo sentite solo una volta… quando Spopovich venne fatto
scoppiare in aria
dal mago Babidi, gonfiandolo lentamente come un palloncino.
Io
e Simon uscimmo fuori dal nostro
nascondiglio ed
atterrammo tutti i nostri avversari quanto più velocemente
possibile. Un minuto
dopo, tutti loro erano riversi per terra, svenuti e spogliati di tutti
i loro
averi. Avevamo utilizzato i loro abiti per imprigionarli, lasciandoli
in
mutande. Erano in tutto cento sedici.
“Ben vi sta!”
esclamai
io con soddisfazione “E
con
questo il Clan Kuchiki è mor…”
“Sangue…”
Mi
voltai confuso verso
Simon… e mi vennero i brividi
quando mi resi conto che era circondato da
un’aura completamente nera ed oscura!
Ma cosa
diavolo…?!
“Vi
squarterò… vi ucciderò…
vendetta… carne… voglio carne…”
“SIMON!”
Quell’aura
sparì
improvvisamente, come se non fosse mai
uscita fuori dal corpo di Simon, il quale sembrò riprendersi
dal suo torpore.
Passammo un
minuto
senza muoverci minimamente. Non mi era mai capitato di assistere ad una
scena
del genere… cosa era successo al mio amico? Non era da lui
questo sfogo…
…
possibile avesse dei
problemi a controllare la sua rabbia?
“Tranquillo,
Crilin… ora sto meglio!
Chiama il commissario Kuroda. Ora è lui
il superiore… digli che sei
stato tu a trovare e catturare questi vermi… in questo modo
non verrò licenz…”
[Itachi
Uchiha – NARUTO]
“Non
ce ne sarà alcun
bisogno!”
Entrambi
ci voltammo sorpresi.
Davanti al cancello
d’ingresso, infatti vi era proprio il nostro commissario,
seguito da una
cinquantina di auto della polizia che avevano circondato tutto il
quartiere.
“I vostri colleghi ci hanno
portato qui!”
ci spiegò Hyoe,
indicando Domenico e Claudia “Hanno
tracciato i tuoi movimenti, agente Kog, grazie al marchingegno che il
tuo amico
italiano possiede. Ci siamo limitati a
seguirti!”
Simon
si voltò offeso
verso i suoi compagni.
Con
tutta probabilità, le
sue intenzioni erano quelle di
lasciarmi il merito della cattura dei criminali, poiché a
causa della grave sanzione
inflittagli dalla centrale, lui non era abilitato per svolgere
quell’operazione. Il rischio maggiore, adesso, era
senz’altro quello di essere
cacciato via dalla polizia…
“La tua sospensione
è sospesa. Sei
reintegrato a pieni poteri!”
Tutti
noi rimanemmo scioccati davanti
alle parole del
commissario, che sogghignando motivò la sua scelta.
“Mi
hai appena
confermato che la strage di ieri è stata solo e soltanto
attuata per salvare
gli innocenti dentro la casa, e mi hai dimostrato di essere in grado di
controllare i tuoi istinti omicidi! Avremo
bisogno di un uomo come lei, agente Kog! RECUPERATE
TUTTI I CRIMINALI E PORTATELI IN CENTRALE! STRAPPEREMO DALLE
LORO ANIME TUTTE LE INFORMAZIONI CHE DESIDERIAMO! PAGHERANNO PER LA
MORTE
DELL’ISPETTORE MEGURE!”
Tutti
noi ci sbrigammo ad obbedire ai
suoi ordini. Mentre ne
raccoglievo due afferrando la patta delle loro mutande, notai il
commissario prendere
in disparte Simon e parlare con lui sottovoce.
Un
quarto d’ora dopo, tutti
i membri del clan Kuchiki erano
stati scortati ed imprigionati all’interno dei camioncini
penitenziari. Domenico
e Claudia mi raggiunsero subito dopo aver completato
l’arresto di tutto il clan,
offesi.
“Potevate avvisarci di
questa storia…”
iniziò Domenico,
decisamente troppo agitato “In due
contro
un centinaio di assassini… che vi è venuto in
mente?!”
“Nemmeno
a me ha dato
il tempo di parlarne con qualcuno… se non lo avessi seguito,
avrebbe agito da
solo!” ammisi io.
Il
comportamento avuto da Simon mi
aveva allarmato, e non
poco…
… quella che avevo percepito era senz’altro un’aura oscura e malvagia.
Era
un’aura che, a mia percezione, non gli
apparteneva affatto.
Eppure, ormai, riuscivo a percepirla chiaramente dentro di
lui…
… come se,
dentro di lui, si trovasse
una seconda personalità.
Avevo visto
Hunter
Warrior?
Io
avevo immaginato si trattasse
soltanto di un assassino
spietato e crudele, ma sempre una maschera del vero Simon Kog.
Tuttavia,
qualcosa mi stava facendo ricredere su
quell’aspetto…
…
non era
paragonabile, a livello di potenza, con mostri quali Freezer e Black
Goku… ma
l’oscurità del suo KI, dovevo prenderne atto, era
molto… troppo simile alla
loro!
Non
potevo ignorarlo.
Perciò decisi di fare una proposta ai
miei colleghi.
“Ragazzi… che ne
dite se questa sera io e voi
due
ci incontrassimo a casa mia? Vorrei parlare di…”
“… di me. Non
è vero?”
Mi
voltai scioccato alle mie spalle.
Accidenti!
Ce l’avevo
dietro le spalle e non me ne ero
accorto! Il motivo era molto semplice… aveva
l’aura azzerata!
“EH?!
SIMON!? DA
DOVE…”
“Ci hai provato… se dovete vedervi, fatelo anche col piccolo Conan e con me… nel mio appartamento!” ci disse lui con preoccupazione “Anche io devo parlarvi di qualcosa… ed è molto importante!”
***
SIMON
[Vector
to The Heavens – KH
Orchestra]
Quella
giornata era andata perfino
peggio della precedente…
…
no… era stata
semplicemente un inferno.
Nonostante
avessimo catturato un
intero clan di mafiosi nel
giro di due giorni, le nostre perdite erano state troppo
pesanti…
…
erano morti
centinaia di bambini innocenti… non potevamo sentirci
soddisfatti...
…
e l’ispettore
Megure… era stato ucciso…
…
era tutta colpa
nostra!
Fui
io, dopo aver ricevuto il
permesso da parte del
commissario Kuroda, a dover annunciare l’accaduto ai feriti
in ospedale.
Miwako
e Wataru scoppiarono a
piangere, disperati. Heiji
cominciò a sferrare pugni sul muro con la mano libera. Il
detective Kogoro
rischiò di avere un infarto, così come mio padre.
In quell’occasione, non
trovai Ai. Si era rinchiusa dentro al bagno, disperata, cercando in
tutti i
modi di chiamare i suoi amici dal cellulare.
Quando
bussai alla porta e la
chiamai, lei uscii lentamente,
quasi implorante con lo sguardo… bastò
quest’ultimo a farle capire che era
tutto inutile…
... ma prima
che
potesse sfogarsi con me, decisi di alleggerirle, almeno in parte, quel
peso
straziante nel suo cuore, rivelandole che Ayumi si era salvata e che in
quel
momento si trovasse a casa.
Il lamento
che
produsse mi lacerò l’anima… non so
quale santo riuscii a farmi trattenere le
lacrime.
La cattura
dell’intero clan Kuchiki si
era rivelata un vero e proprio
fallimento. Inutile girarci attorno.
Venni
a sapere anche che Conan si
fosse sentito male alla
centrale di polizia e che fu portato nel nostro stesso ospedale per
accertamenti. Per fortuna, non si trattò di nulla di grave e
poté essere
dimesso in meno di un’ora.
Alla
fine io decisi di andare via e
con me vennero mio
padre, Ai e Conan. Quest’ultimo avrebbe passato le notti
successive a casa del
dottore, mentre Ran sarebbe andata a vivere da sua madre fino a quando
Kogoro
non fosse stato dimesso.
Erano
le nove e mezzo quando
raggiungemmo la casa di mio
padre. Prima di salutarli, tuttavia, avevo chiesto a Conan di venire a
casa mia
e lui venne, lasciando che il dottore ed Ai rimanessero nella loro
dimora.
Erano
le dieci di sera quando tutti
quanti ci riunimmo a
casa mia. Eravamo io, Conan, Crilin, Domenico e Claudia, ovvero i
membri della
Sezione Anti-Mafia, e ci eravamo seduti in cucina, sulle sedie attorno
al tavolo.
C’erano
molti argomenti da
trattare quella sera. Il primo
riguardava ciò che non aveva funzionato in questi due
giorni, valutando chi o
cosa era necessario aggiungere alla nostra squadra. Il secondo
riguardava tutti
gli indizi che avevamo raccolto. Il terzo ed ultimo argomento
riguardava il
luogo segreto dove ci saremmo dovuti incontrare.
Come
era prevedibile, fu difficile
all’inizio intavolare un
discorso serio, ma alla fine iniziammo a raccogliere i frutti di
quell’incontro
segreto.
[Crushing
Defeat – DRAGON BALL SUPER]
“Conan…
quali sono, secondo te, gli errori
più
grandi che abbiamo commesso?” domandai io
al piccolo, che imbarazzato
ammise.
“Io…
io non so cosa dirti, Simon…
ora che ho
scoperto parte del tuo passato, mi vergogno a farti la
paternale…”
“Non sono un
genio… né
tantomeno un santo. Anche
io ho commesso i miei errori personali, ragazzino, ed i nostri
amici lo sanno perfettamente!” lo rassicurai io con
sincerità “Quello
che ti chiedo sono dei pareri personali, non delle sentenze…”
“Allora
d’accordo… credo che in
questo momento siamo semplicemente
troppo pochi” propose Conan a tutti noi
“Con qualche uomo di esperienza in
più, il nostro lavoro sarebbe stato
certamente più semplice e preciso…”
“Sono d’accordo
con te, Conan…”
confermò Domenico, affermando
poi “…
il nostro secondo errore è stato sottovalutarli. Simon e noi abbiamo agito, se si può
definire così, all’italiana. A
differenza dei giapponesi, i mafiosi del nostro paese non possedevano
delle
tecnologie e delle armi così sviluppate e pericolose. Questo
impediva ai nostri
vecchi nemici di reagire in poco tempo. La
Yakuza, invece, ci ha decisamente anticipato!”
“Non abbiamo preso in
considerazione il fatto che
anche altre persone
fossero in grado di utilizzare il KI!”
ammise Crilin con aria colpevole
“Ero così abituato ad
essere uno dei
pochi uomini ad averlo appreso che non ho pensato esistessero nemici
con carte
simili da giocare. Domenico ha
ragione…
li abbiamo decisamente sottovalutati! Poi
c’è un altro fattore da
considerare… ci siamo fatti prendere troppo dalla rabbia e
dalla frenesia.
Abbiamo preso decisioni che, in altre situazioni, non avremmo mai preso”
Sapevo
a chi Crilin si
riferisse…
…
a me.
Era
questo il motivo per il quale lui
voleva parlare prima
da solo con Domenico e Claudia. Ero io quello che si era lasciato
prendere
dalla rabbia, proprio davanti ai suoi occhi. Avevo perso il controllo
della mia
ragione per la seconda volta e, se non fosse stato per il grido del mio
amico,
avrei compiuto la stessa strage attuata l’altro pomeriggio.
Inutile
girarci attorno. Quei tre
anni nella Tele
Information avevano dilaniato la mia anima e l’avevano
destabilizzata, e quando
mi trovavo di fronte a situazioni così minacciose, il mio
lato da Hunter
Warrior cercava di fuoriuscire da me e tenerlo a bada era
un’impresa titanica.
Agire in
solitario…
non avere alcuna pietà del mio nemico… essere
pronto ad uccidere senza alcun
rimpianto… godere nel farlo…
Ero
stato affidato a molti psichiatri
in Italia, dopo la
sconfitta dell’X-X-I, ma nessuno di essi mi ritenne
mentalmente instabile,
definendomi invece un uomo dalla mente brillante. Dentro di me,
però,
continuavo a sentirmi sporco, e gli avvenimenti di quei giorni altro
non
facevano che confermare quella verità.
Dovevo imparare a
controllare quel lato oscuro del
mio io… tenerlo a
bada per non farlo fuoriuscire mai più!
“Senza contare che abbiamo
agito tutti in maniera
separata…”
seguì Claudia con dispiacere “Questa
sezione è nata soltanto lo scorso pomeriggio ed eravamo solo
in tre… poi si
sono aggiunti Conan e Crilin, ma avevamo già preparato la
frittata. Oggi la
cattura è avvenuta solo e soltanto grazie a Simon e Crilin. Non possiamo continuare a muoverci in questo
modo. Dobbiamo stabilire subito dei ruoli ben precisi ed essere tutti
partecipi
dell’obbiettivo comune!”
“Dei ruoli, eh?”
esclamai io, riflettendo sulle parole dei miei
colleghi.
[L’s
Theme – DEATH NOTE]
Claudia
aveva raccolto in
un’unica motivazione tutti gli
errori che avevamo commesso e ci aveva già dato uno spunto
da cui partire.
“Quindici…”
Lasciai
la cucina, tra la
curiosità dei miei compagni che
non mi seguirono. Mi affrettai a raggiungere l’armadio della
mia camera da
letto, recuperando dalla valigia uno dei miei giochi
d’infanzia preferiti,
regalato da mia madre per il mio decimo compleanno. Poi tornai dagli
altri e lo
mostrai loro.
Era
la mia prima scacchiera.
Avevo
sempre amato il gioco degli
Scacchi, perché era
impossibile barare per vincere. Se eri più bravo
dell’avversario, vincevi… e se
non lo eri, perdevi. Semplice. Fino a quel momento, non avevo
conosciuto
nessuno che fosse stato in grado di battermi, e tutti quelli che
conoscevano la
mia passione mi avevano consigliato di partecipare ad un torneo.
Partecipai e
vinsi, a livello nazionale, ad un solo campionato, a
vent’anni, ma a causa
degli avvenimenti della mia vita non potetti continuare.
Partecipare
ad un altro di questi
tornei non sarebbe stato
affatto male. Era un ottimo allenamento per la mente, soprattutto nella
situazione in cui ci trovavamo, ed era proprio per quel motivo che
avevo deciso
di mostrarla loro, parlando della mia idea.
“Quale modo migliore di
decretare i ruoli se non
comparandoli a quelli
degli scacchi? Non esiste modo migliore di simulare una
battaglia… i Re
rappresentano i nostri obiettivi e
quelli della Yakuza. Chi cattura l’altro vince! In base a
questo, adesso
sappiamo che la nostra sezione dovrà contare di una regina,
due alfieri, due
cavalli e due torri, più otto pedoni! In
tutto dovremo essere in quindici!”
Poggiai
la scacchiera proprio al
centro del tavolo, visibile
a tutti, e posizionai i due re nelle rispettive caselle di
appartenenza. Noi
saremmo stati i bianchi, la Yakuza i neri.
“Partiamo dalle due
torri…
possono muoversi liberamente di più caselle ma solo in
orizzontale ed in
verticale. Se dovessi paragonare la torre ad una persona… sarebbe forte e caparbia, in grado sia di
difendersi che di attaccare.
Il suo punto debole, tuttavia, è la sua poca
libertà di pensiero. Non
è in grado di affrontare dei pericoli
completamente da sola, e se lo facesse, metterebbe in pericolo sia lei
che la
sua squadra. Chi tra di voi si sente una torre?”
Claudia,
come avevo previsto,
alzò la mano leggermente
indispettita.
“Sei perfetta nel ruolo di
torre. Non ti sto
offendendo… al contrario!”
la tranquillizzai io
immediatamente “Ogni
ruolo avrà i suoi pregi ed i suoi difetti. E’
importante conoscere
se stessi, perché solo così potremo migliorare. Ci servirà un’altra torre,
ovvero una persona abbastanza forte sia in
attacco che in difesa. Non deve essere obbligatoriamente una cima di
intelligenza, ma deve conoscere molto bene i movimenti di un agente di
polizia!”
“Io credo di sapere chi
possa aiutarci… però
devo prima parlarne con lui!”
mi rispose immediatamente Conan
“E’
anche molto intelligente… farebbe proprio al caso nostro!”
“Meglio
così! Facci
sapere la sua risposta quanto prima!”
accettò Crilin, prima di domandare “Gli
alfieri invece cosa rappresentano?”
Posizionai
una torre bianca sulla
scacchiera, poi risposi
alla domanda del mio collega più anziano.
“Gli
alfieri sono i
pezzi che possono muoversi di quante caselle desiderano, ma soltanto in
diagonale. Sono molto utili per difendere pezzi importanti o per
incastrare il re
nemico. Una persona molto simile agli
alfieri è la figura dello scienziato, che con i suoi
marchingegni può aiutare
gli amici e mettere in trappola i nemici. Il loro punto
debole è molto
semplice: non possono cambiare il colore del loro sentiero… ovvero non sono in grado di agire in
situazioni diverse da quelle in cui eccellono. Chi si sente
un alfiere?”
“E’
il mio pezzo
preferito!” affermò Domenico,
posizionando l’alfiere bianco sopra la
scacchiera “Sono
curioso di sapere chi sarà il mio compagno…”
“Perché non
chiedi a tuo padre?”
mi propose Crilin con rispetto
“I suoi gadjet sarebbero perfetti
per
noi, e lui non correrebbe alcun rischio con questo compito…
oppure conosco
un’altra mia amica altrettanto in gamba! Accetterà
senza pensarci due volte!”
“Ci avevo pensato anche io,
ma non mi va a genio
l’idea di mettere in
mezzo mio padre…” ammisi io
infastidito dall’idea “… perciò preferisco prima
conoscere la tua amica, prima di accettare. Magari potrebbero perfino parlare tra di loro per
aiutarci, chissà. Adesso tocca ai
cavalli… a mio parere ne
abbiamo già due perfetti!”
“Davvero?”
mi
domandò incredula Claudia “Chi sarebbero?”
Io
mi limitai ad indicare Conan e
Crilin, poggiando i due
cavalli bianchi sulla scacchiera.
“Eh?! Io un cavallo?”
esclamò sorpreso il mio collega.
“Perché scusa?”
mi domandò invece Conan, con sorpresa.
“Voi siete le frecce
più imprevedibili
del nostro arco. Un passo
orizzontale o verticale… poi uno
in diagonale. I cavalli sono, a mio
avviso, i pezzi più rappresentativi degli scacchi,
perché incarnano alla
perfezione l’ideale del genio assoluto!”
affermai io convinto delle mie
parole “Conan… non so quale sia
il tuo passato, ma conosco il tuo presente… e
questo mi dice che tu sei un bambino prodigio di sette anni in grado
di risolvere qualsiasi caso di omicidio tutto da solo. Al
lato opposto ci
sei tu, Crilin… non hai
la stessa
intelligenza di questo marmocchio, ma dai tuoi racconti so che hai
affrontato
dei mostri in grado di radere al suolo il nostro pianeta. Non importa
se non
hai sempre vinto le tue battaglie… le
tue capacità nelle arti marziali e nell’utilizzo
del KI, oltre alla tua
esperienza nella polizia, saranno decisive per la nostra sezione
Anti-mafia!
Dubito che la Yakuza possa permettersi dei cavalli così
potenti!”
Dopo
aver detto ciò, mi
voltai verso i pezzi mancanti.
Ero una
torre, un
alfiere od una regina? Perché non chiedere direttamente a
loro quale fosse il
mio miglior ruolo?
“A vostro parere, quale
pezzo dovrei essere io?”
“E’ ovvio! Tu sei
la regina!”
mi rispose semplicemente Conan con
un sorriso sincero “Attacco totale e
difesa totale. Puoi muoverti di quante caselle vuoi in orizzontale o in
verticale o in diagonale. Sei il pezzo
che tutti vogliono distruggere, oltre che il più pericoloso
da affrontare. E’
la persona che ha avuto più esperienze tra di noi. Tu sei
forte, astuto,
intelligente, sei un ottimo combattente e sai muoverti alla perfezione
in
situazioni di pericolo!”
“Senza
contare che
conosci dieci lingue in tutto…”
rivelò a tutti Domenico sogghignando.
Ovviamente
Crilin e Conan rimasero di
stucco davanti a
quella notizia, mentre Claudia ridacchiò davanti alla loro
reazione.
“CHE?!
STA DICENDO
SUL SERIO!?”
“Mi sono dovuto
adeguare…”
ammisi io, prendendo il pezzo della
regina e posizionandolo sulla scacchiera “Il
punto debole è molto semplice da intuire… l’eccesso
di potere potrebbe portare la regina ad essere troppo arrogante e
spavalda,
rischiando di essere messa in trappola e mettendo a repentaglio la
vittoria del
suo esercito. Sì…
direi proprio
che la regina della nostra sezione sono io. Ora
tocca ad otto pezzi molto particolari, ovvero i pedoni. Vi chiedo di fare attenzione, perché i
pedoni potrebbero all’apparenza essere pezzi semplici da
spiegare, ma non tutti
riescono a comprenderne l’importanza. Questi
possono soltanto muoversi in
avanti, senza mai voltarsi indietro. Si muovono soltanto di un passo,
massimo
due alla mossa iniziale, e mangiano soltanto in diagonale con la stessa
distanza. Se raggiungono l’altro lato della scacchiera,
possono trasformarsi in
un pezzo a loro scelta. Chi potrebbe
rappresentare un pedone, secondo voi?”
A
rispondere fu ancora Conan, ma
stavolta lo fece con
incertezza.
[Colonna
Sonora – SQUADRA
ANTIMAFIA]
“Sai…
non ne ho la più
pallida idea…”
“I nostri possibili
sostituti…”
specificai io con fermezza,
sbalordendo tutti quanti “…
non importa
se sono piccoli come Conan o vicini alla pensione… gli otto pedoni sono coloro che dovranno
sostituirci un giorno semmai
uno di noi non dovesse sopravvivere alla partita. Le uniche
qualità di cui
hanno bisogno sono il coraggio, lo spirito di sacrificio… e
soprattutto la
forza di non arrendersi mai. Questo non è un ruolo
dal quale si possono
escludere le persone a noi care… se
un
vostro parente od un vostro amico ha queste qualità pretendo
che ne diciate immediatamente
il nome!”
Nessuno
si azzardò a
parlare per diversi minuti.
Li avevo
colti davvero
alla sprovvista con quella decisione, ma non potevo fare altrimenti.
Scegliere
dei pedoni era la decisione più importante da prendere se
dovevamo stabilire
dei ruoli o se dovevamo combattere contro la Yakuza.
“Che ci crediate o meno, i
pedoni sono i pezzi
più importanti degli
scacchi. Adesso ve ne darò una piccola dimostrazione!”
Presi
tutti i pezzi neri e li
posizionai davanti a quelli
che avevo precedentemente messo.
Solo a quel
punto
notai il cambiamento nei loro sguardi… solo a quel punto
detti loro la risposta
a tutte le domande ed i dubbi che avevano avuto.
“Tutti gli errori di cui
abbiamo parlato in
precedenza erano corretti e
questa disposizione ne è la prova schiacciante…
osservate! Quella che state
vedendo in questo momento è la situazione iniziale con la
quale abbiamo
affrontato il clan Kuchiki.
I
neri sono i nostri avversari ed erano posizionati perfettamente, coi
loro
pedoni che hanno fatto da scudo momentaneo a tutti i pezzi
più potenti, mentre
a noi mancavano tutte le difese, oltre ad una torre ed un
alfiere…”
“Tu stai paragonando i loro
pedoni ai cecchini, non
è così?”
cercò di capire Claudia confusa.
“Si.
Ieri, il clan Kuchiki
ha mandato tutti i suoi pedoni allo sbaraglio ed io, regina, ho piazza
pulita riportando
la nostra situazione in parità!”
Detto
ciò, tolsi tutti i
pedoni neri dalla scacchiera.
“A
questo punto, però,
comincia la parte peggiore. Una preda
ferita ha solo due possibilità... arrendersi al predatore o
lottare per la sua
vita! Purtroppo per noi il clan Kuchiki ha scelto la seconda,
e lo stesso
abbiamo fatto io e Crilin. Alla fine,
gli unici a rimanere in piedi sono stati i due re…”
Presi
la scacchiera e la rivoltai,
facendo cadere tutti gli
altri pezzi sul tavolo… poi riposizionai i due re su di essa.
“… e a questo
punto, la partita
è terminata in parità. Nessuno di noi ha
raggiunto il suo reale obiettivo… e tutti hanno perso! L’unica cosa che rimane da fare
è ricominciare
a giocare, fino a quando uno dei due pretendenti non si
arrende… aumentando il
numero delle vittime. Questa battaglia ormai è iniziata e
non può più essere
fermata. Sarò sincero con
voi… io ho già
in mente una delle mie pedine, mentre sull’altra sono ancora
indeciso… la prima
è Son Pan, nipote di Mr Satan! La seconda è Ai
Haibara, mia sorella adottiva!”
Davanti
a quelle scelte, tutti
rimasero letteralmente
scioccati!
“DUE
BAMBINE?!”
esclamò furibondo Domenico “Vorresti mettere contro la Yakuza due
bambine innocenti? Vuoi rovinare loro l’infanzia?!”
“Io
non voglio
rovinare la loro vita… VOGLIO CHE
IMPARINO
A COMBATTERE PER IL LORO FUTURO!”
Domenico
sbiancò di colpo
notando il mio sguardo carico di
rabbia e rancore per tutto quello che era successo quel giorno.
Claudia
e Crilin capirono la mia
agitazione e si fiondarono
subito a trattenermi, ma non ce n’era bisogno. Non avevo
perso il controllo
questa volta.
“Simon… ti prego! Devi
essere molto più chiaro! Non ci
stiamo
capendo nulla!” mi disse supplicante
Crilin “Pan ha soltanto cinque anni,
ed è la figlia di un mio grande amico!
Perché proprio lei? Non sarebbe
più
saggio parlarne con l’agente Sato o l’agente Takagi?”
“Semplicemente non sono
adatti…”
risposi loro con fermezza “…
tra un anno loro due si dovranno sposare e
dovranno pensare a creare una famiglia… dovranno sacrificare
il loro futuro per
il bene dei loro figli. Lo stesso potrebbe valere per tua moglie C-18.
Mi hai
raccontato quanto lei sia più forte di te, ma non posso
chiederle di mettere a
rischio tutto ciò che ha costruito con te per il bene del
Giappone. I pedoni sono pezzi che non possono
avere
alcun rimpianto perché in gioco ci sarà il loro
futuro! Non è tutto… c’è
una cosa che non mi avete dato modo di
spiegare…”
“Cioè?”
mi chiese
sempre più confusa Claudia.
“Loro
non devono combattere
adesso al nostro fianco, e spero non lo facciano in futuro…
il
nostro compito sarà semplicemente quello di appoggiare tutte
le loro scelte,
aiutandoli a crescere e a maturare. Mandare
un pedone a combattere contro dei nemici senza alcuna preparazione
è un vero e
proprio suicidio… ciò
che dovremmo fare
è aiutarli a non inchinarsi davanti al potere della Yakuza!
Pan è gentile, generosa, coraggiosa
e
desidera diventare forte come suo nonno per diventare una grande eroina!
Per lei la Yakuza è già una nemica e non
accetterebbe mai di farsi comandare da
un uomo come quell’imbecille di Aizen Abarai! Ecco
cos’è un pedone! Ciò che dovremo fare
noi è darle tutta la mano
possibile affinché il suo sogno si realizzi!”
“Allora perché
hai scelto Ai?
Perché proprio lei? Non vuoi mettere il
dottor Agasa in mezzo a questa storia… e ci infili dentro
proprio la sua figlia
adottiva?” mi domandò
sconvolto Conan, incapace di accettare che io
avessi preso anche solo in considerazione quell’idea.
[L’aquila
– SQUADRA ANTIMAFIA]
“Perché
quella
bambina, nonostante non voglia raccontarlo, ha passato una vita simile
a quella
che ho vissuto io… ed è un vero e proprio
miracolo che ne sia uscita quasi del
tutto indenne! Io non riesco più
nemmeno
a riconoscermi, ma lei… dentro di se, lei ha un coraggio che
deve solo lasciar
andare! Deve solo comprenderlo, Conan…
distruggere quella corazza che ha costruito attorno a se… Ai
deve capire di
non essere da sola e che tutte le persone vicino a lei
l’apprezzano e
desiderano soltanto la sua felicità. Solo
quando capirà che l’unica maniera di sfuggire alle
sue paure è affrontarle e
sconfiggerle… solo allora diventerà un pedone
perfetto per la nostra lotta
contro la Yakuza… e ricomincerà davvero a vivere!”
Le
braccia del piccolo Conan caddero
sui suoi fianchi,
mentre tutti gli altri riuscirono finalmente a capire il mio messaggio.
“Persone
che possano
trasmettere il nostro messaggio… ragazzi che desiderano la
pace e la gioia… questi
sono i pedoni…” comprese finalmente
Crilin, sorridendo colpito.
“Sono
un idiota, lo
ammetto…” disse amaramente Domenico,
rendendosi conto di quanto fossero
importanti le mie parole.
“E’
lo stesso sogno
che tanti eroi, morti per la mafia, ci hanno chiesto di trasmettere
alle
generazioni future…” esclamò
Claudia commossa, ripensando sicuramente a
tutti i colleghi che erano morti per proteggerci durante
l’infiltrazione alla
X-X-I.
“…
ed è lo stesso
messaggio che ieri l’ispettore Megure ci ha comunicato prima
di andare in
quella villa…” conclusi io, con una
stretta al cuore per la sorte che gli
era capitata…
***
“…
voglio che mi facciate un’ultima promessa, prima di darvi il
mio completo
benestare. Se dovesse succedermi qualcosa… qualsiasi
cosa… questa sezione dovrà
andare avanti anche senza di me! Sono stato chiaro?”
“Mi
ascolti molto bene, signor ispettore! Se qualcuno si
azzarderà a torcerle anche
solo un capello dovrà vedersela con me… mi ha
capito?!”
“Può
stare tranquillo, agente Kog… non credo che potranno
torcermi quei pochi
capelli che mi rimangono!”
***
Una
lacrima scese lungo il mio viso
ripensando ai discorsi
che avevamo fatto la sera precedente.
Non ero
riuscito a
proteggerlo… era morto a causa dei nostri errori,
così come tutti quei bambini.
Quel peso me lo sarei portato per il resto della mia vita, fino
all’inferno.
Tuttavia
potevo ancora
mantenere la mia promessa… la Yakuza doveva sparire,
esattamente come aveva
fatto la Mafia Italiana…
…
ed ero pronto a
tutto pur di vendicare le sofferenze che avevano causato ai miei amici!
“Allora io…
credo di conoscere una
persona… posso scegliere Ran come
pedone? Lei un giorno
vorrebbe
diventare un ispettore… credete che sia adatta?”
mi domandò il piccolo
Conan, abbassando lo sguardo. Sembrava gli avessero appena strappato un
dente
senza anestesia.
Io
mi avvicinai al piccolo ragazzino
e gli accarezzai la
testa, comprendendo le sue paure.
“Fidati di me,
Conan… se
c’è qualcosa che una persona apprezza è
proprio il sentirsi appoggiata! Non potevi
fare scelta migliore!”
“Allora
anche io ho
delle persone da proporre…” propose
allora Crilin “…
una si chiama Bra ed è una
coetanea di Pan.
E’ forte,
proprio come la nipotina di Satan. Anche lei non si farebbe mettere i
piedi in
testa dalla Yakuza, ma è una piccola testa calda come suo
padre… mentre l’altra
persona è mia figlia, ma non
sono convinto della mia scelta. Vorrei farvela conoscere,
così potreste
dirmi voi se è adatta…”
“Tua figlia ha tendenze
criminali?”
gli domandò Domenico.
“ASSOLUTAMENTE
NO!”
“E’ coraggiosa?”
gli chiese invece Claudia.
“Ecco…
non lo so… so che si sta allenando
nelle
arti marziali col mio amico Ten Shinan ma non so quanto sia diventata
forte…
so che le piacerebbe diventare una ranger come il mio nuoro,
ma…”
“Allora tua figlia
è un ottimo pedone!”
lo rassicurai io,
poggiandogli una mano sulla spalla “Abbiamo cinque pedoni… ne mancano altri
tre
e potremo incominciare la seconda partita! Sai a chi stavo pensando, Crilin?
Alle ragazze che si stanno allenando all’Accademia di Mr
Satan! Una era
Ran, mentre le altre due…”
“… si chiamano
Kazuha Toyama e Sera
Masumi!” rispose
immediatamente Conan alla mia domanda “Insieme a loro ci stanno anche le mie amiche
Ai Haibara e Ayumi Yoshida!”
[No
More – DRAGON BALL SUPER]
“Anche quella bambina si
sta allenando con Goku?
Ora capisco perché si è
attaccata tanto a
lui quando lo ha visto all’accademia…
poverina…” ammise Crilin dispiaciuto
prima però di dichiarare allegramente “… per fortuna
gli allenamenti del mio amico
la faranno diventare molto più estroversa e forte!”
Un’idea
mi
balenò subito in mente.
E
se…
“Crilin…
Conan… quando si allenano di
solito le ragazze?”
“Il sabato, se non
sbaglio…”
rispose il padre di Marron “Perché?”
“Semplice…
voglio assistere ai loro allenamenti!”
risposi loro con fermezza “Voglio vedere la loro reazione quando la
prossima volta sarò io il loro insegnante!”
“Vuoi allenarle tu?”
mi chiese sorpreso Domenico “Non
immaginavo avresti insegnato loro le tue
tecniche segrete…”
“Non impareranno a
copiarmi… ma a trovare
una loro strada! Voglio
dimostrare loro che non è necessario
percorrere la stessa strada di Son Goku o del nostro amico
Crilin… è possibile
diventare forti anche grazie
all’astuzia! Questo è il mio obiettivo per il
prossimo sabato!”
Decisi
di recuperare i pezzi della
mia scacchiera e di
rimetterli a posto.
Nel
mentre, incominciai
già a pensare ad una possibile sfida
da proporre alle giovani allieve, una prova in grado di stimolare non
soltanto
la loro forza e la loro astuzia, ma anche il loro carattere
nascosto…
…
un combattimento uno
contro tutti era l’ideale per loro. Io, al massimo della mia
potenza e delle
mie capacità, contro le ragazze e i loro maestri…
…
sarebbe stato
davvero divertente! Avrei finalmente valutato la potenza di tutti gli
amici di
Crilin!
Tornai
dai miei colleghi e domandai
ancora.
[Terror
– DRAGON BALL SUPER]
“Adesso voglio parlarvi di
una scoperta che ho fatto
di recente…
prestate il massimo dell’attenzione!”
iniziai io, cominciando il mio
racconto “Ricordate
l’incontro segreto di
ieri sera? Mentre stavamo discutendo,
due aure sospette sono entrate dentro la villa di Ichigo Kuchiki.
Hanno
raggiunto il suo ufficio, riuscendo ad eludere tutte le trappole. Hanno recuperato l’agendina che tu,
Claudia, hai memorizzato. Dopodiché sono fuggiti
senza lasciare alcuna
traccia del loro passaggio. Improvvisamente
questi tizi hanno azzerato la loro aura, dissolvendosi nel nulla.
Ora non
ho la più pallida idea di dove si trovino!”
“Tiro a
indovinare… non facevano parte
del clan Kuchiki, non è così?”
affermò Claudia.
“Lo penso
anch’io…”
ammise Conan riflettendoci su “… per
quale motivo avrebbero dovuto recuperare un’agenda personale
del loro boss
quando il pericolo maggiore riguardava la cassaforte con dentro i
soldi? Scommetto che i
suoi compagni non sapevano
nemmeno della sua esistenza!”
“Indovinato!”
confermai io “Un’ora
dopo, infatti, tutti i membri rimanenti del Clan Kuchiki sono entrati
nella
villa e non hanno minimamente toccato l’ufficio, fiondandosi
invece dentro la
camera blindata e recuperando tutti i soldi che vi erano
all’interno. Hanno
portato il loro bottino dentro un’altra villa, la stessa
nella quale li abbiamo
catturati. Lo ammetto…
all’inizio avevo
pensato che i primi due sconosciuti facessero parte dello stesso clan.
Per
questo, invece di andare ad attaccare i Kuchiki, ho atteso che questi
due li
raggiungessero nel loro nascondiglio… quando
poi mi sono reso conto che i kamikaze si trovassero già a
scuola e che le due
aure si fossero completamente azzerate, ho compreso il mio sbaglio.
Per
fortuna Crilin, i due Great Sayaman e Goku sono riusciti a salvare
quante più
vite possibili e a portare tutti i sopravvissuti
all’Accademia di Mr Satan. E’
solo a quel punto che io ho chiamato
Crilin, l’unico tra di voi in grado di raggiungermi in pochi
minuti… per il
resto sapete cosa è successo. Claudia…
tutti i numeri di cellulare che hai memorizzato… potresti
scriverteli su un
quaderno? Quando ci incontreremo al prossimo meeting, vorrei
controllarli e
leggerli tutti…”
“Avevo già
iniziato questo pomeriggio
perché sapevo me lo avresti
chiesto…” mi rivelò
la mia collega alzando il pollice all’insù
“…
domani sera sarà pronto!”
“Meglio
evitare di
comunicare con i cellulari o i computer per questioni legate
all’Anti-Mafia…”
decretò Domenico con fermezza “Dobbiamo pensare ad un modo per rimanere
aggiornati senza farci beccare da altri personaggi scomodi!”
“Ecco…
grazie
Domenico! Mi hai dato lo spunto per
parlarvi di un argomento ancora più importante! Vedete di
ascoltarmi con
attenzione!”
Quando
ricevetti
l’attenzione da parte di tutti i miei
compagni, affermai loro.
[Golden
Frieza Takes the
Stage! – DRAGON BALL SUPER]
“Qualunque cosa accada o vi
dica… non
fidatevi di Hyoe Kuroda fino a un mio differente ordine!”
“E’ successo
qualcosa mentre parlavate
dopo la cattura del clan Kuchiki,
non è così?”
capì Crilin.
“Mi ha detto esattamente
queste parole…”
raccontai io riferendo
il messaggio di Hyoe “– Non so cosa
tu o i tuoi amichetti
stiate architettando… ma dato che l’ispettore
Megure si è fidato così tanto di
voi, non posso fare altro che appoggiarlo nonostante sia morto. Ma vi
avverto…
non tollererò che avvenga un’altra strage del
genere! Ricordati sempre che i
Corvi sono sempre appollaiati sui loro trespoli, in attesa dei vostri
cadaveri!
–“
Tutti
gli altri mi guardarono
confusi. Solo Conan cambiò
letteralmente espressione del viso…
…
sembrava lo avessero
minacciato con una pistola!
“Non so voi… ma
a me sono venuti i
brividi!” affermò Crilin
“Soprattutto la parte dei
corvi…”
“Proprio per questo
sarà meglio lasciar
perdere gli aiuti di Kuroda… ho
il sospetto possa fare il doppio gioco!”
affermai io, trattenendo un
grosso sbadiglio “Direi che si
è fatta
una certa ora… sarà meglio riaggiornarci la
prossima volta. Non comunichiamo
coi cellulari, incontriamoci di persona qui un giorno a settimana. Abbiamo già una prossima data, ovvero
sabato mattina all’Accademia. Vedete di non
mancare… Crilin! Potresti invitare
anche tua figlia, Pan e Bra all’allenamento? Voglio vedere
anche loro
all’opera!”
“Sì, ma certo!”
esclamò subito il mio collega accennando un
cenno con la testa “Credimi…
ti lasceranno a bocca aperta!”
“Lo spero con tutto il
cuore…”
affermai io speranzoso.
Quelle otto giovani ragazze potevano davvero diventare la nostra ancora di salvezza nel momento del bisogno.
***
CONAN
[Kokoro
o Shihai Shite iku
Yami – BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Avevo
avuto un attacco di panico
subito dopo aver sentito
quella notizia al tele-giornale. Ero stato aiutato da Ran e, scoprii
con mia
grande sorpresa, dal commissario Kuroda, i quali furono tempestivi e
chiamarono
immediatamente l’ambulanza.
Quando avevo
riaperto
gli occhi, Ran si era gettata tra le mie braccia assieme ad Ai, la
quale aveva
saputo quello che mi era successo. I medici dell’ospedale mi
avevano detto che
era tutto apposto e che potevo già uscire
dall’ospedale.
Avevo
ricevuto il permesso, da parte
di Ran, di passare la
notte a casa del dottor Agasa per stare vicino ad Ai, mentre lei
sarebbe andata
a dormire da sua madre per quei giorni. Prima, però, avevo
deciso di passare a
casa di Simon, assieme a Crilin e i nostri nuovi amici italiani. Qui,
tutti noi
avevamo discusso di quanto fosse successo e di quanto dovessimo ancora
migliorare.
Era
stato un incontro molto
fruttuoso. Mi era davvero
piaciuta la sua spiegazione attraverso i pezzi degli scacchi. Era
riuscito a
farsi capire molto velocemente, riuscendo a trasmetterci tutto il suo
desiderio
di vendetta nei confronti della Yakuza.
Solo la
spiegazione
dei pedoni ci aveva lasciato senza parole. Delle persone a cui lasciare
in
eredità l’esito di quella battaglia terribile e
cruenta… delle otto scelte,
cinque di queste facevano parte della mia vita quotidiana. Sarebbe
stata la
scelta più giusta? Oppure le stavamo condannando ad un
destino troppo crudele?
Poi
c’era quella
scelta, presa da Simon, di prendere il controllo provvisorio dei loro
allenamenti…
…
desiderava
osservarle in battaglia… e solo a quel punto avrebbe dato
carta bianca sulle
nostre decisioni.
Ciò
che invece ci
aveva rivelato sul commissario Kuroda mi aveva fatto venire i brividi.
Quello non
era un
messaggio qualsiasi e solo io potevo saperlo…
… Hyoe Kuroda
conosceva gli Uomini in
Nero!
Era Rum? Non
era Rum?
Non potevo ancora saperlo. Sapevo che una delle sospettate, la
professoressa
Rumi, fosse morta durante l’attacco della scuola, dato che si
trovava al piano
terra insieme all’ispettore Megure e a tutti i bambini e
professori delle prime
elementari. Ora rimanevano soltanto quel cuoco davanti casa del
detective Kogoro,
Kanenori Wakita, e Hyoe Kuroda come sospettati.
Tutti
quanti uscirono
dall’appartamento di Simon,
salutandolo ed augurandogli buonanotte. Solo io rimasi dentro casa,
dato che il
figlio del dottor Agasa mi avrebbe riaccompagnato a casa del mio amico.
[Soundtrack
11 – DETECTIVE
CONAN]
Cinque
minuti dopo eravamo fuori
dagli appartamenti, in
mezzo alla strada.
In quel
momento ero
troppo scosso dalla morte di Sonoko, dell’ispettore, di
Mitsuiko e di Genta per
poter pensare lucidamente.
La
scuola elementare Teitan di Tokyo
aveva perso tutti i
suoi bambini della prima elementare, più alcuni di seconda
che si trovavano
proprio sopra il teatro. Le bombe, esplodendo, avevano fatto crollare
anche il
soffitto facendo precipitare sotto le macerie altre vittime innocenti.
Solo
Ayumi era riuscita a
sopravvivere a quella deflagrazione
improvvisa, probabilmente grazie ad una barriera di KI che aveva eretto
per istinto di
sopravvivenza, senza nemmeno rendersene conto, come mi aveva rivelato
Crilin
subito dopo averla vista.
Io,
Ai e la professoressa Kobayashi
eravamo stati graziati
dal destino. Il sottoscritto si era salvato perché era
assieme a Ran alla
centrale di polizia. Ai si trovava col dottore Agasa
all’ospedale, vicino a
Simon. La maestra aveva il giorno libero.
In meno di
due giorni
la mia vita era di nuovo cambiata completamente, esattamente come era
successo
sei mesi prima… e per la prima volta non sapevo
più come agire!
“Simon…
posso farti una domanda?”
“Certo, piccolo…
cosa vuoi sapere?”
“Quando
hai lavorato
nell’anti-mafia… non hai
mai avuto paura
per la sorte dei tuoi amici?”
Mi
voltai preoccupato verso di lui.
“Mia
madre non è stata
colta da un ictus… ma è stata uccisa davanti ai
miei occhi a causa di un
attacco mafioso da parte della Tele-Information. Da quel giorno non
c’è stato
un momento in cui non abbia provato il terrore di svegliarmi e di
vivere ogni
giornata… o l’incubo di
addormentarmi e
non riaprire più gli occhi…”
“Allora
perché hai
deciso di entrare nella Tele-Information come infiltrato? Avresti potuto vivere una vita
tranquilla…”
“Tu accetteresti di vivere
una vita tranquilla
adesso? Dopo che
così tante persone così care a te
sono state ingiustamente uccise? Ran
accetterebbe di non lottare e di non vendicare la morte della sua
migliore
amica?”
Compresi
le parole di Simon, e scossi
il capo lasciando che
qualche lacrima rigasse il mio viso.
Questo
però non
cancellava la mia paura…
“Quando
ti succedono
dei fatti così brutti, Conan… degli avvenimenti
tanto traumatici… le uniche due
scelte che ti rimangono sono… arrendersi
all’inevitabile… o diventare ancora più
forte, reagire e renderti
invulnerabile! Solo in questo modo sono riuscito a vendicare la morte
di mia
madre! E’ vero… non passa giorno che io
abbia paura per voi o per la mia
vita… ma la mia paura
più grande… quella
che più mi strazia l’anima da quel
giorno… è di essere dimenticato dalle
persone a cui voglio bene…”
“Dimenticato?”
domandai io stranito.
“Si…”
mi
disse lui, stringendosi il petto con una mano “…
Conan. Tu non sai ancora tutta la verità,
come io non so tutta la tua. A causa del
mio passato, esiste una probabilità, seppur remota, che, un
giorno, io sparisca
senza lasciare alcuna traccia o spiegazione… e ho paura
della sofferenza che
procurerei ad Hiroshi e Ai. Tu riesci a comprenderlo, piccolo
Conan?”
Annuii
con sincerità.
Sì,
anche io avevo quella
paura. Se l’organizzazione dei MIB
fosse riuscita a trovarmi come Conan e ad uccidermi, Shinichi e Conan
sarebbero
spariti per sempre dalla vita di Ran, ed il solo pensiero del dolore
che le
avrei procurato mi faceva tremare di paura.
“Lo
immaginavo… facciamoci una
promessa! Un giorno, quando
ci fideremo completamente l’uno dell’altro,
entrambi saremo sinceri l’uno con
l’altro e ci racconteremo i nostri segreti… ci
stai?”
Io
annuii, alzando il pugno verso di
lui.
Anche
stavolta i pugni
vennero collegati all’unisono rafforzando ancora una volta
quel legame che si
era creato.
“Eccoci qui! Io vado a casa!”
mi avvertì Simon dopo aver
raggiunto la dimora di suo padre e dopo aver suonato il citofono
“Mi raccomando… vedete di
dormire questa
notte! Siete rimasti svegli per più di un giorno! Se ci dovessero essere dei problemi, non esitare a
chiamarmi!”
“D’accordo…
tu non vuoi rimanere qui? A tuo
padre
farebbe piacere…”
“Dopo l’attacco
di stamattina preferisco
rimanere nel mio appartamento… ho bisogno di recuperare completamente le
mie energie… buonanotte!”
“Come
vuoi… buonanotte Simon!”
Varcai
il cancello
d’ingresso, mentre il giovane si
allontanò lentamente senza voltarsi nemmeno una volta, dalla
parte opposta di
casa sua.
Questo fece
nascere in
me dei sospetti, che si rivelarono esatti quando mi resi conto che
qualcuno ci
aveva seguiti nel frattempo, celandosi dietro ad un palo.
[Shittori
Tasogare – BOKU NO
HERO ACCADEMIA]
Non
ebbi tempo di pensarci. Ai
uscì fuori da casa e mi fece
entrare dentro, non lasciandomi il tempo di avvertire Simon. Non potevo
nemmeno
pensare di chiedere aiuto alla mia amica o a suo padre, o si sarebbero
preoccupati.
Dopo
essere entrato dentro casa, mi
arrivò un messaggio sul
cellulare da parte di Simon.
-
L’ho visto… me ne sbarazzo
immediatamente ;-) Saluta mio padre ed Ai da parte mia e dì
loro che sto bene e
che non devono preoccuparsi di me! Ci vediamo sabato
all’Accademia! -
Quel
testo riuscii a calmarmi. Avevo
conosciuto Simon solo
da poco, ma già avevo imparato una cosa importante di
lui…
…
non faceva mai
promesse a caso!
“Conan…
stasera
possiamo dormire assieme al dottore?”
Accettai
senza problemi la supplica
della mia amica,
cingendole un braccio attorno alla sua spalla.
Aveva pianto
da poco…
Era
ingiusto. Lei
voleva soltanto una vita felice e senza sofferenze… ed ogni
volta il destino
cercava di voltarle le spalle. Cosa aveva fatto di così male
per meritarsi
tutto questo?
Mi fermai
improvvisamente e l’abbracciai dolcemente, cogliendola alla
sprovvista.
“Ku…
Kudo-Kun…”
“Non l’avranno
vinta…”
le sussurrai io nell’orecchio “…
per quanto possano essere forti… nessuno
di questi bastardi l’avrà vinta contro di
noi… ti avevo promesso di
proteggerti e continuerò a farlo nonostante tutto!
D’accordo?”
Lei
accettò il mio
abbraccio e le mie parole, ricominciando
a piangere di dolore.
Nemmeno io,
stavolta,
riuscii a trattenermi… e potei dare sfogo a tutto lo strazio
che avevo provato
in quei giorni…
***
SIMON
[Itachi
Uchiha – NARUTO]
Dopo
aver mandato un messaggio a
Conan, mi accinsi subito a
controllare l’aura del nostro stalker.
Non era
così malvagia
come pensavo. Assomigliava più all’aura di un
poliziotto. Non era in grado di
utilizzare il KI, perciò sarebbe stato molto più
facile scappare da lui.
Tuttavia i miei piani
erano molto
differenti…
…
quando meno se lo
aspettò, decisi di attaccarlo e di
metterlo al tappeto senza dargli il tempo di reagire. Un colpo di
taglio alla
nuca da dietro le sue spalle, dopo essergli sparito davanti agli occhi,
fu più
che sufficiente.
Il
povero malcapitato cadde per
terra, privo di sensi,
mentre io mi accinsi subito a controllare le sue tasche.
Fui
fortunato. Vi trovai una pistola
ed un portafoglio, con
all’interno una carta d’identità ed un
distintivo…
…
FBI… Andre
Carmel…
Sospirai
con disappunto, rimettendo
tutto dentro le sue
tasche ed incamminandomi definitivamente a casa mia.
Ci mancava
soltanto la
polizia americana a darmi le tracce in quella situazione
complicata… possibile
mi avessero già scoperto?
Non
ero ben voluto dallo stato
d’oltre oceano. Nel corso
della mia infiltrazione, molti degli obiettivi si erano rivelati
politici
americani, sia democratici che repubblicani, corrotti e senza scrupoli.
Erano,
purtroppo per il sottoscritto, uomini con tante persone a proteggere le
loro
schiene, e ciò portò Hunter Warrior ad avere
quella taglia spaventosa.
Dopo
essere entrato
all’interno di casa mia, tuttavia,
percepii l’aura di un’altra persona avvicinarsi
allo svenuto agente americano,
facendolo entrare nella sua abitazione.
Sorrisi,
riconoscendo
l’energia di quell’uomo.
Ora capivo il motivo per il quale Conan si fidava molto di quel tizio… perché avevo il sospetto che la nostra torre sarebbe stata proprio lui?!
***
Ammettetelo…
in quanti di voi si
aspettavano un simile scenario già nel sesto capitolo? Sono
stato parecchio
cinico…
SONOKO
– Anche parecchio stronzo,
se posso permettermi!
AUTORE
- Ehm… Sonoko… è stata solo
una scelta di…
SONOKO
– SCELTA DI TRAMA UN CORNO!
HAI TOLTO DI MEZZO IL PERSONAGGIO FEMMINILE PIU’ AMATO DI
QUESTA SERIE!
AUTORE
– ( Seh… come no… )
JUZO
MEGURE – Sonoko, non farti
prendere dalla rabbia… l’autore deve aver avuto le
sue buone ragioni per far
questo…
GENTA
– Io, ad essere sincero…
vorrei tanto capire perché se l’è presa
proprio con noi! Non ci ha nemmeno
fatto fare qualcosa di grandioso… e poi volevamo partecipare
alle lezioni del
signor Goku, come Ayumi ed Ai!
MITSUIKO
– Ben detto, Genta! Questo
è stato un colpo basso, signor Autore! Un gesto simile non
ce lo saremmo mai
aspettato da parte sua!
AUTORE
– ( E che p****… ed ora che
mi invento… ma certo! ) GIUSTO! Mi stavo proprio per
dimenticare delle nuove
novità! Da questo momento, voi quattro aiuterete i nostri
lettori con gli
indizi! ( Ti prego… fa che se la bevano… fa che
se la bevano! )
GENTA
& MITSUIKO – CI STIAMO!
NON POSSIAMO TIRARCI INDIETRO COME MEMBRI DEI DETECTIVE BOYS!
JUZO
MEGURE – ( Poveri ragazzini,
ci sono cascati subito… ) Allora ci sto anche io!
SONOKO
– Scordatelo, autore da
strapazzo! IO PRETENDO DI ESSERE RESUSCITATA CON LE SFER…
AUTORE
– ALT! ALLARME SPOILER! Non
aggiungere parti della storia che non possiamo ancora
raccontare… o dirò a Re
Yammer di spedirti negli inferi! E poi... ( a questo punto,
dovrò andarci sul
pesante con lei… ) tu sei la famosa detective Sonoko Suzuki!
Tutti vorranno
sapere le tue deduzioni! Certo, potrei anche resuscitarti al volo, se
proprio
ci tieni… ma ti conviene davvero indossare quegli scomodi
Kimono per sudare
come i maiali!
SONOKO
– Mmmmhhhh… interessante…
d’accordo! Ci sto!
JUZO
MEGURE – (Non ci credo… ci è
cascata anche lei… )
Perfetto!
Direi di annunciare
subito una grande notizia. Questo è l’ultimo
capitolo nel quale aggiungerò i
nuovi indizi sui due manga/anime che inserirò come
Crossover! Chi è sicuro
della risposta, può scriverla nella recensione… e
chi indovinerà entro la
pubblicazione del prossimo, riceverà
un’anticipazione sul ruolo in questa
storia!
Riepiloghiamo
gli indizi per il
primo Manga!
1. Il
suo manga-ka
ha ancora 31 anni, il giorno della pubblicazione di questo capitolo.
2. E’
un manga in
cui, a farla da padrone… sono gli EROI!
3. 47-6C-69-20-65-72-6F-69-20-73-6F-6E-6F-20-6F-72-64-69-6E-61-74-69-20-69-6E-20-62-61-73-65-20-61-64-20-75-6E-61-20-63-6C-61-73-73-69-66-69-63-61-2C-20-65-64-20-69-6C-20-70-69-F9-20-66-6F-72-74-65-20-E8-20-72-69-6E-6F-6D-61-74-6F-20-70-65-72-20-65-73-73-65-72-65-20-75-6E-61-20-6C-65-67-67-65-6E-64-61-20-6E-65-6C-20-73-75-6F-20-6D-65-73-74-69-65-72-65-2E
.
MITSUIKO
& GENTA – Ehm… E’
TROPPO GENERICO! E POI L’ULTIMO INDIZIO E’
IMPOSSIBILE DA DECIFRARE!
AUTORE
– Lo ammetto, per voi
bambini è un tantino troppo generico…
SONOKO
– SOLO PER LORO?! NEMMENO NOI
ADULTI POSSIAMO…
JUZO
MEGURE – MA CERTO! Scommetto
che è un codice informatico, dico bene?!
AUTORE
– Esattamente! L’ultimo
indizio è un codice ESADECIMALE, che sfrutta 16 caratteri
(quelli numerici da 0
a 9, e quelli letterali da A ad F) per tradurre dei comandi ad un
computer! Il
miglior consiglio che posso darvi è quello di andare a
cercarvi un sito che
traduca dal codice esadecimale a quello letterale, oppure di andare a
cercarvi
una TABELLA ASCII per il codice Esadecimale!
MITSUIKO
– AH! Ora è più leggibile!
AUTORE
– Però devo ancora
aggiungere l’ultimo indizio! Spero che, con questo, io possa
chiarire tutti i
vostri dubbi su questo manga. Pronti?!
4.
La serie Anime è in fase di riproduzione in Italia da
settembre 2018!
SONOKO
– Pronto?! NOI QUATTRO SIAMO
GIAPPONESI! COME DOVREMMO FARE A SAPERE QUALI ANIME FANNO NELLA TUA
NAZ…
GENTA
– ECCO! Ho trovato! E’ stato
semplicissimo!
JUZO
MEGURE – Bravissimo Genta!
SONOKO
– EHHH?! MA MI PRENDETE IN
GIRO?
AUTORE
– ( Persino un bambino di
sette sa fare delle ricerche su internet con il suo smartphone ) Ebbene
sì… è
proprio quello!
MITSUIKO
– Abbiamo davvero fatto in
tempo… qui dice che il compleanno dell’autore
è tra quattordici giorni a
partire da oggi!
AUTORE
– (FACEPALM) Ottimo… altro
indizio spifferato al pubblico senza permesso. Allora passiamo
direttamente al
secondo manga/anime!
1. E’
edito dal 12
Giugno 2013 ed ha due protagonisti principali.
2. Questo
è
l’ultimo kanji (credo sia un kanji, non linciatemi se non
fosse così XD)… ん
3. Da
quest’opera
viene tratta anche un suo spin-off, con tre personaggi secondari come
protagonisti
JUZO
MEGURE – Devo proprio
ammetterlo… stavolta è proprio difficile!
MITSUIKO
& GENTA – Un altro
indizio, per favooooooooore!
AUTORE
– Ok… ok… non fate quella
faccia bastonata, ho capito! Ecco il quarto ed ultimo indizio!
4. In
realtà, gli
spin-off sono due! L’altro che non è stato
descritto, parla dei due
protagonisti che si sposano e che hanno una piccola bambina di qualche
anno!
SONOKO
– Ehi! Stavolta lo so io!
Non è per caso quella storia dove il ragazzino viene
sempre…
AUTORE
– EHM… RE YAMMER…
SONOKO
– Ops… per fortuna mi sono
bloccata in tempo!
MITSUIKO
– Ci sono arrivato! Quel
manga piace tanto ad Ai…
AUTORE
– Ok… questa mi è nuova…
perché dovrebbe piacerle proprio quella storia?
GENTA
– E’ facile… PERCHE’ IMPARAVA
TANTISSIMI TRUCCHI PER IMBARAZZARE CONAN DAVANTI A TUTTA LA
CLAS…
AUTORE
– STOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOP!
DOVEVAMO DARGLIENE UNO, NON CENTO MILA! COSI’ MI RIEMPIRANNO
DI RISPOSTE NELLE
E-MAIL!
SONOKO
– Seh… come no! Solo
‘Shinichi e ran amore’ ti risponde! Lui
è l’unico santo che ti dà
importanza…
AUTORE
– QUESTO E’ TROPPO! RE
YAMMER! PORTA QUESTA ANTIPATICA NEL PARADISO DELLE DONNE… IN
COMPAGNIA DI
DARBULA!
SONOKO
– Ehm… insieme a chi, scusa?
DARBURA
– Con me, tesoro… ahi ahi!
Mi sa che quegli abiti, nel Paradiso delle Donne, non sono affatto
ammessi!
Solo tuniche bianche… e mi raccomando! Senza trucco!
SONOKO
– CO… COSA?! NOOOOOOOO!
AUTORE! PERDONO… PERDONO…
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO…
Fiù…
per il momento è sistemata!
Ritornando
alla questione nuovi
manga, li annuncerò comunque nel prossimo capitolo,
perciò il primo giochino
terminerà il prossimo mese.
Per
quanto riguarda le recensioni,
spero si capisca che quella riportata di sopra sia soltanto un modo per
scherzare e per far divertire, e sia, più precisamente, un
modo per
auto-ironizzarmi.
Non
punterei alcuna pistola addosso
ai miei lettori per recensire (Sonoko lo farebbe, ecco
perché mi stava
provocando prima… quella malata di
celebrità… -.-‘ ), e di certo non
obbligo
‘Shinichi e ran amore’ a farlo, al quale continuo
sempre a mandare dei
ringraziamenti per i suoi complimenti.
I
miei avvisi, perciò, rimangono
sempre gli stessi, ovvero vi chiedo di recensire o meno la mia storia,
ma solo
se vi sentite in piacere di farlo, anche perché sono
già felice per come sta
andando avanti. Per come sono fatto, sono già soddisfatto se
ai miei capitoli
ci siano delle visualizzazioni costanti, a dimostrazione che, comunque,
il mio
racconto ed il mio lavoro viene apprezzato da qualcuno.
E’
tutto! Vi do appuntamento al 4
Dicembre per il nuovo capitolo di ‘Golden Bullet –
The Hunter Warrior’, nel
quale Simon Kog darà a tutti una dimostrazione sulle sue
reali capacità nelle
arti marziali!
Alla
prossima! ;-)