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Autore: f9v5    07/11/2018    3 recensioni
Un pensiero attraversò la sua mente, l’Ultimate Life Form si permise di sorridere lievemente.
-A differenza tua, Blake si è guadagnato subito il mio rispetto!-
Sonic inarcò un sopracciglio, poi, sorridendo anche lui, alzò le spalle e decise che per una volta non ci sarebbe stato nulla di male a non voler ficcanasare.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Shadow the Hedgehog, Sonic the Hedgehog
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Family!'
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Sonic si domandò seriamente se non fosse il caso di essere sospettoso.
Nessun lamento, nessun grugnito, nessun “Tieni quel piccolo sgorbio lontano da mia figlia!”, niente di niente.
Lanciò uno sguardo ai due piccoli ricci che giocavano a rincorrersi nel parco, la piccola Iris, forte dei suoi tre anni di età in più, era decisamente in vantaggio rispetto a Blake.
Il riccio rosa ogni tanto provava anche a eseguire uno scatto ad alta velocità per acchiapparla, ma ancora troppo giovane e inesperto, finiva solo per ruzzolare goffamente.
Sonic sorrise fiero a quella scena, il piccoletto aveva già una così grande smania di avventure e divertimento, gli sembrava sempre più simile a lui.
 A quel punto tornò a concentrarsi su Shadow.
Era effettivamente la prima volta, da quanto le loro mogli avevano pensato che sarebbe stato carino lasciare che i due bambini facessero amicizia, che si incrociavano loro due come accompagnatori.
Amy e Galaxina solitamente erano quelle che si assumevano il compito di accompagnare quelle due adorabili pesti, a volte una delle due non poteva e delegava la custodia della prole al rispettivo marito, ma entrambe avevano tacitamente concordato che lasciare che Sonic e Shadow si incontrassero in certe circostanze fosse controproducente.
L’ultima cosa di cui i due bambini avevano bisogno era assistere allo spettacolo dei loro padri nell’atto di scatenare una rissa in mezzo al parco.
Invece Shadow si era dimostrato sorprendentemente pacato.
Si era limitato ad un cenno con la testa prima di accomodarsi sulla panchina più vicina, da quel momento non aveva distolto lo sguardo da Iris neanche un attimo, Sonic ancora si stupiva di quanto fosse protettivo.
Ma, appunto, nessuna lamentela e nessuna critica ad un possibile ascendente negativo da parte di Blake in quanto figlio suo.
-Potendomi permettere, Shad…- il riccio blu interruppe il religioso silenzio che albergava tra loro, ignorando l’occhiataccia per quel soprannome, l’aveva apostrofato con nomignoli anche più imbarazzanti per il puro gusto di farlo -…mi sorprende come tu non abbia mai lamentato la vicinanza di mio figlio con tua figlia. Non hai paura che i suoi “germi da Faker” la contagino?- concluse con un sorrisetto provocatorio e muovendo in avanti le mani a simulare un movimento tremante.
Il piccolo Blake, per la prima volta, riuscì ad acchiappare la sua compagna di giochi e cominciò a saltellare felice esultando, prima che la bambina gli punzecchiasse la guancia con un dito urlando    -Tua!-.
Shadow assistette in silenzio allo spettacolo del piccolino sbuffare comicamente, relegato di nuovo al ruolo dell’inseguitore, e rimettersi di nuovo alle calcagna di sua figlia.
Un pensiero attraversò la sua mente, l’Ultimate Life Form si permise di sorridere lievemente.
-A differenza tua, Blake si è guadagnato subito il mio rispetto!-
Sonic inarcò un sopracciglio, poi, sorridendo anche lui, alzò le spalle e decise che per una volta non ci sarebbe stato nulla di male a non voler ficcanasare.
Era molto più bello assistere al dolce spettacolo di quei bambini che giocavano felici.
 
 
 
Quando Galaxina lo informò che Amy aveva telefonato perché le si erano rotte le acque implorandola, tra urla e spasmi, di chiedere a Shadow di teletrasportarsi lì e portarla subito all’ospedale, il riccio rosso e nero pensò inizialmente “Perché non c’è la porta Faker di corsa? È sua moglie, mica la mia!”
Lo sguardo dolce della consorte, che evidentemente aveva inteso cosa gli fosse passato per la testa, bastò a fargli comprendere che non era certo così infame da fregarsene.
Lo spettacolo che si ritrovò a guardare fu quello di una riccia rosa col pancione in preda a forti dolori e un riccio blu steso a terra in stato di incoscienza.
-È svenuto per l’emozione!- a Shadow bastò questo.
Il giorno dopo, mentre tutti osservavano il dolce spettacolo di Amy e Sonic stringere tra le braccia il loro primogenito (a Knuckles parve che il riccio blu avesse gli occhi arrossati dal pianto, Tails gli mollò una leggera gomitata affermando che fosse solo una sua impressione), Shadow, rimasto leggermente in disparte, tenendo rigorosamente d’occhio moglie e figlia (Iris fece i salti di gioia la prima volta che seppe che avrebbe presto avuto un amichetto con cui giocare), fu colto da un pensiero fulmineo.
“Lo ha ridotto peggio di quanto abbia mai fatto io in anni, e gli è bastato nascere!” in effetti alcuni medici asserirono che Faker rischiò l’infarto.
Un ghigno di sadica soddisfazione stanziò per alcuni secondi sul suo volto.
Si unì anche lui al coro degli spettatori e lanciò una breve occhiata al piccolo riccio rosa, addormentatosi tra le braccia della madre.
L’essere figlio di Faker era già divenuto un difetto di secondo piano.
“Niente male, ragazzino, niente male!”


 
  
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