Unpredictable.
03.
Tom ciondolò sui piedi, lo sguardo fisso sulla punta delle scarpe.
Era stato di nuovo fregato.
Fece per voltarsi e andare via, quando una flebile vocina attirò la sua attenzione.
“Ehm, vuoi… Vuoi sederti?”
La ragazza sorrise mal celando una timidezza genuina. “Ho notato che cerchi sempre questo tavolo ma che, ecco… Ci sono sempre io.”, rise, le guance imporporate, gli occhi gioiosi.
Tom annuì, ridendo a sua volta. “Se non ti disturbo. Giuro che leggo il giornale senza importunarti.”
La vide sorridere ancora, prima di tornare al suo thè e al libro che teneva in grembo.
“Buona… colazione, ehm..”
“April.”
“Thomas. Lieto di conoscerti.”
Colazioni improvvisate, cuori in subbuglio.
[110 parole]