Se fosse stato un film sarebbe salita a casa sua, gli avrebbe detto che in fondo tutto quello che voleva era lui, gli avrebbe chiesto scusa e lo avrebbe baciato. Non necessariamente in questo ordine. Lui l’avrebbe ascoltata, l’avrebbe baciata anche lui e poi sarebbero finiti nella sua camera a fare l’amore per tutta la notte ed anche il giorno dopo, tanto lei non aveva più un lavoro e lui in realtà non ne aveva mai avuto uno serio, di quelli che hai obblighi e orari da rispettare.
Invece lui le aveva attaccato il telefono in faccia per l’ennesima volta quel giorno e lei tutta bagnata, sospesa su quell’altalena dove già una volta aveva recuperato quel loro strano rapporto, aveva detto basta.
Aveva capito che non poteva cambiare quella che era e nemmeno il destino. Non voleva altre delusioni, altri dolori. Pensava di essere pronta, non lo era. Aveva rischiato di morire, voleva solo lui, ma le cose non basta volerle per averle, non sempre. Quello basta nei film e nelle realtà ideali, nel mondo vero è diverso. E lei non voleva più lottare contro se stessa, abbattere muri e rendersi vulnerabile solo per soffrire. Aveva provato ad essere diversa, a cambiare, ad essere quella che pensava sarebbe potuta diventare, con lui e per lui. Era troppo tardi. Aveva già rovinato tutto e qualcosa di rotto non potrà mai più essere come prima. E lei era in mille pezzi con tutte le crepe ben in vista. Non avrebbe nemmeno dovuto illudersi che poteva cambiare, che un giorno sarebbe stara pronta ad essere diversa, per lui, per sé stessa, perché ora le faceva solo tutto più male. 
Non era più quella di prima, non poteva essere quello che avrebbe voluto. 

Sarebbe stato tutto diverso. Doveva solo trovare la forza di alzarsi da quell’altalena, chiudere i suoi desideri nel punto più profondo di se stessa e fare in modo di non trovarli più. Doveva solo ricostruire il suo muro e nascondersi lì dietro. Per sempre.