Camminavo perso in qualche luce della notte, finché non sentì la tua voce nel vento, che mi portò nella giusta direzione. Prima di ciò, camminavo stanco ed attendevo il giorno, di quella notte che sembrava infinita, ed era fatta di paura e delusioni, di note distorte, di case distrutte. Ero sudato e con un peso nell'anima, attendevo una via d'uscita. Poi sei arrivata tu, come aria pura e fresca diretta ai polmoni e da lì sei salita alla mente.
I passi che facciamo di notte sono molto più pesanti, durano una vita ed hanno sempre una scelta, che non ci illumina quasi mai.
Ed è lì, tra un sospiro esausto del cuore e un bacio strappato al cielo, che ho visto sorgere l'aurora.